martedì 24 febbraio 2015

A MARANO NON DORMONO.....


Da più di quarant'anni ormai frequento quasi giornalmente la laguna di Grado essendo “sfortunato” proprietario di una valle da pesca.  I virgolettato è d’obbligo perché forse pochi sanno l’impegno e i sacrifici che richiede l’operare in un ambiente meraviglioso ma difficile e delicato come la laguna di Grado.  Da anni, grazie anche al ruolo di Consigliere Comunale, chiedo che l’Amministrazione si occupi della laguna che vive in uno stato di anarchia e per certi versi anche di abbandono. Da anni chiedo regole a favore di chi la vive e la cura e  vigilanza nei confronti di chi arrivando da fuori la frequenta in maniera violenta e irrispettosa dell’ambiente e della cultura millenaria presente in questi luoghi. Il tutto è rimasto inascoltato e l’assessore “competente” addirittura si è permesso di rispondermi  in Consiglio Comunale che più lo sollecito e meno lui si occuperà dell’argomento.  Ora leggo che i nostri vicini di Marano Lagunare addirittura chiedono la tutela da parte dell’UNESCO della loro laguna e noi invece siamo nell'immobilismo più totale.
“Il Comune di Marano ha avviato l’iter per l'attivazione della procedura di richiesta di tutela Unesco per quel patrimonio di tradizione e cultura che i 53 casoni della laguna rappresentano. “
Certe notizie oltre a provocare una profonda tristezza scatenano anche tutta una serie di domande alle quali dare una risposta veritiera potrebbe costituire diffamazione.  Forse la fortuna di essere una località turistica, una volta famosa in tutta Europa, nel caso specifico è una disgrazia? E’ un caso che l’ufficio più dotato di risorse umane è l’ufficio tecnico e non quello turistico? E’ un caso che invece di occuparsi dell’intero territorio e prioritariamente delle aree più delicate come la laguna, da anni è quasi monopolizzato dalle due grandi speculazioni in atto come la Grado 3 e la Zamparini city. Dov'è l’interesse pubblico che dovrebbe perseguire la nostra amministrazione se invece di occuparsi di “AMBIENTE” si occupa di “CEMENTO”? Tornando all’argomento, a Grado molti si riempiono la bocca con la necessità di tutelare la nostra laguna ma purtroppo i fatti dimostrano il contrario. Attualmente  non ci sono nemmeno dei timidi tentativi se non quelli dei concessionari o proprietari di Casoni e Valli da Pesca,  che a proprie spese continuano la tradizione e difendono le isole dall'aggressione della natura con il sudore della propria fronte e i calli sulle mani. Io credo che almeno ai concessionari il Comune abbia l’obbligo di dare aiuto e di riconoscere l’importanza del lavoro svolto.  Anche su questo argomento, purtroppo,  le richieste dei concessionari sono rimaste lettera morta. Se poi pensiamo che la laguna di Grado è stata ispiratrice di poeti come Biagio Marin e artisti come Pierpaolo Pasolini che ambientò proprio nella nostra laguna un capolavoro cinematografico come Medea,  la totale assenza della nostra Amministrazione fa venire le lacrime agli occhi. A essere sinceri qualche piccola attenzione c’è ma anche questa è innominabile a rischio querela……….


sabato 21 febbraio 2015

CINQUANTA SFUMATURE DI VERDE

Le motoseghe sono un attrezzo da lavoro utilissimo per boscaioli e manutentori del verde ma hanno anche una funzione sottovalutata dai più, con il loro rumore assordante distolgono l’attenzione dei cittadini da quelli che sono i veri problemi del paese.  Anche su un argomento importante per il paese come la Grado 3 dove il Comune si trova scoperto dalle garanzie fidejussorie previste per legge,  sono bastate quattro motoseghe a fare più clamore di un procedimento amministrativo dai risvolti grotteschi e difficilissimo da riportare nell'alveo della legalità.  Sono bastate, inoltre, poche fotografie di pioppi dallo scarsissimo valore per mettere in secondo piano il grande lavoro fatto dagli amici di Liber@ sulla regolarità della procedura amministrativa della Grado 3. Lavoro attraverso il quale si è scoperto non solo che la fidejussione presentata era “tarocca” ma anche l’inadeguatezza di dirigenti e Segretario Comunale a gestire il problema, se di inadeguatezza si può parlare.  Sul Sindaco e giunta caliamo un velo pietoso perché cercare di valutare il loro operato sarebbe come pretendere di pesare le scorregge nello spazio.

Ma torniamo alla questione del verde.  Tanto clamore per il taglio di alberi in una zona degradata e utilizzata per anni come discarica di spiaggiati, oltretutto area PRIVATA, e non una parola per il degrado di quello che è stato il fiore all'occhiello della spiaggia di Grado: il “PARCO DELLE ROSE”. Qui a Grado ormai si pensa che il verde sia tutto quello che ha un colore dal RAL 6000 in avanti. Il verde, soprattutto quello pubblico, dovrebbe essere quello da vivere non quello da guardare magari dall'esterno di una recinzione arrugginita.  Immaginate se un turista Viennese, affezionato frequentatore di Grado, preferisca godersi l’ombra e il colore dei fiori in un Parco delle Rose restaurato a livello dei giardini delle migliori località turistiche europee o preferisca guardare  quattro “talpuni” a tre chilometri dal centro storico?


Beh io non ho dubbi il verde di cui ha bisogno Grado è quello di qualità, ben tenuto e pulito ma soprattutto pubblico, verde che faccia parte di una delle tante attrattive che una destinazione turistica deve avere.  Se qualcuno pensa che un aiuola in più possa essere considerato verde pubblico si sbaglia di grosso. New York è una delle città più cementificate del mondo ma ci sono oltre a Central Park centinaia di parchi urbani. Noi starnazziamo per quattro “talpuni” e lasciamo nell'abbandono più totale il PARCO DELLE ROSE. Strano ragionamento……..

giovedì 5 febbraio 2015

GLI INUTILI

Sono passati quasi quattro anni dall’insediamento dell’attuale Sindaco e Giunta e tra un anno si andrà a nuove elezioni. Fare un bilancio di questi quattro anni credo sia cosa utile visto che ormai la campagna per  la prossima tornata elettorale  è iniziata. Sempre più spesso leggiamo comunicati stampa, chi pro chi contro ma difficilmente si argomenta in maniera sintetica e comprensibile.  Da parte di chi è a favore di questa  inutile giunta posso capirlo, non avendo prodotto nulla di buono , è molto difficile argomentare su come siano stati spesi questi quattro anni di amministrazione.  Gli argomenti sarebbero tantissimi ma riassumendo i principali,  la situazione è desolante.
TURISMO
NULLA. Mancanza assoluta di un progetto di rilancio. Smembramento di quel poco che esisteva dell’URP Ufficio Relazioni con il Pubblico.  Della creazione di un agenzia per il turismo nemmeno traccia. Gestione fallimentare del Project  Financing del polo termale. E’ stato buttato alle ortiche oltre un milione di euro senza che l’amministrazione abbia detto una parola. Ora per fortuna è intervenuta la Regione esautorando da qualsiasi attività operativa il Comune di Grado.  Gestione fallimentare  della problematica “mercurio”. Sputtanati sui giornali di mezza europa per non aver provveduto in tempo debito a fare le analisi che poi hanno confermato la salubrità delle nostre spiagge. Insomma, quello che è senza ombra di dubbio  il settore trainante dell’economia gradese trattato come l’ultimo dei servizi comunali. Nemmeno i servizi cimiteriali hanno avuto così poca attenzione.
EDI-LIZIA E URBANISTICA
NULLA per la collettività ma MOLTO  per i portatori sani di benessere.  Nonostante i proclami del basta cemento l’ufficio tecnico ha dovuto fare gli straordinari per saziare gli appetiti speculativi dei portatori di benessere e Sindaco e Giunta al servizio del cemento facile, ovviamente. Dall’ex Stella Maris, alla Grado3, alla Zamparini City e prossimamente l’ex hotel ADRIA, anche in questo frangente abbiamo visto l’inutilità amministrativa di questa giunta, incapace di dettare le regole affinché  la città sia tutelata dagli scempi perpetrati in passato.  Sempre a 90°,  affetti da una sindrome di Stoccolma mai vista prima in questo paese. Anche la vicenda della famosa fidejussione per la Grado 3 è l’esempio di come amministratori e funzionari non siano stati all’altezza di tutelare la collettività. Come ciliegina sulla torta ci mettiamo la portualità. Sono riusciti a bocciarsi l’unico punto del programma che avevano scritto chiaramente, mi riferisco al porto di Pineta e farsi bocciare dal TAR la variante porti che costringerà il Comune a rifondere danni ai privati per centinaia di migliaia di euro tutto a carico del contribuente.
LAVORI PUBBLICI
Qui sarò brevissimo. Non c’è un lavoro pubblico di rilievo del quale  l’amministrazione possa vantare progettualità nonché esecuzione. Si sono scornati in maggioranza per mesi sul progetto del parcheggio di p.zza carpaccio per poi mestamente riporlo nel fondo di un cassetto arrendendosi alla cruda realtà, era una boiata pazzesca.

L’argomento TENDE l’ho tenuto per ultimo perché ritengo dia la giusta immagine di quanto fatto dal promettitore professionista. Quando un anno fa in Consiglio Comunale mi sono trovato a votare da solo una mia mozione che prevedeva di mettere un “paletto” chiaro sulla questione tende, qualcuno mi ha chiesto se no avevo dubbi visto che ben sedici tra consiglieri e sindaco avevano votato contro, la mia risposta è stata: vedremo il tempo a chi darà ragione. Mai previsione fu più azzeccata. Passato un anno e…….il nulla.


Concludendo,  di un amministrazione che non ha prodotto nulla se non i costi dei loro stipendi e che ormai non avendo più nemmeno una maggioranza rimane li attaccata alla canna del gas perché la paghetta non risolve ma aiuta moltissimo, noi sinceramente ne faremmo volentieri a meno.