mercoledì 28 dicembre 2016

BOLZONELLO, VAI, VAI....


A Natale si è tutti più buoni, si suol dire. Adesso il natale ce lo siamo tolto di torno e possiamo tranquillamente tornare ai nostri più o meno intelligenti ragionamenti.
Era il 4 dicembre 2014 che all'auditorium Biagio Marin Sergio Bolzonello, assessore regionale al turismo, alla presenza della Presidente Serracchiani, dichiarava: in tutti questi anni “voi” non siete stati “capaci” di realizzare le nuove terme ma ora ci pensiamo “noi”. A me la frase fece girare non poco le scatole, perchè la causa del tempo passato non era da imputare a particolari caratteristiche genetiche dei gradesi ma a poche persone con nomi e cognomi ben conosciuti. Da un lato un inadeguato dott. Baucero a capo dell'ufficio di project financing, nominato dalla regione. Dall'altro un certo Dario Raugna, poi diventato sindaco della nostra isola, che con un ricorso a difesa di Usi Civici inesistenti di fatto bloccò il progetto per più di due anni. Ricorso rigettato per ben due gradi di giudizio e condanna al pagamento delle spese legali. Spese che stiamo pagando noi contribuenti, visto che il sindaco ha dichiarato che non si è dimezzato lo stipendio perchè deve pagare le spese del ricorso che ha perso. Inutili protagonisti, i sindaci Olivotto e Maricchio che non hanno dimostrato autorevolezza nei confronti della regione e hanno subito le scelte di un inadeguato ufficio di progetto.
La speranza, però, che Bolzonello avesse ingranato la marcia giusta per arrivare alle tanto agognate terme ormai aveva contagiato tutti, me compreso. Chi meglio di mamma Regione Friuli Venezia Giulia poteva realizzarle? Avendo potestà legislativa in materia di turismo, essendo proprietaria del “braccio armato” Turismo FVG ed avendo di fatto la proprietà dell'area su cui costruire. Ah dimenticavo, avendo già i soldi in bilancio. Condizioni perfette per dimostrare al mondo che un assessore al turismo capace e determinato in poco tempo avrebbe potuto riuscire dove altri avevano fallito.
Invece NO. Anche Bolzonello si sta dimostrando inadeguato come gli altri o forse di più. Dall'ormai lontano 2014 ora si parla del 2020 come data di fine lavori. Essendo le probabilità di finire un lavoro pubblico nei tempi previsti prossime allo zero, siamo in Italia, credo che nemmeno il Divino Otelma possa prevedere la data di inaugurazione delle nuove terme.
A pochi chilometri da noi invece, in terra austriaca, le cose stanno andando esattamente come dovrebbero andare in un paese civile.
In pochi mesi hanno deciso di ristrutturare le vecchie terme St. Kathrein a Bad Kleinkirchheim, hanno reperito i fondi e il 27 settembre stavano demolendo il vecchio tetto.

Ora sono a questo punto:





A giugno 2017 apriranno.
Un particolare secondo me interessante, la stragrande maggioranza delle ditte che stanno facendo i lavori risiedono a massimo di 50 chilometri dal cantiere, alcune a pochi metri, tanto così per mantenere in loco l'economia...
Detto ciò, mi sento di dire all'Assessore Regionale al Turismo, dal profondo del cuore, ma anche oltre, un clamoroso: vai a cagare.


P.s. Non potevo dimenticare di citare il nostro Consigliere Regionale che nella vicenda ha avuto la stessa utilità di un ombrello di rete.







sabato 10 dicembre 2016

USI CIVICI TRA UTILITA' E ALIBI

Sconsiglio fin da subito di perdere tempo per leggere queste mie righe a chi non avesse a cuore le sorti della nostra laguna. Purtroppo l'argomento è parecchio ostico e spesso controverso.
Poche sere fa ho assistito ad un incontro pubblico organizzato dal nostro Sindaco sul tema degli usi civici e la nostra laguna.
Non starò qui a spiegare cosa sia il diritto d'uso civico, chi fosse interessato lo può approfondire grazie a internet a cominciare da qui. Quello che cercherò di fare invece sono alcuni distinguo rispetto quanto detto in quella riunione.
Per prima cosa chiariamo che l'uso civico è un diritto sancito per legge e poterlo esercitare non dipende dalla bravura o meno di un sindaco. L'uso civico è nostro in quanto cittadini residenti in un territorio gravato da tale vincolo. Altra cosa fondamentale da chiarire è la diversa situazione tra aree pubbliche ed aree private. L'uso civico non è qualcosa di inviolabile ed eterno: la legge n. 1766 del 1927 ha chiarito molti aspetti riguardanti questo istituto e nello stesso tempo ha creato la figura del “Commissario Liquidatore del Diritto d'Uso Civico”. Questo vuol dire che se un privato o un amministrazione pubblica vuole eliminare questo vincolo, può rivolgersi al Commissario Liquidatore e far quantificare l'importo da versare alla collettività per svincolare l'area.
Molte volte su questo aspetto è stata fatta ad arte una grandissima confusione per scopi politici più o meno leciti.
L'uso civico è uno “strumento” e come con tutti gli strumenti si ottengono risultati opposti a seconda che vengano usati bene o che vengano utilizzati male. Che il nostro sindaco non ne mastichi molto di questo argomento non lo dico io ma l'hanno detto ben due gradi di giudizio, mi riferisco al TAR e al Consiglio di Stato: in entrambi i casi gli è stato rigettato il ricorso  da lui presentato riguardante il progetto delle nuove terme. Ricordo che quel ricorso, giusto o sbagliato che fosse, rallentò l'iter di oltre due anni. Da quello che ho sentito l'altra sera non credo che aver provato sulla propria pelle, ma sopratutto sulle proprie tasche, il maldestro utilizzo di tale strumento, abbia giovato a qualcosa.
Ferma restando l'utilità per i cittadini gradesi di poter far valere il proprio diritto sul territorio lagunare, gli interventi urgenti da porre a salvaguardia di un territorio così delicato prescindono dagli usi civici. Mi spiego meglio: porre fine all'anarchia in cui vige da un lato la nostra laguna e stabilire regole coerenti di rispetto e fruizione dell'ambiente dall'altro è una necessità anche se gli usi civici non esistessero.
Che il Regolamento per la Concessione di Mote e Casoni sia da aggiornare è fuori discussione ma questo non dev'essere un alibi per non farlo rispettare nelle parti a tutela della collettività. Ci sono innumerevoli casi di mote e casoni in stato di abbandono o di utilizzo indecoroso e alle volte anche fraudolento che non hanno bisogno di nuovi regolamenti o usi civici per intervenire, violano già quello attuale. Lo stesso discorso vale per le scorribande a tutta velocità nelle domeniche estive: se si vuole vi si può porre fine fin da subito.
La mia preoccupazione è che per problemi facilmente risolvibili ma che richiedono fermezza e autorità, cose sconosciute all'attuale giunta, ci si aspetti da commissioni, tavoli operativi e gestioni separate un mantello per nascondere la propria inadeguatezza.
Cominciare una sperimentazione applicando un regolamento, già collaudato come quello della laguna di Venezia, per qualche anno potrebbe essere già un buon inizio.
Per quanto riguarda la ventilata alleanza con Marano Lagunare in difesa della laguna, il nostro sindaco si è “dimenticato”, o forse non lo sa, che la nostra laguna ha un regime giuridico completamente diverso da quello della laguna di Marano: mentre la laguna di Marano è demaniale, la nostra è intavolata (di proprietà) a nome del Comune di Grado. Ben vengano collaborazioni, ma la nostra situazione giuridica è di gran lunga più garantista di quella dei nostri vicini. Sicuramente un ringraziamento oltre che al Doge Francesco Foscari che istituì l'uso civico, va fatto all'Impero Austro Ungarico che intavolò a nome del Comune l'intero territorio gradese. Poi purtroppo il Comune non sempre ne fece buon uso, ma questa è un'altra storia.


domenica 4 dicembre 2016

VIA DEL LAVATOIO

Oggi passeggiando sulla diga all'altezza della Stella Maris ho sorriso ricordando un siparietto in una infuocata seduta di Consiglio Comunale.
Della via del Lavatoio molti gradesi hanno dimenticato l'esistenza e i più giovani probabilmente non l'hanno mai conosciuta. E' quel vicolo che va da piazza Duca d'Aosta a via Provveditori, anticamente arrivava fino alla diga, era uno dei percorsi per portare di prima mattina il “segio de la sangola” sulla diga per scaricarlo in mare. Ovviamente con l'avvento dei “cessi” il vicolo perse la sua importanza, tanto da essere in più punti occupato abusivamente. In particolare il tratto che accedeva alla diga venne occupato abusivamente dalla “Stella Maris”. La cosa non venne mai portata alla luce, visti gli appoggi celesti di cui godevano gli occupanti. Finchè un bel giorno gli occupanti chiesero al Comune di acquistarlo. Il dibattito in Consiglio Comunale fu avvincente: da una parte l'amministrazione che per garantirsi un posto in paradiso aveva previsto di venderlo alla Curia di Gorizia ad un prezzo simbolico, dall'altra il preparatissimo e agguerritissimo ing. Disette che sosteneva tesi ben diversa. Ovviamente la materia del contendere era il valore dell'area. L'ing. Dissette con un magistrale intervento spiegò con numeri alla mano che il valore dell'area era, al contrario di come sosteneva la giunta, molto elevato perchè avrebbe inciso notevolmente sugli indici di edificabilità dell'area totale e cioè proprio sull'albergo Stella Maris, modificandone in maniera consistente il valore in virtù dei maggiori metri cubi edificabili. D'altronde chi meglio del famoso ingegnere poteva disquisire di metri cubi? Mi ricordo come ora la faccia bianca come la cera del sindaco Corbatto che già si immaginava di dover tradire le promesse fatte alla Curia. Alla fine della lunga ed estenuante discussione la maggioranza compatta votò la vendita del terreno per una pipa di tabacco e un posto in paradiso per tutta la maggioranza e inferno garantito per l'ing. Disette che aveva osato applicare ragionamenti “speculativi” ai poveri proprietari.
Ma veniamo ai giorni nostri per farci qualche risata in compagnia.
Dopo molti anni (giunta Maricchio), è approdato in Consiglio il progetto dell'ing Dissette per la ristrutturazione dell'albergo Stella Maris, apriti cielo. I “diversi” di Liber@ scatenarono l'inferno su altezze e volumetrie. Fin qui tutto giusto e legittimo, ma la cosa divertente è che quei volumi e quelle altezze erano tali anche grazie all'acquisto, anni prima, dell'area dell'ex via del Lavatoio. Dissette da difensore della collettività in qualità di Consigliere di allora, era diventato progettista e anche su questo niente di anomalo. Lui aveva spiegato già allora che l'acquisto avrebbe giovato molto ad una ipotetica ristrutturazione. La cosa più divertente, però, è che a capo della protesta sui volumi e sulle altezze della Stella Maris, oltre all'attuale sindaco, c'era anche l'attuale capogruppo Fiorenzo Facchinetti che all'epoca delle proteste era all'opposizione. Ma perchè direte voi la cosa fa tanto ridere? Perchè Facchinetti era assessore all'edilizia e urbanistica proprio con la Giunta Corbatto che vendette l'area per una pipa di tabacco ai proprietari della Stella Maris.
La storiella di via del Lavatoio è l'ennesima dimostrazione che alcune persone a seconda che siedano all'opposizione o al governo, fanno tutto e il contrario di tutto, fregandosene degli interessi legittimi della collettività. Non meravigliamoci se buona parte dei componenti della maggioranza solo pochi anni fa aizzavano la popolazione con manifestazioni e cartelli contro chi tagliava gli alberi e ora invece presenta relazioni tecniche dove sostengono che gli alberi andavano tagliati. Cos'è cambiato nel frattempo? Praticamente nulla, a parte la posizione della propria sedia all'interno dell'Emiciclo Comunale. Purtroppo la coerenza è una virtù a molti sconosciuta.


martedì 29 novembre 2016

UN BRUTTO CARATTERE

Mi dicono che ho un brutto carattere e mi sto convincendo che sia vero. Non sono nato così però.
Tutto è cominciato quando in età giovanile ho iniziato a cercare di capire perchè le cose a Grado non erano andate per il verso giusto e continuavano ad andare nella direzione che tutti a parole ritenevano sbagliata. Ovviamente essendo nato nel 1960 mi sono perso gli anni “migliori” delle grandi “cappelle” gradesi. Mi riferisco alle svendite di terreni Comunali per pipe di tabacco o piatti di lenticchie. Ricordo che Grado unico caso in Italia era proprietario di quasi tutto il territorio comunale (viva l'impero AustroUngarico). Ma all'epoca io non ero nemmeno in gestazione. Il mio carattere ha iniziato a peggiorare, finita l'adolescenza che mi vedeva impegnato in altri e ben più divertenti problemi, quando ho iniziato a osservare all'opera i nostri amministratori. Mi ricordo che ci fu un sindaco che insieme a dei biscazzieri giunti da Roma voleva realizzare un parcheggio interrato tra via Rizzo e via Grego. Poi via via tutta una serie di porcate che non hanno fatto altro che ridurmi nelle condizioni attuali.
La cosa strana è che non ho incontrano nessuno che mi abbia detto: hai un brutto carattere perchè ritieni che il Garage della Gradese doveva rimanere garage e non diventare condominio. Hai un brutto carattere perchè hai criticato l'amministrazione Maran Corbatto per aver speso nel 1991 un miliardo e trecento milioni per le Mariniadi, o per averli criticati per essersi genuflessi all'ICIcoop e all'Ambriagas nella metanizzazione dell'isola. Oppure per aver criticato il fatto che avevano creato un buco in bilancio di 5 miliardi che per sanare il quale un Commissario ad Acta aveva messo in vendita svariati pezzi del nostro patrimonio immobiliare, ah sempre loro eh i responsabili. L'elenco di quello che hanno combinato quei “ragazzi” è lungo.
Gli anni passavano il carattere peggiorava ma continuavo a non trovare qualche brava persona che mi dicesse: hai un brutto carattere perchè ritieni che la rovina delle vecchie ville liberty di via Carducci abbia nome e cognome, i nomi dei progettisti e degli speculatori che l'anno resa così sono negli archivi dell'Ufficio Tecnico, quelli degli amministratori nei verbali del Consiglio Comunale.
Altra vana ricerca fu quella di trovare qualche persona che mi dicesse: hai un carattere di merda, come puoi pensare che nella trasformazione della Safica almeno un terzo delle volumetrie andava riservata all'edilizia convenzionata. Chi non si è preoccupato dell'edilizia per i residenti invece ha un ottimo carattere. Non ne ho trovate nemmeno quando ho criticato aspramente la variante alberghi che ci ha regalato porcate come il Tiziano, il Mirabel, il Desirè, il Capitol e tutta una serie di blocchi di cemento mascherati da finti alberghi. Figuriamoci se ne ho trovati quando ho dichiarato apertamente che i responsabili del disastro dell'Ospizio Marino e della Sant'Eufemia erano i componenti del CDA. Certo che ho un carattere di merda, mi sono incazzato solo perchè hanno mandato a casa 70 dipendenti e creato un buco di 32 milioni di euro. All'epoca di Maricchio il mio carattere era arrivato a livelli di fastidio fisico nel starmi vicino, certo, mi sono opposto alla realizzazione della Mastaba mascherata da parcheggio che volefano fare nella zona di piazza Carpaccio, via Rizzo e Via Grego, mi sono opposto alle variantine per gli amici degli amici con relativo trasferimento di posti letto alberghieri a pagamento. Il particolare interessante è che il pagamento non veniva fatto a favore del Comune.
Ma arriviamo ad oggi dove faccio fatica a trovare un bar che mi faccia entrare perchè mi sono permesso di dire che quelli che protestavano davanti al Comune per il taglio degli alberi in epoca Maricchio ora sono spariti perchè sono dei vigliacchi, per la cronaca in termini numerici ne ha tagliati più Raugna di Maricchio, però loro hanno un bel carattere.
Beh insomma ho si un brutto carattere ma quando chiedo perchè la risposta è sempre la stessa “perchè de si”.

A questo punto io il mio carattere di merda me lo tengo ma forse bisognerebbe iniziare a diffidare da quelli che hanno un buon carattere, in pratica i “Bravi Mamuli”.

domenica 27 novembre 2016

IL MIO "AMICO" LISCO

Lisco è Lisco, non c'è nulla da fare, è sempre stato così e sempre lo sarà. Ci conosciamo da sempre e da sempre ci stiamo rispettosamente sugli zebedei. Perchè rispettosamente? Molto semplice, io conosco lui e lui conosce me, conosciamo i nostri difetti e se ce ne fossero le nostre qualità. Abbiamo modi diversissimi, nel vestire, nel parlare, nei luoghi di vacanze e addirittura nel mangiare, ad esempio io preferisco il pandoro e lui il panettone ahhahahah. Tra di noi non potranno mai esserci delle sorprese perchè le persone intelligenti, seppur odiandosi, sanno come comportarsi. Lisco non te ne fa passare una quando ti comporti bene, figuriamoci quando ti comporti male. Pensare di ammaestrare Lisco è pura presunzione, è come andare a passeggio con una tigre a ora di pranzo e pretendere di dargli da mangiare delle carotine fresche spiegando la teoria vegana, come minino ti stacca un braccio, giustamente. Così qualcuno in tempi non sospetti ha pensato di usarlo come braccio armato per abbattere quello che all'epoca rappresentava il male del paese ( Maricchio). Per anni è stato osannato per le sue inchieste e i suoi editoriali contro il “regime”. Ora le cose sono cambiate e chi lo osannava si è accorto che Lisco è Lisco e non si gira dall'altra parte per non vedere, solo perchè qualcuno dai banchi dell'opposizione è passato a “comandare”. Ma come si può essere così presuntuosi da pensare che uno come Lisco faccia finta di niente quando chi governa sta facendo le stesse cose che faceva Maricchio ma più maldestramente. Come si può pretendere che i moralizzatori dell'era Maricchio vengano graziati da Lisco quando in meno di sei mesi sono riusciti a disattendere le aspettative del loro elettorato non abbassandosi le paghe, votando contro le telecamere libere, dando incarichi agli amici degli amici e tagliando più alberi di Maricchio. Ho ancora chiara l'immgine di Sara Polo con l'albero di cartone in mano protestare davanti al palazzo municipale. Ora dov'è sparita? Perchè non viene a spiegarci che ci sono alberi si seria A e alberi di serie B e quelli di serie B si possono tagliare allegramente. Ma cigliegina sulla torta l'indignazione del sindaco per le illazioni sull'incarico alla segretaria particolare, poi rivelatesi veritiere.
Che tristezza... Il problema dei nostri amministratori non è Lisco ma la loro dabbenaggine che li ha portati a pensare che con loro al potere Lisco sarebbe cambiato. 

venerdì 11 novembre 2016

NUOVA LEGGE IN MATERIA DI TURISMO. OVVERO CETRIOLO NATALIZIO

Il 26 Ottobre 2016 è stato presentato alla Giunta Regionale il Disegno di Legge N. 162 in materia di turismo. Un argomento talmente importante per la nostra malandata economia da passare assolutamente inosservato alla maggior parte dei portatori di interesse locali, ma non a tutti...
Nessun organo di stampa ne ha parlato, d'altronde è periodo di presepi e non si può sprecare carta per questi argomenti, l'Amministrazione tace e l'opposizione “senza freni” non pervenuta.
Nei novanta articoli della legge ce né uno che quatto quatto riguarda in particolare i finti alberghi gradesi, mi riferisco in particolare all'art. 22 dove vengono definite le strutture ricettive alberghiere. Già la legge di classificazione precedente aveva dato una bella mazzata regalandoci porcherie come il Tiziano e molte altre, ora la Regione ci mette il “carico”, come si usa dire giocando a briscola. Non solo non fa fa chiarezza sui famosi angoli cottura ma addirittura introduce una nuova categoria di finti aberghi, i “condhotel”, che forse con una M in mezzo avrebbe reso meglio l'idea. In questa nuova categoria di struttura alberghiera è espressamente previsto il “servizio autonomo di cucina”.
In pratica i finti alberghi prima venivano permessi attraverso rocambolesche interpretazioni della norma ma ora vengono addirittura classificati. Alla luce di questi fatti credo sia legittimo chiedersi che utilità abbiano per il paese i vari nonniminkia e bimbiminkia che a vario titolo si occupano di turismo o attività produttive in genere. Da anni si discute sull'importanza di porre regole precise a salvaguardia di quello che rimane del nostro patrimonio alberghiero e di fronte alla direzione opposta presa dalla Regione, il nulla. Dal nostro inadeguato consigliere regionale Alessio Gratton al nostro inadeguato assessore al turismo Matteo Polo e, tanto per non fare sconti, alla nostra opposizione senza freni, non una parola su un argomento fondamentale come questo. Capisco che parlare dell'altezza dell'hotel Adria e non della sua sostanza sia più facile e redditizio politicamente ma la differenza, per decine e decine di famiglie che vivono di turismo, la fa la sostanza...

Fa bene il Sindaco Raugna a occuparsi dei cipressi del cimitero comunale o dell'ostetrica in aiuto alle neo mamme gradesi, ma visto che il cemento ha occupato molto spazio dei suoi programmi elettorali credo sia indispensabile far sentire alla Regione la propria opinione sulla legge in discussione.

sabato 5 novembre 2016

LA DIVERSIT@' DEI DIVERSAMENTE DIVERSI

Si credevano diversi, in realtà sono solo una brutta copia. Mi riferisco ai nostri attuali amministratori che durante la precedente amministrazione, stando all'opposizione, hanno fatto vedere i sorci verdi al povero Edi Maricchio. Ora stando al governo stanno disattendendo tutto quello che predicavano prima e come un boomerang tutte le critiche stanno tornando al mittente. I casi sono parecchi ormai, dalle paghe che volevano abbassare a Edi ma loro non se le sono abbassate, agli incarichi agli amici degli amici.... mi riferisco all'annunciato piano di mobilità urbana che a voce del Sindaco verrà affidato al Politecnico di Milano. Siamo stati fortunati perchè se il fratello del Sindaco invece di essere architetto e collaboratore del Politecnico di Milano avesse fatto il proctologo, non voglio immaginare i risultati. Ma ora veniamo all'ultimo boomerang dei diversamente diversi: il taglio dei bagolari di via Vespucci. Hanno fatto il finimondo per le magnolie del Viale, hanno proseguito con le tamerici di viale del Sole, l'apoteosi con i pioppi della Grado3 (in graisan:talpuni). Tornando al quotidiano, abbiamo assistito al giusto abbattimento dei pini di via Morosini e agli ultimi tagli dei bagolari di via Vespucci. Scommettiamo che le ragioni degli ultimi abbattimenti sono le stesse degli abbattimenti precedenti? Quelli però non andavano bene perchè fatti da altri. Dunque, per via Morosini l'assessore ha dichiarato che in una proprietà privata ogni uno fa quello che vuole, giusto (con riserva). Ricordo che anche la Grado3 è proprietà privata. Per i bagolari di via Vespucci mi attendo terribili malattie delle piante o rottura delle tubazioni di acquedotto e fognature, d'altronde il nome dei bagolari è anche spaccasassi, ci sarà un motivo.
Ma perchè le giustificazioni tecniche prima non valevano e adesso si? Semplice, parlavano a vanvera prima e probabilmente lo faranno ora. A questo punto l'appuntamento con il prossimo boomerang sarà il Natale Gradese dove le poche e confuse idee dell'assessore al turismo renderanno la manifestazione ancora più modesta e triste di quelle precedenti.
C'è da dire che comunque questa amministrazione è fortunata, triste ma fortunata. La tanto annunciata “opposizione senza freni” si è schiantata alla prima curva evidenziando che oltre ai freni mancavano anche le ruote e il motore ma soprattutto il pilota.
Alla fine rimpiangeremo Maricchio perchè tra una “telefonata dove doveva telefonare” e l'altra qualche grassa risata riusciva a farcela fare.



domenica 23 ottobre 2016

ZOZZONI E BIMBIMINKIA

Ogni weekend sempre la stessa scena, cassonetti debordanti di immondizie di vario tipo, sporcizia diffusa nelle zone circostanti. Ad una prima impressione verrebbe da dire che i turisti del fine settimana non sono molto educati e se ne fregano dell'igiene e del decoro della nostra amata isola. Nulla di più sbagliato. I zozzoni sono alcuni esercenti di bar e ristoranti locali. Non mi risulta che i turisti gettino nelle immondizie scatoloni di Aperol (foto pubblicata pochi giorni fa) o taniche da 10 litri di olio di semi di girasole (classico formato da friggitrice, vedi foto). E' evidente che alcune pecore nere del food & beverage gradese mettono in cattiva luce l'intera categoria con chiara caduta d'immagine della località turistica in generale. Mi sembra inevitabile che questi personaggi vadano trattati con il bastone e non con la carota, a meno che la carota non sia di dimensioni talmente grandi da procurargli importanti lesioni al lato “B”.
A questo punto credo che una riflessione e una domanda sia obbligatoria. Amici di Liber@, che governate la citta, per anni avete frantumato i gabbasisi (cit. Montalbano) con filmati di ogni tipo a destra e a manca, avete rivendicato telecamere libere in ogni luogo, possibile che in cinque mesi non siete riusciti a far installare una fottutissima telecamera sopra le piazzole dei cassonetti? Possibile che non siete riusciti a “telefonare dove dovevate telefonare” per risolvere un problema così semplice punendo adeguatamente i zozzoni? Forse le immondizie buttate in strada sono meno gravi di quattro ciclisti a zonzo per il Viale?

lunedì 10 ottobre 2016

NUOVE TERME, TUTTO IN ALTO MARE

Se per progettare le nuove terme incarichi uno studio specializzato in cimiteri è normale che una discreta dose di sfiga ricada sul progetto. Vi ricordate quando l'inadeguato Bolzonello venne a Grado a dirci che siccome eravamo degli incapaci con l'anello al naso le nuove terme le avrebbe fatte lui. Vi ricordante anche la data dichiarata di inizio lavori? Con il senno di poi possiamo tranquillamente dire che eravamo in una puntata di “Scherzi a Parte”.
Ora il progetto naviga nel marasma più totale dimostrando l'inadeguatezza non solo di Bolzonello a gestire l'opera ma purtroppo anche dei progettisti, ad esempio si sono accorti dopo aver progettato l'edificio che sotto c'è sabbia e fango e non i magredi del Meduna Cellina, di conseguenza hanno dovuto riprogettare le fondamenta con relativo ricalcolo dei costi dell'opera. Ma le novità proseguono poiché l'edificio non sarà più a due piani ma un piano solo privilegiando le dimensioni delle piscine esterne rispetto a quelle interne, esattamente il contrario di quello che necessita una località balneare per allungare la stagione. Per assurdo nei mesi estivi la parte acquatica potrebbe tranquillamente chiudere per ferie visto che i turisti hanno il mare a disposizione. Diverso è nei mesi invernali dove le piscine interne con acqua di mare quasi tutti gli stabilimenti termali d'Europa non se le possono permettere. Anche quelle esterne con acqua calda sono attrattive ma la proporzione va sempre a favore di quelle interne, basta farsi un giretto in Austria.

C'è un aspetto più grave del fatto che non è ancora ipotizzabile una data certa di inizio lavori, la totale mancanza di coinvolgimento nella vicenda delle categorie economiche dell'isola, dovrebbero essere loro in primis a beneficiare economicamente di un'opera del genere. E' fondamentale che l'imprenditoria gradese sia coinvolta nelle scelte, invece nel caso gradese ci verrà consegnato non si sa quando un “pacco” preconfezionato e ce lo dovremo tenere. Inutile dire che i soldi per l'opera non sono quelli del portafoglio di Bolzonello o della Serracchiani ma quelli delle tasse pagate dagli imprenditori e dai lavoratori del secondo polo turistico Regionale. Credo che dovrebbe essere d'obbligo coinvolgere chi paga. Anche in questo caso l'isola rimane isola e non son serviti i ponti e tanto meno una rappresentanza locale in Regione, a far valere il proprio ruolo. E' avvilente constatare come in una risicata maggioranza, come quella che governa la nostra Regione un voto potrebbe potrebbe avere un peso incredibile e invece ha lo stesso peso di un'esalazione corporea nello spazio. 

venerdì 30 settembre 2016

NUOVE TERME, WORK IN PROGRESS

Prima che sorgano falsi entusiasmi la foto non riguarda le nostre Terme ma quelle di una ridente località austriaca che cinque o sei anni fa ha ristrutturato le Terme “nuove”, le Römerbad ed ora si appresta a ristrutturare quelle “vecchie”, le St. Kathrein. (http://kaernten.orf.at/news/stories/2791054/) Ben due stabilimenti termali in una località che farà forse la metà delle presenze di Grado. Da quando hanno firmato l'accordo per lo stanziamento dei fondi a quando sono iniziati i lavori è passato poco più di un mese.
Ma torniamo sull'isola e facciamo mente locale da quanti anni si parla delle nuove terme di Grado e non si è vista ancora girare nemmeno una betoniera. E' passata la giunta Olivotto, è passata la giunta Maricchio, ora c'è Raugna ma delle terme nemmeno l'ombra. La regione aveva stanziato circa una ventina di milioni già durante la giunta Olivotto. Dopo anni di inutili bandi europei andati clamorosamente a vuoto ma costati al contribuente qualche milioncino di euro arriva lancia in resta il prode Bolzonello, vice della Deboruccia regionale e sentenzia: a Grado siete una manica di incapaci, adesso le terme le facciamo noi. Primo atto targato Bolzonello l'incarico per la progettazione allo Studio Elastico di Chieri in provincia di Torino ma con forti radici in provincia di Pordenone, sarà un caso ma che caso... Da una veloce occhiata al curriculum dello Studio Elastico si evince che sono sicuramente più esperti di progettazione di “cimiteri” che di Terme. Siccome “in nomen omen” qui di elastico c'è solo la data di inizio lavori. Bolzonello si è dimostrato totalmente inadeguato sia nella scelta dei progettisti che di terme ne capiscono meno che di cimiteri sia nella gestione come assessore della vicenda nella sua globalità, il tempo passato inutilmente ne è la dimostrazione. Una volta la giustificazione classica era: ma non ci sono i soldi, qui non vale nemmeno quella perchè i soldi a bilancio ci sono da tempo. Quindi si puo' parlare solo di incapacità. In questo caso la Regione si è dimostrata incapace tanto quanto gli amministratori gradesi passati.
Ora però una riflessione sugli attuali mi sembra doverosa. A iniziare dal giovane Consigliere regionale Gratton che si occupa più di fuffa come la Proposta di legge sull'ECONOMIA SOLIDALE (http://www.sinistrafvg.it/2016/09/15/gratton-economia-solidale-modello-sviluppo-civile-sociale-ed-economico-della-collettivita/) che delle Terme di Grado, essendo lui il presidente della II Commissione che si occupa delle attività produttive. Sul fronte Comunale sono ormai passati 4 mesi dall'insediamento e non si hanno notizie di strategie sul turismo e tanto meno sulle terme, ne da parte del “giovane” assessore al Turismo ne da parte del resto della giunta. La giovinezza, in fatto di idee e dinamicità, dovrebbe essere un valore aggiunto, in questo caso purtroppo diventa sinonimo di inadeguatezza. Insomma in quattro mesi se ci fosse stata qualche idea l'avrebbero esternata, invece tutto tace.
Questi quattro mesi di nulla cosmico fanno presagire a una brutta copia dell'amministrazione Maricchio. Speriamo non sia così e che sia solo questione di qualche mese e poi ci stupiranno con una valanga di novità.


martedì 13 settembre 2016

VOGLIO IL SINDACO DI MALAGA.

Le meravigliose foto scattate dal nostro Sindaco in vacanza a Malaga mi hanno ispirato per il titolo di questo post. Purtroppo avere il sindaco di Malaga non è sufficiente perchè bisognerebbe avere anche i commercianti, gli albergatori, e perchè no, anche i cittadini di Malaga. Al di là delle questioni puramente architettoniche, quello che maggiormente colpisce è la pulizia, l'ordine e il senso di civiltà di turisti e residenti. Non ci sono le macchine, non ci sono le immondizie sparse nelle aiuole e non ci sono migliaia di biciclette parcheggiate a mo di “membro di segugio” che nemmeno a Shanghai trentanni fa si vedevano cose del genere. Questa è la dimostrazione che -citando una frase di un famosissimo film- 

SIIII PUOOO FAAAREEEE.

A questo punto la classica domanda che sorge spontanea arriva inesorabile: ai gradesi piacerebbe avere un a città come Malaga e sicuramente come molte altre al mondo o pensano che l'anarchia sia l'unico modo per trattenere i turisti sull'isola ed evitare che vadano in posti più civili ed ordinati? 

Viste le polemiche sorte per le multe ai ciclisti del viale la risposta non la darei per scontata.
Io mi auguro che il nostro Sindaco al rientro dalle ferie metta in pratica tutto quello che ha visto, se lo hanno fatto a Malaga non vedo perché non lo si possa fare a Grado... altro particolare che mi ha colpito è la somiglianza quasi imbarazzante della via di Malaga deputata allo shopping con il nostro Viale. Non intendo i negozi ai quali purtroppo i nostri non si avvicinano nemmeno lontanamente, salvo qualche rara eccezione. L'elemento quasi identico nelle fattezze ma non nella manutenzione è la pavimentazione: sia i materiali che la disposizione sono gli stessi, i lampioni non sono identici a quelli del viale ma a molti altri che si possono trovare a Grado, non ci sono alberi e tanto meno aiuole, evidentemente i turisti i cani li portano a “defecare” altrove. La valutazione d'insieme è decisamente migliore quella di Malaga, tanto che una consigliera Comunale di maggioranza ha esordito su Facebook: “li è pulito e il nostro è sporchissimo”. Beh... cara consigliera, lei è al governo della città, insieme al resto della sua maggioranza ormai da più di 100 giorni, se è sporco si faccia una domanda (cit Marzullo) e se è intelligente si dia anche una risposta.

Concludendo, caro Dario se in cinque anni trasformerai Grado in una piccola Malaga il mio voto per essere rieletto ce l'avrai di sicuro.

lunedì 15 agosto 2016

ALBERGHI E CIACOLE CHE NO FA FRITOLE

Come ha fatto notare l'amico Lisco (amico si fa per dire...) ormai ci avviciniamo ai 100 giorni de “noi gavemo vinto e noi comandemo”.
In teoria nei primi 100 giorni si dovrebbero affrontare le emergenze cominciando da quella a mio avviso più importante: “GLI ALBERGHI”, Adria in testa. Come tutti sappiamo il rischio più grande per le future ristrutturazioni alberghiere è che vengano trasformati gli Hotel in Residence con angolo cottura che per la legge Regionale di classificazione alberghiera sono praticamente la stessa cosa. E' ovvio da chi sia stata ispirata La Regione a fare una scelta del genere. Noi invece sappiamo bene che la differenza è enorme, sia in termini occupazionali che in termini di livello qualitativo dell'utenza. Da almeno due anni Liber@ ci frigge gli attributi con lo “scandalo dell'Hotel Adria”. Raccolte di firme, lunghe discussioni in Consiglio Comunale ai tempi di Edi. Uno dei motivi per alcuni era l'altezza. Sinceramente non capisco il senso visto che Fiorenzo Facchinetti quando era assessore all'urbanistica aveva concesso tale altezza all'Hotel Astoria e invece sull'Adria essendo all'opposizione era contrario, fenomeni della politica. Il motivo di preoccupazione molto più serio, che io sostengo da sempre, è proprio quello dell'ambiguità della classificazione alberghiera. Questo permetterebbe in fase di ristrutturazione di usufruire degli incentivi volumetrici previsti dal piano regolatore aumentando di molto le dimensioni dell'immobile e nel contempo trasformare le camere in miniappartamenti con angolo cottura.
Le soluzioni al problema sono almeno due.
La prima, quella sostenuta da Facchinetti ai tempi di Edi; è di fare una variante al piano regolatore e specificare in modo inequivocabile le due categorie di interventi. Concedendo gli incrementi volumetrici solo agli hotel tradizionali con le suites senza angolo cottura.
La seconda, quella sostenuta da me, è di chiedere alla Regione la modifica della legge di classificazione specificando le differenze tra hotel e residence. Entrembe le soluzioni urgentissime e indispensabili.
Bene, allora a questo punto sorgono spontanee due domande. Come mai Liber@ ha già approvato il Planivolumetrico del Camping Al Bosco e non ha portato in Consiglio la variante che Facchinetti reclamava ai tempi di Edi? (ci sono le registrazioni, maledette telecamere) Questo avrebbe risolto in maniera definitiva il problema Adria e ne avrebbe fatto in tutto e per tutto un albergo come l'hotel Astoria.
L'altra domanda va rivolta al Consigliere Regionale Gratton Presidente della seconda commissione che si occupa proprio delle attività produttive.
Come mai non risulta nessuna proposta a suo nome di modifica della legge di classificazione alberghiera che ha permesso la realizzazione a Grado di ecomostri come il Tiziano, Il Mirabel e svariati altri?
Forse Liber@ e SEL non si sono accorti che gridare al lupo al lupo lo si può fare quando si è all'opposizione. Quando si governa bisogna risolvere i problemi, cominciando da quelli più urgenti per il paese.
Questa è la differenza tra bravi amministratori e bimbiminkia.




sabato 13 agosto 2016

LEGA AMBIENTE E GOLETTA VERDE ANDATE PURE A CAGARE..............

Letto l'articolo di oggi su Il Piccolo dove Lega Ambiente comunica i dati delle analisi delle acque del golfo mi è scattato immediatamente un giramento di palle. Non discuto i risultati ottenuti alla foce dell'Isonzo ma mi chiedo perchè associare Grado e non Staranzano visto che la foce divide i due comuni? O ancora meglio scrivere Foce dell'Isonzo e basta visto che la foce dista oltre 15 chilometri dalla nostra spiaggia? Come al solito non si perde occasione per creare imbarazzo alla nostra martoriata isola che del turismo ne fa ragione di vita. Spero che almeno in questo caso gli albergatori e gli altri imprenditori turistici gradesi gridino ad alta voce: Lega Ambiente, andate a cagare! Magari sull'Isonzo che tanto è già inquinato.

giovedì 11 agosto 2016

LA SINDROME DI STOCCOLMA


La sindrome di Stoccolma indica una particolare condizione psicologica, che si verifica quando un soggetto vittima di un sequestro manifesta sentimenti positivi di affetto nei confronti dei sequestratori. Talvolta le persone rapite possono arrivare anche ad innamorarsi del sequestratore. Molto spesso questa sindrome può essere rintracciata anche nelle situazioni di violenza sulle donne, negli abusi sui minori e nei sopravvissuti ai campi di concentramento. La sindrome di Stoccolma non viene considerata una patologia. Alla base ci sarebbero dei meccanismi mentali inconsci, collegati con l’istinto di sopravvivenza. (cit. Gianluca Rini).

Una breve prefazione era necessaria per poter introdurre il concetto di sindrome di Stoccolma a molti amministratori e cittadini gradesi.
Il casus belli odierno sono le ormai famose fideiussioni della Grado 3. Proprio oggi su Il Piccolo c'è un divertente botta e risposta tra Adriano Bernardis legale rappresentante del Consorzio Lido Moreri e la redazione de Il Piccolo.
Finalmente si è arrivati ad un dato certo, la fideiussione presentata dal Consorzio risulterebbe falsa, stando alle dichiarazioni del Sindaco supportate da comunicazione ufficiale della società tedesca VHV. Non faccio considerazioni sul comportamento del Consorzio che nella migliore delle ipotesi avrebbe riposto per ben tre volte la propria fiducia e il proprio denaro a società “sbagliate”, affari suoi.
Vorrei invece focalizzare l'attenzione sul comportamento tenuto dall'ex Sindaco Maricchio, dal suo capogruppo Zanetti e da tutti i consiglieri a parte il sottoscritto e i colleghi (all'epoca) di Liber@ su questo argomento. Il consiglio comunale, per chi volesse vederlo in streeming, è quello del 20 marzo 2015. In quella data si discusse animatamente se fosse opportuno sospendere i permessi a costruire della Grado 3 in assenza di fideiussioni valide. Io portai ad esempio il clamoroso caso di Grado Pineta dove il lottizzante vendette le aree senza realizzare le opere di urbanizzazione e poi fallì. Il Comune di Grado a causa della mancata presentazione delle opportune garanzie si ritrovò con il classico cerino in mano. Potrei fare innumerevoli altri esempi di come il Comune non abbia tutelato gli interessi della comunità ma rischierei di annoiare. Torniamo invece al vergognoso comportamento di Maricchio ma soprattutto di Zanetti che in preda ad un attacco violento di sindrome di Stoccolma mi riempirono di improperi per il semplice fatto che a mio avviso in assenza di garanzie certe le autorizzazioni andavano sospese. Credo che nel dubbio qualsiasi " buon" amministratore avrebbe optato per la tutela della comunità. Invece di tutelare i cittadini la maggioranza ha preferito tutelare i palazzinari. Ora con il senno di poi, unica scienza esatta, come potremmo definire Maricchio, Zanetti e maggioranza, affiancati dall'autorevole Segretario Terranova? “INADEGUATI”. Chi mi conosce sa quanta fatica sto facendo a non usare altri termini ben più appropriati, purtroppo questo è il massimo consentito dal Codice Penale.

Concludendo, credo che la sindrome di Stoccolma sia l'unica giustificazione per il fatto che a Grado gli amministratori troppo spesso si sono dimenticati di essere stati eletti per tutelare i cittadini e invece hanno tutelato chi negli anni   ha fatto Sodoma e Gomorra della nostra  città.

venerdì 29 luglio 2016

VOLEVANO "OPPOSIZIONE SENZA FRENI" MA ERA SOLO ECCESSO DI VELOCITA'

Credevano di far vedere fin da subito quanto erano bravi e hanno usato la grande berta nel tentativo di uccidere un topolino. Risultato: dieci ore di Consiglio Comunale e orchite dilagante a tutti quelli che in un modo o nell'altro volevano partecipare alla vita politica del paese. Secondo il mio modestissimo parere l'opposizione ha due funzioni: o aiutare la maggioranza a governare meglio o quella molto più logica di far capire all'elettorato di aver scelto le persone sbagliate per governare. Ovviamente io opto per la seconda delle due, per fare ciò la fretta è una cattiva compagna. Il lavoro da fare è lungo e raffinato, la cosa più importante è quella di catturare l'attenzione degli elettori ma soprattutto quella dei consiglieri di maggioranza, è a quelli che bisogna piano piano far nascere il dubbio di sostenere le persone sbagliate. Argomenti ce ne sarebbero in abbondanza, a cominciare da tutte le mozioni e gli emendamenti presentati da Liber@ a Maricchio. Quello delle paghe ne è un esempio eclatante che l'opposizione ha sprecato mescolandolo in malo modo insieme a ben 63 emendamenti alla relazione programmatica, tutti regolarmente respinti. Ben altro risultato avrebbe prodotto la presentazione di una mozione ad ogni consiglio. Mozione fotocopiata tale e quale da quelle che avevano presentato loro strumentalmente a Maricchio, costringendoli a bocciare le loro stesse mozioni ma concentrando con calma l'attenzione sull'argomento. Quando in Consiglio Comunale si supera l'ora e mezza, massimo le due ore l'attenzione di pubblico e consiglieri scende prossima allo zero e l'unico risultato che puoi ottenere è quello di motivare la maggioranza a votarti contro per sfinimento. Altro argomento che andava affrontato dall'opposizione con molta calma provocando a tutti un'attenta riflessione è il fatto che le giunte gradesi, negli anni, si stanno staccando sempre più dall'economia reale del paese. Faccio un esempio per spiegarmi meglio:
Sindaco Raugna, professione: cuoco disoccupato prima, sindaco ora.
Vicesindaco Polo, professione: studente/portaborse.
Ass. Fabris, professione: ingegnere a Ronchi.
Ass. Bellan, professione: pensionata.
Ass. Gaddi, professione: poliziotto.
Ass. Lauto, professione: psicologa a Padova.
Senza nulla togliere alle capacità soggettive delle persone in questione una cosa è certa, non esiste legame tra le proprie professioni e le due economie reali gradesi che sono la pesca e la più importante il turismo. Questo è quello che con molta calma l'opposizione avrebbe dovuto far percepire ai cittadini fin da subito. L'atteggiamento mentale di chi governa la città è completamente diverso se partecipa o non partecipa alle sorti economiche del paese. E' una questione di “portafoglio” nel senso buono del termine ovviamente. Un esempio eclatante è l'eliminazione dei parcheggi di riva Ugo Foscolo. Se l'ex assessore Ronchiato invece di avere il ristorante a Villesse l'avesse avuto in Città Giardino o in Viale, avrebbe tolto con tanta leggerezza quei parcheggi? Assolutamente no, perchè è inevitabile che chi è coinvolto economicamente nel paese valuti in maniera diversa ogni decisione che prende, perchè queste decisioni a loro volta si ripercuotono anche sul proprio “portafoglio”.

La cosa sconcertante è che l'opposizione, composta tutta da personaggi più che navigati politicamente e non da dei bimbiminkia qualsiasi, abbia voluto strafare volendo far vedere quanto erano bravi sparando tutte le proprie cartucce alla prima occasione senza centrare il bersaglio, un po' come un adolescente che alla sua prima occasione viene nelle mutande.

venerdì 22 luglio 2016

A GRADO IN CENTRO SI PARCHEGGIA GRATIS


Da un po di tempo avevo sospeso le mie pubblicazioni quasi settimanali, per i pochi che si fossero chiesti come mai, la motivazione è abbastanza semplice, ho voluto starmene fuori dal bailamme elettorale. Anche questa volta Grado non si è smentito..... c'erano quasi più candidati che elettori. Candidati che ad essere buoni per il 90% non sapeva la differenza tra una delibera di giunta e una di consiglio. A Grado sappiamo che i candidati non servono a formare un Consiglio Comunale degno di un paese democratico ma a portare i voti del “parentao” e degli amici dell'osteria. Ne è dimostrazione che da ormai da ben tre tornate elettorali chi non ha almeno quattro liste in appoggio non è nemmeno in partita.
Detto questo, quale argomento migliore dei parcheggi, tormentone trito e ritrito ma sempre attuale, poteva essere adatto a riprendere le pubblicazioni?
Vorrei affrontare l'argomento parcheggi in modo alternativo e cioè da un punto di vista organizzativo e non quantitativo. Fermo restando che i parcheggi a raso periferici debbono poter contenere anche i flussi domenicali, magari migliorando i collegamenti con il centro e questo mi sembra ovvio. Cominciamo a chiederci a chi dobbiamo garantire di poter parcheggiare più vicino possibile al centro. Gradesi e turisti non fa differenza sono semplicemente le modalità che devono cambiare. Non esiste un unica categoria di automobilisti in cerca di parcheggio. Cominciamo a distinguere per esempio chi lo cerca per poche ore per fare shopping o andare a cena da quello che lo cerca perchè si deve fermare per più giorni. Abbiamo detto che gli “sportivi sponsorizzati LIDL” li mandiamo nei parcheggi periferici, come i proprietari di seconde case non dotati di posto auto. Se il turismo è il motore della nostra economia allora i parcheggi dovranno essere riservati a chi veramente muove l'economia e non permettere che si intasino di “sportivi”. Un buon strumento per evitare ciò potrebbe essere l'adeguamento delle tariffe a quelle delle principali città europee a cominciare da quelle di provenienza dei nostri turisti migliori. Già con questa modifica scatterebbe in molti il desiderio di parcheggiare in periferia e utilizzare i mezzi pubblici. Piccola parentesi, il Comune dovrebbe decentrare tutti gli uffici per il pubblico in zona dotata di parcheggi di rotazione gratuiti per i residenti. Al giorno d'oggi non è accettabile avere un ufficio anagrafe o un ufficio tributi in zona pedonale. Torniamo ai parcheggi a pagamento in centro. Una delle fortune dei centri commerciali è la possibilità di parcheggiare gratuitamente e senza dover fare chilometri per raggiungere i negozi. A breve i comuni dovranno adeguare i parcometri anche con il bancomat, quale migliore occasione per scegliere dei modelli che abbiano la possibilità di leggere tessere ricaricabili e coupon tipo gli skipass dolomitici. A quel punto Grado potrebbe lanciare lo slogan “ a Grado in centro si parcheggia gratis”. Come? Semplicissimo, tutte le attività commerciali, di pubblica ristorazione o ricettive potranno rilasciare dei coupon o delle ricariche sulle tessere dei propri clienti in modo da poterle utilizzare nel momento del pagamento del parcheggio. Ovviamente gli imprenditori dovranno farsi carico dei costi del parcheggio ma non penso che costituisca un problema rispetto alla qualità del servizio data al cliente. Il Comune dal canto suo avrebbe un notevole aumento del gettito relativo ai parcheggi da poter destinare al miglioramento dei collegamenti con i parcheggi periferici.

Non ho la presunzione di aver scoperto l'acqua calda ma questa è semplicemente la mia visione dei parcheggi a Grado. A qualcuno non piace? Ne proponga una migliore.


http://territorio.comune.bergamo.it/servizio-mobilita-e-trasporti/parcheggi-e-sosta

venerdì 13 maggio 2016

BUBA, KEEP CALM


Da sempre sono convinto che dopo la salute il tempo sia il bene più prezioso che abbiamo. Per questo mi sento molto onorato quando qualcuno mi dedica parte del suo prezioso tempo. Caro Buba ti ringrazio di avermi dedicato il tuo ultimo video (https://www.youtube.com/watch?v=mOMeh0FCFOc) perchè dimostra che per te significo ancora qualcosa, altrimenti di sicuro non lo avresti sprecato per una scoreggia nello spazio qualsiasi. Devo anche rilevare che il modo di impiegare il tuo tempo è decisamente migliorato, rispetto a parecchi anni fa quando ti occupavi di altro... fare i video è decisamente più utile e anche divertente.
Ma veniamo all'argomento. Sarebbe superfluo ribadire che le proposte di una “poltrona” mi sono giunte sia da destra che da sinistra e autorevoli testimoni lo possono confermare ma forse repetita iuvant. Capisco anche che ti possa sembrare strano che io abbia rifiutato, sempre davanti a testimoni, ma lo scenario faceva talmente cagare che ho preferito passare la mano. Ci sono stati invece casi clamorosi come i grillini, te compreso, che dall'alto della posizione di secondo partito nazionale a Grado non siate riusciti a fare alcunchè. Questo la dice lunga sulle vostre capacità politiche. Ora vi dividete in due categorie, quelli che hanno ripiegato sul Kommissario e quelli che preferiscono rimanere nelle retrovie a rosicare e a fare i video.
La differenza tra me e te è la stessa tra un giocatore o un allenatore di calcio e Biscardi. Il giocatore e l'allenatore il calcio lo praticano con risultati alterni ma con le proprie gambe Biscardi invece l'ha solo chiaccherato e al posto delle gambe ha usato la lingua. Non a caso i giornalisti sportivi vengono spesso classificati come giocatori falliti. Io la politica l'ho fatta per anni e probabilmente continuerò a farla se mi divertirò ancora, tu invece hai solo chiaccherato.
Veniamo ora alla coltivazione dei carciofi, attività legale e rilassante. Ognuno sceglie di coltivare e “commercializzare” le verdure che vuole, io lo faccio alla luce del sole e me ne vanto. Il carciofo non darà le sensazioni che danno altri tipi di vegetali ma io ho deciso di inebriare la mia mente attraverso il palato e ti posso garantire che il risultato con il carciofo è eccellente e anche tutta la mia famiglia ne fa uso con identici benefici.

Ringraziando ancora per il tempo che mi hai dedicato ti porgo un cordiale saluto.

martedì 3 maggio 2016

I PROGRAMMI ELETTORALI

La carta si lascia scrivere. Anche in questa tornata elettorale metri e metri di carta verranno sprecati per i programmi elettorali. Anche se la digitalizzazione ha ridotto di molto l'utilizzo, per certe funzioni è ancora indispensabile la carta. Ho iniziato a leggere i programmi di alcuni dei sei candidati sindaci e una cosa salta subito all'occhio, un'interminabile elenco delle cose che andrebbero fatte ma senza traccia del come. Faccio un esempio. Che a Grado si debba risolvere il problema dei parcheggi è risaputo ma quello che il cittadino prima di votare vorrebbe sapere è se un fantomatico parcheggio verrà costruito davanti a casa sua o davanti a casa del miglior amico. A Grado questo è importante perchè all'interesse del paese ha sempre prevalso il proprio, questo in fase elettorale, per poi accorgersi a distanza di qualche anno che l'eletto nella migliore delle ipotesi aveva fatto i cavoli suoi o al massimo di qualche uomo nero che passava di li per caso....
Se Grado è in queste condizioni non possiamo sicuramente imputarlo a quello che c'era scritto sui programmi ma sicuramente a quello che non c'era scritto, cosa molto ma molto più pericolosa. Ad esempio sessant'anni fa sicuramente sarà comparso su qualche programma un punto che recitava: valorizzazione e riqualificazione delle aree recentemente bonificate e della Pineta. Detta così chi avrebbe potuto obiettare? Se invece fosse stato scritto: svendita e cementificazione incontrollata del territorio e conseguente esodo dei cittadini gradesi nei comuni limitrofi forse l'elettore ci avrebbe pensato su, forse...
Se qualcuno avesse scritto nel programma: eliminazione dell'unico parcheggio del centro e successiva costruzione di un enorme condominio ( ex Garage La Gradese) e un altro avesse scritto: riqualificazione dell'area Garage La Gradese per la realizzazione di 500 posti auto, forse l'elettore si sarebbe trovato davanti a una bella responsabilità nel scegliere l'uno o l'altro candidato.
Se qualcuno avesse scritto: trasformazione degli alberghi esistenti in grattacelo, condominio e finto albergo e un altro avesse scritto: tutela e conservazione del patrimonio alberghiero con regole chiare e dettagliate onde evitare speculazioni selvagge, anche qui ci sarebbe stato un bel dilemma.
Se qualcuno avesse scritto nel programma: trasformazione della zona artigianale di Valle Goppion in zona residenziale per il Sig. Zamparini e relativo trasferimento della zona artigianale a Fossalon dubito che avrebbe trovato la condivisione della maggioranza dei cittadini, come invece è successo.
Gli esempi potrebbero continuare a lungo perchè a Grado le porcate perpetrate a scapito della comunità sono tante.
A questo punto appurata l'inutilità dei programmi elettorali dove nessuno specifica il “COME”, quale parametro potrebbe rivelarsi utile per valutare i candidati? Quello che da sempre si usa nelle aziende private per l'assunzione del personale, che siano operai o manager il sistema è sempre lo stesso. Se una persona si è dimostrata incapace e ha commesso errori madornali nello svolgimento delle sue funzioni beh il risultato sarà uno solo, occupare il fondo della classifica.
A Grado invece succede il contrario, gli errori fanno curriculum.Così facendo ci troviamo in pole position persone che di cappelle ne hanno fatte parecchie, tutte documentabili.
Ora all'elettore non resta altro che individuare quali sono stati gli errori più macroscopici del nostro paese e informarsi chi governava sia in Giunta che in Consiglio nel momento in cui sono stati fatti. Vedrà con sorpresa che molti son ben mimetizzati in più o meno tutte le liste, Kommissario compreso. Sia a lui che al suo futuro staff qualcosina gliela possiamo imputare. L'unica cosa da fare sarà scegliere la lista dove ce ne sono di meno.
In pratica con i programmi passati se non fosse stato per il tipo di carta avremmo potuto tranquillamente farne un altro utilizzo e temo anche con questi.


sabato 23 aprile 2016

PORTATORI D'ACQUA

Che Grado non sia un paese normale lo sapevamo, che a Grado il numero dei candidati sindaci aumenta ad ogni elezione ormai è un trend consolidato e che la vocazione dei gradesi a fare da candidati al consiglio comunale è inferiore solo al desiderio di partecipare al Festival locale. La conclusione a mio parere è una sola, si sono confuse le elezioni comunali con il Palio di Siena o vista la presenza perpetua di un politico locale, piccolo ma molto attivo, al Palio di Montebelluna.
Non è comprensibile come si arrivi al punto di avere sei candidati Sindaci e poco meno di 200 candidati al Consiglio Comunale, se tutte le liste annunciate dovessero essere confermate, su 5358 votanti (dati 2011). Praticamente un candidato sindaco ogni 900 votanti e un candidato consigliere ogni 25 votanti. Trovo vergognosa questa tecnica, ormai consolidata nelle ultime tornate elettorali, di creare liste civiche un tanto al kilo per raccattare i voti di amici e parenti. Poi ci si meraviglia se il Consiglio Comunale sembra più un'armata Brancaleone che un'assise istituzionale. L'aspetto più grave è l'insegnamento che viene dato ai giovani, futuri amministratori del nostro domani. Sarei curioso di sapere quanti candidati sindaci hanno spiegato bene ai componenti delle loro liste che in caso di vittoria solo due, forse tre consiglieri per lista approderebbero in Consiglio Comunale. Gli altri? Tecnicamente “PORTATORI D'ACQUA”, cioè persone “usate” al solo scopo di drenare voti. Considerando questa e le due ultime elezioni, circa un terzo degli elettori si è candidata al Consiglio Comunale, ma a fare cosa? Probabilmente non lo sanno nemmeno loro. Lo abbiamo visto già molte volte che per alcuni consiglieri sorgeva il dubbio se fossero afoni visto che nessuno è mai riuscito a percepire la loro voce. Una volta i partiti avevano almeno la funzione di educare e formare la classe politica che si accingeva ad occuparsi della collettività. Certo non era una garanzia ma con l'attuale sistema, di far approdare in Consiglio il primo che passa per strada, abbiamo la certezza del risultato. Non può stupire se sulla gradinata del Comune si sentono frasi del tipo: NOI GAVEMO VINTO E NOI COMANDEMO”. Poi ritroviamo le stesse persone al fianco di chi la volta precedente era il nemico da battere. Tanto per par condicio citerei un esempio a destra e uno a sinistra. Delbello nella campagna per la Olivotto indicava Roberto Marin come l'origine di tutti i mali e ora lo troviamo fido scudiero a sostenere che è l'unica salvezza da tutti i mali. Passiamo al PD che solo pochi mesi fa ha mandato a casa giunta Maricchio, Dimercurio compreso per poi allearsi con l'UDC Dimercurio compreso. Lista Gaddi prima con il PD contro Liber@ ora contro il PD alleato con Liber@ e Sel. Dell'operazione Kovatsch c'è poco da dire, un'operazione studiata a tavolino dalle alte sfere regionali dove i gradesi non centrano una mazza ma vengono utilizzati anche qui come inconsci portatori d'acqua. Pensate, c'è qualche “corcal” che pensa sia stata fatta per il bene del paese.


Insomma da questo vergognoso utilizzo della democrazia un solo grido può innalzarsi dalla folla: aridatece er puzzone”.

giovedì 14 aprile 2016

AVVERSARI O NEMICI

Ci sono due categorie ben distinte, quella dei nemici e quella degli avversari. Roberto Marin sicuramente appartiene a quella degli avversari, politicamente parlando, non ne ho mai fatto mistero e più volte ho avuto modo di spiegare le mie ragioni. Non voglio però che la cosa venga confusa con la categoria ben più subdola dei nemici. I nemici sono quelli che pur di perpetrare il loro progetto non guardano in faccia nessuno e spesso provocano danni ben maggiori alla comunità come effetti collaterali che quelli che provocano al diretto interessato. Veniamo ora all'esempio esplicativo che tanto mi piace. Marin insieme ad altri sta avviando una lodevole iniziativa di intrattenimento in una delle zone a mio avviso più pregevoli, insieme al viale,  dell'isola, Riva San Vito. Credo sia condivisibile che il porto mandracchio di Grado sia una delle zone vocate a far da salotto buono ad una destinazione turistica che si rispetti. Provate a immaginare cosa sarebbe Portofino senza la sua baia o Cannes senza la sua croisette. Voglio ricordare che proprio Riva San Vito è stata location per un film della televisione austriaca, il ristorante hanno dovuto farlo finto per il semplice motivo che un ristorante sul porto non esisteva............
Proprio in quel tratto sorge un inutile manufatto che scimmiotta un'aiuola e che preclude la vista del porto con le sue barche ormeggiate. Qualsiasi amministrazione orientata al business turistico appresa la notizia di una nuova attività imprenditoriale in quella zona, con spirito collaborativo, avrebbe provveduto di sua iniziativa a rimuovere l'inutile manufatto e reso la riva più fruibile a turisti e residenti. A Grado per l'ormai consolidata teoria del “caveme un ocio” non solo il Comune non si è fatto parte attiva nell'eliminazione dell'inutile ingombro ma addirittura l'ha negato.
Questo dimostra come una visione turistica del paese sia distante dalle logiche che fanno si che Commissari Straordinari in predicato di trasformarsi candidati sindaci e funzionari che non capiscono che il loro lauto stipendio derivi da un'economia “TURISTICA” diventino i veri nemici di Grado. Esempi di aiuole sacrificate al “bene comune” ce né a bizzeffe, a cominciare da quella davanti al Grand Hotel Astoria di proprietà dell'attuale presidente GIT.
Per concludere mi vergogno di vivere in un paese dove le leggi per gli amici si interpretano e per i nemici si applicano.

Spero di aver fatto chiarezza su chi siano i nemici e ricordatevi che domani potrebbe capitare anche a voi.