martedì 15 ottobre 2019

PD - SI SVEGLIANO SOLO QUANDO SONO ALL'OPPOSIZIONE


E' sempre divertente leggere i rari comunicati del PD Gradese, quando poi se ne escono dandoti ragione è a dir poco esilarante. Oggi dopo mesi di torpore si sono svegliati con un comunicato per dare ragione alla Lega Gradese ma non a quella Regionale su tematiche turistiche. Sarebbe stato interessante leggere le motivazioni per le quali il PD e il suo segretario Rudi Fumolo non condividono le scelte regionali, perchè al di la di un fumoso (nomen omen) “ la Regione trascura Grado” non si legge. Per dare la colpa al centrodestra fanno risalire la madre di tutti i problemi addirittura al 2002 con una delle tante riforme del turismo regionale. Essendo malati di narcolessia quando sono al potere e si svegliano solo quando sono all'opposizione, non si sono accorti che dopo il 2002 la regione è stata governata per ben dieci anni dal centrosinistra. Cinque anni con Illy e altri cinque con la Serracchiani. Se con Illy, per onestà, bisogna dire che una certa attenzione al turismo c'è stata, forse non sufficiente ma qualcosa è meglio del nulla, Con la Serracchiani c'è stato il nulla cosmico. Tanto per citare due esempi cari al PD, Bolzonello ha nominato il nuovo amministratore delegato della GIT un mese prima delle elezioni. Lovato, rivelatosi decisamente inadeguato al ruolo ,ce lo dobbiamo tenere fino a scadenza proprio grazie al governo della regione targato PD. Altro argomento “peloso”, le nuove terme... sempre il “mitico” Bolzonello ha incaricato amici degli amici di progettare le terme. Tale Studio Elastico che era sicuramente più esperto di progettare cimiteri che strutture termAli, bastava leggere il curriculum. Poi vista la malaparata, dovuta a errori di valutazione sulle opere, il prode Bolzonello ha cambiato studio di progettazione, sempre rimanendo nella propria area di sottobosco politico, rivolgendosi allo studio Archest. Ora se le terme non procedono con i lavori, il PD più che chiederlo ai committenti potrebbe rivolgersi direttamente ai progettisti e direttori lavori che loro stessi hanno incaricato.

Concludendo, anche questa volta Rudi Fumolo e il circolo gradese del PD hanno perso un ottima occasione per stare zitti. Ah dimenticavo, avendo anche un Consigliere Comunale sarebbe bello che stimolassero su questo argomento anche l'assessore competente... (il termine mi fa già ridere ma si scrive così) invece di limitarsi a fare la stampella alla bisogna.

mercoledì 9 ottobre 2019

INFOPOINT SI INFOPOINT NO



In risposta a Il Piccolo di oggi.

E' sicuramente fuorviante farsi delle opinioni basate su “voci” ma vista le esperienze passate è meglio mettere le mani avanti. C'è la necessità di affrontare il problema della comunicazione turistica in maniera radicale. Prima di tutto il centro decisionale su cosa e come fare dev'essere riportato a livello locale. La creazione di un organismo che si occupi di programmazione, promozione, gestione di eventi e comunicazione in campo turistico gestito localmente è improcrastinabile. Vogliamo chiamarla “agenzia per il turismo gradese” o in altro modo poco importa. Non si può pensare che un economia vitale per l'isola, come il turismo, sia gestita a spot dalla regione, con tempi di risposta che male si conciliano con le esigenze di dinamismo che una destinazione turistica al giorno d'oggi richiede. La Regione FVG invece di occuparsi degli orari di apertura dell'infopoint, che già si presenta male quando è aperto... dovrebbe decidersi a fare una legge, riconoscendo ai comuni come Grado, Lignano, Tarvisio e altri lo status di Comune Turistico. Garantendo dotazioni finanziarie adeguate in linea con il gettito fiscale che producono i comuni turistici. Non a caso Grado, secondo polo turistico regionale dopo Lignano, rappresenta all'incirca il 20% del PIL dell'intera provincia di Gorizia. Non è normale che la promozione o la realizzazione di eventi di richiamo internazionale venga decisa, alla fine, dalle erogazioni dei contributi da parte della regione. Da due anni Grado incassa oltre un milione di euro a stagione di tassa di soggiorno ma purtroppo l'attuale amministrazione non è capace di dotarsi di una struttura adeguata in grado di utilizzare questa cifra di tutto rispetto.
Qui invece di discutere su come dovrebbe essere la riforma regionale del turismo o come dovrebbe essere organizzata l'Agenzia Turistica, stiamo a discutere su infopoint aperto o chiuso durante la stagione invernale, o se è meglio spostarlo nella sede del cinema Cristallo. Cose da terzo mondo. Oppure facciamo le nozze coi fichi secchi come nel caso dell'ultimo esempio di pochezza turistica, l'evento Mare Nostrum. E pensare che sarebbe così facile andare in giro per l'Italia a copiare da chi è più bravo di noi, da ultimi della classe non servirebbe nemmeno fare tanti chilometri.

sabato 28 settembre 2019

VILLA OSTENDE - QUALE FUTURO?



Dopo l'acquisizione da parte del comune di quell'enorme blocco di cemento armato chiamato Villa Ostende non si hanno più notizie certe sul futuro utilizzo della struttura. L'unica notizia certe è che l'amministrazione ha già cominciato a spenderci dei soldi... Pare che il ripristino delle pompe per la messa in sicurezza dello scantinato comporti una spesa di svariate decine di migliaia di euro. Quella che sembrerebbe un'opportunità per la comunità gradese rischia di tresformarsi nell'ennesimo pozzo senza fondo. Il buon senso avrebbe consigliato di decidere il futuro utilizzo prima dell'acquisizione. Non mi sembra lungimirante farsi carico di spese di manutenzione per un qualcosa del quale non si sa ancora cosa farne. Che questa amministrazione viva alla giornata, navigando a vista, con l'unico scopo di occupare la “cadrega” e i relativi benefici economici ormai lo sanno tutti. Certo che i tempi sono cambiati da quando Raugna dai banchi dell'opposizione aveva la soluzione a tutti i problemi. Una volta arrivato nella stanza dei bottoni sono rimaste solo chiacchere e fascia tricolore. Del civismo non è rimasto traccia, l'orientamento politico di questa amministrazione ormai è sotto gli occhi di tutti, si sono appiattiti su posizioni che vanno dal PD all'estrema sinistra. Proprio per questo i cittadini gradesi penso che abbiano diritto di sapere se l'acquisizione di Villa Ostende porterà a un utilizzo in linea con le vocazioni turistiche di Grado. Non vorremmo che per compiacere le aree più integraliste della sinistra, nella speranza di un paracadute di fine mandato per Raugna in qualche sottobosco politico del PD e relativi barattoli, l'edificio venisse trasformato in centro di accoglienza o magari in una bella moschea visto la sempre maggiore presenza di musulmani sul territorio gradese.

domenica 8 settembre 2019

IL TRABACCOLO - QUANDO IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI



 E' proprio vero quando si dice che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Questa notte il famoso Trabaccolo della Lega Navale è andato a picco. Era di pochi giorni fa la notizia che la Lega Navale voleva vendere il Trabaccolo a causa degli elevati costi di mantenimento, a detta loro... Notizia che aveva creato qualche  malumore tra gli appassionati della storia marinara gradese. Ora mi auguro che si apra un nuovo capitolo della storia di questa imbarcazione e che veda la comunità gradese, attraverso il Comune, protagonista della rinascita di una barca storica che insieme all'Edipo Re, ormai migrato in quel di Pellestrina, rappresentano un pò l'immagine dell'isola di Grado. Rinascita che non vuol dire regalare soldi a bacile alla Lega Navale per il restauro ma eventuale acquisizione gratuita da parte del Comune e successivo recupero per mantenerlo come patrimonio della comunità-

lunedì 2 settembre 2019

QUANDO LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI


Oggi il post dell'amico Vinicio Patruno mi ha solleticato la memoria e mi è venuta voglia di esporre il mio personalissimo punto di vista su come Grado è stato amministrato dal dopoguerra ad oggi. Vinicio ha elencato i sindaci che si sono susseguiti fino ai giorni nostri, purtroppo non ha elencato i Commissari Prefettizi che sono stati anch'essi numerosi nel caso di Grado. Capisco che con il passare delle generazioni il livello della politica locale è andato via via peggiorando ma non è detto che questo peggioramento abbia comportato per la città danni maggiori di quando le cose andavano “BENE”. Il Comune di Grado per una serie fortunata di circostanze si era ritrovato “PROPRIETARIO” della stragrande maggioranza del territorio comunale, caso più unico che raro in tutta Italia. Un patrimonio di notevolissima rilevanza. In un lampo, perchè dodici anni per un'amministrazione comunale sono decisamente pochi, i gradesi si sono ritrovati padroni del nulla. Se qualcuno si chiedesse come mai dagli anni settanta in poi intere generazioni hanno dovuto emigrare sulla terraferma per potersi fare la casa, pur essendo stati i propri genitori proprietari del territorio, la risposta devono cercarla nelle qualità delle persone che hanno amministrato Grado in quegli anni.
Il territorio comunale è stato svenduto per una pipa di tabacco ai vari Baffi, Bruseschi e altri senza pensare che almeno una parte sarebbe servita a dare una casa agli stessi cittadini gradesi, legittimi proprietari. Non solo è stato svenduto ma i contratti sono stati fatti talmente male che il comune di Grado si è visto costretto a fare fognature e illuminazione pubblica su terreni che doveva urbanizzare l'acquirente, vedi Grado Pineta. In Città Giardino e Sacca dei Moreri con la causa Baffi non è andata meglio visto che oltre a quello che il comune aveva già dato ha dovuto integrare con svariati milioni di euro per chiudere la causa che andava avanti da decenni.
Per non parlare poi dei progetti fortunatamente non realizzati perchè la litigiosità dei consiglieri comunali alle volte è stata provvidenziale. Cito solo un paio per dare l'idea di quale follia pervadeva gli amministratori di allora. In quegli anni era prevista l'urbanizzazione della valle Cavanata di proprietà (allora) di Bruseschi. Si proprio quell'area naturale dove ora c'è l'oasi faunistica visitata da migliaia di persone ogni anno. C'era anche un progetto di urbanizzazione del Banco d'Orio per realizzare i palazzoni tipo Lignano Sabbiadoro. Nell'elenco di Vinicio ci sono anche i sindaci che durante il loro mandato non furono capaci di impedire il saccheggio delle ville Liberty di via Carducci e la trasformazione in condomini dei più grandi e prestigiosi alberghi di Grado. Operazioni queste che se analizzate con la dovuta obiettività fanno rabbrividire.
Ora non voglio ergermi a difensore degli attuali amministratori, totalmente inadeguati al ruolo che ricoprono, ma per onestà intellettuale se dobbiamo fare un confronto tra danni irreparabili come quelli citati e qualche concerto in diga organizzato alla carlona e qualche corsa in bicicletta in terra austriaca direi che non c'è paragone. Il rispetto che si deve a ogni persona non è in discussione ma da li a far passare per sindaci memorabili quelli che del territorio gradese hanno fatto sodoma e gomorra proprio no. Sicuramente errori fatti in buona fede ma purtroppo il prezzo lo hanno pagato i cittadini gradesi, piaccia o non piaccia.


lunedì 10 giugno 2019

GIT IN TILT



Non è il titolo di una canzone di Sfera Ebbasta ma la dura realtà gradese. Ieri per la terza stagione consecutiva le casse della GIT non hanno retto la mole di lavoro domenicale. Come se l'affluenza domenicale estiva per Grado fosse qualcosa di imprevedibile e inaspettato.
Abbiamo assistito inermi a centinaia di turisti inferociti sotto il sole costretti a lunghe attese per poter “PAGARE” una domenica di sole e mare.
La causa purtroppo è molto semplice, da un lato un sistema software inadeguato, acquistato dall'amico dell'amico, che non ha mai funzionato a dovere. Dall'altro lato una dirigenza inadeguata e preoccupata solamente a garantirsi lo status quo. Se in tre stagioni la dirigenza non è riuscita a risolvere i problemi del sistema vuol dire che oltre alla sostituzione del sistema si rende necessaria la sostituzione della dirigenza. Non ci sono più alibi, era stato proposto un affiancamento con un tecnico che si occupasse di tutta l'informatizzazione della GIT ma la proposta è stata bellamente rifiutata. La GIT è un castello inespugnabile che garantisce rendite di posizione a molti ed è ovvio che l'intromissione di nuove risorse spaventa perchè potrebbe mettere a rischio anni di ruffianamenti con i vertici regionali e chili di Attak per assicurarsi meglio le poltrone.
Purtroppo a farne le spese è l'immagine turistica di Grado.
A contribuire al senso di fastidio dei poveri turisti che amano Grado c'è stato il blocco della translagunare che porta all'isola, per l'apertura del ponte girevole alle 10 circa del mattino. Risultato, strada bloccata e code quasi fino a Belvedere. Anche qui oltre a un regolamento sbagliato che consente l'apertura a richiesta in qualsiasi ora, c'è di mezzo anche la politica, strano vero? Si perchè il ponte “nuovo” si apre e si chiude in più del doppio del tempo di quello precedente di Mussoliniana memoria. Avvisati del problema alla presentazione del progetto in Casa Balilla se ne sono ben guardati dal tenerne conto, Serracchiani, Santoro e barattoli vari targati PD.
Così va a Grado... nel frattempo il nostro assessore al turismo invece di occuparsi dei problemi dell'isola pensa la al Gay Pride.

venerdì 7 giugno 2019

A PORDENONE ALAIN ELKAN E A GRADO I NANI DA GIARDINO


Ieri sera ho avuto il piacere di partecipare a due incontri di altissimo spessore a Pordenone in occasione della manifestazione “PordenonePensa”.
Nel primo si confrontavano il procuratore Carlo Nordio, il magistrato Arturo Toppan e l’avvocato Luca Ponti, intervistati dal conduttore televisivo Luca Telese sul tema dei grandi processi.

Nel secondo Giordano Bruno Guerri intervistava Alain Elkann famosissimo romanziere. Inutile dire l'apprezzamento del numerosissimo pubblico per il livello e la qualità degli interventi, il tutto accompagnato da un organizzazione a dir poco perfetta. Pensare che a Grado di queste cose se ne organizzava a decine quando la provincia di Pordenone doveva ancora muovere i primi passi e ora siamo ridotti al carnevale estivo viene da piangere.
Poi il brusco ritorno sull'isola e l'impatto con la cruda realtà
Oggi, incuriosito dall'articolo del quotidiano locale che pubblicizzava la “FIERA DEL BENESSERE” mi sono inoltrato per viale Regina Elena per dare un'occhiata. All'inizio ho pensato, stai a vedere che finalmente viene proposto qualcosa di interessante al posto del solito mercatino di ….... delle pulci, via. Invece a conferma della grezzura politica e amministrativa di chi ci governa mi ritrovo le solite bancarelle di bassissimo livello e che nulla hanno a che fare con il benessere del corpo e della mente. Non c'erano, per fortuna, le olive in fermentazione e il formaggio che sudavano sotto il sole come le altre volte ma erano degnamente sostituite dal “Pasticciotto pugliese” con annessa mescita vino. 

Non c'erano le pellicce usate di antica memoria ma un paio di bancarelle con abiti etnici degni di un centro per migranti gestito dalla caritas. Non c'erano i materassi in lattice che fanno miracoli per l'infertilità di coppia ma una non ben definita bancarella con vecchiette che riposavano conversando. Altre bancarelle di inutilità tipo la rosa finta ma vera o la bibita Afgana dai non ben chiari poteri. Ma l'attrazione della “Fiera” era sicuramente la bancarella dei nani da giardino. No non sto scherzando ci sono proprio i nani da giardino. A meno che qualcuno non mi spieghi le proprietà terapeutiche dei nani da giardino in questione, mi vedrò costretto a segnalare questo abuso al Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino.


Questo purtroppo è il livello dei nostri amministratori ma il dramma vero è il silenzio assordante delle categorie imprenditoriali.

mercoledì 29 maggio 2019

CHE POCA FANTASIA DOTT. LOVATO.... MEGLIO RIDERCI SU


Da tempo a Grado si discute su quale sia il “logo” più adatto a dare l'immagine della nostra isola. Possiamo dire quasi unanimemente che l'immagine che più ci rappresenta è la famosissima donna con il velo dell'artista Mario Puppo. Immagine che ormai oltre ad identificare l'isola identifica anche la spiaggia della GIT, tanto che proprio la GIT possiede al suo interno i manifesti originali dell'artista.
Verrebbe da pensare che anche in occasione del rinnovo del parco ombrelloni questa immagine doveva essere usata per personalizzarli, invece no, perchè la fantasia del dott. Lovato amministratore unico della Git e dei suoi collaboratori, non poteva essere tarpata obbligandoli ad usare un immagine come quella di Puppo. Gli espertoni di immagine si sono scervellati per mesi per trovare un logo “nuovo” per personalizzare i nuovi ombrelloni.




La cosa incredibile è che nonostante tutti gli sforzi profusi la scelta sia ricaduta su un logo che al dott. Lovato non risulta tanto nuovo, poiché le somiglianze con quello del suo albergo, il Grand Hotel Astoria hanno dell'incredibile.





Certo che qualche malpensante potrebbe ipotizzare un tentativo subliminale di preparare il turista gradese al temutissimo spezzatino GIT. Spezzatino dove gli albergatori dovrebbero accaparrarsi i pezzi migliori e lasciare il resto all'oblio.
Io invece penso solo che sia uno scivolone dovuto alla scarsa fantasia e sensibilità ma che da comunque il segnale di una certa inadeguatezza.
Detto ciò visto come sta andando la stagione, buttiamola in ridere.

martedì 28 maggio 2019

ELEZIONI EUROPEE 2019


Domenica abbiamo votato per eleggere i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo. In teoria alle amministrative dovrebbe essere tutta un'altra cosa. In teoria... perchè è innegabile che il traino dei partiti abbia un certo peso, certo non è garanzia di risultato. In questa tornata elettorale la Lega di Salvini, ha avuto un risultato storico con oltre il 45%, superando il record delle Provinciali del lontano 1993 quando ottenemmo l'incredibile risultato del 42% come a Milano.
L'effetto Salvini è stato fondamentale ma se Grado ha dato segnali migliori che nella maggior parte della Regione c'è una spiegazione che va oltre le elezioni europee. Da un lato un rinato gruppo locale della Lega con a capo il commissario Marizza e la Senatrice Marin che hanno rappresentato una presenza costante sulle tematiche locali, pur non avendo la Lega un proprio rappresentante all'interno dell'assise comunale. Vogliamo ricordare solo alcuni temi che interessano particolarmente l'isola, dall'inserimento di Grado nella legge per le isole minori al lavoro che la Senatrice, senza tanti clamori, sta svolgendo a Roma con il Ministero dei Beni Ambientali e Architettonici per risolvere l'annoso problema dello scavo delle cavane. Ricordiamo che la Regione governata da Fedriga, tramite l'assessore Pizzimenti ha affrontato e risolto il problema, per quanto di competenza, già a dicembre dello scorso anno. Non è stato ininfluente l'impegno del gruppo lega di Grado sulla questione dei migranti che l'amministrazione Raugna ha maldestramente tentato di piazzare a Fossalon. Operazione naufragata grazie alla forte presa di posizione dei cittadini gradesi e di tutte le forze politiche opposte a Raugna. Altro elemento che ha contribuito al successo elettorale di domenica scorsa è senza ombra di dubbio il malcontento difffuso nella popolazione gradese per l'inadeguatezza degli attuali amministratori. Proprio da questo malcontento dovrà partire il lavoro della lega gradese per costruire una squadra e un programma che sappia far rinascere la Grado turistica, riportandola al ruolo di protagonista a livello europeo che le spetta. Programma che speriamo venga realizzato insieme a tutte le forze politiche di centrodestra che a pari dignità vorranno partecipare. Il lavoro sarà difficile e delicato ma solo con la partecipazione diretta delle persone coinvolte nell'economia turistica potrà dare i risultati sperati. Non è pensabile che la prossima amministrazione gradese sia composta da sfaccendati o persone che nulla hanno a che fare con l'economia reale del paese. Il fatto che nessuno dell'attuale amministrazione sia titolare di partita IVA con sede a Grado la dice lunga su quanto possono essere coinvolti dalle decisioni che prendono.
La prossima tappa per la Lega di Grado saranno le elezioni comunali del 2021, le nostre porte sono aperte a tutti quelli che vorranno dare il loro contributo per una Grado migliore.
Intanto un sincero grazie a tutti i 1,718 elettori che a Grado hanno scelto la Lega di Salvini.

domenica 5 maggio 2019

MA LA GIT ODIA COSI' TANTO I COMMERCIANTI GRADESI?


Più volte ho criticato il fatto che la GIT per recuperare risorse faccia pubblicità per attività concorrenti al tessuto commerciale gradese. Quest'anno Lovato & Co. invece di collaborare per fare squadra ci mette il “carico”. Non bastava la pubblicità sulle cabine della spiaggia del TIARE di Villesse e dell'Outlet di Palmanova. Ora alle casse della Git ci sarà anche un espositore con i depliant dell'Outlet così se dovesse essere sfuggita la pubblicità sulle cabine non passerà inosservata quella alle casse.
Come  detto infinite volte, ben venga la pubblicità ma almeno non di attività che fanno una concorrenza impari con il già fortemente compromesso tessuto commerciale gradese.
Sarebbe molto meglio che sia l'amministratore unico Alessandro Lovato sia Leonardo Tognon si facessero assumere dall'Outlet di Palmanova in modo che li possano esprimere al meglio le loro doti manageriali e di marketing.
Non trovo giusto che delle persone pagate da una società come la GIT che ha come scopo storico, etico e culturale quello di favorire il turismo gradese, per questioni di bottega, facciano quadrare i conti con pubblicità contro i commercianti gradesi.
E' fin troppo ovvio che i commercianti, per ripicca, non possono fare pubblicità per le spiagge di Lignano o Bibione, tra l'altro gestite decisamente meglio della nostra. Non è un caso che le opere di ripascimento finanziate dalla Regione a Lignano sono già terminate e a Grado siano tuttora in corso.
La Git invece di adoperarsi per trattenere i turisti più possibile sul territorio gradese con eventi e attività collaterali, attività già previste dal nuovo statuto, manda gli ospiti a fare shopping fuori Grado.
Sarei proprio curioso di sentire l'opinione dell'Assessore al Turismo Bini su questo argomento. Oggi sarà presente all'inaugurazione della stagione turistica e sarà mia premura renderlo partecipe del mio pensiero. Magari mi dirà che sono io a non capire le astute strategie di marketing del duo Lovato & Tognon ma voglio correre questo rischio. Nel frattempo se anche altri operatori turistici mi faranno sentire la loro opinione ne sarò molto grato.


mercoledì 24 aprile 2019

SONO I PARCHEGGI IL VERO PROBLEMA DI GRADO?



Siamo sicuri che il vero problema di Grado siano i parcheggi?
Forse si ma non ci scommetterei. Come mia abitudine, mi piace osservare quello che succede in altre destinazioni turistiche. Sembrerà strano ma certe località fanno scelte esattamente opposte alle nostre e questo induce quantomeno ad una approfondita riflessione.
A scuola, per i somari, è prassi consolidata cercare di copiare da quelli più bravi. Durante le verifiche date dai professori quanti non hanno tentato di dare una sbirciatina al compito della più brava della classe? Se non altro per avere conferma di quanto prodotto.
Per i somari della politica invece questo non succede, pare che cercare di copiare dai migliori sia peccato mortale. Così assistiamo a scelte estemporanee o molto più spesso al totale immobilismo.
Torniamo al problema specifico dei parcheggi, perchè quanto vi sto per dire vi sorprenderà non poco.
In Austria a Bad Kleinkirchheim stanno costruendo un nuovo albergo al posto di un parcheggio. Ebbene si, l'amministrazione della località carinziana ha deciso di favorire gli insediamenti ricettivi a scapito del turismo pendolare. Non ci vuole un Premio Nobel all'economia per capire che l'indotto economico prodotto da una camera d'albergo è sicuramente maggiore di quello prodotto dalla classica famigliola di pendolari. Fatto sta che una catena alberghiera come la Explorer Hotel ha deciso di investire aprendo un nuovo hotel a Bad Klenkirchheim e l'amministrazione locale, visto il poco spazio a disposizione ha deciso di sacrificare un parcheggio a questo scopo.

Io non avendo la verità in tasca, mi limito a riportare quanto accade in una località turistica che non numericamente ma qualitativamente naviga in acque decisamente migliori delle nostre.
A Grado invece aleggia il fantasma di trasformare un albergo in parcheggi e a pochi metri un cinema in appartamenti.
Chissà se la folcloristica delegazione di ciclisti gradesi, durante la trasferta in terra austriaca, tra una pompa e l'altra, si è accorta di cosa succede diversamente da Grado.


domenica 14 aprile 2019

INUTILE VANTARSI DELL'AUMENTO DELLE PRESENZE


Da sempre a Grado l'indicatore delle presenze turistiche dà segno + e le persone comuni sono portate a ritenerlo un dato positivo, in realtà il solo dato delle presenze dice poco sul reale stato di salute dell'economia turistica, non voglio tediare con ragionamenti su spesa pro capite del turista medio o cose del genere, voglio partire da una considerazione semplice: si stava meglio quando si stava peggio. Negli anni durante i quali le presenze erano inferiori alle attuali, l'economia turistica godeva di salute migliore di oggi, possiamo dire tranquillamente che il livello medio del turista gradese è andato peggiorando più che proporzionalmente rispetto all'aumento delle presenze e quanto affermo è facilmente verificabile dal numero di vani commerciali vuoti nelle migliori zone di Grado. Ci sono decine di negozi e bar storici chiusi e questo è il sintomo di un abbassamento della qualità del turismo gradese, non ci vuole un economista per stabilire che l'offerta commerciale di una località turistica si adegua al livello del turista e non il contrario. A questo punto la domanda sorge spontanea: come mai? Io ho una mia teoria che magari può differire da quella di altri ma spero almeno di avviare una discussione che porti ad un inversione di rotta prima del baratro, e ci manca poco...
Grado, una volta, attraverso l'Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno (per i gradesi l'Asienda) aveva un gruppo di persone che si occupava di programmazione e promozione turistica, a capo di questo staff c'era un manager che tutti ricordiamo, il dott. Fernando Malfertheiner. Il Comune da parte sua partecipava a rendere Grado una località di fama internazionale con manifestazioni culturali e artistiche di alto livello, poi Malfertheiner si trasferi a Merano a dirigere la Jagermeister e a Grado iniziò il lento ma inesorabile declino che l'ha portata ai giorni nostri dove succede quotidianamente di incontrare persone che non sanno dove sia o casi eclatanti come quello di Forte dei Marmi che si era appropriato dell'immagine simbolo del turismo Gradese: la donna in costume con il velo al vento.
Oggi ci sarebbero le condizioni per ripartire con importanti iniziative per cercare di catturare nuovamente turisti di livello maggiore a quello attuale. Ci sono i soldi (grazie alla tassa di soggiorno), ci sarebbe la struttura (la GIT con l'avvenuta modifica dello statuto ha tra i suoi scopi aziendali anche la promozione turistica), invece tutto langue.
Se invece Lovato pensa di rilanciare l'immagine dell'isola con quattro ombrelloni nuovi e due scalda biberon, e l'assessore al turismo Matteo Polo con le “pompe” in terra Austriaca, si sbagliano di grosso.
In attesa di vedere nuovamente i negozi e i bar aperti pieni di turisti danarosi e magari un segno meno nel numero delle presenze facciamoci tutti una serena riflessione.

venerdì 22 marzo 2019

CINEMA CRISTALLO – LA STORIA NON SI CANCELLA


CINEMA CRISTALLO – LA STORIA NON SI CANCELLA

A Grado ci sono tantissimi edifici che trasudano storia. Camminando per il centro storico le antichissime origini di Grado si sentono sulla pelle. Le basiliche, il battistero, campo Patriarchi e tutto il castrum sono la storia di Grado. Poi ci sono gli edifici simbolo della rinascita di Grado come luogo di villeggiatura e di cura, le ville Bianchi, le ville: Reale, Bernt, Erica e pochissimi altri poiché la maggior parte è capitolata sul patibolo della speculazione edilizia degli anni 60/70/80. C'è un edificio di epoca più moderna che ha vissuto anni di particolare fermento artistico e culturale, il Cinema Cristallo. Sicuramente è il luogo dove si sono svolti gli eventi più importanti della storia gradese recente. Per anni, oltre al ruolo di cinema aperto tutto l'anno, è stato sede di attività culturali come le Settimane Internazionali del Cinema, rassegne teatrali, mostre di pittura. Nel 1995 ebbe grande successo internazionale la rassegna cinematografica intitolata “Da Lumiere a Pasolini 100 Anni di Cinema”. L'avvenimento che più ha legato la storia recente della dell'isola al Cinema Cristallo è stato sicuramente il Festival della Canzone Gradese, per anni proprio li è stato ospitato l'evento più importante per la comunità dopo il Perdon di Barbana.
Costruito da un imprenditore illuminato come il sig. Pellegrini, il Cinema Cristallo “è” parte integrante della storia di Grado. Ma come si suol dire “corsi e ricorsi storici” perchè c'è un nome che ricorre nella storia del Cinema Cristallo, quello di Fiorenzo Facchinetti. Era lui in giunta in qualità di assessore agli inizi degli anni 90 quando il Comune di Grado acquistò il cinema ed è sempre lui che in qualità di capogruppo di maggioranza rappresenta la compagine politica che vorrebbe eliminarlo. Strana coincidenza vero?
Tutto sommato l'acquisto del cinema fu una delle pochissime cose positive che fece quella giunta, ma anche in quell'occasione non mancarono di distinguersi per una gestione del denaro pubblico poco oculata. Comperare un edificio vincolato a cinema, chiuso da diversi anni, scarsamente appetibile per chiunque, pagandolo il 20% in più del valore di perizia dell'ufficio tecnico comunale non la definirei un'operazione molto intelligente. Si perchè il cinema era stato valutato un miliardo e cinquecento milioni e il Comune invece ne pagò trecento in più. Come mai? Non lo so... certo sarebbe interessante sentire la versione dell'attuale capogruppo di maggioranza, magari nella prossima seduta del Consiglio Comunale.
Purtroppo questa manica di inadeguati che ci amministra, invece di ristrutturarlo e cercare di riportare l'edificio agli antichi splendori in modo da rivalorizzare l'intero viale ora agonizzante, ha ben pensato di svilirlo riducendo i suoi spazi al pianterreno e abbandonare i  volumi superiori alla più squallida speculazione edilizia.

La mancanza di progettualità di questa giunta è drammatica.

Non mi si venga a raccontare che una ristrutturazione costerebbe troppo. Con oltre undici milioni di euro  di attivo di bilancio, poco meno di un milione di entrata annuale di tassa di soggiorno e la possibilità elevatissima di contrarre mutui, il Comune di Grado ne potrebbe ristrutturare come minimo cinque di cinema. Per non parlare poi della vendita di immobili inutili come l'ex comando vigili o l'ex sede della Dogana. Hanno deciso di buttare letteralmente dal cesso un milione e seicentomila euro, di cui quasi cinquecentomila di fondi propri, per ristrutturare e fare sperimentazioni in valle Mezzano, una delle valli più inaccessibili della laguna. Siamo alla follia.
Purtroppo non sono i soldi quelli che mancano ma la testa. Ormai sono tre anni che amministrano il nostro paese e nulla di qualitativamente rilevante è stato fatto. Solo cose di piccolo cabotaggio che hanno reso il paese sempre più triste.
Qualunque cosa tentino questi maldestri amministratori non riusciranno a distruggere uno degli edifici simbolo della cultura e del turismo gradese.
Io per primo, insieme agli amici della Lega, se necessario, mi farò promotore di un'azione di contrasto energica che non si limiterà ad una doverosa raccolta firme ma che coinvolgerà tutti i vari gradi istituzionali a difesa del nostro cinema e della nostra storia.

giovedì 21 marzo 2019

21 MARZO – E' PRIMAVERA MA IN GIT E' PIENO AUTUNNO



Spesso amo passeggiare lungo il viale e godermelo non ancora affollato di turisti. Alle volte mi capita di vedere i marciapiedi davanti ai negozi chiusi, durante la stagione invernale, in condizioni non troppo curate, certo essendo chiusi non si può pretendere più di tanto. Fortunatamente mai mi è capitato di vedere situazioni di disagio davanti a negozi, bar o altre attivita regolarmente aperti anche durante la stagione invernale. C'è però un'eccezione, li l'incuria regna sovrana. Perchè un'eccezione? Perchè l'attività è aperta tutto l'anno e non è un'attività qualsiasi. Sto parlando dell'ingresso principale della prima azienda gradese sia in termini di fatturato che di numero di occupati, la GIT GRADO IMPIANTI TURISTICI. Non va trascurato il fatto che in quell'edificio ha sede anche l'Infopoint di TURISMO FVG e il Consorzio GRADO TURISMO.
Durante tutto l'inverno, fino a oggi primo giorno di primavera, la zona dell'ingresso è sempre stata intasata da foglie secche e lordata da guano di colombi che stazionano sugli alberi antistanti. Specifico che non mi riferisco agli aghi dei pini marittimi ma, come si può vedere dalle foto scattate oggi, da latifoglie che fino a prova contraria cadono solo durante l'autunno.



Certo un bel biglietto da visita, non c'è che dire.
I vertici si sono gongolati spesso vantando un attivo di bilancio ma dubito che un minimo di pulizia e decoro davanti la porta di casa avrebbe stravolto la situazione patrimoniale. Altro dubbio che mi è venuto, forse l'Amministratore Unico e il direttore non usano l'ingresso principale ma un altro ingresso e in tutto l'inverno non si sono accorti del letamaio davanti all'ingresso principale. Un bel dilemma se pensiamo che l'Amministratore Unico della GIT è lo stesso Amministratore del Grand Hotel Astoria, li invece la situazione è totalmente diversa, massima pulizia, non c'è una foglia nemmeno quando l'albergo è chiuso e figuriamoci se c'è il guano di colombi stratificato da mesi.
Altrettanto strano che uno come l'assessore regionale al turismo Bini che in fatto di pulizie ha l'occhio clinico non abbia fatto notare il disagio durante una delle sue visite alla GIT.
Speriamo facciano almeno le pulizie di Pasqua... o sperare in un bel diluvio che lavi tutto???




lunedì 18 marzo 2019

LE CAVANE - PER RAUGNA UNA TIGRE DA CAVALCARE


Non si capisce il motivo che spinge Raugna &Co. ad usare lo scavo delle cavane per aizzare contro la regione associazioni e titolari di concessioni o proprietà in laguna. Non è intellettualmente onesto creare ad arte confusione sul problema a meno che non ci sia proprio una difficoltà a comprendere quali siano i punti da risolvere. Come ha già spiegato esaurientemente la Senatrice gradese Raffaella Marin, quello che viene regolato da leggi nazionali come la questione “Paesaggistica” e quella “Ambientale”, vedasi presenza di inquinanti nel sedimento, deve essere modificato a livello ministeriale. Se la legge 42 del 2004 (codice Urbani) per le zone vincolate prevede il parere “Paesaggistico” da parte della Sopraintendenza, le strade sono due: o ottieni il parere o si modifica la legge e si esclude dall'obbligo di parere quel tipo di lavoro. Ovviamente solo un sindaco inadeguato come Raugna non sa che la Regione non può modificare unilateralmente una legge nazionale. La malafede politica o l'inadeguatezza di Raugna si manifesta in maniera eclatante dove nel suo video accusa la Regione di aver addirittura rallentato il percorso di semplificazione per il citato scavo delle cavane. Nulla di più falso. La sinistra con la Serracchiani e il gradese Alessio Gratton per cinque lunghissimi anni hanno amministrato la Regione e pur avendo avuto tutto il tempo a disposizione il risultato è stato pari a zero. La Lega invece, senza fare troppa confusione, per quanto di competenza della Regione, già in dicembre 2018 aveva affrontato e risolto il problema . Grazie all'interessamento dell'assessore Pizzimenti. Nella legge N. 28 del 28/12/2018 all'art. 4 comma 12 è stata inserita la seguente modifica alla legge N.29 del 2017 art.6 comma 1 che regola la materia con l'inserimento del seguente testo: 1 bis. Gli interventi previsti dal presente articolo non rientrano tra quelli che normativamente rivestono valenza sotto l'aspetto urbanistico-edilizio e conseguentemente per l'attuazione degli stessi non è richiesto alcun titolo abilitativo o qualsivoglia comunicazione ai sensi della legge regionale 19/2009, né è disposta l'osservanza di eventuali previsioni dettate dagli strumenti urbanistici.>>.
A questo punto sarebbe il caso che Raugna, Fabris e il segretario del PD Ing. Rudi Fumolo si documentassero prima di parlare a vanvera e creare false aspettative.

P.S.:Testo legge N°29 del 2017 Art. 6
(Accelerazione delle procedure)
1.Per gli interventi di dragaggio manutentivi che risultano finalizzati al ripristino delle preesistenti condizioni di navigabilità in sicurezza, le procedure autorizzative sono circoscritte alla sola acquisizione delle verifiche e dei pareri necessari al conferimento e al riutilizzo dei materiali nel rispetto della vigente normativa di valenza ambientale e sanitaria.
1 bis. Gli interventi previsti dal presente articolo non rientrano tra quelli che normativamente rivestono valenza sotto l'aspetto urbanistico-edilizio e conseguentemente per l'attuazione degli stessi non è richiesto alcun titolo abilitativo o qualsivoglia comunicazione ai sensi della legge regionale 19/2009, né è disposta l'osservanza di eventuali previsioni dettate dagli strumenti urbanistici.




sabato 9 marzo 2019

DALLE PAROLE AI FATTI. Di Raffaella Marin Senatrice della Repubblica





In politica troppo spesso i propositi annunciati svaniscono dietro ad inconcretezze che si rivelano dannose non solo nella credibilità politica ma anche sulla realtà del territorio.
Prendo spunto da quanto emerso alla riunione di ieri, svoltasi nella sala del Consiglio Comunale, sul tanto discusso problema dello scavo delle cavane. Dalla lettura del quotidiano emerge che al di là delle solite affermazioni di effetto quali "semplificazione", "facilitare" e via dicendo, non è stato inquadrato il problema. Innanzitutto si deve chiarire il concetto: “scavare le cavane non è vietato” in senso assoluto. Stando a quanto affermato dal Comune, la pratica consiste nello stilare una dichiarazione asseverata da un tecnico. Le difficoltà invece riguardano l'autorizzazione paesaggistica, regolamentata dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004): questa è obbligatoria per interventi in aree soggette a tutela paesaggistica e va richiesta all'ente competente affinché ne sia accertata la compatibilità di intervento. In tal senso, poichè le cavane non rientrano in opere che vanno a modificare lo stato di fatto (ma semmai a ripristinarlo), l' autorizzazione certificata dovrà ben tener conto dei tempi e dei costi che non devono essere sottovalutati rispetto all'esiguità dell'opera. Purtroppo nell'elenco delle opere in edilizia libera previste dal Decreto, intese come libere da vincoli paesaggistici, non rientrano lo scavo delle cavane. Nemmeno la Regione FVG nell'accordo con il Ministero dei Beni Culturali del 2009 che ampliava l'elenco delle opere in edilizia libera ha pensato bene di inserirlo. A tal proposito mi sto attivando, presso l'ufficio legislativo del Senato, per inserire nell'elenco delle opere in edilizia libera anche lo scavo delle cavane.
Un altro problema invece, è la sedimentazione. Come noto, in alcune zone della laguna ci potrebbe essere la presenza di metalli come il discusso mercurio. In questi casi specifici, è prevista un'analisi dei sedimenti per verificare la possibilità o meno di movimentarli.
Proprio su questo argomento il 15 febbraio ho avuto un incontro con la dott.ssa Toro e dott. Sturzi, dirigenti ARPA, per individuare una via da percorrere. L'ARPA ha rassicurato le aspettative con positività e competenza. Dopo anni di analisi per la caratterizzazione di tutta la bassa friulana e isontina, ARPA, in collaborazione con la Regione FVG, ha tutti gli elementi per richiedere al Ministero l'approvazione di un protocollo che consenta nelle nostre zone, la movimentazione all'interno della stessa area dei sedimenti con presenza di mercurio.
Pertanto consiglierei l'ing. Fumolo, segretario del PD locale, di approfondire le tematiche prima di esporle pubblicamente onde evitare confusione inquadrando l'argomento in maniera faziosa. Il PD è stato al governo della Regione per cinque anni, durante i quali non ha pensato a risolvere la questione, mentre ora dal suo ruolo di opposizione, tenta di scaricare ogni responsabilità sull'attuale amministrazione, in carica solo da pochi mesi. Sarà mia personale premura condivisa con la LEGA, impegnarmi affinchè la laguna gradese rimanga tale nella sua bellezza e non si trasformi in una palude impraticabile.

martedì 19 febbraio 2019

AUMENTI GIT – UN'OPERAZIONE MALDESTRA




Grandi novita per la spiaggia della GIT. Già così fa ridere, se poi si approfondisce il concetto di GRANDE, nel caso della GIT scopriamo che GRANDE ha un'accezione negativa. Certo che aumentare i prezzi prima ancora di aver migliorato i servizi sembra una GRANDISSIMA stupidaggine. Faccio una parentesi per chiarire che l'aver agevolato i residenti nelle tariffe non è nessun atto di bontà ma semplicemente è stata ripristinata una regola che esisteva da sempre e che qualche anno fa qualche pirla ha pensato di eliminare.
Veniamo un po' agli aumenti ingiustificati. Il biglietto di ingresso passa da 2 euro a 3 euro. Non sono un matematico ma dovrebbe... corrispondere ad un aumento del 50 % a fronte di un'offerta identica a quella dell'anno scorso se non peggiore. Già il biglietto di ingresso, da sempre, è stato mal digerito dal turista e spesso è stato oggetto di critiche anche mezzo stampa; invece di eliminarlo e allinearci a tutte le altre località balneari il nostro genio nonché amministratore delegato lo aumenta del 50%. Potremmo dire un pessimo biglietto da visista? Sperando poi di non assistere alle file sotto il sole patite dai turisti lo scorso anno quando il sistema delle casse andava in tilt ad ogni piè sospinto.
A difesa i vertici della GIT potrebbero sostenere che il prezzo degli ombrelloni e lettini non è stato aumentato. Vero ma erano già più cari in partenza. Ad esempio, durante il weekend a Jesolo un ombrellone di prima fila con due lettini costa 24 euro al giorno, uno stagionale 920 euro. A bibione 22,50 euro al giorno e 1165 lo stagionale sempre di prima fila. A Grado 29 euro al giorno e 1881 euro lo stagionale. Meglio non addentrarci sulla qualità dei servizi in spiaggia, il confronto con le altre località sarebbe impietoso.
Pensare che le migliori e più esclusive spiagge in Italia non fanno pagare l'ingresso ma selezionano la clientela proprio con i servizi offerti. Se il Bagno Piero non pubblica su internet i prezzi vuol dire che per la SUA clientela non è l'euro il problema ma il servizio. Stranamente però non fa pagare il biglietto d'ingresso.
Non ci vuole un genio del marketing o dell'informatica per fare un giro sui siti internet dei bagni più famosi e capire che siamo alla preistoria dell'offerta turistica.


Possiamo concludere che se il rilancio del nostro turismo passa attraverso l'aumento dei prezzi e non attraverso l'aumento della qualità dei servizi, la via imboccata è decisamente quella sbagliata.
In tutto questo, però, la cosa che spaventa di più è l'assordante silenzio degli operatori. In altre località decisioni maldestre come quelle prese dai vertici GIT sarebbero state stigmatizzate in primis proprio dagli operatori turistici, quelli che hanno le loro sorti legate a doppio filo a quelle della soddisfazione del turista.
Gli albergatori muti perchè “loro” i listini li trattano in privato direttamente con i vertici Git e qui chiudiamo...


P.S.: interessanti anche i commenti dei lettori de Il Piccolo apparsi sul sito del quotidiano a corollario di quanto pubblicato qualche giorno fa.



sabato 2 febbraio 2019

NON SANNO CHE PESCI PIGLIARE


Intervento sperimentale a supporto della vallicoltura tradizionale e dei valori naturali della laguna”

E' con questa frase che l'assesseore Gaddi giustifica lo spreco di un milione e seicentomila euro, di questi quasi cinquecentomila di fondi comunali. Il riferimento è a quanto pubblicato oggi dal quotidiano Il Piccolo.
Non sanno proprio che pesci pigliare è il modo migliore per definire questa scelta sconsiderata.
La valle Mezzano è ormai da considerare “persa”, da un lato perchè la ricostruzione è onerosissima e da un altro per lo scarissimo interesse che può avere dal punto di vista dell'allevamento ittico. Con tutte le emergenze che ci sono in laguna Gaddi & co. hanno scelto il meno opportuno.
Sarebbe fin troppo facile concentrare gli sforzi sullo scavo dei canali di collegamento tra i vari bacini lagunari. Sarebbe troppo facile scavare le cavane di decine e decine di casoni “comunali”. I CWC invece scelgono la via della sperimentazione. Sperimentazione che nessuno dei portatori di interesse in laguna ha chiesto.
Volendo” tentare l'ennesima sperimentazione, nella speranza di trovare soluzioni applicabili sulle altre realtà vallive di Grado, andrebbe fatta dove le condizioni sono maggiormente favorevoli e non dove la logistica e la mancanza di energia elettrica assorbirebbero buona parte delle risorse.
Volendo”, la sperimentazione potrebbe essere fatta in valle Cove che oltre ad essere raggiungibile via terra è facilmente rifornibile di energia elettrica, elemento indispensabile per qualsiasi tipo di attività di allevamento. Altra possibilità potrebbe esserci in valle Artalina, una delle poche realmente in produzione. Invece il genio della vallicoltura nonché assessore all'ambiente decide di sperimentare in un luogo che attualmente non è nelle condizioni di poter accogliere alcun tipo di attività. Ditemi voi se c'è un altro modo più inutile di sprecare denaro pubblico.
Purtroppo quando un assessore si occupa di problematiche che non conosce nemmeno per sentito dire questi sono i risultati.
Volendo poi essere rigorosi una scelta del genere, a mio avviso, va ben oltre il concetto di danno erariale.



giovedì 24 gennaio 2019

TURISMI E CULTURISMI


Grado non poteva esimersi dall'entrare nella “spinosa” questione del Gay Pride.
Premesso che siamo ancora un paese libero e di conseguenza qualsiasi manifestazione del proprio pensiero è lecita, per fortuna. Magari sui modi potremmo anche discuterne perchè abbiamo visto spesso che questo tipo di manifestazioni avevano più il sapore di una carnevalata di cattivo gusto che una manifestazione a difesa del diritto di essere diversi. Non dobbiamo aver paura di usare il termine diversi perchè lo stabiliscono le leggi della natura sulle quali c'è poco da disquisire. Ovviamente da esseri evoluti riteniamo ormai imprescindibile difendere il concetto che diverso non è sinonimo di inferiore.
Fatta questa doverosa precisazione veniamo alle prese di posizione del nostro vicesindaco e del suo “superiore” Raugna. Voglio spiegare a questa manica di disoccupati che amministra il nostro Comune che non si diventa fighi facendo il contrario di quello che fanno sindaci molto più autorevoli come Cisint e Dipiazza. Non ci si alza la mattina e siccome il sindaco di Trieste starnuta tu rutti.
Le scelte e le decisioni che prendi si ripercuotono sui cittadini e nel caso di Grado, secondo polo turistico regionale, anche sull'intera economia che regge il paese. Già il fatto che il giovane vicesindaco ipotizza di ospitare a Grado il Gay pride, denota che a lui non gliene frega nulla di uno dei periodi più redditizi della stagione turistica. Vi immaginate al culmine della presenza dei nostri clienti austriaci, a Pentecoste, la citta invasa da strani personaggi colorati con le grazie al vento? Certo se avesse un albergo, un ristorante o se almeno sapesse cosa vuol dire avere un'attività legata all'economia turistica l'atteggiamento sarebbe molto diverso.
Purtroppo la totale mancanza di una visione di rilancio del paese non si nasconde con sparate come quelle sul Gay Pride. Ti hanno mostrato su Rai 3, va bene, ma questo non vuol dire che sei un politico capace. Chiediti piùttosto cosa hanno pensato i tuoi concittadini dopo averti visto. Io qualche commento l'ho sentito e se fossi in te non ne andrei proprio tanto orgoglioso (proud).


martedì 22 gennaio 2019

LA LAGUNA E LA SPIAGGIA NON SI TOCCANO


Da anni va avanti una querelle tra Comune di Grado e Agenzia del Demanio sulla titolarità della Laguna, della spiaggia della Costa Azzurra e del mare antistante. Una anomalia quella di Grado rispetto alla legislazione italiana riguardo il Demanio. Certo, ma una anomalia alla quale noi gradesi ci teniamo tantissimo. Questioni storiche, culturali e anche patrimoniali che non vogliamo e non dobbiamo assolutamente perdere.
Sarebbe legittimo chiedersi perchè tanto spreco di energie e risorse finanziarie per un bene che comunque resta pubblico. In effetti l'Agenzia del Demanio potrebbe tranquillamente rivolgere i suoi sforzi in cose più utili, ma sta di fatto che innumerevoli volte il Comune di Grado ha dovuto difendersi per rimarcare la “proprietà” della laguna e della spiaggia.
La cosa non ha altre spiegazioni se non il fatto che per l'apparato burocratico statale e centralista questa anomalia è una spina nel fianco che ha origini lontane. Non tanto lontane come per gli Usi Civici che risalgono alla Repubblica di Venezia ma al periodo in cui le nostre terre appartenevano all'impero Austro-Ungarico. Precisamente nel 1987 la “legge Tavolare” regolò la materia.
Praticamente il diritto di proprietà e gli altri diritti reali sui beni immobili non si acquistano per atto tra vivi se non con l'iscrizione nel libro fondiario (Tavolare).
Questa operazione, detta "intavolazione", è il vero atto traslativo, ed è quindi presupposto di efficacia, anche fra le parti, del trasferimento o della costituzione del diritto reale. Fatto sta che la proprietà della laguna e della spiaggia in capo al Comune di Grado è dimostrata dal Tavolare.
    Ma la domanda sorge spontanea: cosa vuole allora l'Agenzia del Demanio se la cosa è così semplice? L'Agenzia non riconosce lo status “privilegiato” del Comune di Grado perchè per il diritto Italiano queste aree “sarebbero” demaniali.
    C'è un elemento importantissimo che non va dimenticato, Grado prima del 1918 faceva parte “orgogliosamente” dell'Impero Austro-Ungarico. Fu dopo il Trattato di San Germano del 1919 che Grado passò sotto il dominio Italiano. In quel trattato però i lungimiranti Austro-Ungarici pretesero che tutte le concessioni fatte ai territori oggetto del Trattato fossero riconosciute dall'Italia, e così fu anche per il Tavolare e relative proprietà.
    Di conseguenza se all'Agenzia del Demanio disturba tanto “l'anomalia” giuridica di Grado, nulla gli vieta di chiedere una revisione del Trattato di San Germano. Sento già le pernacchie da parte dei rappresentanti gli stati che lo firmarono.
    Poi potremmo parlare anche di un'altra anomalia giuridica: la spiaggia della GIT. Anche quello, a mio avviso in maniera diversa, si è trattato di un “furto” da parte dello Stato Italiano nei confronti della Comunità Gradese (era il 1929)ma qui la faremmo troppo lunga.