giovedì 24 gennaio 2019

TURISMI E CULTURISMI


Grado non poteva esimersi dall'entrare nella “spinosa” questione del Gay Pride.
Premesso che siamo ancora un paese libero e di conseguenza qualsiasi manifestazione del proprio pensiero è lecita, per fortuna. Magari sui modi potremmo anche discuterne perchè abbiamo visto spesso che questo tipo di manifestazioni avevano più il sapore di una carnevalata di cattivo gusto che una manifestazione a difesa del diritto di essere diversi. Non dobbiamo aver paura di usare il termine diversi perchè lo stabiliscono le leggi della natura sulle quali c'è poco da disquisire. Ovviamente da esseri evoluti riteniamo ormai imprescindibile difendere il concetto che diverso non è sinonimo di inferiore.
Fatta questa doverosa precisazione veniamo alle prese di posizione del nostro vicesindaco e del suo “superiore” Raugna. Voglio spiegare a questa manica di disoccupati che amministra il nostro Comune che non si diventa fighi facendo il contrario di quello che fanno sindaci molto più autorevoli come Cisint e Dipiazza. Non ci si alza la mattina e siccome il sindaco di Trieste starnuta tu rutti.
Le scelte e le decisioni che prendi si ripercuotono sui cittadini e nel caso di Grado, secondo polo turistico regionale, anche sull'intera economia che regge il paese. Già il fatto che il giovane vicesindaco ipotizza di ospitare a Grado il Gay pride, denota che a lui non gliene frega nulla di uno dei periodi più redditizi della stagione turistica. Vi immaginate al culmine della presenza dei nostri clienti austriaci, a Pentecoste, la citta invasa da strani personaggi colorati con le grazie al vento? Certo se avesse un albergo, un ristorante o se almeno sapesse cosa vuol dire avere un'attività legata all'economia turistica l'atteggiamento sarebbe molto diverso.
Purtroppo la totale mancanza di una visione di rilancio del paese non si nasconde con sparate come quelle sul Gay Pride. Ti hanno mostrato su Rai 3, va bene, ma questo non vuol dire che sei un politico capace. Chiediti piùttosto cosa hanno pensato i tuoi concittadini dopo averti visto. Io qualche commento l'ho sentito e se fossi in te non ne andrei proprio tanto orgoglioso (proud).


martedì 22 gennaio 2019

LA LAGUNA E LA SPIAGGIA NON SI TOCCANO


Da anni va avanti una querelle tra Comune di Grado e Agenzia del Demanio sulla titolarità della Laguna, della spiaggia della Costa Azzurra e del mare antistante. Una anomalia quella di Grado rispetto alla legislazione italiana riguardo il Demanio. Certo, ma una anomalia alla quale noi gradesi ci teniamo tantissimo. Questioni storiche, culturali e anche patrimoniali che non vogliamo e non dobbiamo assolutamente perdere.
Sarebbe legittimo chiedersi perchè tanto spreco di energie e risorse finanziarie per un bene che comunque resta pubblico. In effetti l'Agenzia del Demanio potrebbe tranquillamente rivolgere i suoi sforzi in cose più utili, ma sta di fatto che innumerevoli volte il Comune di Grado ha dovuto difendersi per rimarcare la “proprietà” della laguna e della spiaggia.
La cosa non ha altre spiegazioni se non il fatto che per l'apparato burocratico statale e centralista questa anomalia è una spina nel fianco che ha origini lontane. Non tanto lontane come per gli Usi Civici che risalgono alla Repubblica di Venezia ma al periodo in cui le nostre terre appartenevano all'impero Austro-Ungarico. Precisamente nel 1987 la “legge Tavolare” regolò la materia.
Praticamente il diritto di proprietà e gli altri diritti reali sui beni immobili non si acquistano per atto tra vivi se non con l'iscrizione nel libro fondiario (Tavolare).
Questa operazione, detta "intavolazione", è il vero atto traslativo, ed è quindi presupposto di efficacia, anche fra le parti, del trasferimento o della costituzione del diritto reale. Fatto sta che la proprietà della laguna e della spiaggia in capo al Comune di Grado è dimostrata dal Tavolare.
    Ma la domanda sorge spontanea: cosa vuole allora l'Agenzia del Demanio se la cosa è così semplice? L'Agenzia non riconosce lo status “privilegiato” del Comune di Grado perchè per il diritto Italiano queste aree “sarebbero” demaniali.
    C'è un elemento importantissimo che non va dimenticato, Grado prima del 1918 faceva parte “orgogliosamente” dell'Impero Austro-Ungarico. Fu dopo il Trattato di San Germano del 1919 che Grado passò sotto il dominio Italiano. In quel trattato però i lungimiranti Austro-Ungarici pretesero che tutte le concessioni fatte ai territori oggetto del Trattato fossero riconosciute dall'Italia, e così fu anche per il Tavolare e relative proprietà.
    Di conseguenza se all'Agenzia del Demanio disturba tanto “l'anomalia” giuridica di Grado, nulla gli vieta di chiedere una revisione del Trattato di San Germano. Sento già le pernacchie da parte dei rappresentanti gli stati che lo firmarono.
    Poi potremmo parlare anche di un'altra anomalia giuridica: la spiaggia della GIT. Anche quello, a mio avviso in maniera diversa, si è trattato di un “furto” da parte dello Stato Italiano nei confronti della Comunità Gradese (era il 1929)ma qui la faremmo troppo lunga.


giovedì 10 gennaio 2019

NOVITA' GIT STAGIONE 2019 - ANCHE QUEST'ANNO NESSUNA NOVITA'



Oggi il nostro quotidiano locale Il Piccolo ci aggiorna sulle novità per la stagione 2019 approntate dalla GIT, Grado Impianti Turistici. Per bocca dell'Amministratore Delegato, dott. Lovato, scopriamo che le novità “principali” per la prossima stagione turistica saranno nientepopodimeno che: Ampliamento spiaggia per cani, ombrelloni nuovi e scalda biberon.
Se queste sono quelle principali, che hanno avuto bisogno di un intera pagina de Il Piccolo per essere annunciate, non voglio immaginare quali siano quelle minori.
Sicuramente non sono un esperto di marketing ma l'ampliamento della zona per cani lo ritengo utile ma scontato, quando l'utenza lo richiede. La sostituzione degli ombrelloni bucati non andrebbe nemmeno nominata, se non altro per non far ricordare al turista che l'anno scorso lo erano. Si tratta di operazioni di routine delle quali non credo ci sia nulla di cui vantarsi. E' come se l'hotel Savoy pubblicizzasse ai suoi clienti l'acquisto delle lenzuola nuove perchè quelle dell'anno scorso erano lise.
Il “miglioramento” delle prenotazioni via internet non mi sembra cosa sufficiente vista la situazione drammatica dell'anno scorso. Sarebbe stato auspicabile che annucciasse l'avvenuta risoluzione del del problema con un nuovo sistema, magari copiando da altre località già collaudate. Siamo sicuri che quest'anno non vedremo file di gente inferocita alle casse, sotto il sole cocente, perchè il sistema fornito da una ditta inadeguata è andato in tilt? Sono convinto che nel suo albergo quando ha un problema lo risolve nel minor tempo possibile e non si limita a “migliorare”
Non mi aspettavo che Lovato per dare un segno di novità assumesse le bagnine di Baywatch


ma almeno qualcosa che potesse fare notizia, butto la qualche idea vista da altre parti che si poteva imitare, tipo gli ombrelloni che si aprono con il telecomando e si orientano con il sole, magari in una piccola zona dedicata alla clientela in cerca di servizi migliori. Servizio di bar sotto l'ombrellone o addirittura la zona massaggi in riva al mare.


Cose semplici già fatte da altri. Invece ci dobbiamo accontentare della massaggiatrice cinese abusiva.
Quest'anno già mi immagino le orde di miliardari di tutta Europa che si scraventeranno a Grado dopo aver appreso la notizia degli ombrelloni nuovi e dello scalda biberon.
Consoliamoci con il vecchio adagio: no news good news.