mercoledì 24 aprile 2019

SONO I PARCHEGGI IL VERO PROBLEMA DI GRADO?



Siamo sicuri che il vero problema di Grado siano i parcheggi?
Forse si ma non ci scommetterei. Come mia abitudine, mi piace osservare quello che succede in altre destinazioni turistiche. Sembrerà strano ma certe località fanno scelte esattamente opposte alle nostre e questo induce quantomeno ad una approfondita riflessione.
A scuola, per i somari, è prassi consolidata cercare di copiare da quelli più bravi. Durante le verifiche date dai professori quanti non hanno tentato di dare una sbirciatina al compito della più brava della classe? Se non altro per avere conferma di quanto prodotto.
Per i somari della politica invece questo non succede, pare che cercare di copiare dai migliori sia peccato mortale. Così assistiamo a scelte estemporanee o molto più spesso al totale immobilismo.
Torniamo al problema specifico dei parcheggi, perchè quanto vi sto per dire vi sorprenderà non poco.
In Austria a Bad Kleinkirchheim stanno costruendo un nuovo albergo al posto di un parcheggio. Ebbene si, l'amministrazione della località carinziana ha deciso di favorire gli insediamenti ricettivi a scapito del turismo pendolare. Non ci vuole un Premio Nobel all'economia per capire che l'indotto economico prodotto da una camera d'albergo è sicuramente maggiore di quello prodotto dalla classica famigliola di pendolari. Fatto sta che una catena alberghiera come la Explorer Hotel ha deciso di investire aprendo un nuovo hotel a Bad Klenkirchheim e l'amministrazione locale, visto il poco spazio a disposizione ha deciso di sacrificare un parcheggio a questo scopo.

Io non avendo la verità in tasca, mi limito a riportare quanto accade in una località turistica che non numericamente ma qualitativamente naviga in acque decisamente migliori delle nostre.
A Grado invece aleggia il fantasma di trasformare un albergo in parcheggi e a pochi metri un cinema in appartamenti.
Chissà se la folcloristica delegazione di ciclisti gradesi, durante la trasferta in terra austriaca, tra una pompa e l'altra, si è accorta di cosa succede diversamente da Grado.


domenica 14 aprile 2019

INUTILE VANTARSI DELL'AUMENTO DELLE PRESENZE


Da sempre a Grado l'indicatore delle presenze turistiche dà segno + e le persone comuni sono portate a ritenerlo un dato positivo, in realtà il solo dato delle presenze dice poco sul reale stato di salute dell'economia turistica, non voglio tediare con ragionamenti su spesa pro capite del turista medio o cose del genere, voglio partire da una considerazione semplice: si stava meglio quando si stava peggio. Negli anni durante i quali le presenze erano inferiori alle attuali, l'economia turistica godeva di salute migliore di oggi, possiamo dire tranquillamente che il livello medio del turista gradese è andato peggiorando più che proporzionalmente rispetto all'aumento delle presenze e quanto affermo è facilmente verificabile dal numero di vani commerciali vuoti nelle migliori zone di Grado. Ci sono decine di negozi e bar storici chiusi e questo è il sintomo di un abbassamento della qualità del turismo gradese, non ci vuole un economista per stabilire che l'offerta commerciale di una località turistica si adegua al livello del turista e non il contrario. A questo punto la domanda sorge spontanea: come mai? Io ho una mia teoria che magari può differire da quella di altri ma spero almeno di avviare una discussione che porti ad un inversione di rotta prima del baratro, e ci manca poco...
Grado, una volta, attraverso l'Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno (per i gradesi l'Asienda) aveva un gruppo di persone che si occupava di programmazione e promozione turistica, a capo di questo staff c'era un manager che tutti ricordiamo, il dott. Fernando Malfertheiner. Il Comune da parte sua partecipava a rendere Grado una località di fama internazionale con manifestazioni culturali e artistiche di alto livello, poi Malfertheiner si trasferi a Merano a dirigere la Jagermeister e a Grado iniziò il lento ma inesorabile declino che l'ha portata ai giorni nostri dove succede quotidianamente di incontrare persone che non sanno dove sia o casi eclatanti come quello di Forte dei Marmi che si era appropriato dell'immagine simbolo del turismo Gradese: la donna in costume con il velo al vento.
Oggi ci sarebbero le condizioni per ripartire con importanti iniziative per cercare di catturare nuovamente turisti di livello maggiore a quello attuale. Ci sono i soldi (grazie alla tassa di soggiorno), ci sarebbe la struttura (la GIT con l'avvenuta modifica dello statuto ha tra i suoi scopi aziendali anche la promozione turistica), invece tutto langue.
Se invece Lovato pensa di rilanciare l'immagine dell'isola con quattro ombrelloni nuovi e due scalda biberon, e l'assessore al turismo Matteo Polo con le “pompe” in terra Austriaca, si sbagliano di grosso.
In attesa di vedere nuovamente i negozi e i bar aperti pieni di turisti danarosi e magari un segno meno nel numero delle presenze facciamoci tutti una serena riflessione.