Grandi
novita per la spiaggia della GIT. Già così fa ridere, se poi si
approfondisce il concetto di GRANDE,
nel caso della GIT scopriamo che GRANDE ha un'accezione negativa.
Certo che aumentare i prezzi prima ancora di aver migliorato i
servizi sembra una GRANDISSIMA stupidaggine. Faccio una parentesi per
chiarire che l'aver agevolato i residenti nelle tariffe non è nessun
atto di bontà ma semplicemente è stata ripristinata una regola che
esisteva da sempre e che qualche anno fa qualche pirla ha pensato di
eliminare.
Veniamo
un po' agli aumenti ingiustificati. Il biglietto di ingresso passa da
2 euro a 3 euro. Non sono un matematico ma dovrebbe... corrispondere
ad un aumento del 50 % a fronte di un'offerta identica a quella
dell'anno scorso se non peggiore. Già il biglietto di ingresso, da
sempre, è stato mal digerito dal turista e spesso è stato oggetto
di critiche anche mezzo stampa; invece di eliminarlo e allinearci a
tutte le altre località balneari il nostro genio nonché
amministratore delegato lo aumenta del 50%. Potremmo dire un pessimo
biglietto da visista? Sperando poi di non assistere alle file sotto
il sole patite dai turisti lo scorso anno quando il sistema delle
casse andava in tilt ad ogni piè sospinto.
A
difesa i vertici della GIT potrebbero sostenere che il prezzo degli
ombrelloni e lettini non è stato aumentato. Vero ma erano già più
cari in partenza. Ad esempio, durante il weekend a Jesolo un
ombrellone di prima fila con due lettini costa 24 euro al giorno, uno
stagionale 920 euro. A bibione 22,50 euro al giorno e 1165 lo
stagionale sempre di prima fila. A Grado 29 euro al giorno e 1881
euro lo stagionale. Meglio non addentrarci sulla qualità dei servizi
in spiaggia, il confronto con le altre località sarebbe impietoso.
Pensare
che le migliori e più esclusive spiagge in Italia non fanno pagare
l'ingresso ma selezionano la clientela proprio con i servizi offerti.
Se il Bagno Piero non pubblica su internet i prezzi vuol dire che per
la SUA clientela non è l'euro il problema ma il servizio.
Stranamente però non fa pagare il biglietto d'ingresso.
Non
ci vuole un genio del marketing o dell'informatica per fare un giro
sui siti internet dei bagni più famosi e capire che siamo alla
preistoria dell'offerta turistica.
Possiamo
concludere che se il rilancio del nostro turismo passa attraverso
l'aumento dei prezzi e non attraverso l'aumento della qualità dei
servizi, la via imboccata è decisamente quella sbagliata.
In
tutto questo, però, la cosa che spaventa di più è l'assordante
silenzio degli operatori. In altre località decisioni maldestre come
quelle prese dai vertici GIT sarebbero state stigmatizzate in primis
proprio dagli operatori turistici, quelli che hanno le loro sorti
legate a doppio filo a quelle della soddisfazione del turista.
Gli
albergatori muti perchè “loro” i listini li trattano in privato
direttamente con i vertici Git e qui chiudiamo...
P.S.:
interessanti anche i commenti dei lettori de Il Piccolo apparsi sul
sito del quotidiano a corollario di quanto pubblicato qualche giorno
fa.