Dopo un’estate che batte ogni
record negativo dal punto di vista meteorologico, qualcuno in giro per le cube comincia
a farsi la domanda del secolo: che fine farà la GIT a fine stagione vista la
drammatica situazione di bilancio?
Beh la risposta è sicuramente
complicata visto il ruolo che riveste la Git nell’economia ma soprattutto nella
socialità gradese. C’è però chi ha già
ben chiara la soluzione.
E’ ovvio che se non si faranno
rivoluzioni copernicane, a fine stagione la Regione e pro quota il Comune
dovranno fare un’iniezione di liquidità che varia tra il milione e i due
milioni di euro a seconda che si si voglia solo risanare i buchi della nefasta
gestione De Grassi o voglia anche mettere carburante in serbatoio per un
possibile rilancio. Ed è proprio su
questo spinoso problema che le migliori
menti politiche dell’isola corrono in aiuto di mamma Regione proponendo su un
piatto d’argento una soluzione che di fatto non La costringe a mettere mano al portafoglio
sempre più esangue. Et voilà servito ben
caldo
LO
SPEZZATINO GIT
Si divide la Git in 5/6 prelibati
bocconi, con i soldi che incasserà la Regione con le nuove concessioni sanerà le
voragini create dalla megalomania e dall’inadeguatezza dei passati
amministratori e la vicenda si chiude senza esborsi da parte di Comune e
Regione. Fin qui apparentemente nulla di
grave. Non è detto che una sana concorrenza non porti dei vantaggi in termini
di offerta turistica. Ma è proprio sul nodo della sana concorrenza che si gioca
la partita. Siamo in Italia e come diceva Renzo Arbore, siamo un popolo di
concorrenti. E se a concorrere allo spezzatino Git fossero proprio la pletora
di politici trombati di oggi e domani? Sappiamo benissimo che le maggiori menti
politiche gradesi sono attualmente disoccupate e altre lo saranno tra breve.
Prendere una concessione dalla redditività quasi garantita sarebbe un boccone
troppo ghiotto per passare inosservato a chi deve giocoforza trovare una
sistemazione.
In questo scenario i maggiori
partiti fanno i pesci in barile perché spiegare che tutto ciò viene fatto per
il bene del paese è estremamente difficile nonché imbarazzante.
A chi si chiedesse quali potrebbero
essere i vantaggi per gli operatori turistici gradesi e per i cittadini comuni
la risposta è fin troppo semplice:
UNA BEATA
MINCHIA
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