Che
Grado non sia un paese normale lo sapevamo, che a Grado il numero dei
candidati sindaci aumenta ad ogni elezione ormai è un trend
consolidato e che la vocazione dei gradesi a fare da candidati al
consiglio comunale è inferiore solo al desiderio di partecipare al
Festival locale. La conclusione a mio parere è una sola, si sono
confuse le elezioni comunali con il Palio di Siena o vista la
presenza perpetua di un politico locale, piccolo ma molto attivo, al
Palio di Montebelluna.
Non
è comprensibile come si arrivi al punto di avere sei candidati
Sindaci e poco meno di 200 candidati al Consiglio Comunale, se tutte
le liste annunciate dovessero essere confermate, su 5358 votanti
(dati 2011). Praticamente un candidato sindaco ogni 900 votanti e un
candidato consigliere ogni 25 votanti. Trovo vergognosa questa
tecnica, ormai consolidata nelle ultime tornate elettorali, di creare
liste civiche un tanto al kilo per raccattare i voti di amici e
parenti. Poi ci si meraviglia se il Consiglio Comunale sembra più
un'armata Brancaleone che un'assise istituzionale. L'aspetto più
grave è l'insegnamento che viene dato ai giovani, futuri
amministratori del nostro domani. Sarei curioso di sapere quanti
candidati sindaci hanno spiegato bene ai componenti delle loro liste
che in caso di vittoria solo due, forse tre consiglieri per lista
approderebbero in Consiglio Comunale. Gli altri? Tecnicamente
“PORTATORI D'ACQUA”, cioè persone “usate” al solo scopo di
drenare voti. Considerando questa e le due ultime elezioni, circa un
terzo degli elettori si è candidata al Consiglio Comunale, ma a fare
cosa? Probabilmente non lo sanno nemmeno loro. Lo abbiamo visto già
molte volte che per alcuni consiglieri sorgeva il dubbio se fossero
afoni visto che nessuno è mai riuscito a percepire la loro voce. Una
volta i partiti avevano almeno la funzione di educare e formare la
classe politica che si accingeva ad occuparsi della collettività.
Certo non era una garanzia ma con l'attuale sistema, di far approdare
in Consiglio il primo che passa per strada, abbiamo la certezza del
risultato. Non può stupire se sulla gradinata del Comune si sentono
frasi del tipo: NOI GAVEMO VINTO E NOI COMANDEMO”. Poi ritroviamo
le stesse persone al fianco di chi la volta precedente era il nemico
da battere. Tanto per par condicio citerei un esempio a destra e uno
a sinistra. Delbello nella campagna per la Olivotto indicava Roberto
Marin come l'origine di tutti i mali e ora lo troviamo fido scudiero
a sostenere che è l'unica salvezza da tutti i mali. Passiamo al PD
che solo pochi mesi fa ha mandato a casa giunta Maricchio,
Dimercurio compreso per poi allearsi con l'UDC Dimercurio compreso.
Lista Gaddi prima con il PD contro Liber@ ora contro il PD alleato
con Liber@ e Sel. Dell'operazione Kovatsch c'è poco da dire,
un'operazione studiata a tavolino dalle alte sfere regionali dove i
gradesi non centrano una mazza ma vengono utilizzati anche qui come
inconsci portatori d'acqua. Pensate, c'è qualche “corcal” che
pensa sia stata fatta per il bene del paese.
Insomma
da questo vergognoso utilizzo della democrazia un solo grido può
innalzarsi dalla folla: “aridatece
er puzzone”.