E
da giorni che la notizia gira tra le cube... una notizia di quelle
che potrebbero destare dal torpore invernale una cittadina tranquilla
come Grado. Tutti sanno che a Grado l'evento più importante ed
emozionante dell'anno è il “Perdon de Barbana”. Questo sta a
significare le profonde radici religiose e culturali cristiane della
nostra comunità. Tra qualche giorno, però, Grado dovrà fare i
conti anche con un altra realtà, nel bel mezzo della Grado turistica
sta per nascere un nuovo luogo di culto, diverso ovviamente dalle
chiese millenarie che ogni anno vengono visitate da fedeli di
religione cattolica ma anche da semplici turisti. I tempi cambiano e
l'isola potrebbe dover convivere anche con la presenza di religioni
fino ad ora studiate solo sui libri di storia.
Ovviamente
in Italia vige la libertà di religione, la stessa Costituzione ne fa
riferimento. Di tutte le diverse religioni ce né una in particolare
che da millenni si trova in antitesi alla nostra. Religione che non
ammette l'esistenza e tanto meno la convivenza con altre religioni.
Da
non praticante, se vicino a casa mia dovesse sorgere un Tempio
Buddista potrei anche prendere la notizia positivamente poiché
ritengo che un arricchimento culturale del territorio possa solo
giovare alla nostra comunità. Diverso sarebbe il caso di una
Moschea frequentata da persone che considerano la nostra religione un
offesa alla loro. Ovviamente non bisogna fare di tutta un erba un
fascio ma guarda caso i valori per i quali nei paesi occidentali si è
combattuto per centinaia di anni, i musulmani non li riconoscono
assolutamente. Un esempio tra tutti la considerazione che hanno della
donna. Non voglio dilungarmi su questioni prettamente religiose, non
avendo nemmeno la cultura sufficiente, ma mi sento libero di dire che
di una moschea vicino a casa mia ne farei volentieri a meno.
E
allora? Beh cominciamo a vedere se i luoghi destinati ad un ipotetico
edificio di culto, preghiera o soltanto aggregazione sono idonei o
meno.
Sapendo
quanto ligi alle leggi e regolamenti sono i nostri amministratori,
sicuramente si saranno accorti che tutti i locali del centro hanno un
vincolo di destinazione d'uso che è quello commerciale. In parole
povere nei piani terra del centro di Grado le attività consentite
sono quelle di negozi, bar e ristoranti non di certo luoghi di culto.
A
meno che la deriva buonista del nostro sindaco e del suo giovane vice
non sia arrivata al punto di ipotizzare un cambio di destinazione
d'uso per agevolare questo tentativo, ormai non tanto latente, di
islamizzazione della nostra citta.
Siccome
ritengo che la prevenzione sia la cura migliore, invito il nostro
sindaco e le altre figure preposte al controllo del territorio a
verificare il rispetto delle destinazioni d'uso dei locali come
previsto dalla legge, per il resto si vedrà.