Oggi
passeggiando lungo la “diga” mi è tornata in mente una vecchia
battuta dell'attore e comico Paolo Rossi, nativo di Monfalcone, che
parafrasando una famosa canzone di Charles
Aznavour “come è triste Venezia”, commentò: “perchè non
avete visto Monfalcone”.
Se
Paolo Rossi, a cavallo del Natale, avesse fatto un giro dalle nostre
parti, passando prima per Monfalcone, avrebbe sicuramente cambiato
opinione e ricordando Aznavour avrebbe detto “perchè non avete
visto Grado”.
Per
chi durante le feste ha fatto un giro a Monfalcone, il confronto con
Grado è stato impietoso. A detta di tantissimi Monfalconesi
un'organizzazione di eventi natalizi così non si era mai vista. Da
noi al contrario non si era mai vista una tristezza simile,
nonostante le cifre messe a disposizione da parte delle due
amministrazioni non siano così diverse da giustificare un fallimento
del genere. Alla base di tale divario c'è il differente spessore dei
due sindaci e dei loro collaboratori. A Monfalcone un sindaco
preparato, capace e con gli attributi, con una squadra al suo
livello, a Grado un sindaco inadeguato, con un curriculum altrettanto
inadeguato e una squadra adeguatamente inadeguata.
Qualcuno
potrebbe obiettare che il problema del ponte ha inciso sulla poca
affluenza. Perchè i gradesi che invece di andare al concerto
organizzato la sera di Natale hanno fatto altro, era a causa del
ponte? A Monfalcone in piazza c'erano 2500 persone e non arrivavano
da Milano, erano semplicemente stati adeguatamente informati
dell'evento. Se a un concerto gratuito non si presenta nessuno forse
qualcosa è andato storto. Ci sono stati gravi problemi di
segnaletica quando è stato chiuso il ponte. Fosse successo a
Monfalcone il sindaco Cisint sarebbe andata personalmente ad
attaccare le segnaletiche necessarie. Invece il nostro assessore e il
nostro dirigente ai lavori pubblici erano ad annusare fiori colorati
in Canada a spese del contribuente. “Giustamente”, a loro
dell'economia gradese cosa gliene frega? Io ho una vaga idea di dove
glieli metterebbero i fiori gli imprenditori gradesi che durante il
natale erano inutilmente impegnati nelle proprie attività,
rigorosamente sulle spese.
Ma
la tristezza aumenta se si pensa alle promesse disattese su argomenti
cruciali per la nostra economia come le Terme, per esempio. Dopo
tanto clamore ora tutti zitti. Di Terme non se ne parla più. Sia nel
“palazzo” di p.zza B. Marin che in quello più autorevole di
p.zza Oberdan a Trieste, tutto tace. Ci sono le elezioni, e che
elezioni... nazionali e a seguire quelle regionali e allora guai a
toccare argomenti imbarazzanti come le terme di Grado.
Bolzonello
da parte sua perchè spera (inutilmente) di diventare Presidente
della Regione e i CWC perchè non disturbando sperano di raccogliere
qualche briciola.
Ma
tanto a loro dell'economia gradese cosa gliene frega?
In
tutta questa tristezza c'è un argomento che mi fa ridere per non
piangere, i maghi del Politecnico di Milano che fine hanno fatto?
Avrebbero dovuto stupirci con effetti speciali e colori ultra vivaci
e invece 50 sfumature di grigio, quello del cemento e dell'asfalto
però.
Chiudo
con una domandina ai cittadini gradesi: ultimamente qualcuno ha visto
in nostri amministratori passeggiare per strada, fermarsi a scambiare
qualche parola con i cittadini, entrare in un bar qualsiasi a bere un
caffè? Andando avanti di questo passo dovremo andare a chiedere
notizie a “chi l'ha visto”.
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