Sicuramente
l'affermazione che TURISMO FVG lavori contro l'economia gradese è
un'affermazione forte ma se è supportata da fatti provati invece di
sorprendere fa girare letteralmente le balle. Non basta che sulle
cabine della spiaggia troneggino cartelloni che invitano i turisti a
visitare l'Outlet di Palmanova e il Tiare di Villesse invece della
birra Peroni o la pasta Barilla, non basta che dipendenti di TURISMO
FVG pubblicizzino nel sito istituzionale gradese eventi domenicali al
centro commerciale di Villesse, da ora si occuperanno anche di
volantinaggio. Ovviamente sempre per realtà commercialmente
concorrenti alle attività gradesi.
Un
paio di giorni fa mi sono recato presso gli uffici di TURISMO FVG per
delle informazioni e casualmente mi sono imbattuto in una pila di
scatoloni contenenti volantini dell'Outlet di Palmanova. C'erano 7
scatole contenenti 1800 flayer (volantini) ciascuna per un totale di
88.200 volantini.
Ora
la domanda sorge spontanea: che “interessi” hanno dipendenti,
dirigenti e amministratori di TURISMO FVG di lavorare per l'Outlet di
Palmanova essendo stipendiati da mamma Regione e cioè dai
contribuenti Gradesi? Non penso che rientri tra i compiti della
società regionale distribuire proposte commerciali per dei privati
in concorrenza con quelli gradesi.
Più
volte ho ammesso che la vendita di spazi pubblicitari per molte
aziende frequentate intensamente dal pubblico è un'ottima iniziativa
per aumentare le entrate ma c'è modo e modo.
Una
società, seppur organizzata privatisticamente ma di evidenza
pubblica come la GIT dovrebbe avere l'intelligenza di offrire gli
spazi pubblicitari ad aziende operanti in settori non in concorrenza
con il tessuto commerciale gradese che già affronta situazioni di
difficoltà. Invece di aiutare i commercianti e gli altri operatori
turistici facendo del sistema commerciale, di quello della
ristorazione, di quello dei pubblici esercizi nonché della
ricettività un punto di forza dell'offerta turistica globale, ci si
mette a fare il volantinaggio per attività concorrenti che risiedono
a chilometri di distanza. Il fatto che albergatori, ristoratori e
pubblici eserczi se ne stiano belli zitti non fa loro molto onore,
solo perchè i commercianti gradesi non possono mettersi a fare la
pubblicità per la spiaggia di Lignano o i ristoranti di Slovenia e
Dalmazia. Con questa filosofia quei pochi commercianti che a fatica
continuano a dare al turista Gradese un'offerta di qualità, prima o
dopo si stuferanno. Dopo di che ci ritroveremo una serie di negozi di
cianfrusaglie bangla e Kebab belli profumati. Se il futuro di Grado, in mano a queste persone, sarà quello di guardare le cartoline
dell'epoca passata e dire che bello era Grado una volta, vuol dire che il
momento della frutta o del caffè è passato da un pezzo e dopo la
digestione sappiamo cosa succede...
Ah
dimenticavo, ovviamente caliamo un velo pietoso sull'amministrazione
comunale troppo impegnata a occuparsi ci centri culturali islamici o
accoglienza di clandestini.
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