Dopo
l'acquisizione da parte del comune di quell'enorme blocco di cemento
armato chiamato Villa Ostende non si hanno più notizie certe sul
futuro utilizzo della struttura. L'unica notizia certe è che
l'amministrazione ha già cominciato a spenderci dei soldi... Pare
che il ripristino delle pompe per la messa in sicurezza dello
scantinato comporti una spesa di svariate decine di migliaia di euro.
Quella che sembrerebbe un'opportunità per la comunità gradese
rischia di tresformarsi nell'ennesimo pozzo senza fondo. Il buon
senso avrebbe consigliato di decidere il futuro utilizzo prima
dell'acquisizione. Non mi sembra lungimirante farsi carico di spese
di manutenzione per un qualcosa del quale non si sa ancora cosa
farne. Che questa amministrazione viva alla giornata, navigando a
vista, con l'unico scopo di occupare la “cadrega” e i relativi
benefici economici ormai lo sanno tutti. Certo che i tempi sono
cambiati da quando Raugna dai banchi dell'opposizione aveva la
soluzione a tutti i problemi. Una volta arrivato nella stanza dei
bottoni sono rimaste solo chiacchere e fascia tricolore. Del civismo
non è rimasto traccia, l'orientamento politico di questa
amministrazione ormai è sotto gli occhi di tutti, si sono appiattiti
su posizioni che vanno dal PD all'estrema sinistra. Proprio per
questo i cittadini gradesi penso che abbiano diritto di sapere se
l'acquisizione di Villa Ostende porterà a un utilizzo in linea con
le vocazioni turistiche di Grado. Non vorremmo che per compiacere le
aree più integraliste della sinistra, nella speranza di un
paracadute di fine mandato per Raugna in qualche sottobosco politico
del PD e relativi barattoli, l'edificio venisse trasformato in centro
di accoglienza o magari in una bella moschea visto la sempre maggiore
presenza di musulmani sul territorio gradese.
sabato 28 settembre 2019
domenica 8 settembre 2019
IL TRABACCOLO - QUANDO IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI
E' proprio vero quando si dice che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Questa notte il famoso Trabaccolo della Lega Navale è andato a picco. Era di pochi giorni fa la notizia che la Lega Navale voleva vendere il Trabaccolo a causa degli elevati costi di mantenimento, a detta loro... Notizia che aveva creato qualche malumore tra gli appassionati della storia marinara gradese. Ora mi auguro che si apra un nuovo capitolo della storia di questa imbarcazione e che veda la comunità gradese, attraverso il Comune, protagonista della rinascita di una barca storica che insieme all'Edipo Re, ormai migrato in quel di Pellestrina, rappresentano un pò l'immagine dell'isola di Grado. Rinascita che non vuol dire regalare soldi a bacile alla Lega Navale per il restauro ma eventuale acquisizione gratuita da parte del Comune e successivo recupero per mantenerlo come patrimonio della comunità-
lunedì 2 settembre 2019
QUANDO LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI
Oggi
il post dell'amico Vinicio Patruno mi ha solleticato la memoria e mi
è venuta voglia di esporre il mio personalissimo punto di vista su
come Grado è stato amministrato dal dopoguerra ad oggi. Vinicio ha
elencato i sindaci che si sono susseguiti fino ai giorni nostri,
purtroppo non ha elencato i Commissari Prefettizi che sono stati
anch'essi numerosi nel caso di Grado. Capisco che con il passare
delle generazioni il livello della politica locale è andato via via
peggiorando ma non è detto che questo peggioramento abbia comportato
per la città danni maggiori di quando le cose andavano “BENE”.
Il Comune di Grado per una serie fortunata di circostanze si era
ritrovato “PROPRIETARIO” della stragrande maggioranza del
territorio comunale, caso più unico che raro in tutta Italia. Un
patrimonio di notevolissima rilevanza. In un lampo, perchè dodici
anni per un'amministrazione comunale sono decisamente pochi, i
gradesi si sono ritrovati padroni del nulla. Se qualcuno si chiedesse
come mai dagli anni settanta in poi intere generazioni hanno dovuto
emigrare sulla terraferma per potersi fare la casa, pur essendo stati
i propri genitori proprietari del territorio, la risposta devono
cercarla nelle qualità delle persone che hanno amministrato Grado in
quegli anni.
Il
territorio comunale è stato svenduto per una pipa di tabacco ai vari
Baffi, Bruseschi e altri senza pensare che almeno una parte sarebbe
servita a dare una casa agli stessi cittadini gradesi, legittimi
proprietari. Non solo è stato svenduto ma i contratti sono stati
fatti talmente male che il comune di Grado si è visto costretto a
fare fognature e illuminazione pubblica su terreni che doveva
urbanizzare l'acquirente, vedi Grado Pineta. In Città Giardino e
Sacca dei Moreri con la causa Baffi non è andata meglio visto che
oltre a quello che il comune aveva già dato ha dovuto integrare con
svariati milioni di euro per chiudere la causa che andava avanti da
decenni.
Per
non parlare poi dei progetti fortunatamente non realizzati perchè la
litigiosità dei consiglieri comunali alle volte è stata
provvidenziale. Cito solo un paio per dare l'idea di quale follia
pervadeva gli amministratori di allora. In quegli anni era prevista
l'urbanizzazione della valle Cavanata di proprietà (allora) di
Bruseschi. Si proprio quell'area naturale dove ora c'è l'oasi
faunistica visitata da migliaia di persone ogni anno. C'era anche un
progetto di urbanizzazione del Banco d'Orio per realizzare i
palazzoni tipo Lignano Sabbiadoro. Nell'elenco di Vinicio ci sono
anche i sindaci che durante il loro mandato non furono capaci di impedire il saccheggio
delle ville Liberty di via Carducci e la trasformazione in condomini
dei più grandi e prestigiosi alberghi di Grado. Operazioni queste
che se analizzate con la dovuta obiettività fanno rabbrividire.
Ora
non voglio ergermi a difensore degli attuali amministratori,
totalmente inadeguati al ruolo che ricoprono, ma per onestà
intellettuale se dobbiamo fare un confronto tra danni irreparabili
come quelli citati e qualche concerto in diga organizzato alla
carlona e qualche corsa in bicicletta in terra austriaca direi che
non c'è paragone. Il rispetto che si deve a ogni persona non è in
discussione ma da li a far passare per sindaci memorabili quelli che
del territorio gradese hanno fatto sodoma e gomorra proprio no.
Sicuramente errori fatti in buona fede ma purtroppo il prezzo lo
hanno pagato i cittadini gradesi, piaccia o non piaccia.
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