Dopo
l'acquisizione da parte del comune di quell'enorme blocco di cemento
armato chiamato Villa Ostende non si hanno più notizie certe sul
futuro utilizzo della struttura. L'unica notizia certe è che
l'amministrazione ha già cominciato a spenderci dei soldi... Pare
che il ripristino delle pompe per la messa in sicurezza dello
scantinato comporti una spesa di svariate decine di migliaia di euro.
Quella che sembrerebbe un'opportunità per la comunità gradese
rischia di tresformarsi nell'ennesimo pozzo senza fondo. Il buon
senso avrebbe consigliato di decidere il futuro utilizzo prima
dell'acquisizione. Non mi sembra lungimirante farsi carico di spese
di manutenzione per un qualcosa del quale non si sa ancora cosa
farne. Che questa amministrazione viva alla giornata, navigando a
vista, con l'unico scopo di occupare la “cadrega” e i relativi
benefici economici ormai lo sanno tutti. Certo che i tempi sono
cambiati da quando Raugna dai banchi dell'opposizione aveva la
soluzione a tutti i problemi. Una volta arrivato nella stanza dei
bottoni sono rimaste solo chiacchere e fascia tricolore. Del civismo
non è rimasto traccia, l'orientamento politico di questa
amministrazione ormai è sotto gli occhi di tutti, si sono appiattiti
su posizioni che vanno dal PD all'estrema sinistra. Proprio per
questo i cittadini gradesi penso che abbiano diritto di sapere se
l'acquisizione di Villa Ostende porterà a un utilizzo in linea con
le vocazioni turistiche di Grado. Non vorremmo che per compiacere le
aree più integraliste della sinistra, nella speranza di un
paracadute di fine mandato per Raugna in qualche sottobosco politico
del PD e relativi barattoli, l'edificio venisse trasformato in centro
di accoglienza o magari in una bella moschea visto la sempre maggiore
presenza di musulmani sul territorio gradese.
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