C'E' MOLTA CONFUSIONE SOTTO IL CELO, LA SITUAZIONE E' DUNQUE ECCELLENTE (Mao Tse Tung)
In questi giorni mi sto facendo
una domanda alla quale non riesco a dare una risposta se non quella: ma cosa
volete da me????????????????
In un paese democratico la rappresentanza
istituzionale ha regole precise. A tal proposito, sempre nei paesi democratici,
si svolgono regolari elezioni. Da quello che leggo ultimamente sia sulla carta
stampata sia su vari blog o social network c’è un enorme confusione sul
concetto di rappresentatività. Questi
opinionisti dell’ultima ora confondono la rappresentatività politica nei confronti dei vari partiti da
quella nei confronti degli elettori.
Cercherò di chiarire con parole semplici questa fondamentale differenza.
Se un cittadino può rappresentare altri cittadini in seno a un Consiglio
Comunale lo stabiliscono le “elezioni”. Questo in un paese democratico e civile.
Ora c’è chi ritiene che questa rappresentatività possa essere messa in
discussione con un semplice comunicato stampa o addirittura con un post su
qualche blog. Beh per fortuna non è così e l’unico modo per modificare i propri
rappresentanti è di votarne altri alle elezioni successive. Questo “privilegio”
è riservato agli elettori non alla prima persona che alzandosi la mattina
decide che tizio gli sta antipatico. Nel mio caso specifico essendo stato
candidato alla carica di sindaco e ricoprendo il ruolo di consigliere all’opposizione
avere o non avere la tessere di un partito in tasca è assolutamente
irrilevante, tanto più se la decisione di non averla è stata unicamente mia. Ho
letto le esternazioni di alcune persone che mi disconoscono come loro
rappresentante ma non ho capito le motivazioni, forse non le hanno nemmeno
espresse. Potrei capire un qualche
disappunto se non avessi tenuto fede al mio programma elettorale, magari
condividendo quello di chi governa. Questo fino a prova contraria non è
successo. Deduco che sia solo una questione di antipatia o qualche altro
sentimento di poco conto e non mi resta altro che consigliarli di farsene una
ragione.