Da anni in Italia vige la regola
che le leggi per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano. Questo
succede quando le leggi vengono studiate appositamente per essere
interpretate. Quando l’attuale
Amministrazione, appena insediata, approvò la variante B zero in molti, io
compreso, abbiamo pensato che finalmente si fosse imboccata la via giusta per
ridare a Grado un po’ di “dignità edilizia”. Con il senno di poi che è, fino a
prova contraria, l’unica scienza esatta possiamo tranquillamente dire che l’intenzione
sbandierata di porre un limite alle altezze degli edifici era solo un modo per
impedire a quasi tutti di elevare ulteriormente gli edifici esistenti tranne
che agli amici degli amici. L’esempio lampante è la Stella Maris che con la
scusa di fare il finto albergo ha chiesto e ottenuto di raddoppiare il numero dei piani.
Ora per aggirare l’ostacolo della B zero
basta chiedere al Katastrofa Team (cit) di fare un albergo e come per incanto il
numero dei piani lievita come il panettone a Natale. Ma non un albergo come il Savoy o l’Astoria,
per fare un esempio, dove lavorano decine e decine di persone. Nooooo, uno di
quelli moderni come il Tiziano, il Capitol, il Mirabel, il Desirè, il Terme, Il
Colussi che al posto del personale impiegato c’è un bel citofono e al posto
delle cucine ci sono gli angoli cottura per ogni appartamento. Praticamente la differenza con un condominio
classico è che in questi alberghi moderni gli appartamenti si chiamano suites e
invece di acquistarli i clienti li affittano. L’economia indotta è ovviamente la stessa ma sempre di appartamenti trattasi.
La giustificazione dei palazzinari e degli amministratori compiacenti è sempre
la stessa: la legge regionale lo permette. Qualcuno ha chiesto alla Regione FVG
di cambiarla sta cazzo di legge??? NO, perché? Perché a loro fa comodo così!
Ora tanto per rilassare la mente fantastichiamo un po’ su quali potrebbero
essere gli ulteriori sviluppi per Grado
di una normativa scellerata come l’attuale. Prendiamo ad esempio un’anonima
villetta che da anni è in vendita ma che nessuno compra perché il prezzo è
molto alto e c’è il vincolo dell’altezza relativo alla B zero. Tanto per rendere l’esempio più comprensibile,
perché sempre di esempio trattasi, parliamo della villetta a fianco dello
Zipser, sul lato opposto alla villa Marchesini, mirabile caso di valorizzazione
edilizia. La villetta è in vendita da
parecchio tempo ma il prezzo per gli speculatori gradesi è troppo alto perché non
si può elevare e il conto economico non torna. Ma se la comprasse un amico dell’amico
con in tasca la promessa di poterla elevare come la Stella Maris sarebbe tutto
risolto. Oltretutto si porrebbe rimedio a quell’orrendo buco che permette la
vista mare a molte camere dell’hotel Astoria, quello dove ci lavorano le
persone per capirsi, chiudendo la visuale com’è successo anni fa con la villa
Marchesini. Bene, dopo queste fantasiose elucubrazioni si potrebbe ipotizzare
una soluzione per fugare ogni dubbio sul fatto che la B zero ha penalizzato i
cani più magri ma non gli amici degli amici. Secondo me è molto semplice,
basterebbe chiedere alla Regione di modificare la legge di classificazione
alberghiera distinguendo chiaramente tra alberghi in senso classico del termine
e quelli “moderni” con le suites con angolo cottura, praticamente appartamenti.
Facendo ciò il Katastrofa Team
dimostrerebbe una certa dose di buona fede. Sarà mia premura presentare un
ordine del giorno sull’argomento al prossimo Consiglio utile. Prevedo comunque
tempi lunghi vista l’idiosincrasia ai Consigli Comunali del nostro sindaco.
mercoledì 19 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI
Questa mattina ho partecipato in
qualità di Consigliere Comunale alla presentazione della Legge di Riordino
degli Enti Locali del Friuli Venezia Giulia. Un tema epocale per la nostra
regione ma soprattutto per Grado che da sempre ha recriminato una posizione
emarginata all’interno della provincia di appartenenza. Quante volte abbiamo
sentito dire: “ah se fossimo sotto la provincia di Udine come Lignano le cose
sarebbero diverse”? Ora si presenta per
Grado la grande occasione per essere protagonista di questa riforma e scegliere l’area di
appartenenza più congeniale al proprio status. Io personalmente mi auspico che
in qualche modo venga introdotto un criterio per riconoscere la specificità dei
comuni turistici regionali. E’ ovvio che
se all’interno di un ambito omogeneo
insisterà un comune turistico, proprio tanto omogeneo non sarà, di conseguenza la nuova legge dovrà tenerne
conto, si spera. Grado a breve sarà chiamato a decidere il proprio futuro.
Scelta non da poco se consideriamo che il peso di Grado all’interno di un ambito piuttosto che un
altro non sarà lo stesso. Ci saranno in compenso una serie di possibilità
riguardo sinergie e progettualità che se ben calibrate potranno
fare un salto di qualità in termini di efficienza amministrativa.
Veniamo al nocciolo della questione.
Grado sia geograficamente che logisticamente dovrà scegliere tra l’area
aquileiese, che storicamente e turisticamente la vede legata da sempre, o
quella monfalconese con la quale sinceramente non mi sembra che abbia molto da
condividere. E’ proprio su questo
terreno che si gioca la partita politica perché attualmente le segreterie
politiche si identificano territorialmente con la provincia di Gorizia, di
conseguenza perdere Grado per i partiti provinciali non è ammissibile. Ma per
Grado perdere i partiti provinciali che si ricordano dell’isola solo per la
Madonna di Barbana e un mese prima delle elezioni, rappresenta un problema?
Direi di no! A livello di segreterie
locali il pericolo è reale, vista la storica sudditanza dei partiti nei
confronti delle autorità sovraordinate. Non mi meraviglierebbe che ci fosse la
parata delle mezze calzette provinciali a convincere i gradesi che andare con l’area
di Monfalcone è l’unica cosa giusta da fare.
Il “diversamente decisionista” Sindaco Maricchio ha trovato il modo,
secondo lui, di pararsi il culo da questa inevitabile scelta con una mirabolante
idea, proponendo una terza via: Grado con
il Collio goriziano. Forse ha confuso la legge di riordino degli Enti Locali con la
manifestazione Cantine Aperte. Capisco
che tutti i progetti fantasticati durante le “cene” fatte nel “suo tempo libero”
potrebbero dissolversi come neve al sole ma riuscire a trovare un omogeneità
territoriale per unire sotto un unico ambito Grado, Romans, Gorizia, Cormons e
Giassico credo si possa tranquillamente
definire “FANTAPOLITICA”. Aldilà di
tutti questi ragionamenti il luogo ideale per discutere di questa epocale
scelta dovrebbe essere il Consiglio Comunale e non le “cene durante il tempo
libero”. Sarebbe stato sicuramente utile
anche ai consiglieri di maggioranza e agli assessori partecipare alla riunione
odierna, avrebbero evitato in caso di discussione su questo argomento di dire “GU”. Spero solo che la discussione in oggetto
non approdi in Consiglio Comunate troppo tardi e che eventuali suggerimenti
alla Regione giungano a cose fatte.
sabato 8 novembre 2014
DITTATURA DEMOCRATICA
Il tempo passa e nella tranquilla
isole dei corcai è tempo di strategie in vista delle prossime elezioni
comunali. Nel mondo reale i partiti comincerebbero ad annusarsi per sondare
possibili alleanze e condivisione di
progetti per il bene della collettività. Nell’isola dei corcai, invece, il Re Nudo, accortosi della pessima
opinione che ha di lui la gran parte dei cittadini, tenta di aggirare le regole
democratiche del confronto e cerca sponda presso una pletora di mezze calzette
regionali che da sempre si occupano dell’isola dei corcai solo nel momento in
cui intravedono un qualche tornaconto personale. Come fanno le peggiori
consorterie, si trovano regolarmente, discutono,
progettano, pianificano e nel mentre mangiano e bevono, che non va mai male. Ma
di cosa discutono, cosa pianificano, vi chiederete voi. Studiano come metterla in quel posto ai
cittadini senza l’uso di vesellina. Fanno unioni contro natura, non mi riferisco ai matrimoni gay i quali non
mi sembra siano la priorità del paese. Componenti
della destra e componenti della sinistra che si trovano d’amore e d’accordo con
l’unico obiettivo di spolpare l’isola ormai agonizzante. Il Re Nudo tenta un salvataggio in extremis
scaricando i suoi attuali scudieri e promettendo per il futuro ricchi feudi a quelli
che un tempo erano i suoi peggiori nemici. Diverte sapere che le “mezze calzette” che di solito frequentano l’isola per
accaparrarsi un buon boreto e una gita a cason a “maca” abbiano talmente a cuore
le sorti del Re Nudo che tramano sopra le teste dei corcai il modo migliore per
aggirare un inutile e ingombrante
ostacolo come la cabina elettorale. Chissà
se gli attuali scudieri del Re Nudo sono a conoscenza dI queste innovative strategie. Sull’isola se ne vedranno delle
belle da qui in avanti ma una cosa sembra scontata, il tentativo di instaurare
una dittatura democratica. Staremo a vedere se un piccolo gruppetto di corcai
un po’ più smaliziati e a volte anche sottovalutati riusciranno a sparigliare
le carte e mandare il Re Nudo a fare i campionati mondiali di “ciapa no” più
lontano possibile.
Enzo Tirelli
P.S.: opera di pura fantasia. Ogni
riferimento a persone o fatti è da ritenersi assolutamente casuale. Poi se a
qualcuno scatenerà un qualche ragionamento, meglio.
Iscriviti a:
Post (Atom)