mercoledì 19 novembre 2014

EDI LIZIA CREATIVA



Da anni in Italia vige la regola che le leggi per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano. Questo succede quando le leggi vengono studiate appositamente per essere interpretate.  Quando l’attuale Amministrazione, appena insediata, approvò la variante B zero in molti, io compreso, abbiamo pensato che finalmente si fosse imboccata la via giusta per ridare a Grado un po’ di “dignità edilizia”. Con il senno di poi che è, fino a prova contraria, l’unica scienza esatta possiamo tranquillamente dire che l’intenzione sbandierata di porre un limite alle altezze degli edifici era solo un modo per impedire a quasi tutti di elevare ulteriormente gli edifici esistenti tranne che agli amici degli amici. L’esempio lampante è la Stella Maris che con la scusa di fare il finto albergo ha chiesto  e ottenuto di raddoppiare il numero dei piani.  Ora per aggirare l’ostacolo della B zero basta chiedere al Katastrofa Team (cit)  di fare un albergo e come per incanto il numero dei piani lievita come il panettone a Natale.  Ma non un albergo come il Savoy o l’Astoria, per fare un esempio, dove lavorano decine e decine di persone. Nooooo, uno di quelli moderni come il Tiziano, il Capitol, il Mirabel, il Desirè, il Terme, Il Colussi che al posto del personale impiegato c’è un bel citofono e al posto delle cucine ci sono gli angoli cottura per ogni appartamento.  Praticamente la differenza con un condominio classico è che in questi alberghi moderni gli appartamenti si chiamano suites e invece di acquistarli i clienti li affittano. L’economia indotta è ovviamente  la stessa ma sempre di appartamenti trattasi. La giustificazione dei palazzinari e degli amministratori compiacenti è sempre la stessa: la legge regionale lo permette. Qualcuno ha chiesto alla Regione FVG di cambiarla sta cazzo di legge??? NO, perché? Perché a loro fa comodo così! Ora tanto per rilassare la mente fantastichiamo un po’ su quali potrebbero essere  gli ulteriori sviluppi per Grado di una normativa scellerata come l’attuale. Prendiamo ad esempio un’anonima villetta che da anni è in vendita ma che nessuno compra perché il prezzo è molto alto e c’è il vincolo dell’altezza relativo alla B zero.  Tanto per rendere l’esempio più comprensibile, perché sempre di esempio trattasi, parliamo della villetta a fianco dello Zipser, sul lato opposto alla villa Marchesini, mirabile caso di valorizzazione  edilizia. La villetta è in vendita da parecchio tempo ma il prezzo per gli speculatori gradesi è troppo alto perché non si può elevare e il conto economico non torna. Ma se la comprasse un amico dell’amico con in tasca la promessa di poterla elevare come la Stella Maris sarebbe tutto risolto. Oltretutto si porrebbe rimedio a quell’orrendo buco che permette la vista mare a molte camere dell’hotel Astoria, quello dove ci lavorano le persone per capirsi, chiudendo la visuale com’è successo anni fa con la villa Marchesini. Bene, dopo queste fantasiose elucubrazioni si potrebbe ipotizzare una soluzione per fugare ogni dubbio sul fatto che la B zero ha penalizzato i cani più magri ma non gli amici degli amici. Secondo me è molto semplice, basterebbe chiedere alla Regione di modificare la legge di classificazione alberghiera distinguendo chiaramente tra alberghi in senso classico del termine e quelli “moderni” con le suites con angolo cottura, praticamente appartamenti.  Facendo ciò il Katastrofa Team dimostrerebbe una certa dose di buona fede. Sarà mia premura presentare un ordine del giorno sull’argomento al prossimo Consiglio utile. Prevedo comunque tempi lunghi vista l’idiosincrasia ai Consigli Comunali del nostro sindaco.

 

lunedì 10 novembre 2014

DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI


Questa mattina ho partecipato in qualità di Consigliere Comunale alla presentazione della Legge di Riordino degli Enti Locali del Friuli Venezia Giulia. Un tema epocale per la nostra regione ma soprattutto per Grado che da sempre ha recriminato una posizione emarginata all’interno della provincia di appartenenza. Quante volte abbiamo sentito dire: “ah se fossimo sotto la provincia di Udine come Lignano le cose sarebbero diverse”?  Ora si presenta per Grado la grande occasione per essere protagonista di  questa riforma e scegliere l’area di appartenenza più congeniale al proprio status. Io personalmente mi auspico che in qualche modo venga introdotto un criterio per riconoscere la specificità dei comuni turistici regionali. E’  ovvio che se all’interno di un ambito omogeneo  insisterà un comune turistico, proprio tanto omogeneo non sarà,  di conseguenza la nuova legge dovrà tenerne conto, si spera. Grado a breve sarà chiamato a decidere il proprio futuro. Scelta non da poco se consideriamo che il peso di Grado  all’interno di un ambito piuttosto che un altro non sarà lo stesso. Ci saranno in compenso una serie di possibilità riguardo   sinergie e progettualità che se ben calibrate potranno fare un salto di qualità in termini di efficienza amministrativa.

Veniamo al nocciolo della questione. Grado sia geograficamente che logisticamente dovrà scegliere tra l’area aquileiese, che storicamente e turisticamente la vede legata da sempre, o quella monfalconese con la  quale sinceramente non mi sembra che abbia molto da condividere.  E’ proprio su questo terreno che si gioca la partita politica perché attualmente le segreterie politiche si identificano territorialmente con la provincia di Gorizia, di conseguenza perdere Grado per i partiti provinciali non è ammissibile. Ma per Grado perdere i partiti provinciali che si ricordano dell’isola solo per la Madonna di Barbana e un mese prima delle elezioni, rappresenta un problema? Direi di no! A  livello di segreterie locali  il pericolo è reale,  vista la storica sudditanza dei partiti nei confronti delle autorità sovraordinate. Non mi meraviglierebbe che ci fosse la parata delle mezze calzette provinciali a convincere i gradesi che andare con l’area di Monfalcone è l’unica cosa giusta da fare.  Il “diversamente decisionista” Sindaco Maricchio ha trovato il modo, secondo lui, di pararsi il culo da questa inevitabile scelta con una mirabolante idea, proponendo  una terza via: Grado con il Collio goriziano. Forse ha confuso la legge di  riordino degli Enti Locali con la manifestazione Cantine Aperte.  Capisco che tutti i progetti fantasticati durante le “cene”  fatte nel “suo tempo libero” potrebbero dissolversi come neve al sole ma riuscire a trovare un omogeneità territoriale per unire sotto un unico ambito Grado, Romans, Gorizia, Cormons e Giassico  credo si possa tranquillamente definire “FANTAPOLITICA”.  Aldilà di tutti questi ragionamenti il luogo ideale per discutere di questa epocale scelta dovrebbe essere il Consiglio Comunale e non le “cene durante il tempo libero”.  Sarebbe stato sicuramente utile anche ai consiglieri di maggioranza e agli assessori partecipare alla riunione odierna, avrebbero evitato in caso di discussione su questo argomento di dire “GU”.  Spero solo che la discussione in oggetto non approdi in Consiglio Comunate troppo tardi e che eventuali suggerimenti alla Regione giungano a cose fatte.

sabato 8 novembre 2014

DITTATURA DEMOCRATICA


Il tempo passa e nella tranquilla isole dei corcai è tempo di strategie in vista delle prossime elezioni comunali. Nel mondo reale i partiti comincerebbero ad annusarsi per sondare possibili alleanze e  condivisione di progetti per il bene della collettività. Nell’isola dei corcai,  invece, il Re Nudo, accortosi della pessima opinione che ha di lui la gran parte dei cittadini, tenta di aggirare le regole democratiche del confronto e cerca sponda presso una pletora di mezze calzette regionali che da sempre si occupano dell’isola dei corcai solo nel momento in cui intravedono un qualche tornaconto personale. Come fanno le peggiori consorterie,  si trovano regolarmente, discutono, progettano, pianificano e nel mentre mangiano e bevono, che non va mai male. Ma di cosa discutono, cosa pianificano, vi chiederete  voi. Studiano come metterla in quel posto ai cittadini senza l’uso di vesellina. Fanno unioni contro natura,  non mi riferisco ai matrimoni gay i quali non mi sembra  siano la priorità del paese. Componenti della destra e componenti della sinistra che si trovano d’amore e d’accordo con l’unico obiettivo di spolpare l’isola ormai agonizzante.  Il Re Nudo tenta un salvataggio in extremis scaricando i suoi attuali scudieri e promettendo per il futuro ricchi feudi a quelli che un tempo erano i suoi peggiori nemici.  Diverte sapere che le “mezze calzette”  che di solito frequentano l’isola per accaparrarsi un buon boreto e una gita a cason a “maca” abbiano talmente a cuore le sorti del Re Nudo che tramano sopra le teste dei corcai il modo migliore per  aggirare un inutile e ingombrante ostacolo come la cabina elettorale.  Chissà se gli attuali scudieri del Re Nudo sono a conoscenza dI queste innovative  strategie. Sull’isola se ne vedranno delle belle da qui in avanti ma una cosa sembra scontata, il tentativo di instaurare una dittatura democratica. Staremo a vedere se un piccolo gruppetto di corcai un po’ più smaliziati e a volte anche sottovalutati riusciranno a sparigliare le carte e mandare il Re Nudo a fare i campionati mondiali di “ciapa no” più lontano possibile.

Enzo Tirelli

 

P.S.: opera di pura fantasia. Ogni riferimento a persone o fatti è da ritenersi assolutamente casuale. Poi se a qualcuno scatenerà un qualche ragionamento, meglio.