Da più di quarant'anni ormai
frequento quasi giornalmente la laguna di Grado essendo “sfortunato”
proprietario di una valle da pesca. I
virgolettato è d’obbligo perché forse pochi sanno l’impegno e i sacrifici che
richiede l’operare in un ambiente meraviglioso ma difficile e delicato come la
laguna di Grado. Da anni, grazie anche
al ruolo di Consigliere Comunale, chiedo che l’Amministrazione si occupi della
laguna che vive in uno stato di anarchia e per certi versi anche di abbandono.
Da anni chiedo regole a favore di chi la vive e la cura e vigilanza nei confronti di chi arrivando da
fuori la frequenta in maniera violenta e irrispettosa dell’ambiente e della
cultura millenaria presente in questi luoghi. Il tutto è rimasto inascoltato e
l’assessore “competente” addirittura si è permesso di rispondermi in Consiglio Comunale che più lo sollecito e
meno lui si occuperà dell’argomento. Ora
leggo che i nostri vicini di Marano Lagunare addirittura chiedono la tutela da
parte dell’UNESCO della loro laguna e noi invece siamo nell'immobilismo più
totale.
“Il Comune di Marano ha avviato
l’iter per l'attivazione della procedura di richiesta di tutela Unesco per quel
patrimonio di tradizione e cultura che i 53 casoni della laguna rappresentano. “
Certe notizie oltre a provocare una
profonda tristezza scatenano anche tutta una serie di domande alle quali dare una risposta veritiera potrebbe costituire diffamazione. Forse la fortuna di essere una località
turistica, una volta famosa in tutta Europa, nel caso specifico è una disgrazia?
E’ un caso che l’ufficio più dotato di risorse umane è l’ufficio tecnico e non
quello turistico? E’ un caso che invece di occuparsi dell’intero territorio e
prioritariamente delle aree più delicate come la laguna, da anni è quasi
monopolizzato dalle due grandi speculazioni in atto come la Grado 3 e la
Zamparini city. Dov'è l’interesse pubblico che dovrebbe perseguire la nostra
amministrazione se invece di occuparsi di “AMBIENTE” si occupa di “CEMENTO”?
Tornando all’argomento, a Grado molti si riempiono la bocca con la necessità di
tutelare la nostra laguna ma purtroppo i fatti dimostrano il contrario.
Attualmente non ci sono nemmeno dei
timidi tentativi se non quelli dei concessionari o proprietari di Casoni e
Valli da Pesca, che a proprie spese
continuano la tradizione e difendono le isole dall'aggressione della natura con
il sudore della propria fronte e i calli sulle mani. Io credo che almeno ai
concessionari il Comune abbia l’obbligo di dare aiuto e di riconoscere l’importanza
del lavoro svolto. Anche su questo
argomento, purtroppo, le richieste dei concessionari sono rimaste lettera morta. Se poi
pensiamo che la laguna di Grado è stata ispiratrice di poeti come Biagio Marin
e artisti come Pierpaolo Pasolini che ambientò proprio nella nostra laguna un
capolavoro cinematografico come Medea,
la totale assenza della nostra Amministrazione fa venire le lacrime agli
occhi. A essere sinceri qualche piccola attenzione c’è ma anche questa è
innominabile a rischio querela……….