PD e SEL hanno deciso di immolarsi
sulla pubblica piazza come i bonzi tibetani.
Posso capire a livello regionale che difendano
a spada tratta una legge nata sbagliata. A livello locale vedere alcuni
esponenti dei partiti che governano la nostra regione arrampicarsi sugli
specchi per difendere una legge che penalizza in maniera oggettiva le località
turistiche, mi riferisco in particolare a Grado e Lignano, è decisamente
triste.
Non voglio addentrarmi negli
articoli di legge che per molti sarebbero di difficile comprensione ma
semplificando voglio mettere in evidenza alcuni aspetti particolarmente
eclatanti. Questa legge di fatto
espropria i cittadini gradesi della possibilità di amministrarsi. Immaginate il
peso che avrebbe Grado in un area come l’Isontino dove il comune di Ronchi avrà un voto più di quello di Grado oppure
nell’area della Bassa Friulana dove il comune di Cervignano conterà un voto più
di Grado. Praticamente basterebbe il solo comune di Ronchi o quello di
Cervignano per mettere in minoranza il comune di Grado. Sel e PD dovrebbero spiegarmi come il più
grande comune in termini di superficie, il primo polo agricolo della provincia,
il comune che da solo produce il 23% del PIL provinciale possa contare all’interno
dell’unione meno di Ronchi dei Legionari e meno di Cervignano. Oltre a queste
cose di poco conto, secondo SEL e PD, non si può trascurare il fatto che un
comune turistico in fatto di esigenze gestionali nulla ha a che vedere con gli
altri comuni contermini. Strano che
partiti che si ritengono baluardo della democrazia ricattano chi non intende
aderire alle unioni territoriali minacciando un taglio delle risorse del 30
%. Taglio che non è previsto a livello
nazionale. La tanto sbandierata autonomia regionale in questo caso si rivela un
pericolosissimo boomerang per i comuni turistici che a questo punto potrebbero
a ragion veduta chiedere di essere accorpati al Veneto e sottostare, ahimè,
alla legge nazionale piuttosto che a quella regionale.
A distanza di un anno dalle
prossime elezioni comunali, il comportamento dei rappresentanti di SEL e PD mi
ricorda i bonzi tibetani che si danno fuoco sulla pubblica piazza in nome della
libertà. In questo caso invece della libertà dei cittadini gradesi ci sono in gioco i buoni auspici dei potenti
regionali. Facciano pure, i cittadini se
lo ricorderanno.