lunedì 15 agosto 2016

ALBERGHI E CIACOLE CHE NO FA FRITOLE

Come ha fatto notare l'amico Lisco (amico si fa per dire...) ormai ci avviciniamo ai 100 giorni de “noi gavemo vinto e noi comandemo”.
In teoria nei primi 100 giorni si dovrebbero affrontare le emergenze cominciando da quella a mio avviso più importante: “GLI ALBERGHI”, Adria in testa. Come tutti sappiamo il rischio più grande per le future ristrutturazioni alberghiere è che vengano trasformati gli Hotel in Residence con angolo cottura che per la legge Regionale di classificazione alberghiera sono praticamente la stessa cosa. E' ovvio da chi sia stata ispirata La Regione a fare una scelta del genere. Noi invece sappiamo bene che la differenza è enorme, sia in termini occupazionali che in termini di livello qualitativo dell'utenza. Da almeno due anni Liber@ ci frigge gli attributi con lo “scandalo dell'Hotel Adria”. Raccolte di firme, lunghe discussioni in Consiglio Comunale ai tempi di Edi. Uno dei motivi per alcuni era l'altezza. Sinceramente non capisco il senso visto che Fiorenzo Facchinetti quando era assessore all'urbanistica aveva concesso tale altezza all'Hotel Astoria e invece sull'Adria essendo all'opposizione era contrario, fenomeni della politica. Il motivo di preoccupazione molto più serio, che io sostengo da sempre, è proprio quello dell'ambiguità della classificazione alberghiera. Questo permetterebbe in fase di ristrutturazione di usufruire degli incentivi volumetrici previsti dal piano regolatore aumentando di molto le dimensioni dell'immobile e nel contempo trasformare le camere in miniappartamenti con angolo cottura.
Le soluzioni al problema sono almeno due.
La prima, quella sostenuta da Facchinetti ai tempi di Edi; è di fare una variante al piano regolatore e specificare in modo inequivocabile le due categorie di interventi. Concedendo gli incrementi volumetrici solo agli hotel tradizionali con le suites senza angolo cottura.
La seconda, quella sostenuta da me, è di chiedere alla Regione la modifica della legge di classificazione specificando le differenze tra hotel e residence. Entrembe le soluzioni urgentissime e indispensabili.
Bene, allora a questo punto sorgono spontanee due domande. Come mai Liber@ ha già approvato il Planivolumetrico del Camping Al Bosco e non ha portato in Consiglio la variante che Facchinetti reclamava ai tempi di Edi? (ci sono le registrazioni, maledette telecamere) Questo avrebbe risolto in maniera definitiva il problema Adria e ne avrebbe fatto in tutto e per tutto un albergo come l'hotel Astoria.
L'altra domanda va rivolta al Consigliere Regionale Gratton Presidente della seconda commissione che si occupa proprio delle attività produttive.
Come mai non risulta nessuna proposta a suo nome di modifica della legge di classificazione alberghiera che ha permesso la realizzazione a Grado di ecomostri come il Tiziano, Il Mirabel e svariati altri?
Forse Liber@ e SEL non si sono accorti che gridare al lupo al lupo lo si può fare quando si è all'opposizione. Quando si governa bisogna risolvere i problemi, cominciando da quelli più urgenti per il paese.
Questa è la differenza tra bravi amministratori e bimbiminkia.




sabato 13 agosto 2016

LEGA AMBIENTE E GOLETTA VERDE ANDATE PURE A CAGARE..............

Letto l'articolo di oggi su Il Piccolo dove Lega Ambiente comunica i dati delle analisi delle acque del golfo mi è scattato immediatamente un giramento di palle. Non discuto i risultati ottenuti alla foce dell'Isonzo ma mi chiedo perchè associare Grado e non Staranzano visto che la foce divide i due comuni? O ancora meglio scrivere Foce dell'Isonzo e basta visto che la foce dista oltre 15 chilometri dalla nostra spiaggia? Come al solito non si perde occasione per creare imbarazzo alla nostra martoriata isola che del turismo ne fa ragione di vita. Spero che almeno in questo caso gli albergatori e gli altri imprenditori turistici gradesi gridino ad alta voce: Lega Ambiente, andate a cagare! Magari sull'Isonzo che tanto è già inquinato.

giovedì 11 agosto 2016

LA SINDROME DI STOCCOLMA


La sindrome di Stoccolma indica una particolare condizione psicologica, che si verifica quando un soggetto vittima di un sequestro manifesta sentimenti positivi di affetto nei confronti dei sequestratori. Talvolta le persone rapite possono arrivare anche ad innamorarsi del sequestratore. Molto spesso questa sindrome può essere rintracciata anche nelle situazioni di violenza sulle donne, negli abusi sui minori e nei sopravvissuti ai campi di concentramento. La sindrome di Stoccolma non viene considerata una patologia. Alla base ci sarebbero dei meccanismi mentali inconsci, collegati con l’istinto di sopravvivenza. (cit. Gianluca Rini).

Una breve prefazione era necessaria per poter introdurre il concetto di sindrome di Stoccolma a molti amministratori e cittadini gradesi.
Il casus belli odierno sono le ormai famose fideiussioni della Grado 3. Proprio oggi su Il Piccolo c'è un divertente botta e risposta tra Adriano Bernardis legale rappresentante del Consorzio Lido Moreri e la redazione de Il Piccolo.
Finalmente si è arrivati ad un dato certo, la fideiussione presentata dal Consorzio risulterebbe falsa, stando alle dichiarazioni del Sindaco supportate da comunicazione ufficiale della società tedesca VHV. Non faccio considerazioni sul comportamento del Consorzio che nella migliore delle ipotesi avrebbe riposto per ben tre volte la propria fiducia e il proprio denaro a società “sbagliate”, affari suoi.
Vorrei invece focalizzare l'attenzione sul comportamento tenuto dall'ex Sindaco Maricchio, dal suo capogruppo Zanetti e da tutti i consiglieri a parte il sottoscritto e i colleghi (all'epoca) di Liber@ su questo argomento. Il consiglio comunale, per chi volesse vederlo in streeming, è quello del 20 marzo 2015. In quella data si discusse animatamente se fosse opportuno sospendere i permessi a costruire della Grado 3 in assenza di fideiussioni valide. Io portai ad esempio il clamoroso caso di Grado Pineta dove il lottizzante vendette le aree senza realizzare le opere di urbanizzazione e poi fallì. Il Comune di Grado a causa della mancata presentazione delle opportune garanzie si ritrovò con il classico cerino in mano. Potrei fare innumerevoli altri esempi di come il Comune non abbia tutelato gli interessi della comunità ma rischierei di annoiare. Torniamo invece al vergognoso comportamento di Maricchio ma soprattutto di Zanetti che in preda ad un attacco violento di sindrome di Stoccolma mi riempirono di improperi per il semplice fatto che a mio avviso in assenza di garanzie certe le autorizzazioni andavano sospese. Credo che nel dubbio qualsiasi " buon" amministratore avrebbe optato per la tutela della comunità. Invece di tutelare i cittadini la maggioranza ha preferito tutelare i palazzinari. Ora con il senno di poi, unica scienza esatta, come potremmo definire Maricchio, Zanetti e maggioranza, affiancati dall'autorevole Segretario Terranova? “INADEGUATI”. Chi mi conosce sa quanta fatica sto facendo a non usare altri termini ben più appropriati, purtroppo questo è il massimo consentito dal Codice Penale.

Concludendo, credo che la sindrome di Stoccolma sia l'unica giustificazione per il fatto che a Grado gli amministratori troppo spesso si sono dimenticati di essere stati eletti per tutelare i cittadini e invece hanno tutelato chi negli anni   ha fatto Sodoma e Gomorra della nostra  città.