lunedì 10 ottobre 2016

NUOVE TERME, TUTTO IN ALTO MARE

Se per progettare le nuove terme incarichi uno studio specializzato in cimiteri è normale che una discreta dose di sfiga ricada sul progetto. Vi ricordate quando l'inadeguato Bolzonello venne a Grado a dirci che siccome eravamo degli incapaci con l'anello al naso le nuove terme le avrebbe fatte lui. Vi ricordante anche la data dichiarata di inizio lavori? Con il senno di poi possiamo tranquillamente dire che eravamo in una puntata di “Scherzi a Parte”.
Ora il progetto naviga nel marasma più totale dimostrando l'inadeguatezza non solo di Bolzonello a gestire l'opera ma purtroppo anche dei progettisti, ad esempio si sono accorti dopo aver progettato l'edificio che sotto c'è sabbia e fango e non i magredi del Meduna Cellina, di conseguenza hanno dovuto riprogettare le fondamenta con relativo ricalcolo dei costi dell'opera. Ma le novità proseguono poiché l'edificio non sarà più a due piani ma un piano solo privilegiando le dimensioni delle piscine esterne rispetto a quelle interne, esattamente il contrario di quello che necessita una località balneare per allungare la stagione. Per assurdo nei mesi estivi la parte acquatica potrebbe tranquillamente chiudere per ferie visto che i turisti hanno il mare a disposizione. Diverso è nei mesi invernali dove le piscine interne con acqua di mare quasi tutti gli stabilimenti termali d'Europa non se le possono permettere. Anche quelle esterne con acqua calda sono attrattive ma la proporzione va sempre a favore di quelle interne, basta farsi un giretto in Austria.

C'è un aspetto più grave del fatto che non è ancora ipotizzabile una data certa di inizio lavori, la totale mancanza di coinvolgimento nella vicenda delle categorie economiche dell'isola, dovrebbero essere loro in primis a beneficiare economicamente di un'opera del genere. E' fondamentale che l'imprenditoria gradese sia coinvolta nelle scelte, invece nel caso gradese ci verrà consegnato non si sa quando un “pacco” preconfezionato e ce lo dovremo tenere. Inutile dire che i soldi per l'opera non sono quelli del portafoglio di Bolzonello o della Serracchiani ma quelli delle tasse pagate dagli imprenditori e dai lavoratori del secondo polo turistico Regionale. Credo che dovrebbe essere d'obbligo coinvolgere chi paga. Anche in questo caso l'isola rimane isola e non son serviti i ponti e tanto meno una rappresentanza locale in Regione, a far valere il proprio ruolo. E' avvilente constatare come in una risicata maggioranza, come quella che governa la nostra Regione un voto potrebbe potrebbe avere un peso incredibile e invece ha lo stesso peso di un'esalazione corporea nello spazio. 

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