Sconsiglio
fin da subito di perdere tempo per leggere queste mie righe a chi non
avesse a cuore le sorti della nostra laguna. Purtroppo l'argomento è
parecchio ostico e spesso controverso.
Poche
sere fa ho assistito ad un incontro pubblico organizzato dal nostro
Sindaco sul tema degli usi civici e la nostra laguna.
Non
starò qui a spiegare cosa sia il diritto d'uso civico, chi fosse
interessato lo può approfondire grazie a internet a cominciare da
qui.
Quello che cercherò di fare invece sono alcuni distinguo rispetto
quanto detto in quella riunione.
Per
prima cosa chiariamo che l'uso civico è un diritto sancito per legge
e poterlo esercitare non dipende dalla bravura o meno di un sindaco. L'uso civico è nostro in quanto cittadini residenti in un territorio gravato da tale vincolo. Altra cosa fondamentale da
chiarire è la diversa situazione tra aree pubbliche ed aree
private.
L'uso civico non è qualcosa di inviolabile ed eterno: la legge n.
1766
del 1927 ha chiarito molti aspetti riguardanti questo istituto e
nello stesso tempo ha creato la figura del “Commissario Liquidatore
del Diritto d'Uso Civico”. Questo vuol dire che se un privato o un
amministrazione pubblica vuole eliminare questo vincolo, può
rivolgersi al Commissario Liquidatore e far quantificare l'importo da
versare alla collettività per svincolare l'area.
Molte
volte su questo aspetto è stata fatta ad arte una grandissima
confusione per scopi politici più o meno leciti.
L'uso
civico è uno “strumento” e come con tutti gli strumenti si
ottengono risultati opposti a seconda che vengano usati bene o che
vengano utilizzati male. Che il nostro sindaco non ne mastichi molto
di questo argomento non lo
dico io ma l'hanno detto ben due gradi di giudizio, mi riferisco al
TAR e al Consiglio di Stato: in entrambi i casi gli è stato rigettato il ricorso da
lui presentato riguardante il progetto delle nuove terme. Ricordo che
quel ricorso, giusto o sbagliato che fosse, rallentò l'iter di oltre
due anni. Da quello che ho sentito l'altra sera non credo che aver
provato sulla propria pelle, ma sopratutto sulle proprie tasche, il
maldestro utilizzo di tale strumento, abbia giovato a qualcosa.
Ferma
restando l'utilità per i cittadini gradesi di poter far valere il
proprio diritto sul territorio
lagunare, gli interventi urgenti da porre a salvaguardia di un
territorio così delicato prescindono dagli usi civici. Mi spiego
meglio: porre fine all'anarchia in cui vige da un lato la nostra laguna e stabilire regole coerenti di rispetto e fruizione
dell'ambiente dall'altro è una necessità anche se gli usi
civici non esistessero.
Che
il Regolamento per la Concessione di Mote e Casoni sia da aggiornare
è fuori discussione ma questo non dev'essere un alibi per non farlo
rispettare nelle parti a tutela della collettività. Ci sono
innumerevoli casi di mote e casoni in stato di abbandono o di
utilizzo indecoroso e alle volte anche fraudolento che non hanno
bisogno di nuovi regolamenti o usi civici per intervenire, violano
già quello attuale.
Lo stesso discorso vale per le scorribande a tutta velocità nelle
domeniche estive: se si vuole vi si può porre fine fin da subito.
La
mia preoccupazione è che per problemi facilmente risolvibili ma che
richiedono fermezza e autorità, cose sconosciute all'attuale giunta,
ci si aspetti da commissioni, tavoli operativi e gestioni separate un
mantello per nascondere la propria inadeguatezza.
Cominciare
una sperimentazione applicando un regolamento, già collaudato come
quello della laguna di Venezia, per qualche anno potrebbe essere già
un buon inizio.
Per
quanto riguarda la ventilata alleanza con Marano Lagunare in difesa
della laguna, il nostro sindaco si è “dimenticato”, o forse non
lo sa, che la nostra laguna ha un regime giuridico completamente
diverso da quello della laguna di Marano: mentre la laguna di Marano
è demaniale, la nostra è intavolata (di proprietà) a nome del
Comune di Grado. Ben vengano collaborazioni,
ma la nostra situazione giuridica è di gran lunga più garantista di
quella dei nostri vicini.
Sicuramente un ringraziamento oltre che al Doge Francesco Foscari che
istituì l'uso civico, va fatto all'Impero Austro Ungarico che
intavolò a nome del Comune l'intero territorio gradese. Poi
purtroppo il Comune non sempre ne fece buon uso, ma questa è
un'altra storia.
Mi sorprende e mi dispiace non leggere alcun commento. Paura di esporsi? Scarso interesse? classico menefreghismo, oppure è un modo come un altro per ripetere "quieta non movere" di fronte ai problemi presunti di impossibile soluzione o giù di li? Certamente a qualcuno può dar fastidio anzi ti etichetta con il classico "cicola elo, ma cu i par de esse?", chissà che interessi personali vuoi ricavare dalla comunità a volte distratta oserei per abitudine ad accettare delle soluzioni, "specchietto per le allodole" come ho sentito dire che gli aspetti civilistici e del tavolare sono poco noti riducendo ogni discussione al mero dragaggio delle cavane. A me sembra che le idee siano poche e ben confuse. Ma come facciamo a gestire il bene prezioso della laguna se non affrontiamo il problema alla radice? Oggi parlando con amici, provocandoli bonariamente ho detto loro: ma perchè criticate le istituzioni, Voi che siete nativi de "cason", unitevi e portate le istanze ai diversi gradi di autorità? Fate valere le vostre belle discussioni, che poi, fattasi l'ora del pranzo i discorsi cadono sul selciato e li rimangono. Risposta: "noltri a ciamà i foresti che vien a comandane? Xe ili che i deve vignì qua de noltri" Chiedo: ma allora è un argomento per pochi? Fai bene Enzo a rimandare gli insipienti alla ricerca su internet, aiutati, cos'è l'uso civico. Credo che neanche scomodare scienza ed esoterismo servono di fronte a una comunità che non tenta di volare alto col pensiero e con l'azione, non avverte la grandezza e la necessità di superare l'individualismo. La laguna, i dossi de l'oro o banco d'Orio le difese a mare tra i tanti ritardi che si sono accumulati non si possono ancora ad accumulare altri, quando simo protagonisti della ostar storia. BISOGNA fare e farle bene le cose che salvano la nostra comunità, la notra genie.
RispondiEliminaCaro Enzo, non lo so se il commento rimarrà orfano, non so se questo commento sia più o meno pertinente, scrivo poco ed esco di rado, ma non abbandoniamo i sacri principi del vivere la società e la comunità gradese. Contina e continuiamo.
Nevio