Oggi
passeggiando sulla diga all'altezza della Stella Maris ho sorriso
ricordando un siparietto in una infuocata seduta di Consiglio
Comunale.
Della
via del Lavatoio molti gradesi hanno dimenticato l'esistenza e i più
giovani probabilmente non l'hanno mai conosciuta. E' quel vicolo che
va da piazza Duca d'Aosta a via Provveditori, anticamente arrivava
fino alla diga, era uno dei percorsi per portare di prima mattina il
“segio de la sangola” sulla diga per scaricarlo in mare.
Ovviamente con l'avvento dei “cessi” il vicolo perse la sua
importanza, tanto da essere in più punti occupato abusivamente. In
particolare il tratto che accedeva alla diga venne occupato
abusivamente dalla “Stella Maris”. La cosa non venne mai portata
alla luce, visti gli appoggi celesti di cui godevano gli occupanti.
Finchè un bel giorno gli occupanti chiesero al Comune di
acquistarlo. Il dibattito in Consiglio Comunale fu avvincente: da una
parte l'amministrazione che per garantirsi un posto in paradiso aveva
previsto di venderlo alla Curia di Gorizia ad un prezzo simbolico,
dall'altra il preparatissimo e agguerritissimo ing. Disette che
sosteneva tesi ben diversa. Ovviamente la materia del contendere era
il valore dell'area. L'ing. Dissette con un magistrale intervento
spiegò con numeri alla mano che il valore dell'area era, al
contrario di come sosteneva la giunta, molto elevato perchè avrebbe
inciso notevolmente sugli indici di edificabilità dell'area totale e
cioè proprio sull'albergo Stella Maris, modificandone in maniera
consistente il valore in virtù dei maggiori metri cubi edificabili.
D'altronde chi meglio del famoso ingegnere poteva disquisire di metri
cubi? Mi ricordo come ora la faccia bianca come la cera del sindaco
Corbatto che già si immaginava di dover tradire le promesse fatte
alla Curia. Alla fine della lunga ed estenuante discussione la
maggioranza compatta votò la vendita del terreno per una pipa di
tabacco e un posto in paradiso per tutta la maggioranza e inferno
garantito per l'ing. Disette che aveva osato applicare ragionamenti
“speculativi” ai poveri proprietari.
Ma
veniamo ai giorni nostri per farci qualche risata in compagnia.
Dopo
molti anni (giunta Maricchio), è approdato in Consiglio il progetto
dell'ing Dissette per la ristrutturazione dell'albergo Stella Maris,
apriti cielo. I “diversi” di Liber@ scatenarono l'inferno su
altezze e volumetrie. Fin qui tutto giusto e legittimo, ma la cosa
divertente è che quei volumi e quelle altezze erano tali anche
grazie all'acquisto, anni prima, dell'area dell'ex via del Lavatoio.
Dissette da difensore della collettività in qualità di Consigliere
di allora, era diventato progettista e anche su questo niente di
anomalo. Lui aveva spiegato già allora che l'acquisto avrebbe
giovato molto ad una ipotetica ristrutturazione. La cosa più
divertente, però, è che a capo della protesta sui volumi e sulle
altezze della Stella Maris, oltre all'attuale sindaco, c'era anche
l'attuale capogruppo Fiorenzo Facchinetti che all'epoca delle
proteste era all'opposizione. Ma perchè direte voi la cosa fa tanto
ridere? Perchè Facchinetti era assessore all'edilizia e urbanistica
proprio con la Giunta Corbatto che vendette l'area per una pipa di
tabacco ai proprietari della Stella Maris.
La
storiella di via del Lavatoio è l'ennesima dimostrazione che alcune
persone a seconda che siedano all'opposizione o al governo, fanno
tutto e il contrario di tutto, fregandosene degli interessi legittimi
della collettività. Non meravigliamoci se buona parte dei componenti
della maggioranza solo pochi anni fa aizzavano la popolazione con
manifestazioni e cartelli contro chi tagliava gli alberi e ora invece
presenta relazioni tecniche dove sostengono che gli alberi andavano
tagliati. Cos'è cambiato nel frattempo? Praticamente nulla, a parte
la posizione della propria sedia all'interno dell'Emiciclo Comunale.
Purtroppo la coerenza è una virtù a molti sconosciuta.
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