domenica 4 dicembre 2016

VIA DEL LAVATOIO

Oggi passeggiando sulla diga all'altezza della Stella Maris ho sorriso ricordando un siparietto in una infuocata seduta di Consiglio Comunale.
Della via del Lavatoio molti gradesi hanno dimenticato l'esistenza e i più giovani probabilmente non l'hanno mai conosciuta. E' quel vicolo che va da piazza Duca d'Aosta a via Provveditori, anticamente arrivava fino alla diga, era uno dei percorsi per portare di prima mattina il “segio de la sangola” sulla diga per scaricarlo in mare. Ovviamente con l'avvento dei “cessi” il vicolo perse la sua importanza, tanto da essere in più punti occupato abusivamente. In particolare il tratto che accedeva alla diga venne occupato abusivamente dalla “Stella Maris”. La cosa non venne mai portata alla luce, visti gli appoggi celesti di cui godevano gli occupanti. Finchè un bel giorno gli occupanti chiesero al Comune di acquistarlo. Il dibattito in Consiglio Comunale fu avvincente: da una parte l'amministrazione che per garantirsi un posto in paradiso aveva previsto di venderlo alla Curia di Gorizia ad un prezzo simbolico, dall'altra il preparatissimo e agguerritissimo ing. Disette che sosteneva tesi ben diversa. Ovviamente la materia del contendere era il valore dell'area. L'ing. Dissette con un magistrale intervento spiegò con numeri alla mano che il valore dell'area era, al contrario di come sosteneva la giunta, molto elevato perchè avrebbe inciso notevolmente sugli indici di edificabilità dell'area totale e cioè proprio sull'albergo Stella Maris, modificandone in maniera consistente il valore in virtù dei maggiori metri cubi edificabili. D'altronde chi meglio del famoso ingegnere poteva disquisire di metri cubi? Mi ricordo come ora la faccia bianca come la cera del sindaco Corbatto che già si immaginava di dover tradire le promesse fatte alla Curia. Alla fine della lunga ed estenuante discussione la maggioranza compatta votò la vendita del terreno per una pipa di tabacco e un posto in paradiso per tutta la maggioranza e inferno garantito per l'ing. Disette che aveva osato applicare ragionamenti “speculativi” ai poveri proprietari.
Ma veniamo ai giorni nostri per farci qualche risata in compagnia.
Dopo molti anni (giunta Maricchio), è approdato in Consiglio il progetto dell'ing Dissette per la ristrutturazione dell'albergo Stella Maris, apriti cielo. I “diversi” di Liber@ scatenarono l'inferno su altezze e volumetrie. Fin qui tutto giusto e legittimo, ma la cosa divertente è che quei volumi e quelle altezze erano tali anche grazie all'acquisto, anni prima, dell'area dell'ex via del Lavatoio. Dissette da difensore della collettività in qualità di Consigliere di allora, era diventato progettista e anche su questo niente di anomalo. Lui aveva spiegato già allora che l'acquisto avrebbe giovato molto ad una ipotetica ristrutturazione. La cosa più divertente, però, è che a capo della protesta sui volumi e sulle altezze della Stella Maris, oltre all'attuale sindaco, c'era anche l'attuale capogruppo Fiorenzo Facchinetti che all'epoca delle proteste era all'opposizione. Ma perchè direte voi la cosa fa tanto ridere? Perchè Facchinetti era assessore all'edilizia e urbanistica proprio con la Giunta Corbatto che vendette l'area per una pipa di tabacco ai proprietari della Stella Maris.
La storiella di via del Lavatoio è l'ennesima dimostrazione che alcune persone a seconda che siedano all'opposizione o al governo, fanno tutto e il contrario di tutto, fregandosene degli interessi legittimi della collettività. Non meravigliamoci se buona parte dei componenti della maggioranza solo pochi anni fa aizzavano la popolazione con manifestazioni e cartelli contro chi tagliava gli alberi e ora invece presenta relazioni tecniche dove sostengono che gli alberi andavano tagliati. Cos'è cambiato nel frattempo? Praticamente nulla, a parte la posizione della propria sedia all'interno dell'Emiciclo Comunale. Purtroppo la coerenza è una virtù a molti sconosciuta.


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