martedì 28 marzo 2017

NUOVA LEGGE SUL DEMANIO - LA POLPETTA AVVELENATA

Ieri in sala del Consiglio Comunale il tridente d'attacco Peroni-Raugna-Gratton ha presentato la nuova legge Regionale sul Demanio. L'argomento è estremamente importante per Grado visto che va a normare una materia delicata come le concessioni delle spiagge, della nautica e tutto quello che riguarda l'utilizzo dei beni demaniali. La presentazione da parte dell'assessore regionale prof. Peroni è stata apparentemente chiara. Purtroppo per loro in sala c'erano molte persone che qualcosina ne capiscono e la polpetta avvelenata è stata subito scoperta. La legge è una legge tipicamente elettorale, nel senso che tende più a far credere ai portatori d'interesse che la Regione li ha favoriti, che a risolvere il problema in sé. In pratica la legge aumenta la durata delle concessioni fino a 40 anni e prevede un indennizzo, in caso di mancato rinnovo, al concessionario. Detta così sembrerebbe un ottimo affare ma purtroppo la realtà è ben diversa. Intanto la legge prevede una durata più l'unga dell'attuale ma solo per le nuove concessioni. Di conseguenza le attuali concessioni che scadrebbero nel 2020 non avranno nessun vantaggio concreto. La legge non prevede nemmeno una fase di transizione, in modo da garantire comunque una gestione ed un utilizzo degli arenili. Si correrebbe il rischio di vedere i concessionari impegnati nei soliti contenziosi giuridici all'italiana e le spiagge in totale abbandono. Questi in soldoni gli elementi riguardanti le spiagge e il settore nautico. La cosa più grave invece, che coinvolge tutta la comunità gradese, è che la nuova legge non tiene minimamente conto del regime giuridico particolare della nostra laguna. A parte i canali navigabili che sono di pertinenza del Demanio Regionale, tutto il resto della laguna è di “proprietà” del Comune di Grado, tolte ovviamente le aree già di proprietà privata. Capite bene che un tentato furto del genere non poteva passare inosservato. Proprio su questo si è scatenata la bagarre da parte mia e del Consigliere Comunale Roberto Marin, facendo capire subito al malcapitato Prof. Peroni che i suoi funzionari lo avevano mandato allo sbaraglio. Come Attila, anche il giurista Prof. Peroni nonché Assessore Regionale si è impantanato nella laguna gradese, non sapendo, o ancora peggio facendo finta di non sapere, che la laguna non è della Regione FVG. A riprova di quanto sostengo, la mappatura del Demanio Regionale presentata ieri indicava tutta la laguna di Grado come Demanio Regionale.
Non ha fatto figura migliore il Sindaco Raugna che si è ben guardato dal contraddire mamma Regione alla faccia della sua civicità. La figura peggiore l'ha fatta il Consigliere Regionale Gratton, che oltre a non aver idea di cosa si stesse parlando ha fatto la figura del cioccolatino sostenendo che la mappa illustrata non era quella allegata alla legge. Gravissimo sarebbe se la legge non prevedesse già la mappatura delle aree dove andrà applicata. La realtà e ben altra, la Regione anche in questo caso, come succede costantemente da più di vent'anni, tenta inutilmente di scippare la proprietà della nostra laguna al Comune di Grado. Un sindaco e un consigliere regionale con gli attributi non si sarebbero resi complici della presentazione di una legge del genere e avrebbero costretto la Regione ad ammettere  una volta per tutte che  la titolarietà della laguna è del Comune di Grado. Purtroppo abbiamo visto come i due personaggi si sono appiattiti sulle scelte regionali in materia di sanità e lo faranno ugualmente anche in questo caso.

Interessante anche la rumorosa assenza dei rappresentanti del PD locale che come al solito hanno preferito “non disturbare il manovratore”.

giovedì 23 marzo 2017

PENSAVAMO DI AVERE UN SINDACO COME QUELLO DI MALAGA. PURTROPPO NO


Non abbiamo il sindaco di Malaga e questo ormai lo abbiamo capito.
La speranza c’era, dopo aver visto le foto che il nostro sindaco aveva pubblicato su Facebook durante la sua vacanza spagnola. A distanza di più di sei mesi ormai ci siamo rassegnati al fatto  che “xe ndao baul e xe tornao casson”. Il viale è sporco e disordinato come sempre e siamo distanti anni luce dalla pulizia e l’ordine delle strade di Malaga. Non credo che serva il Politecnico di Milano per usare l’olio di gomito. Non uno dei problemi che assillano la nostra isola è stato affrontato e risolto. Mi riferisco ad esempio alla creazione di un’agenzia turistica come ormai hanno tutte le località che si rispettino. Strategie per il  rilancio dell’immagine di Grado nemmeno l’ombra, a parte il maldestro tentativo dell’inadeguato assessore al turismo di cambiare il “logo” di Grado, tristemente naufragato. In compenso c’è stata la soppressione di “Grado Giallo” e di “Grado festival ospiti d’autore”. Meraviglia delle meraviglie in alternativa, apprendiamo oggi dalla stampa, che  la proposta dei diversamente inadeguati per l’estate 2017 sarà il potenziamento di quei vergognosissimi mercatini di maricchiana memoria. Non è bastata la riunione in sala del Consiglio Comunale, al giovane assessore, per capire che ai turisti, di quel tipo di mercatini non gliene può fregare di meno. In quella sede i proprietari dei più autorevoli alberghi gradesi gli avevano spiegato che l’imbarazzo provato dai loro clienti per quell’offerta triste e di discutibile livello era notevole. Lui però, a dimostrazione di quanto abbia compreso in quella sede addirittura li ripresenta potenziandoli e affidandosi allo stesso organizzatore dell’epoca Maricchio/Felluga, così per avere garanzia dell’alto livello dell’offerta. Insomma, la prossima estate i nostri turisti potranno svagarsi tra bancarelle di formaggi che si sciolgono al sole e olive in salamoia  che fermentano per la temperatura più simile a quella del deserto del Sahara che a quella di un frigorifero dove andrebbero conservati certi prodotti. Per non parlare delle bancarelle di ciarpame vario o di pellicce usate e materassi come già successo in passato, ah per correttezza faccio presente che i materassi erano nuovi.
In questi giorni, in strada, i commenti si sprecano. Vanno da “lassemo che i mamuli i lavuri” a “speremo che i vaga casa dalongo” o più pesanti come “che ta de pretende de un che fin geri friseva calamari”. Beh io quantomeno sull’ultimo mi permetto di dissentire perché non è di sicuro una laurea a garantire che un Sindaco amministri adeguatamente. Ne tantomeno il fatto che uno che friggeva calamari non possa diventare un buon politico e buon amministratore. Il problema nasce quando a prescindere dalla professione o dal titolo di studio uno “non capisce” cosa serva al paese che amministra. Il Confronto con un comune a noi vicino è impietoso. Il nuovo sindaco di Monfalcone Anna Cisint , con  quattro mesi di amministrazione in meno, sta realizzando il suo programma come un rullo compressore e anche molti di quelli che  non l’hanno  votata stanno diventando sui grandi estimatori. Il nostro invece si è appiattito sul governo regionale nella speranza dei buoni auspici della presidente Serracchiani e di quanto promesso ai gradesi non se ne vede traccia. I problemi legati alla laguna sono irrisolti. Le questioni relative all’occupazione del suolo pubblico son ancora in alto mare. I carrelli esterni dei bangla sono degni di un souk marocchino. Il cemento si è fermato da solo causa crisi. Il peso politico del Comune nei confronti della Git, purtroppo,  è pari a una piuma di colibrì e le analisi fatte dall’università di Klagenfurt considerano quella che era la perla dell’Adriatico la peggiore. Potremmo scrivere un romanzo dal titolo:  “ Da perla a pirla il passo è breve”.
Altra cosa molto triste  constatare, che alcuni operatori del settore, in camera caritatis, riempiono di improperi Giunta e Consiglieri di maggioranza e ufficialmente non sono nemmeno in grado di dire che “forse” la scelte  dall’attuale amministrazione vanno in “direzione ostinata e contraria” (cit. De André).

In attesa di avere un sindaco come quello di Malaga  speriamo in una stagione, metereologicamente parlando,  caraibica. Se così non fosse prepariamoci a una stagione di passione e formaggio frico per tutti in viale Regina Elena.

venerdì 17 marzo 2017

DIVERSAMENTE INUTILI O INUTILMENTE DIVERSI?

Oggi Venerdi 17, proprio una giornata alla Renato Pozzetto in “il ragazzo di campagna”.
Tanto per cominciare ricorre il terzo anniversario della presentazione del nuovo polo termale di Grado. E dov’è direte voi? Non c’è! Vi ricorderete lo spocchioso Vicepresidente Regionale, nonché assessore al turismo, Sergio Bolzonello. Venne a Grado in pompa magna e dopo averci dato dei balubba sentenziò: siccome voi gradesi non siete stati capaci, pur avendo i soldi, di realizzare il polo termale a questo punto lo faremo noi.  Presuntuoso e inadeguato è l’unico commento che si merita. A parte aver dato l’incarico ai suoi amici dello Studio Elastico, più esperti di cimiteri che di terme, non abbiamo visto nulla finora. Su  questo nulla però lo zampino ce lo hanno messo in tanti. A cominciare da chi andando a piagnucolare dalla Soprintendenza che l’edifico era troppo alto, l’unico effetto ottenuto è stato l’abbassamento di un piano  e relativo rifacimento del progetto. Bisogna essere proprio dei “geni” e per giunta senza palle per ricorrere a simili trucchetti  per poter dire colpa della Soprintendenza.  Che i nostri amministratori siano contrari da sempre al  nuovo polo termale lo sappiamo ma che tengano un profilo da marito che si taglia le palle convinto di fare un dispetto alla moglie è davvero imbarazzante. Capita che in politica anche uno “Chef Communard”  stando all’opposizione possa sembrare un grande statista, se poi ha la disavventura di passare dall’altra parte della barricata e dover prendere delle decisioni allora casca il palco. Le chiacchere dovrebbero sostituirsi con le idee e la capacità di fare delle scelte. Invece a quasi un anno di distanza solo fumo senza arrosto, i problemi, anche i più semplici, sono sempre  sul tavolo in attesa del Politecnico di Milano.
Altra notizia del giorno (il Piccolo) la sinergia tra Grado, Aquileia, Palmanova e l’Outlet Village, in modo da portare i turisti di Grado con uno shuttle  a visitare le due città friulane e fare shopping all’Outlet. Bel modo di fare sistema, complimenti. Così quando il viale sarà ridotto a Kebab, pizze al taglio e negozi Bangla,  sicuramente qualche albergatore illuminato se ne uscirà dicendo: ma a Grado non è rimasto proprio niente… Infatti spero che i commercianti di Grado in un moto di orgoglio comincino a fare pubblicità per Rimini o Riccione visto che ormai lo sport cittadino è l’autocastrazione. Anche in questo caso un sindaco con le palle, vedi Cisint a Monfalcone, prenderebbe posizione e lo shuttle lo farebbe si partire ma con destinazione il culo del mondo.
Ultima ma non ultima la notizia della soppressione della manifestazione Grado Giallo. Non entro nel merito della bontà o meno della manifestazione. Su una cosa sono certo, una manifestazione consolidata si sostituisce solo ed esclusivamente annunciandone una nuova. Togliere e basta? Anche qui lo sport dell’autocastrazione è praticato ai massimi livelli. Capisco che l’assessore alla cultura sia troppo impegnata nella riorganizzazione del settore comunale a lei riservato, dove guarda caso ci lavora la figlia,  Grado però ha bisogno di energia e nuove idee. Distruggere senza creare porta a tristi risultati. Sappiamo peró che nulla di tutto ciò potrà rovinare il sonno di Sindaco, Giunta e Consiglieri di maggioranza, loro nella vita privata vivono di altro, dell’economia del paese se ne strafregano.
Concludendo, oggi è proprio venerdì 17.