Ieri
in sala del Consiglio Comunale il tridente d'attacco
Peroni-Raugna-Gratton ha presentato la nuova legge Regionale sul
Demanio. L'argomento è estremamente importante per Grado visto che
va a normare una materia delicata come le concessioni delle spiagge,
della nautica e tutto quello che riguarda l'utilizzo dei beni
demaniali. La presentazione da parte dell'assessore regionale prof.
Peroni è stata apparentemente chiara. Purtroppo per loro in sala
c'erano molte persone che qualcosina ne capiscono e la polpetta
avvelenata è stata subito scoperta. La legge è una legge
tipicamente elettorale, nel senso che tende più a far credere ai
portatori d'interesse che la Regione li ha favoriti, che a risolvere
il problema in sé. In pratica la legge aumenta la durata delle
concessioni fino a 40 anni e prevede un indennizzo, in caso di
mancato rinnovo, al concessionario. Detta così sembrerebbe un ottimo
affare ma purtroppo la realtà è ben diversa. Intanto la legge
prevede una durata più l'unga dell'attuale ma solo per le nuove
concessioni. Di conseguenza le attuali concessioni che scadrebbero
nel 2020 non avranno nessun vantaggio concreto. La legge non prevede
nemmeno una fase di transizione, in modo da garantire comunque una
gestione ed un utilizzo degli arenili. Si correrebbe il rischio di
vedere i concessionari impegnati nei soliti contenziosi giuridici
all'italiana e le spiagge in totale abbandono. Questi in soldoni gli
elementi riguardanti le spiagge e il settore nautico. La cosa più
grave invece, che coinvolge tutta la comunità gradese, è che la
nuova legge non tiene minimamente conto del regime giuridico
particolare della nostra laguna. A parte i canali navigabili che sono
di pertinenza del Demanio Regionale, tutto il resto della laguna è
di “proprietà” del Comune di Grado, tolte ovviamente le aree già
di proprietà privata. Capite bene che un tentato furto del genere
non poteva passare inosservato. Proprio su questo si è scatenata la
bagarre da parte mia e del Consigliere Comunale Roberto Marin,
facendo capire subito al malcapitato Prof. Peroni che i suoi
funzionari lo avevano mandato allo sbaraglio. Come Attila, anche il
giurista Prof. Peroni nonché Assessore Regionale si è impantanato
nella laguna gradese, non sapendo, o ancora peggio facendo finta di non sapere, che la laguna non è della Regione
FVG. A riprova di quanto sostengo, la mappatura del Demanio Regionale
presentata ieri indicava tutta la laguna di Grado come Demanio
Regionale.
Non
ha fatto figura migliore il Sindaco Raugna che si è ben guardato dal
contraddire mamma Regione alla faccia della sua civicità. La figura
peggiore l'ha fatta il Consigliere Regionale Gratton, che oltre a non
aver idea di cosa si stesse parlando ha fatto la figura del
cioccolatino sostenendo che la mappa illustrata non era quella
allegata alla legge. Gravissimo sarebbe se la legge non prevedesse
già la mappatura delle aree dove andrà applicata. La realtà e ben
altra, la Regione anche in questo caso, come succede costantemente da
più di vent'anni, tenta inutilmente di scippare la proprietà della
nostra laguna al Comune di Grado. Un sindaco e un consigliere
regionale con gli attributi non si sarebbero resi complici della
presentazione di una legge del genere e avrebbero costretto la
Regione ad ammettere una volta per tutte che la titolarietà della
laguna è del Comune di Grado. Purtroppo abbiamo visto come i due
personaggi si sono appiattiti sulle scelte regionali in materia di
sanità e lo faranno ugualmente anche in questo caso.
Interessante
anche la rumorosa assenza dei rappresentanti del PD locale che come
al solito hanno preferito “non disturbare il manovratore”.