Non abbiamo il sindaco di
Malaga e questo ormai lo abbiamo capito.
La speranza c’era, dopo
aver visto le foto che il nostro sindaco aveva pubblicato su Facebook durante
la sua vacanza spagnola. A distanza di più di sei mesi ormai ci siamo
rassegnati al fatto che “xe ndao baul e
xe tornao casson”. Il viale è sporco e disordinato come sempre e siamo distanti
anni luce dalla pulizia e l’ordine delle strade di Malaga. Non credo che serva
il Politecnico di Milano per usare l’olio di gomito. Non uno dei problemi che
assillano la nostra isola è stato affrontato e risolto. Mi riferisco ad esempio
alla creazione di un’agenzia turistica come ormai hanno tutte le località che
si rispettino. Strategie per il rilancio
dell’immagine di Grado nemmeno l’ombra, a parte il maldestro tentativo dell’inadeguato
assessore al turismo di cambiare il “logo” di Grado, tristemente naufragato. In
compenso c’è stata la soppressione di “Grado Giallo” e di “Grado festival
ospiti d’autore”. Meraviglia delle meraviglie in alternativa, apprendiamo oggi dalla
stampa, che la proposta dei diversamente
inadeguati per l’estate 2017 sarà il potenziamento di quei vergognosissimi
mercatini di maricchiana memoria. Non è bastata la riunione in sala del
Consiglio Comunale, al giovane assessore, per capire che ai turisti, di quel
tipo di mercatini non gliene può fregare di meno. In quella sede i proprietari
dei più autorevoli alberghi gradesi gli avevano spiegato che l’imbarazzo
provato dai loro clienti per quell’offerta triste e di discutibile livello era
notevole. Lui però, a dimostrazione di quanto abbia compreso in quella sede
addirittura li ripresenta potenziandoli e affidandosi allo stesso organizzatore
dell’epoca Maricchio/Felluga, così per avere garanzia dell’alto livello dell’offerta.
Insomma, la prossima estate i nostri turisti potranno svagarsi tra bancarelle
di formaggi che si sciolgono al sole e olive in salamoia che fermentano per la temperatura più simile
a quella del deserto del Sahara che a quella di un frigorifero dove andrebbero
conservati certi prodotti. Per non parlare delle bancarelle di ciarpame vario o
di pellicce usate e materassi come già successo in passato, ah per correttezza
faccio presente che i materassi erano nuovi.
In questi giorni, in
strada, i commenti si sprecano. Vanno da “lassemo che i mamuli i lavuri” a “speremo
che i vaga casa dalongo” o più pesanti come “che ta de pretende de un che fin
geri friseva calamari”. Beh io quantomeno sull’ultimo mi permetto di dissentire
perché non è di sicuro una laurea a garantire che un Sindaco amministri
adeguatamente. Ne tantomeno il fatto che uno che friggeva calamari non possa
diventare un buon politico e buon amministratore. Il problema nasce quando a
prescindere dalla professione o dal titolo di studio uno “non capisce” cosa
serva al paese che amministra. Il Confronto con un comune a noi vicino è
impietoso. Il nuovo sindaco di Monfalcone Anna Cisint , con quattro mesi di amministrazione in meno, sta realizzando
il suo programma come un rullo compressore e anche molti di quelli che non l’hanno votata stanno diventando sui grandi
estimatori. Il nostro invece si è appiattito sul governo regionale nella
speranza dei buoni auspici della presidente Serracchiani e di quanto promesso
ai gradesi non se ne vede traccia. I problemi legati alla laguna sono
irrisolti. Le questioni relative all’occupazione del suolo pubblico son ancora
in alto mare. I carrelli esterni dei bangla sono degni di un souk marocchino. Il
cemento si è fermato da solo causa crisi. Il peso politico del Comune nei
confronti della Git, purtroppo, è pari a
una piuma di colibrì e le analisi fatte dall’università di Klagenfurt
considerano quella che era la perla dell’Adriatico la peggiore. Potremmo scrivere
un romanzo dal titolo: “ Da perla a
pirla il passo è breve”.
Altra cosa molto triste constatare, che alcuni operatori del settore, in
camera caritatis, riempiono di improperi Giunta e Consiglieri di maggioranza e ufficialmente
non sono nemmeno in grado di dire che “forse” la scelte dall’attuale amministrazione vanno in “direzione
ostinata e contraria” (cit. De André).
In attesa di avere un
sindaco come quello di Malaga speriamo
in una stagione, metereologicamente parlando, caraibica. Se così non fosse prepariamoci a
una stagione di passione e formaggio frico per tutti in viale Regina Elena.
Complimenti per questa pubblicazione. Rispecchia il pensiero di chiunque la osservi da fuori,parlo da turista. un completo stallo logorante e infinito dal punto turistico.
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