Capita
nella vita di incontrare persone particolari, alle volte molto
famose, ma quando il modo in cui le conosci è altrettanto
particolare, l'incontro ti segna per sempre.
E'
successo l'altra sera durante il concerto dei Canto Libero, l'amico
Giorgio Tortora mi chiama e mi dice: dovresti farmi un grosso favore,
io ovviamente a un amico rispondo sempre si, domani dovresti
accompagnare all'aeroporto Mogol. Ovviamente il mio stupore è stato
grande ma quello che mi ha colpito, più di poter conoscere il più
grande poeta della musica italiana, è stato Giorgio che ha
considerato un favore nei suoi confronti un qualcosa che altri
sarebbero stati disposti a pagare per averne l'occasione. Questo è
il comportamento di una persona speciale, avercene di amici così.
L'emozione
è stata enorme, poter conversare con la persona che ha scritto la
colonna sonora della mia adolescenza e quella di milioni di altre
persone.
Fatto
sta che ieri mattina mi sono ritrovato in macchina con Giulio Rapetti
in arte Mogol e la sua manager per un breve viaggio da Grado
all'aeroporto. Da subito ha iniziato a raccontarmi quanto fosse stato
colpito dalle bellezze di Grado e della sua gente, visto anche la
partecipazione del folto pubblico alla serata precedente, ammettendo
sinceramente che prima non sapeva dell'esistenza di Grado. Per me non
è una novità che molti non sappiano dell'esistenza di Grado
purtroppo. La conversazione è continuata in tono molto amichevole
con lui che continuava a decantare le bellezze di Grado e io a
spiegargli che aveva visto solo una parte, quella più pubblica, ma
c'e ancora una parte più incantata che è la laguna, dove Pasolini
girò Medea con Maria Callas. Poi mi ha spiegato il suo concetto di
Poeta, quello moderno, non quello che scrive poesie, stampate poi
su libri che non compra nessuno ma quello che scrive testi di valore
che poi si trasformano in musica. Da questa conversazione è nato in
lui il desiderio di riprendere a Grado il percorso iniziato e poi sospeso
dalla Rai del premio Mogol che per anni si è tenuto in Val D'Aosta.
Spero che chi di dovere prenda al balzo questa occasione e non se la
lasci scappare.
Sono
stai un trentina di minuti fantastici che mi hanno fatto capire che
se è stato proprio Mogol a scrivere la storia della musica italiana non è successo
per caso.
Grazie
Giorgio, non potrò mai sdebitarmi a sufficienza per "averti" fatto un
favore.
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