Ieri
sera ho partecipato all'incontro organizzato dal sindaco
“sull'accoglienza”.
Quando
ho visto che i relatori erano altri sindaci mi sono un po' stizzito.
Mi sono detto: perchè il nostro sindaco deve chiamare in aiuto altri
sindaci? Poi leggendo i pregevoli curricula degli altri due sindaci,
ai quali vanno i miei sinceri complimenti per la loro esperienza sia
politica che sociale,
mi
sono subito reso conto che sarebbero venuti a Grado nel tentativo di
colmare l'inadeguatezza del nostro.
Senza
nulla togliere agli interessanti interventi del sindaco di Turriaco e
di quello di Aiello, non ci vuole un grande esperto di marketing o di
turismo per capire che le problematiche di un comune come Grado non
sono paragonabili nemmeno a quelle di Turriaco e Aiello messi
insieme.
Già
il titolo era fuorviante perchè per poter parlare di accoglienza ci
deve essere un requisito fondamentale: la volontarietà di chi
accoglie. Nel caso di Grado questa volontà non c'è e comunque prima
di parlare andrebbe verificata.
Quest'anno
Grado ha avuto una stagione favolosa, non lo dico io ma i dati
bancari e su quelli c'è poco da discutere. Forse non per tutti ma
nella media passerà alla storia. Il motivo è molto semplice. Non di
sicuro per la bravura dei nostri amministratori e nemmeno per quelli
della Git, non di certo perchè la nostra spiaggia è migliore a
quella del Mar Rosso. Semplicemente in maniera incidentale. I turisti
europei hanno disertato le mete classiche come Turchia, Egitto,
Tunisia e molte altre localita vittime di attentati o di situazioni
politiche a rischio. Grado è stata scelta per la tranquillità,
ovvero la sicurezza da eventi terroristici o presenza di risorse
Boldriniane che potessero mettere in discussione la serenità del
luogo. Occasione epocale, purtroppo basata sulle disgrazie altrui,
che noi dovremmo capitalizzare. Occasioni del genere non si
presentano ogni giorno.
Faccio
un esempio delle diverse ripercussioni di uno stesso fatto che
potrebbe accadere ad Aiello piuttosto che a Grado.
Ricordiamo
tutti lo stupro della ragazzina Polacca a Rimini. La notizia ha
occupato le pagine di tutta Europa perchè è accaduta in una
località turistica famosissima. Fosse accaduto ad Aiello la gravità
del fatto sarebbe stata la stessa ma l'impatto mediatico
assolutamente no.
Qualche
buonista dell'ultima ora potrebbe dire che anche un italiano potrebbe
commettere lo stesso orribile gesto. Esatto ma non possiamo
permetterci il rischio di aumentarne le probabilità.
Grado
vive in un equilibrio delicatissimo legato all'unica risorsa
abbondante, seppur bisognosa di miglioramento, che è il turismo.
Dobbiamo assolutamente ridurre al minimo i fattori di rischio.
Opporci all'insediamento di persone di non ben chiara provenienze e
dai non ben chiari obiettivi è una priorità.
Una
cosa dev'essere chiara da subito, non siamo obbligati a subire
accoglienze coatte perchè non c'è nessuna legge che lo prevede.
Ma
veniamo ora agli spauracchi che sventola Raugna a sostegno della sua
sciagurata dichiarazione di disponibilità davanti al prefetto di
Gorizia.
Raugna
millanta che ci sono almeno tre alberghi a Grado già disponibili ad
accogliere i migranti perchè pecunia non olet. Fosse vero Raugna
dovrebbe spiegare che i famosi 35 euro a testa non sono la cifra che
percepirebbe l'albergo ma la cifra messa a disposizione dalla
Prefettura, omni comprensivi di tutta una serie di servizi che l'ente
accogliente deve garantire. Nella migliore delle ipotesi
l'albergatore porterebbe a casa meno di 10 euro con l'albergo
distrutto, come già successo in molti posti in Italia.
Questo
Raugna dovrebbe spiegare a questi fantomatici albergatori pronti
all'accoglienza. Purtroppo per spiegare una cosa bisogna conoscerla e
comprenderla. Basterebbe leggere il bando della Prefettura di
Trieste, uscito proprio in questi giorni, per capire che il business
dell'accoglienza è riservato a pochissimi poiché i requisiti per
poter partecipare sono molto ma molto complessi. Fatti ad arte? Molto
probabile. Continuare a illudere tre o quattro albergatori di serie
C che l'accoglienza potrebbe farli ricchi è disonestà
intellettuale.
Per
chiudere c'è anche il siparietto finale durante il quale io ho
accusato Raugna di aver dato al Prefetto disponibilità per
accogliere dei richiedenti asilo in un edificio che di fatto non
esiste, in quanto diroccato. Lui ha risposto che l'edificio sarà
oggetto di ristrutturazione, alla mia domanda se al protocollo esiste
già una domanda di ristrutturazione presentata la risposta è stata
“NON LO SO”.
Questo
è il nostro sindaco e questo ci rappresenta davanti al Prefetto.