Ogni
tanto qualche colpo auguratomi da qualche “amico” va a segno.
Nel caso specifico da diversi giorni soffro di una terribile
lombosciatalgia, in parole povere il classico colpo della strega.
Dopo giorni di anti infiammatori e anti dolorifici mi son dovuto
arrendere e decidermi a fare il solito ciclo di Tecar terapia visto
che sofffro spesso di queste problematiche. Che problemi ci sono
direte voi, Grado è una famosa località termale da più di un
secolo, il termalismo e le terapie riabilitative fanno bella mostra
su tutti i depliant promozionali dell'isola, quale posto migliore per
farsi curare. Invece la cosa è stata molto più complicata del
previsto. Appurato che le Terme dell'hotel Astoria sono chiuse per
pausa invernale, ho pensato di rivolgermi alle più titolate Terme di
Grado, quelle della GIT per capirsi. Composto il numero mi risponde
una suadente voce registrata che mi informa che le terme sono chiuse
e che apriranno in Aprile. Sul momento penso di aver fatto il numero
sbagliato visto che la piscina termale risulta regolarmente aperta.
Chiamo il direttore il quale mi conferma che le terme sono chiuse,
vabbè ce ne faremo una ragione. Non mi dispero e chiamo la Grado
Riabilita, l'ex Ospizio Marino di Mariniana memoria...per capirsi.
L'accoglienza è gentile ma purtroppo mi comunicano che lo strumento
per la Tecar è rotto e che da mesi attendono il pezzo di ricambio.
A
quel punto, rassegnato, comincio le ricerche per trovare una
struttura dove rivolgermi. Mi viene in mente che conversando con
l'amica Anna Cisint nonché sindaco di Monfalcone, mi raccontava
degli sforzi fatti per rilanciare le Terme Romane del Lisert.
Sinceramente per uno di Grado che da sempre vive in una località
termale, sentire parlare di Terme in mezzo ad una zona industriale
rimane un po' perplesso. Quando uno sta male, però, non è che sta
molto a guardare il panorama ma ha come unico ed urgente obiettivo
risolvere il problema. Ieri mattina ho telefonato alle Terme Romane e
gia questa mattina dopo un'approfondita visita con il dott. Lantieri
(direttore sanitario) ho iniziato le terapie con una bravissima
fisioterapista che per ironia della sorte quest'estate lavorava
proprio alle Terme della GIT.
Per
curiosità avevo telefonato anche alle Terme di Bibione, regolarmente
aperte e disponibili ma ovviamente molto più scomode per me di
quelle di Monfalcone.
Allora
la domanda sorge spontanea: è il caso che a Grado ci riempiamo la
bocca con termalismo e riabilitazione quando l'offerta è in queste
condizioni? Vi sembra possibile che la Regione FVG, che stipula
convenzioni sanitarie con decine di istituti in tutto il Friuli
Venezia Giulia, non investa in quello di Grado dove è proprietaria
al 90%? Tutto ciò ha dell'assurdo. E' inutile riempire i depliant
promozionali di vasche idromassaggi e trattamenti psamoterapici
quando poi per una semplicissima Tecar si deve andare a Monfalcone.
Certo che se sindaco e vicesindaco invece di occuparsi del rilancio
turistico di Grado si occupano di moschee, clandestini e pranzi a
Turriaco per degustare le specialità afgane il risultato
difficilmente sarà diverso da questo. Al prossimo operatore
turistico gradese che mi parla di allungamento della stagione rischio
di allungargli qualcos'altro....
L'età
media si sta alzando sempre più e la riabilitazione è già il
business del futuro e noi abbiamo Regione e Comune che si fanno le
pippette con i clandestini. Certo a loro la paghetta arriva
ugualmente..
P.S.
Per correttezza devo dire che oggi alle 14.14 esatte ho ricevuto la
gentile telefonata dall'Ospizio Marino che mi comunicava che
“proprio” oggi era arrivato il pezzo di ricambio e che la
prossima settimana avrei potuto iniziare le terapie. Ho ringraziato e
ho comunicato che a Monfalcone avevo già risolto.
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