martedì 13 febbraio 2018

LE TERME ROMANE



Ogni tanto qualche colpo auguratomi da qualche “amico” va a segno. Nel caso specifico da diversi giorni soffro di una terribile lombosciatalgia, in parole povere il classico colpo della strega. Dopo giorni di anti infiammatori e anti dolorifici mi son dovuto arrendere e decidermi a fare il solito ciclo di Tecar terapia visto che sofffro spesso di queste problematiche. Che problemi ci sono direte voi, Grado è una famosa località termale da più di un secolo, il termalismo e le terapie riabilitative fanno bella mostra su tutti i depliant promozionali dell'isola, quale posto migliore per farsi curare. Invece la cosa è stata molto più complicata del previsto. Appurato che le Terme dell'hotel Astoria sono chiuse per pausa invernale, ho pensato di rivolgermi alle più titolate Terme di Grado, quelle della GIT per capirsi. Composto il numero mi risponde una suadente voce registrata che mi informa che le terme sono chiuse e che apriranno in Aprile. Sul momento penso di aver fatto il numero sbagliato visto che la piscina termale risulta regolarmente aperta. Chiamo il direttore il quale mi conferma che le terme sono chiuse, vabbè ce ne faremo una ragione. Non mi dispero e chiamo la Grado Riabilita, l'ex Ospizio Marino di Mariniana memoria...per capirsi. L'accoglienza è gentile ma purtroppo mi comunicano che lo strumento per la Tecar è rotto e che da mesi attendono il pezzo di ricambio.
A quel punto, rassegnato, comincio le ricerche per trovare una struttura dove rivolgermi. Mi viene in mente che conversando con l'amica Anna Cisint nonché sindaco di Monfalcone, mi raccontava degli sforzi fatti per rilanciare le Terme Romane del Lisert. Sinceramente per uno di Grado che da sempre vive in una località termale, sentire parlare di Terme in mezzo ad una zona industriale rimane un po' perplesso. Quando uno sta male, però, non è che sta molto a guardare il panorama ma ha come unico ed urgente obiettivo risolvere il problema. Ieri mattina ho telefonato alle Terme Romane e gia questa mattina dopo un'approfondita visita con il dott. Lantieri (direttore sanitario) ho iniziato le terapie con una bravissima fisioterapista che per ironia della sorte quest'estate lavorava proprio alle Terme della GIT.
Per curiosità avevo telefonato anche alle Terme di Bibione, regolarmente aperte e disponibili ma ovviamente molto più scomode per me di quelle di Monfalcone.
Allora la domanda sorge spontanea: è il caso che a Grado ci riempiamo la bocca con termalismo e riabilitazione quando l'offerta è in queste condizioni? Vi sembra possibile che la Regione FVG, che stipula convenzioni sanitarie con decine di istituti in tutto il Friuli Venezia Giulia, non investa in quello di Grado dove è proprietaria al 90%? Tutto ciò ha dell'assurdo. E' inutile riempire i depliant promozionali di vasche idromassaggi e trattamenti psamoterapici quando poi per una semplicissima Tecar si deve andare a Monfalcone. Certo che se sindaco e vicesindaco invece di occuparsi del rilancio turistico di Grado si occupano di moschee, clandestini e pranzi a Turriaco per degustare le specialità afgane il risultato difficilmente sarà diverso da questo. Al prossimo operatore turistico gradese che mi parla di allungamento della stagione rischio di allungargli qualcos'altro....
L'età media si sta alzando sempre più e la riabilitazione è già il business del futuro e noi abbiamo Regione e Comune che si fanno le pippette con i clandestini. Certo a loro la paghetta arriva ugualmente..



P.S. Per correttezza devo dire che oggi alle 14.14 esatte ho ricevuto la gentile telefonata dall'Ospizio Marino che mi comunicava che “proprio” oggi era arrivato il pezzo di ricambio e che la prossima settimana avrei potuto iniziare le terapie. Ho ringraziato e ho comunicato che a Monfalcone avevo già risolto.


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