In
risposta a Il Piccolo di oggi.
E'
sicuramente fuorviante farsi delle opinioni basate su “voci” ma
vista le esperienze passate è meglio mettere le mani avanti. C'è la
necessità di affrontare il problema della comunicazione turistica in
maniera radicale. Prima di tutto il centro decisionale su cosa e come
fare dev'essere riportato a livello locale. La creazione di un
organismo che si occupi di programmazione, promozione, gestione di
eventi e comunicazione in campo turistico gestito localmente è
improcrastinabile. Vogliamo chiamarla “agenzia per il turismo
gradese” o in altro modo poco importa. Non si può pensare che un
economia vitale per l'isola, come il turismo, sia gestita a spot
dalla regione, con tempi di risposta che male si conciliano con le
esigenze di dinamismo che una destinazione turistica al giorno
d'oggi richiede. La Regione FVG invece di occuparsi degli orari di
apertura dell'infopoint, che già si presenta male quando è
aperto... dovrebbe decidersi a fare una legge, riconoscendo ai comuni
come Grado, Lignano, Tarvisio e altri lo status di Comune Turistico.
Garantendo dotazioni finanziarie adeguate in linea con il gettito
fiscale che producono i comuni turistici. Non a caso Grado, secondo
polo turistico regionale dopo Lignano, rappresenta all'incirca il 20%
del PIL dell'intera provincia di Gorizia. Non è normale che la
promozione o la realizzazione di eventi di richiamo internazionale
venga decisa, alla fine, dalle erogazioni dei contributi da parte
della regione. Da due anni Grado incassa oltre un milione di euro a
stagione di tassa di soggiorno ma purtroppo l'attuale amministrazione
non è capace di dotarsi di una struttura adeguata in grado di
utilizzare questa cifra di tutto rispetto.
Qui
invece di discutere su come dovrebbe essere la riforma regionale del
turismo o come dovrebbe essere organizzata l'Agenzia Turistica,
stiamo a discutere su infopoint aperto o chiuso durante la stagione
invernale, o se è meglio spostarlo nella sede del cinema Cristallo.
Cose da terzo mondo. Oppure facciamo le nozze coi fichi secchi come
nel caso dell'ultimo esempio di pochezza turistica, l'evento Mare
Nostrum. E pensare che sarebbe così facile andare in giro per
l'Italia a copiare da chi è più bravo di noi, da ultimi della
classe non servirebbe nemmeno fare tanti chilometri.
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