Che
l'attuale sindaco non abbia mai voluto le nuove terme di Grado è
cosa risaputa, prova ne sono i due ricorsi da lui fatti, il primo al
TAR e il secondo al Consiglio di Stato, per tentare di bloccarle con
la ridicola scusa degli Usi Civici. Ora non pago dalla figura fatta e
dei soldi spesi per i ricorsi tenta di insinuare il dubbio che la
Regione non proceda con i lavori con l'obiettivo di dirottare i fondi
in altri luoghi. Per fortuna le bugie hanno le gambe corte ed è
bastato un colloquio tra i funzionari regionali che si occupano del
progetto, i Consiglieri Regionali della Lega Bernardis e Calligaris e il progettista per far
cadere il castello di carta di Raugna.
Il
progetto in effetti è fermo, in questo momento, ma per colpa
dell'inadeguatezza della giunta gradese e per la scarsissima
collaborazione degli uffici del Comune nei confronti della Regione.
Il
nodo da sciogliere è quello relativo al contratto del diritto di
superficie del terreno dove sorgeranno le nuove terme. Il terreno
attualmente è in possesso della Regione ma il contratto scade tra
pochi anni. E' del tutto evidente che chi deve realizzare un opera di
circa ventinove milioni di euro, tra capitale e interessi, chieda di
rivedere il diritto di superficie prima della naturale scadenza
uniformando la durata ai tempi di ammortamento dell'opera. Immaginate
se dopo il completamento dei lavori la Regione si trovasse senza
titolo ad occupare l'area. Magistratura e Corte dei Conti avrebbe di
che sbizzarrirsi. Ovviamente è stato chiesto al Comune di rivedere
l'aspetto del diritto di superficie ma hanno risposto picche.
In
un comune normale avrebbero come minimo steso il tappeto rosso e
cercato di agevolare in tutte le maniere chi avrebbe fatto un opera
del genere. Purtroppo siamo a Grado e abbiamo un amministrazione che
di rilanciare il turismo e relativa economia non gliene frega niente.
Loro vivono di paghetta pubblica non avendo nessun legame con
l'economia turistica, l'unico ad aver una partita IVA ha uno studio
di ingegneria in quel di Ronchi dei legionari.
Il
gioco di Raugna è molto semplice, a un anno circa dalle prossime
elezioni comunali sta tentando maldestramente di dare le colpe dei
rallentamenti del progetto alla regione per compiacere il PD nella
speranza di avere il loro appoggio alla sua ricandidatura.
Stia
tranquillo Raugna che prima di Pasqua i consiglieri regionali della
Lega gli romperanno le uova nel paniere perchè stanno già
programmando un incontro pubblico a Grado dove spiegheranno, carte
alla mano, come stanno veramente le cose. Non abbiamo dubbi che
Raugna in quell'occasione avrà modo di dare la sua versione dei
fatti.
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