Il quotidiano Il Piccolo resta
per me la miglior fonte di ispirazione
disponibile a buon mercato. Oggi
le esternazioni del riconfermato presedente
della Git Avv. Marino Degrassi mi hanno fatto sbellicare. In condizioni normali
ci sarebbe stato da piangere ma a Grado, avendo ormai oltrepassato ogni limite
alla decenza, la risata isterica è l’unica cosa che ci possiamo
permettere. Trovo indecente che un
presidente venga a rifilarci la ricetta per risanare il bilancio quando la
causa di tale situazione è dovuta alle scelte sbagliate fatte da lui dai suoi
colleghi del CDA . Quando c’era ancora
un po’ di dignità davanti a un risultato
del genere un amministratore aveva il buon gusto di ritirarsi dalla scena
politica e occuparsi delle sue cose private dove un eventuale sua inadeguatezza
non si ripercuoteva sui cittadini. Ora mi domando con che coraggio in periodi
difficili come questo uno viene a sciropparci ricette di austerità per sanare i
suoi errori. Non mi riferisco esclusivamente alla perdita di bilancio ma alla
scelta fatta che ha causato tale perdita. Una perdita non è cosa negativa a
prescindere se questa deriva da investimenti necessari al miglioramento e al
rilancio di un’azienda. Questa perdita, invece, è dovuta a scelte maldestre
come quella di aprire un ristorante al posto di ombrelloni e cabine. Credo sia
il caso che l’intera categoria degli imprenditori turistici gradesi si fermi un
attimo a riflettere e cominci a porsi qualche domanda. Possibile che i giochi
di potere tra Consiglieri e Assessori Regionali, Sindaco e Presidente di Git debbano far
passare in secondo piano le legittime aspettative di un comparto turistico che
rappresenta la stragrande maggioranza dell’economia gradese? In un momento delicatissimo per l’economia
locale come quello attuale invece di parlare di progetti di rilancio e
riposizionamento di immagine l’unica cosa di cui si è parlato finora è di
“poltrone”, tagli al personale e agli investimenti. Esattamente l’opposto di quello che qualsiasi
amministratore illuminato farebbe in questo momento. Certo che non si fanno le
nozze con i fichi secchi e il bilancio va risanato ma allorà perché premiare
con una riconferma chi ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza in termini di
scelte strategiche e gestionali. Cosa ci dobbiamo aspettare dalla Git nei
prossimi anni se le credenziali del Presidente e di parte del CDA sono queste?
In questi giorni a Grado è stato scritto l’ennesimo brutto capitolo della
nostra storia dove per l’ennesima volta la figura che è apparsa all’esterno è stata
quella di una città incapace di amministrarsi e dove l’esempio dell’Ospizio
Marino non è servito minimamente da lezione e si continua con il solito metodo
di spartizione politica, dove la regola
è “TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE “. Così tutti zitti perché tutti coinvolti.
L’unica novità dello scenario quella del trombamento del segretario locale del
PD che fino all’ultimo sperava in una sua riconferma per manifesta capacità.
Adesso voglio proprio vedere se il PD avrà coraggio di proferire verbo sulla Git
o preferirà, per coerenza, continuare a fare il pesce in barile come ha fatto
finora.
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