Dopo
tante polemiche tra raccolte di firme contro e raccolte di firme a favore cercherò
di spiegare la mia posizione sull’argomento che da giorni tiene banco sul
foglio locale e sui social network più diffusi, il piano particolareggiato dell’ex
Hotel Adria. Purtroppo a Grado spesso succede che la discussione degeneri in un
banalissimo pro o contro degno del peggior tifo calcistico, invece di discutere
sul reale problema. Cosa sono e come sono fatti gli “ALBERGHI”. La mia idea di
albergo è molto semplice: l’albergo è quello dove ci lavora una moltitudine di
persone e NON HA L’ANGOLO COTTURA NELLE “SUITES”
(camere). Quelli con le cucine sono
APPARTHOTEL non ALBERGHI. L’equivoco nasce da una maldestra legge regionale di
classificazione alberghiera nella quale si individuano come strutture ricettive
anche gli apparthotel (quelli con la
cucina in ogni camera) , cosa che nulla ha a che fare con la destinazione
urbanistica. A Grado invece artatamente c’è stata un’interpretazione fantasiosa
e si è applicata in urbanistica una
norma di classificazione. Risultato, gli alberghi possono avere la cucina in
camera, vedi hotel Al Bosco tanto per citarne uno. Anche le due raccolte di
firme a mio avviso non aiutano a fare chiarezza. Una perché incentrata
prevalentemente sull’altezza e l’altra sull’essere favorevoli agli alberghi in
centro. Io vorrei conoscere almeno un pirla che dichiari apertamente di essere
contrario agli alberghi in centro. Appurata questa ovvietà vorrei sapere quanti di quelli che hanno firmato a favore degli
alberghi in centro avrebbero firmato se
la domanda fosse stata: saresti favorevole agli alberghi in centro se poi
diventassero di fatto dei condomini camuffati da albergo? Anche qui la risposta
sarebbe fin troppo ovvia. Quello che non racconta il nostro poco amato sindaco
è che una volta approvate le volumetrie richieste il Comuna non ha poi gli
strumenti per impedire che vengano realizzati dei mini appartamenti con angolo
cottura con l’alibi di una bella insegna con scritto Hotel Adria. Per fortuna
ci sarebbe un modo per verificare la buona fede sia del sindaco che dei “portatori
di benessere”. Basterebbe modificare il
Piano Regolatore in modo da prevedere dei volumi , così detti premianti, solo
ed esclusivamente alle strutture che non realizzano le suite con angolo cottura
ma realizzano alberghi con servizi di cucina tradizionale. Questa sarebbe la
prova del nove che permetterebbe a tutti di votare più sereni viste le innumerevoli promesse non mantenute della storia alberghiera
gradese. In mancanza di questo piccolo
ma fondamentale dettaglio il mio voto sarà rigorosamente contro come già
avvenuto per il PRPC dell’ex Stella Maris.
Ora
vorrei porre una domanda, siamo sicuri che gli attuali problemi che affliggono
la nostra comunità siano la Grado 3, l’Hotel Adria o la magnolia di riva
Camperio? Forse la mancanza di un piano strategico di rilancio del turismo a
Grado, la mancanza di coordinamento tra Regione e imprenditoria locale per la
realizzazione delle nuove terme o la riorganizzazione della GIT Grado Impianti
Turistici sono argomenti molto più importanti e tali da rivoluzionare l’assetto
turistico del paese? Bene, secondo me questi dovrebbero essere gli argomenti sui quali il paese
dovrebbe dibattere nella speranza di riportare Grado al ruolo di destinazione
turistica di livello europeo. Finché la discussione sarà pro o contro Adriano
ben poca strada faremo.
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