“Vogio
un sindaco che ciaculi graisan”, se residente a Gravo 'ncora
megio. No rivo a capì le smanie de garghe mona che vol ficane un
“corpo alieno” a governà il paese. Ma saremo paruni de decide il
nostro destin serenamente? O no! O i graisani i va ben per cantà al
festival e a la Madona de Barbana e co xè de spolpà l'osso xe megio
che vegna un de fora a dine che che vemo de fa? Dopo ovviamente la
colpa xe nostra perchè semo barufanti, no sova che no i capisse che
xe megio che i staga fora de le bale.
Detto
ciò, per l'ennesima volta ci ritroviamo di fronte a corsi e ricorsi
storici. Nel 2011 qualche pirla ventilava la necessità per il bene
del paese di candidare a sindaco il Commissario Blarasin. Sappiamo
bene a chi faceva comodo una candidatura del genere. All'epoca io la
trovai una provocazione bella e buona ai più elementari diritti di
autodeterminazione di una collettività, tra l'altro anche offensiva
nei confronti della collettività stessa. Sono passati cinque anni e
si ripresenta un altro pirla ma di colore opposto a tentare la stessa
sortita ipotizzando la candidatura dell'attuale Commissario Claudio
Kovatsch per le prossime elezioni locali. Gli uomini neri,questa
volta, consolidata la candidatura di parte del centrodestra con un
nome di tutta garanzia, con provata esperienza in campo urbanistico e
sanitario, si sono ritrovati poco garantiti dalla candidatura di
Cicogna e allora arriva la grande genialata; spolverare la vecchia
strategia “Blarasin” e riproporla in salsa cattocomunista. Ora si
spiega il pistolotto nelle segnalazioni de Il Piccolo del lecchino
buono per tutte le stagioni che si è sperticato elogiando l'operato
del Commissario.
Mamuli
basta, no ve par che sia ora de ciapà duti questi fenomeni regionali
e provinciali a piade tel cul e dili che i ne lassa in pase, che qua
tel ben e tel mal vemo diritto de caminà co le nostre gambe.
Ricordeve che ogni volta che sti figi de …... sà ricordao de
noltri xe stao per metenela in quel posto.
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