Hanno
silurato Natalino. I Ristoratori e i pubblici esercenti tirano un
sospiro di sollievo... ma non sanno quanto si sbagliano.
Nel
giorno di Yom Kippur,
cioè il "giorno dell'espiazione", la comunità degli israeliti offriva
due capri, uguali fra loro, da sacrificare
nel Tempio di Gerusalemme in
espiazione dei propri peccati.
La
tecnica di trovare un caprio espiatorio nei momenti di difficoltà è
vecchia quanto il mondo e anche in questo i civici non si distinguono
per fantasia e originalità.
La
pietra dello scandalo “sarebbero” le posizioni integraliste del
consigliere con delega Natalino Marchesan su tende, dehors e suoli
pubblici. Integralismo tutto da verificare perchè molte delle voci
che circolano per Grado sono artatamente false, volte a creare panico
e confusione. Stranamente, essendomi confrontato con lui su questi
argomenti non ho trovato corrispondenza alla maggior parte delle voci
circolanti. In linea generale, invece, le posizioni ufficiali di
Natalino sono state ampiamente condivise dai civici, ancora prima che
Natalino scendesse in politica e si alleasse con loro. Che i gradesi
abbiano poca memoria è cosa risaputa ma vorrei ricordare che
l'argomento era stato ampiamente dibattuto ancora ai tempi di
Maricchio e le posizioni di quelli che all'epoca si facevano chiamare
Liber@ non erano proprio concilianti. Ricordo molto bene che nel
periodo dei sequestri e dei nastri bianchi e rossi per Stralonga si
festeggiava inneggiando al procuratore Lia e alla Sopraintendente
Picchione. Anche in Consiglio Comunale quando presentai la proposta
di inserire in Piano Regolatore i dehors mi votarono contro e
preferirono votare la proposta di Maricchio per una bella
commissione e insabbiare tutto, Maricchio per non prendere decisioni
e loro ben sapendo che sarebbe andato tutto in vacca. Siccome il
tempo è galantuomo, sono passati più di tre anni e sull'argomento
si annaspa ancora nel buio.
Ora
sento parlare di economia e posti di lavoro da salvaguardare. Detti da
loro mi viene da ridere perchè non abbiamo visto gran che se non la
riedizione dei vergognosi mercatini e un programma degli eventi che
neanche un paese del terzo mondo se lo filerebbe. Un nome tra tutti
Nada, nomen omen. In teoria un'ammistrazione se ha delle cartucce
buone le spara il primo anno tanto per far vedere di cosa è capace,
quelle tirate dai civici o erano a salve o erano bagnate.
Oggi,
avendo assaporato “il nettere degli dei”, l'unica preoccupazione
di Raugna è quella di non tornare a friggere calamari. Fonti ben
informate mi dicono che è terrorizzato dall'idea di fare la fine
della Olivotto prima e di Maricchio poi.
Forse
non si rende conto che le cose che lo accomunano sono tantissime,
dalle promesse elettorali non mantenute (es. riduzione delle paghe),
agli stessi errori politici (salvaguardia del Piano Regolatore),
dagli incarichi agli amici degli amici (politecnico di Milano), alle
regole create ad arte per sanare abusi invece di sanzionarli
(regolamento mote e casoni) e altro. Ma la cosa che lo porterà nel
tempo a fare la stessa fine è la mancanza di un progetto che faccia
si che il paese trovi una via da seguire per il rilancio della
propria immagine e del conseguente rilancio turistico.
In
mancanza di tutto questo quanti capri espiatori dovrà sacrificare
per arrivare a fine mandato?
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