Da
quando l'assessore regionale al turismo Bolzonello ha diffuso i dati
sull'andamento turistico in regione, su facebook si è scatenata la
bagarre tra chi esulta e chi no. Stimolato dall'amico Matteo Thoman
cercherò di spiegare la mia posizione partendo dal fatto che un
albergo pieno è meglio di un albergo vuoto, così evitiamo
fraintendimenti, ma non basta.
Io
non esulto ma nemmeno mi dispero.
La
statistica è una scienza molto complessa anche se leggendo il
giornale non sembrerebbe.
Trilussa
la spiegò in modo magistrale dicendo che se un uomo mangia due polli
e uno neanche uno, per la statistica hanno mangiato un pollo a testa.
Che un dato positivo sia positivo ce lo dice l'aritmetica, viene
indicato con il segno “+” , al contrario un dato negativo porta
il segno “-”. Anche la differenza tra due dati positivi è
positiva secondo l'aritmetica ma secondo la statistica “dipende”.
La cosa può sorprendere ma è così, dipende da molti fattori ed è
estremamente soggettiva rispetto all'obiettivo dell'analisi
statistica. Faccio alcuni esempi per cercare di farmi comprendere.
Grado ha avuto un incremento doppio rispetto a Lignano, incrementando
di 400.000 presenze circa quelle di Grado e di circa un milione
quelle di Lignano. Già da qui si comincia a capire che un milione è
meglio di 400.000. Se un azienda che fattura cento milioni di euro
aumenta del 10% il fatturato incasserà dieci milioni in più, mentre
un'azienda che raddoppia il fatturato ma prima incassava un milione
di euro poi ne incassa due con un aumento di un milione di euro.
Salta all'occhio che l'azienda che ha ottenuto il risultato migliore
è quella che ha aumentato del 10% e non quella che ha aumentato del
100% il proprio fatturato.
Qualcuno
potrebbe chiedersi cosa c'entra questo con Grado. C'entra molto di
più di quello che si possa immaginare. Ovviamente il ragionamento
che faccio io è riferito all'intera economia turistica del paese.
Sicuramente a qualcuno che guarda solo quanto ha incassato a fine
giornata il ragionamento potrebbe annoiarlo.
Iniziamo
intanto a capire come mai si sia consolidato questo trend in crescita
dal punto di vista numerico. A mio modesto parere è da imputare
prevalentemente alla pericolosa situazione geopolitica
internazionale. E' inutile nascondere il fatto che gli attacchi
terroristici in molte località tropicali e anche in luoghi vicini a
noi come Mar Rosso, Turchia e diversi altri abbia inciso notevolmente
sulla scelta della destinazione dove passare le vacanze. Aumenti a
due cifre non sono imputabili né alle politiche turistiche regionali
e tanto meno a quelle locali che di fatto non esistono.
Altro
elemento da analizzare per poter gioire potrebbe essere quello della
spesa procapite del turista gradese, con quello di altre località.
Se aumenta il numero ma la spesa diminuisce, nel breve gli
albergatori non se ne accorgono perchè l'albergo più che pieno non
può essere ma l'economia della località turistica ne risente
pesantemente. Per non parlare poi dei risvolti occupazionali.
L'hotel
Savoy e l'hotel al Bosco in linea teorica potrebbero fare lo stesso
numero di presenze ma mentre l'hotel Savoy occupa una sessantina di
persone stabilmente, l'hotel Al Bosco ne occupa se va bene un
decimo. Che la nostra isola abbia imboccato la via del tramonto da
diversi anni è assodato. Elencare le origini del male sarebbe
accanimento terapeutico. Il rischio dell'esultare su questi dati
nominalmente positivi è che non si vada ad analizzare a fondo il
fenomeno per capitalizzare questo trend per gli anni futuri. A me non
interessa molto se Grado incrementa, se incrementa con la morchia e
gli altri incrementano meno ma con la crema farei volentieri a
cambio. Al di la delle facili battute sul fastidio che provo a vedere
il viale principale ridotto a un deposito di biciclette, caro Matteo
Thoman dovresti soffermarti sul fatto che a Grado non ha resistito un
negozio come Benetton e non sto parlando di Gucci o Hermes ma di una
catena presente in tutto il mondo Lignano compreso. Per non parlare
delle catene alberghiere che non trovano Grado abbastanza attrattivo
per investire nonostante sia cresciuto “il doppio” di Lignano o
Jesolo. Sarebbe bello sentire l'opinione di un rappresentante di
qualche grossa catena alberghiera per capire perchè Grado non è
attrattiva per loro e Jesolo ad esempio si. Sarebbe bello invitare
l'amministratore delegato della Falkensteiner a spiegarci perhè
Jesolo e non Grado. Io lo so ma detto da me avrebbe un altro effetto.
Pensa caro Matteo Tohman che il cugino ha la casa per le vacanze a
pochi metri dal tuo albergo, piccolo il mondo eh... Le mie
preoccupazioni che tu riassumi con le rastrelliere delle biciclette
sono preoccupazioni che hanno in molti perchè le connessioni di
un'economia turistica sono moltissime e sono la vita stessa dei
cittadini gradesi.
Secondo
il mio “personalissimo” pensiero tu puoi limitarti ad un ottica
di breve periodo per un motivo molto semplice, tu gestisci un albergo
non lo possiedi. Domani, per assurdo, Grado dovesse scomparire, tu
potresti senza grandi perdite andare a fare l'albergatore ovunque
trovi un albergo da gestire. Al contrario chi ha il suo patrimonio
“immobilizzato” nell'attività alberghiera, vedi Thomas Soyer e
molti atri, si preoccupa se i suoi clienti fuori dall'albergo trovano
una città pulita, ordinata e soprattutto attrattiva. Stesso discorso
vale anche per commercianti, ristoratori o qualsiasi altra realtà
che possiede un'attività strettamente legata alle sorti del proprio
territorio. Secondo te, se Tirelli 2 invece di vendere Armani
decidesse la prossima stagione di trasformarsi in un Kebabbaro i
clienti degli alberghi troverebbero la stessa soddisfazione a
passeggiare per il viale? Io penso proprio di no.
Faccio
l'esempio del Tirelli 2 perchè è casa mia ma questo vale anche per
gli ultimi romantici che continuano nonostante tutto a mantenere vive
aziende che fanno sempre più fatica a trovare motivo di esistere.
Ovviamente, perchè certe realtà esistano ci devono essere le
condizioni e non è di sicuro riempiendo di rastrelliere per
biciclette il viale che contribuisci a migliorarne l'immagine. Ho
accennato solo brevemente agli amici ristoratori, altro pilastro
fondamentale dell'economia turistica ma ne parlerò a breve, anche se
ho già avuto più volte l'occasione di dire come la penso.
Di
tutte queste cose sarebbe bello confrontarsi anche con le
istituzioni, mi dicono che Grado abbia anche un assessore preposto
alle questioni turistiche ma “non pervenuto”. Ironia della sorte
l'unico che ha fatto una sortita sull'argomento è l'assessore ai
lavori pubblici. A questo punto non mi meraviglierò se vedrò Matteo
Polo controllare i cantieri dei lavori pubblici insieme agli
immancabili pensionati.