Sono
passati cinque anni dal mio primo scritto su questo blog, dopo cinque
anni e più di 130 post ho pensato che poteva essere divertente una
riflessione sull'utilità di scrivere. Tutto è iniziato un po' per
gioco ma molto di più per lasciare traccia dei miei pensieri. Da
cinque anni ho preso l'abitudine di scrivere quello che mi passa per
la testa, oltre a dirlo ovviamente, in modo che le persone che mi
conoscono abbiano anche la possibilità, se ne hanno la voglia, di
verificare una certa coerenza di pensiero o meno. La politica mi
appassiona da sempre, ho svolto anche ruoli importanti che sarebbe
inutile elencarli in questa sede. Venendo in contatto con tantissime
persone quello che mi ha sempre dato fastidio più di ogni altra
cosa è stata la capacità di molte di loro di dire delle cose e dopo
un po' di tempo dire esattamente il contrario. Oppure promettere di
fare certe cose e poi non farle e magari fare esattamente l'opposto.
Ultimamente i social media hanno reso più difficile questi
atteggiamenti ma comunque continuano imperterriti. Dire che certe
persone hanno la faccia come il culo ormai non fa nemmeno notizia. Ci
stiamo abituando, purtroppo, ai continui voltafaccia di chi ci
amministra e non si scompongono nemmeno davanti a video e scritti su
Facebook che raccontano di quando dicevano e facevano l'opposto. Come
se ci fosse una volontà precostituita di assuefare il cittadino
all'assenza di un etica politica. In stati molto ma molto più civili
di noi un politico si dimette per questioni che in Italia invece
fanno curriculum. Ed è così che a Grado ci si ritrova che quelli
che volevano abbassare le paghe agli altri non se le sono
abbassate. Quelli che lottavano contro il consumo del territorio una
volta al potere hanno detto che se si fanno cose belle si può
consumare, ma il bello poi chi lo decide? Quelli che gridavano basta
cemento adesso hanno cambiato idea e il cemento non è più così
cattivo se fai un piano in meno, come se con sei piani invece di otto
un monolite di cemento diventasse un bosco di rose. Quelli che
volevano togliere le porte al Comune per la trasparenza e ora è
tutto secretato. Se da un lato posso capire, ma non giustificare,
Sindaco, vicesindaco e qualche assessore che senza la paghetta non
avrebbero di che vivere. Da un altro lato non riesco a capire i loro
sostenitori e i consiglieri Damiano Marchesan e Sara Polo che da
talebani del basta cemento si sono trasformati in yes man dovendosi
rimangiare tutto quello che hanno detto e fatto e alzare la manina
alla bisogna.
Detto
ciò, continuerò a scrivere fino a
quando sarà per me divertente e lo sarà anche per chi mi legge.
Nel
ringraziare chi mi ha letto finora e mi leggerà in futuro dico una
sola cosa: io sono quello che penso e quello che penso lo scrivo.
Continua così!!!!
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