C'è
poco da ridere per noi gradesi con una Presidente e un VicePresidente
di tale inadeguatezza. Purtroppo dire che non capiscono una mazza non
si può e si rischierebbe una querela. Lunedì in Consiglio Comunale
si parlerà nuovamente delle terme gradesi, ahimé solo si parlerà
perchè finora si sono fatte solo chiacchere. Come mia abitudine
porto degli esempi concreti a supporto di quanto dico, ho un brutto
carattere e non mi piace farmi sbugiardare dal primo Bimbominkia che
passa.
In
una ridente località montana, a pochi passi dal valico di Tarvisio,
a Bad kleinkirchheim per la precisione, si possono fregiare di ben
due stabilimenti termali. Gli habitue le distinguono in: quelle
nuove, le Roemerbad, ristrutturate e ampliate 5/6 anni fa e quelle
vecchie, le St. Kathrein che comunque erano più recenti di
quell'edificio stantio che a Grado chiamiamo Terme.
Come
ho avuto modo di spiegare in questo blog, l'anno scorso a settembre
le St. Kathrein sono state demolite e ricostruite con moderne ed
eleganti soluzioni. Oggi hanno aperto al pubblico e sono
perfettamente funzionanti, purtroppo con quasi una decina di
giorni di ritardo sulla tabella di marcia e l'inaugurazione ufficiale
avverrà l'otto settembre prossimo. Si avete capito bene una DECINA
di giorni di ritardo, come il ponte di Grado per capirsi...
Praticamente,
in meno del tempo impiegato da Regione FVG e dal Comune di Grado a
cianciare, gli austriaci hanno ristrutturato ben due stabilimenti
termali in una località che in fatto di dimensioni, rispetto a
Grado, la potremmo paragonare a uno sputo.
Bolzonello
e Serracchiani di fronte a tanta inadeguatezza dovrebbero solo
vergognarsi e invece oggi Debora (senza H) ci rifila sul Messaggero
Veneto un bel pistolotto che sottotitola: “Serracchiani attacca:
noi, il partito del fare”. Ma vai a cagare tu e il tuo inadeguato
vicepresidente che è venuto a Grado a dirci quanto eravamo incapaci
e lui invece si è dimostrato molto ma molto più incapace di noi.
Tutto
ciò nonostante che Grado da ben quattro anni possa contare sulla
presenza di un Consigliere Regionale “gradese”. Purtroppo tutte
le volte che avrebbe dovuto far valere il suo peso, non quello fisico
che è anche troppo abbondante ma quello politico, era troppo
impegnato ad occuparsi di commercio equo e solidale o di Gay Pride.
Del
ruolo del Comune di Grado attraverso i sindaci che si sono
susseguiti, Olivotto, Maricchio e Raugna, meglio stendere un velo
pietoso. I primi due non vivono a Grado e Raugna gli ultimi soldi che
ha guadagnato lavorando li ha guadagnati in Svizzera. A Grado non
pervenuti.
Per
chi volesse approfondire:
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