Da
sempre a Grado l'indicatore delle presenze turistiche dà segno + e
le persone comuni sono portate a ritenerlo un dato positivo, in
realtà il solo dato delle presenze dice poco sul reale stato di
salute dell'economia turistica, non voglio tediare con ragionamenti
su spesa pro capite del turista medio o cose del genere, voglio
partire da una considerazione semplice: si stava meglio quando si
stava peggio. Negli anni durante i quali le presenze erano inferiori
alle attuali, l'economia turistica godeva di salute migliore di oggi,
possiamo dire tranquillamente che il livello medio del turista
gradese è andato peggiorando più che proporzionalmente rispetto
all'aumento delle presenze e quanto affermo è facilmente
verificabile dal numero di vani commerciali vuoti nelle migliori zone
di Grado. Ci sono decine di negozi e bar storici chiusi e questo è
il sintomo di un abbassamento della qualità del turismo gradese, non
ci vuole un economista per stabilire che l'offerta commerciale di una
località turistica si adegua al livello del turista e non il
contrario. A questo punto la domanda sorge spontanea: come mai? Io ho
una mia teoria che magari può differire da quella di altri ma spero
almeno di avviare una discussione che porti ad un inversione di rotta
prima del baratro, e ci manca poco...
Grado,
una volta, attraverso l'Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno (per i
gradesi l'Asienda) aveva un gruppo di persone che si occupava di
programmazione e promozione turistica, a capo di questo staff c'era
un manager che tutti ricordiamo, il dott. Fernando Malfertheiner. Il
Comune da parte sua partecipava a rendere Grado una località di fama
internazionale con manifestazioni culturali e artistiche di alto
livello, poi Malfertheiner si trasferi a Merano a dirigere la
Jagermeister e a Grado iniziò il lento ma inesorabile declino che
l'ha portata ai giorni nostri dove succede quotidianamente di
incontrare persone che non sanno dove sia o casi eclatanti come
quello di Forte dei Marmi che si era appropriato dell'immagine
simbolo del turismo Gradese: la donna in costume con il velo al
vento.
Oggi
ci sarebbero le condizioni per ripartire con importanti iniziative
per cercare di catturare nuovamente turisti di livello maggiore a
quello attuale. Ci sono i soldi (grazie alla tassa di soggiorno), ci
sarebbe la struttura (la GIT con l'avvenuta modifica dello statuto ha
tra i suoi scopi aziendali anche la promozione turistica), invece
tutto langue.
Se
invece Lovato pensa di rilanciare l'immagine dell'isola con quattro
ombrelloni nuovi e due scalda biberon, e l'assessore al turismo
Matteo Polo con le “pompe” in terra Austriaca, si sbagliano di
grosso.
In
attesa di vedere nuovamente i negozi e i bar aperti pieni di turisti
danarosi e magari un segno meno nel numero delle presenze facciamoci
tutti una serena riflessione.
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