Perché
oggi si celebra il Giorno della Memoria?
Il
Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio perché in questa data
le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi.
Perché
ricordare e commemorare?
Il
Giorno della Memoria non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui
l’umanità è stata capace, né sostenere un’assai poco ambita
«superiorità» del dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio alle
vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo
è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo,
ma la consapevolezza di quel che è accaduto. Che non deve più
accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella
civile e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che
accadesse. (cit. quotidiano La Stampa, a cura di
ELENA LOEWENTHAL )
Parafrasando
queste parole mi auguro che anche Grado abbia il proprio giorno della
memoria. Io lo avrei individuato nel 12 giugno a partire da
quest'anno. Giorno in cui Grado potrebbe (volendo) liberarsi dagli imbecilli,
dagli ignavi, dagli inadeguati, dagli incompetenti, dagli affaristi,
dagli ipocriti etc. Affinchè questo succeda i cittadini devono fare
uno sforzo e ricorrere alla “MEMORIA”. Cominciando a chiedersi
perchè i loro figli e nipoti non abitano più a Grado. Perchè Grado
è stata terra di conquista di speculatori senza scrupoli. Perchè in
cinquant'anni Grado è scivolata nella bolgia delle località
turistiche senz'anima e senza identità. Perchè quello che
servirebbe ce l'avevamo, ora non ce l'abbiamo più. Invece di
quello che non ci serve ne siamo pieni. Dalla città giardino e la Pineta alla
Safica, passando per il Tiziano e l'Ospizio Marino, non dimenticando
nemmeno il Garage della Gradese dando un'occhiata ai garage interrati
della Sant'Eufemia, l'elenco sarebbe lunghissimo. Alcuni
responsabili di tutto ciò sono ancora in circolazione e in ogni bar
e osteria che si rispetti sono prodighi di promesse e soluzioni
cercando di convincere gli elettori che la prossima sarà la volta
buona, anche se con le loro credenziali non ci si può nemmeno pulire
il deretano. Facciamo ricorso una buona volta alla “MEMORIA” e
ricordiamoci che il disastro ha nomi e cognomi. Ricordiamoci tutti un
famosissimo slogan contro l'AIDS che diceva “se lo conosci lo
eviti”.
Meditate
gente meditate.
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