giovedì 12 gennaio 2017

GIT - SCIENZIATI E ZATTERE

Oggi tocca agli scienziati della GIT
A Grado per fare le cose come vanno fatte basterebbe guardare al passato, senza inventare nulla si troverebbero le soluzioni alla maggior parte dei problemi legati al turismo.
Per tantissimi anni gli ospiti della “spiaggia nova” hanno preso il sole al largo, sulle zattere rosse.
Sicuramente la stragrande maggioranza dei bagnanti non si è mai chiesta come mai i galleggianti delle zattere erano di forma cilindrica. C'erano almeno due motivi che giustificavano tale forma, il primo, perché i cilindri offrivano meno resistenza alle forti mareggiate di scirocco, il secondo perchè in autunno, essendo i cilindri montati su dei perni, potevano tranquillamente essere tirate a riva trainate da un trattore. Questo succedeva prima dell'avvento degli scienziati.
Poi un bel giorno Mamma Regione decide di nominare un amministratore delegato, come se un CDA e un direttore non bastassero per gestire ombrelloni e sedie a sdraio.
Arriva in pompa magna il plenipotenziario dott. Mauro Bigot, resosi famoso per aver tappezzato la GIT di pubblicità del Tiare di Villesse e dell'Outlet di Palmanova. Operazione spavalda grazie al fatto che il dott. Bigot a Grado non possiede nemmeno un porta biciclette, avesse posseduto un negozio di qualsivoglia articolo sicuramente si sarebbe guardato bene dall'invitare i turisti gradesi ad andare a fare shopping in altri luoghi.
Ma torniamo alle zattere. Messe in pensione quelle rosse con i galleggianti cilindrici, arriva la nuova zattera dal colore indefinito ma con i galleggianti in cemento a forma di parallelepipedo.
Già alla prima mareggiata se la ritrovano in spiaggia, immediatamente si giustificano dicendo che gli ancoraggi non erano adeguati e provvedono a rinforzarli. Arriva inesorabile il mese di ottobre e la zattera deve essere tirata a riva e si scopre che l'operazione non è possibile perchè i galleggianti in cemento si romperebbero. Ma che problemi ci sono con un amministratore delegato che ha un fratello proprietario di un porto nautico? Infatti nessuno, la zattera viene trainata a svernare nell'accogliente e riparato Porto San Vito e il problema è risolto. Ora il punto è, ma in Porto San Vito staziona gratuitamente o a pagamento? Beh verrebbe da pensare che tra fratelli ci si aiuta, almeno io con mia sorella faccio così, ma siccome la zattera è di proprietà della GIT io sulla gratuità del servizio non ci metto la mano sul fuoco. Invito già da ora l'amico Alessandro Lovato, presidente della GIT,  per una questione di trasparenza ma soprattutto di dimostrazione di buona gestione di una società di fatto “pubblica”, cioè dei contribuenti, a toglierci questo fastidioso dubbio.

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