Come
si cambia cantava Fiorella Mannoia e aveva ragione da vendere. Basta
spostarsi di poltrona all'interno della sala del consiglio comunale e
quello che prima era un dogma ora diventa un lontano ricordo che
addirittura provoca imbarazzo. Mi riferisco al tormentone di Liber@
ora condiviso da tutti i civici: BASTA CEMENTO.
Sono
rimasto a dir poco sorpreso leggendo il quotidiano locale, scoprendo
che Zamparini ha presentato una terza proposta per la mega
lottizzazione di Valle Cavarera (valle Goppion). La sorpresa più
grande è stata leggere le dichiarazioni del Sindaco. Mi sarei
aspettato che ribadisse quanto da sempre dichiarato: BASTA CEMENTO.
Invece no, l'atteggiamento si sta ammorbidendo, parla di interesse
collettivo e di non raddoppiare Grado. Ricordo molto bene quando
sosteneva che il Piano Regolatore andava messo in salvaguardia, solo
lui sapeva cosa volesse dire veramente. Ricordo benissimo l'incontro
pubblico che organizzarono con vari esperti di urbanistica e
l'assessore di Cormons, sostenevano che un comune può
tranquillamente riportare un area edificabile a non edificabile con una semplice
variante al Piano Regolatore. Forse, gli elettori che erano rimasti
affascinati del BASTA CEMENTO, si aspettavano che in sei mesi i
nuovi amministratori sarebbero andati in consiglio con la “variante”
di tutte le varianti per riportare le aree non edificate a aree non
edificabili. Invece si è parlato di alberghi, di spiagge, di
crocchette per gatti ma di BASTA CEMENTO NO.
Il
basta cemento, per fortuna, è arrivato comunque ma non di sicuro per
merito dei civici, è arrivato a causa di una crisi economica che
Grado negli ultimi cinquant'anni non aveva mai conosciuto. Lo
dimostra il blocco di importanti iniziative che potrebbero già
partire come l'ex casa del fanalista, la Stella Maris, l'Adria,
lAriston e molte altre aree. Altro elemento che farà si che per i
prossimi anni di cemento se ne parlerà molto poco è il
credito, le banche si guarderanno bene dal finanziare nuovamente
operazioni come questa o la Grado 3, viste le esperienze.
A
questo punto, però, una domanda sorge spontanea: perchè i civici, per non
correre rischi, non vanno in Consiglio Comunale e revocano
l'edificabilità dei terreni non edificati, come da sempre
sbandierato? Io la risposta la conosco già, sarà divertente vedere
le reazioni quando lo scopriranno anche i loro elettori.
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