Da anni in Italia vige la regola
che le leggi per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano. Questo
succede quando le leggi vengono studiate appositamente per essere
interpretate. Quando l’attuale
Amministrazione, appena insediata, approvò la variante B zero in molti, io
compreso, abbiamo pensato che finalmente si fosse imboccata la via giusta per
ridare a Grado un po’ di “dignità edilizia”. Con il senno di poi che è, fino a
prova contraria, l’unica scienza esatta possiamo tranquillamente dire che l’intenzione
sbandierata di porre un limite alle altezze degli edifici era solo un modo per
impedire a quasi tutti di elevare ulteriormente gli edifici esistenti tranne
che agli amici degli amici. L’esempio lampante è la Stella Maris che con la
scusa di fare il finto albergo ha chiesto e ottenuto di raddoppiare il numero dei piani.
Ora per aggirare l’ostacolo della B zero
basta chiedere al Katastrofa Team (cit) di fare un albergo e come per incanto il
numero dei piani lievita come il panettone a Natale. Ma non un albergo come il Savoy o l’Astoria,
per fare un esempio, dove lavorano decine e decine di persone. Nooooo, uno di
quelli moderni come il Tiziano, il Capitol, il Mirabel, il Desirè, il Terme, Il
Colussi che al posto del personale impiegato c’è un bel citofono e al posto
delle cucine ci sono gli angoli cottura per ogni appartamento. Praticamente la differenza con un condominio
classico è che in questi alberghi moderni gli appartamenti si chiamano suites e
invece di acquistarli i clienti li affittano. L’economia indotta è ovviamente la stessa ma sempre di appartamenti trattasi.
La giustificazione dei palazzinari e degli amministratori compiacenti è sempre
la stessa: la legge regionale lo permette. Qualcuno ha chiesto alla Regione FVG
di cambiarla sta cazzo di legge??? NO, perché? Perché a loro fa comodo così!
Ora tanto per rilassare la mente fantastichiamo un po’ su quali potrebbero
essere gli ulteriori sviluppi per Grado
di una normativa scellerata come l’attuale. Prendiamo ad esempio un’anonima
villetta che da anni è in vendita ma che nessuno compra perché il prezzo è
molto alto e c’è il vincolo dell’altezza relativo alla B zero. Tanto per rendere l’esempio più comprensibile,
perché sempre di esempio trattasi, parliamo della villetta a fianco dello
Zipser, sul lato opposto alla villa Marchesini, mirabile caso di valorizzazione
edilizia. La villetta è in vendita da
parecchio tempo ma il prezzo per gli speculatori gradesi è troppo alto perché non
si può elevare e il conto economico non torna. Ma se la comprasse un amico dell’amico
con in tasca la promessa di poterla elevare come la Stella Maris sarebbe tutto
risolto. Oltretutto si porrebbe rimedio a quell’orrendo buco che permette la
vista mare a molte camere dell’hotel Astoria, quello dove ci lavorano le
persone per capirsi, chiudendo la visuale com’è successo anni fa con la villa
Marchesini. Bene, dopo queste fantasiose elucubrazioni si potrebbe ipotizzare
una soluzione per fugare ogni dubbio sul fatto che la B zero ha penalizzato i
cani più magri ma non gli amici degli amici. Secondo me è molto semplice,
basterebbe chiedere alla Regione di modificare la legge di classificazione
alberghiera distinguendo chiaramente tra alberghi in senso classico del termine
e quelli “moderni” con le suites con angolo cottura, praticamente appartamenti.
Facendo ciò il Katastrofa Team
dimostrerebbe una certa dose di buona fede. Sarà mia premura presentare un
ordine del giorno sull’argomento al prossimo Consiglio utile. Prevedo comunque
tempi lunghi vista l’idiosincrasia ai Consigli Comunali del nostro sindaco.
mercoledì 19 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI
Questa mattina ho partecipato in
qualità di Consigliere Comunale alla presentazione della Legge di Riordino
degli Enti Locali del Friuli Venezia Giulia. Un tema epocale per la nostra
regione ma soprattutto per Grado che da sempre ha recriminato una posizione
emarginata all’interno della provincia di appartenenza. Quante volte abbiamo
sentito dire: “ah se fossimo sotto la provincia di Udine come Lignano le cose
sarebbero diverse”? Ora si presenta per
Grado la grande occasione per essere protagonista di questa riforma e scegliere l’area di
appartenenza più congeniale al proprio status. Io personalmente mi auspico che
in qualche modo venga introdotto un criterio per riconoscere la specificità dei
comuni turistici regionali. E’ ovvio che
se all’interno di un ambito omogeneo
insisterà un comune turistico, proprio tanto omogeneo non sarà, di conseguenza la nuova legge dovrà tenerne
conto, si spera. Grado a breve sarà chiamato a decidere il proprio futuro.
Scelta non da poco se consideriamo che il peso di Grado all’interno di un ambito piuttosto che un
altro non sarà lo stesso. Ci saranno in compenso una serie di possibilità
riguardo sinergie e progettualità che se ben calibrate potranno
fare un salto di qualità in termini di efficienza amministrativa.
Veniamo al nocciolo della questione.
Grado sia geograficamente che logisticamente dovrà scegliere tra l’area
aquileiese, che storicamente e turisticamente la vede legata da sempre, o
quella monfalconese con la quale sinceramente non mi sembra che abbia molto da
condividere. E’ proprio su questo
terreno che si gioca la partita politica perché attualmente le segreterie
politiche si identificano territorialmente con la provincia di Gorizia, di
conseguenza perdere Grado per i partiti provinciali non è ammissibile. Ma per
Grado perdere i partiti provinciali che si ricordano dell’isola solo per la
Madonna di Barbana e un mese prima delle elezioni, rappresenta un problema?
Direi di no! A livello di segreterie
locali il pericolo è reale, vista la storica sudditanza dei partiti nei
confronti delle autorità sovraordinate. Non mi meraviglierebbe che ci fosse la
parata delle mezze calzette provinciali a convincere i gradesi che andare con l’area
di Monfalcone è l’unica cosa giusta da fare.
Il “diversamente decisionista” Sindaco Maricchio ha trovato il modo,
secondo lui, di pararsi il culo da questa inevitabile scelta con una mirabolante
idea, proponendo una terza via: Grado con
il Collio goriziano. Forse ha confuso la legge di riordino degli Enti Locali con la
manifestazione Cantine Aperte. Capisco
che tutti i progetti fantasticati durante le “cene” fatte nel “suo tempo libero”
potrebbero dissolversi come neve al sole ma riuscire a trovare un omogeneità
territoriale per unire sotto un unico ambito Grado, Romans, Gorizia, Cormons e
Giassico credo si possa tranquillamente
definire “FANTAPOLITICA”. Aldilà di
tutti questi ragionamenti il luogo ideale per discutere di questa epocale
scelta dovrebbe essere il Consiglio Comunale e non le “cene durante il tempo
libero”. Sarebbe stato sicuramente utile
anche ai consiglieri di maggioranza e agli assessori partecipare alla riunione
odierna, avrebbero evitato in caso di discussione su questo argomento di dire “GU”. Spero solo che la discussione in oggetto
non approdi in Consiglio Comunate troppo tardi e che eventuali suggerimenti
alla Regione giungano a cose fatte.
sabato 8 novembre 2014
DITTATURA DEMOCRATICA
Il tempo passa e nella tranquilla
isole dei corcai è tempo di strategie in vista delle prossime elezioni
comunali. Nel mondo reale i partiti comincerebbero ad annusarsi per sondare
possibili alleanze e condivisione di
progetti per il bene della collettività. Nell’isola dei corcai, invece, il Re Nudo, accortosi della pessima
opinione che ha di lui la gran parte dei cittadini, tenta di aggirare le regole
democratiche del confronto e cerca sponda presso una pletora di mezze calzette
regionali che da sempre si occupano dell’isola dei corcai solo nel momento in
cui intravedono un qualche tornaconto personale. Come fanno le peggiori
consorterie, si trovano regolarmente, discutono,
progettano, pianificano e nel mentre mangiano e bevono, che non va mai male. Ma
di cosa discutono, cosa pianificano, vi chiederete voi. Studiano come metterla in quel posto ai
cittadini senza l’uso di vesellina. Fanno unioni contro natura, non mi riferisco ai matrimoni gay i quali non
mi sembra siano la priorità del paese. Componenti
della destra e componenti della sinistra che si trovano d’amore e d’accordo con
l’unico obiettivo di spolpare l’isola ormai agonizzante. Il Re Nudo tenta un salvataggio in extremis
scaricando i suoi attuali scudieri e promettendo per il futuro ricchi feudi a quelli
che un tempo erano i suoi peggiori nemici. Diverte sapere che le “mezze calzette” che di solito frequentano l’isola per
accaparrarsi un buon boreto e una gita a cason a “maca” abbiano talmente a cuore
le sorti del Re Nudo che tramano sopra le teste dei corcai il modo migliore per
aggirare un inutile e ingombrante
ostacolo come la cabina elettorale. Chissà
se gli attuali scudieri del Re Nudo sono a conoscenza dI queste innovative strategie. Sull’isola se ne vedranno delle
belle da qui in avanti ma una cosa sembra scontata, il tentativo di instaurare
una dittatura democratica. Staremo a vedere se un piccolo gruppetto di corcai
un po’ più smaliziati e a volte anche sottovalutati riusciranno a sparigliare
le carte e mandare il Re Nudo a fare i campionati mondiali di “ciapa no” più
lontano possibile.
Enzo Tirelli
P.S.: opera di pura fantasia. Ogni
riferimento a persone o fatti è da ritenersi assolutamente casuale. Poi se a
qualcuno scatenerà un qualche ragionamento, meglio.
lunedì 13 ottobre 2014
LA COMARE
Quando essere offesi diventa piacevole e motivo di orgoglio.
Molte volte durante i Consigli
Comunali il capogruppo di maggioranza, Mr. 28 preferenze , mi ha offeso dandomi della
comare o della pescivendola. Cosa ci sia di disonorevole nel svolgere l’attività
di vendita di prodotti ittici al dettaglio lo sa solo lui. Attività svolta con
grande serietà anche dal nostro sindaco in tempi neanche troppo lontani. Al
contrario commettere abusi edilizi lo
trovo molto disonorevole, se poi questi li commette un moralizzatore la cosa si
aggrava notevolmente. Purtroppo Mr. 28 preferenze con le sue offese non è
riuscito a mascherare la sua totale inadeguatezza politica nel suo ruolo in
Consiglio Comunale, tanto che guardare un Consiglio Comunale fino alla fine è
diventato un lusso per veri masochisti. Anche durante un’importante riunione
politica mi è stato riferito che un “autorevole figlio di” si è divertito
usando lo stesso epiteto nei miei confronti . Anche qui il pulpito da cui
veniva la predica era decisamente risibile visto il ricordo che ha lasciato nel
breve periodo in cui ha partecipato al governo della città, per fortuna.
L’apoteosi si è raggiunta, però, durante l’ultimo Consiglio Comunale quando il
primo cittadino se ne uscito con la magnifica frase “Tirelli, lei è proprio una
comare”. Di sicuro scientemente consigliato da qualcuno che gli ha spiegato che
pur trattandosi di epiteto con fini
offensivi difficilmente ci sarebbero gli estremi per scomodare un giudice. Ma io mi domando: uno che in passato faceva quello che faceva lui, con che coraggio si
permette di apostrofare gli altri? Se poi ci soffermiamo a ragionare sull’affermazione
successiva nella quale dichiara che lui non vive di contributi pubblici allora
abbiamo la conferma che Grado è veramente allo sbando.
Certo la sua si chiama indennità di carica della quale elegantemente non
cito la cifra esatta ma sempre dai contribuenti arriva. Ma per un Sindaco che
da inizio anno ha portato in Consiglio solo le delibere obbligatorie per legge come quelle
sul bilancio, a parte l’innalzamento della Stella Maris, qualsiasi cifra sarebbe
troppo e se togliesse il disturbo Grado ne avrebbe solo benefici.
Concludendo farsi dare della comare
da simili personaggi c’è da andare orgogliosi.
giovedì 2 ottobre 2014
L'OMO DE LA MERDA
Oggi, insieme a decine di cittadini
gradesi ho assistito alla presentazione
del piano di risanamento fognario di via dei
Provveditori e di altri punti critici della nostra citta. Purtroppo l’impianto
attuale, come succede spesso per la cosa pubblica, è stato fatto con il culo ,
forse pensando che l’organo che lo avrebbe utilizzato sarebbe stato in grado
anche di progettarlo. Mi spiego meglio, le acque bianche (quelle piovane) e le
acque nere(quelle con la “sangola”) finiscono in un'unica condotta che porta al
depuratore. Per ovviare alle eccedenze causate da precipitazioni
particolarmente abbondanti ci sono degli
sfioratori che scaricano le acque nei canali lagunari limitrofi. Uno di questi
sfioratori è posizionato nel porto mandracchio nella zona tra riva Camperio e l’inizio
di viale Europa Unita. Ovviamente non
era la posizione più adatta per mettere uno sfioratore. Ora per risolvere questo
disagio i tecnici dell’Iris Acqua hanno ben pensato di creare una nuova
conduttura per spostare lo scarico delle acque miste a “sangola” in un luogo
più idoneo. Fin qui tutto bene direte voi, però, invece di portare i liquami in
mare dove possono disperdersi con maggiore velocità, gli “spalmer” di Iris Acqua
hanno previsto una conduttura che attraversando il porto porta il tutto………..SEMPRE
IN LAGUNA. Ora la solita domanda sorge spontanea: è normale che in Italia dobbiamo spendere i milioni
dei contribuenti per spostare di pochi metri un problema invece di risolverlo?
Il tutto ovviamente sotto gli occhi
sempre più inadeguati del nostro Sindaco e del nostro Assessore all’ambiente.
Come diceva il grande Fantozzi: per
me è una cagata pazzesca.
domenica 24 agosto 2014
SPEZZATINO GIT IN SALSA TERMALE
Dopo un’estate che batte ogni
record negativo dal punto di vista meteorologico, qualcuno in giro per le cube comincia
a farsi la domanda del secolo: che fine farà la GIT a fine stagione vista la
drammatica situazione di bilancio?
Beh la risposta è sicuramente
complicata visto il ruolo che riveste la Git nell’economia ma soprattutto nella
socialità gradese. C’è però chi ha già
ben chiara la soluzione.
E’ ovvio che se non si faranno
rivoluzioni copernicane, a fine stagione la Regione e pro quota il Comune
dovranno fare un’iniezione di liquidità che varia tra il milione e i due
milioni di euro a seconda che si si voglia solo risanare i buchi della nefasta
gestione De Grassi o voglia anche mettere carburante in serbatoio per un
possibile rilancio. Ed è proprio su
questo spinoso problema che le migliori
menti politiche dell’isola corrono in aiuto di mamma Regione proponendo su un
piatto d’argento una soluzione che di fatto non La costringe a mettere mano al portafoglio
sempre più esangue. Et voilà servito ben
caldo
LO
SPEZZATINO GIT
Si divide la Git in 5/6 prelibati
bocconi, con i soldi che incasserà la Regione con le nuove concessioni sanerà le
voragini create dalla megalomania e dall’inadeguatezza dei passati
amministratori e la vicenda si chiude senza esborsi da parte di Comune e
Regione. Fin qui apparentemente nulla di
grave. Non è detto che una sana concorrenza non porti dei vantaggi in termini
di offerta turistica. Ma è proprio sul nodo della sana concorrenza che si gioca
la partita. Siamo in Italia e come diceva Renzo Arbore, siamo un popolo di
concorrenti. E se a concorrere allo spezzatino Git fossero proprio la pletora
di politici trombati di oggi e domani? Sappiamo benissimo che le maggiori menti
politiche gradesi sono attualmente disoccupate e altre lo saranno tra breve.
Prendere una concessione dalla redditività quasi garantita sarebbe un boccone
troppo ghiotto per passare inosservato a chi deve giocoforza trovare una
sistemazione.
In questo scenario i maggiori
partiti fanno i pesci in barile perché spiegare che tutto ciò viene fatto per
il bene del paese è estremamente difficile nonché imbarazzante.
A chi si chiedesse quali potrebbero
essere i vantaggi per gli operatori turistici gradesi e per i cittadini comuni
la risposta è fin troppo semplice:
UNA BEATA
MINCHIA
venerdì 11 luglio 2014
GLI AMMINISTRATORI DI POVERTA'
Grado nel giro di pochi mesi si
troverà a dover affrontare scelte fondamentali per la propria sopravvivenza. La
riapertura dell'Ospizio Marino ad esempio ma prima fra tutte la
ristrutturazione delle Terme. Ormai per gli esanimi imprenditori gradesi è
arrivata la resa dei conti, o subire supini lo scempio del cadavere e vedere
gli AMMINISTRATORI DI POVERTA' ritagliarsi ognuno la propria fettina........ o
reagire energicamente e costringere la Giunta Regionale a renderli
partecipi delle scelte che modificheranno inesorabilmente il loro futuro.
Ormai i risultati della triade
Maricchio, De Grassi e Bigot sono sotto gli occhi di tutti. Non penseremo mica
che questi siano in grado di gestire in maniera proficua i millantati 20
milioni per la ristrutturazione delle terme? Non sono stati nemmeno in grado di
trovare uno sponsor adeguato in modo da risanare il bilancio Git dalle scelte
abominevoli fatte in precedenza e ora avrebbero la pretesa di gestire la
ristrutturazione di una struttura di vitale importanza come le terme.
Imprenditori gradesi, REAGITE E cacciateli
al grido di "INADEGUATI GO HOME".
mercoledì 9 luglio 2014
SIG. BERNACCHIA
Riporto quanto scritto dal Sig Bernacchia direttore del Laguna Palace di Grado.
Tirelli, detto fra noi il post si
segnala per un certa dose di qualunquismo...Non serve che dica io che l'offerta
commerciale della città è talmente ridotta e limitata che moltissimi clienti
già ci chiedono dove poter andare a fare spese, per non parlare degli ospiti
dei villaggi/campeggi che in centro non ci vanno proprio perchè non c'è
parcheggio (non tutti si sono disposti a spostarsi in bici con famiglia e figli
al seguito). Inoltre se si parla di sinergia territoriale si guarda anche a ciò
che ci sta vicino ( Palmanova e Villesse non sono in Croazia..), altrimenti si
continua a chiacchierare e basta. A noi interessa che i nostri ospiti trovino
quello che cercano, se non lo riescono a fare a Grado forse i commercianti
locali dovrebbero cominciare a fare delle domande a se stessi e
all'amministrazione locale che hanno eletto.
Sig. Bernacchia come non darle
ragione sul fatto che l’offerta commerciale del paese non è all’altezza dei
suoi clienti. Io frequento il bar adiacente all’albergo che Lei dirige è negli
anni ho avuto modo di constatare il livello qualitativo della sua clientela. Se
le automobili, essendo uno status simbol, possono essere il giusto metro di
misura i suoi clienti sono decisamente di livello alto. Io vedo spesso
Porsche, grosse Mercedes, Maserati, Range Rover e qualche volta ricordo
anche Bentley e Aston Martin parcheggiate davanti al Laguna Palace. E’ fin
troppo ovvio che questi clienti percepiscano la mancanza di negozi come Louis Vuitton,
Hermes, Rolex, Cartier, Gucci, Prada e il meglio che la moda possa offrire. La
cosa strana è che lei per sopperire a questa endemica mancanza abbia pensato di
risolverla non mandando i suoi clienti a Venezia o Padova dove possono trovare
prodotti all’altezza dei loro stili di vita, viste le automobili che possiedono,
ma di mandarli al Tiare o all’outlet di Palmanova dove trovano prodotti esattamente opposti a quelli citati. D'altronde
non mi meraviglio che uno che gira in Peugeot e prima ancora in Hyundai abbia
qualche difficolta a cogliere le esigenze di chi gira in Aston Martin.
Purtroppo la verità è un altra, voi del
Consorzio siete in grosse difficoltà perché la Regione sta chiudendo i
rubinetti del contributo facile al quale avete attinto a piene mani nell’era
Seganti/Blarasin . In questo momento vi state mettendo a 90 gradi pur di racimolare
il piatto di lenticchie che vi permette di sopravvivere come consorzio. Trovo
vergognoso scaricare le colpe su quei pochi commercianti che con grossi sacrifici
continuano ad offrire ai vostri clienti un’offerta come minimo decorosa. Per
chiudere se i problemi dei suoi clienti Lei li accomuna a quelli dei campeggi
allora la Vostra strategia turistica si commenta da sola.
I LUNGIMIRANTI
Conversando per le cube sulla
situazione economica gradese e delle ultime novità riguardanti la GIT, alcuni amici
mi hanno posto la seguenti domande: prima ne pagavamo uno a fare malanni in GIT
e ora ne dobbiamo pagare DUE? E’ questa l’innovazione portata dalla Debora
senza H? In prima battuta mi sono trovato in difficoltà a rispondere perché i
problemi creati dal primo sono sotto gli occhi di tutti. Dal finto ristorante
che non serviva alla pessima gestione delle analisi per il mercurio in
spiaggia. Per il secondo, amico di vecchia data, ho tentato una difesa convinto delle sua capacità di risollevare le sorti della GIT e
di conseguenza rendere ininfluente in termini contabili un doppio esborso per
le paghette degli amministratori. Devo dire che in questo senso l’amico Bigot
si è dato subito da fare sfruttando la vecchia teoria che la pubblicità è l’anima
del commercio e cosa ha pensato di fare per portare linfa vitale alla GIT? Vendere all’interno della spiaggia spazi
pubblicitari. Fin qui nulla di grave, non dimostra grande managerialità, visto
che qualsiasi mona poteva fare la stessa cosa, ma dal punto di vista contabile
tutto OK.
Allora qualcuno potrebbe chiedersi:
allora dov’è il problema? Il problema è nel tipo di sponsor trovato.
L’istant manager de no altri non ha
avuto il buon gusto di cercare uno sponsor che non facesse concorrenza alle già
provate attività commerciali locali. Non pretendo Rolex e Cartier ma faccio
qualche esempio semplice: la birra Moretti
piuttosto che la Peroni, il prosciutto Dall’Ava piuttosto che la Grappa
Nonino e via così fino ad arrivare alla carta igienica Scottex che tanto
servirà al futuro di questo paese di perniciosi. La genialata è stata di concedere gli spazi
pubblicitari al Tiare Shopping di Villesse e all’Outlet Village di Palmanova.
Non bastava la navetta gratuita sponsorizzata dal Consorzio Grado Turismo che
come ha detto un illuminato è come se i mobilieri organizzassero i bus per l’Ikea ma ora ci si mette anche Git. Società partecipata al 99,9% circa da Regione
e Comune. E’ inutile vantarsi di dare
lavoro a 4 bagnini in più per sei mesi quando con azioni del genere si va a
bastonare il tessuto economico e commerciale del paese. Questo dimostra la
grande lungimiranza e la lucidità di pensiero di chi ci amministra. La risposta
più adeguata da parte dei commercianti gradesi sarebbe quella di pubblicizzare
sulle loro vetrine le spiagge di Lignano e Bibione ma siccome sono intelligenti e non si tagliano i coglioni per
fare rabbia alla moglie questo non lo faranno. Non lo faranno anche per un altro
motivo, perché dalla loro attività devono ricavare il pane quotidiano. Al
contrario di questi inadeguati politicanti che occupano il sottobosco politico
e che la loro paghetta se la procurano comunque vada.
In attesa di discutere la cosa con
il Vice Presidente Bolzonello, assessore alle attività produttive,
I COMMERCIANTI
GRADESI RINGRAZIANO.
lunedì 7 luglio 2014
ALLA FACCIA DEL "FARE SQUADRA"
“Cari soci,
vi diamo comunicazione che il centro commerciale TIARE
SHOPPING di Villesse, nell’ambito dell’azione di co-marketing con il nostro
Consorzio, per offrire un ulteriore servizio ai turisti che scelgono come
propria destinazione Grado, ha attivato un servizio di collegamento da Grado a
TIARE SHOPPING.
Si tratta di un servizio di SHUTTLE BUS GRATUITO per i
vostri ospiti e per il pubblico, gestito da TIARE SHOPPING in collaborazione
con APT Gorizia che prevede corse bisettimanali nelle giornate di mercoledì e
venerdì (compreso il giorno di Ferragosto) con partenze da Grado zona Tenuta
Primero alle 11 e alle 15, con numerose fermate sul litorale, e ritorno da
TIARE SHOPPING alle 17 e alle 21. Il servizio sarà attivo da mercoledì 25
giugno fino a venerdì 29 agosto 2014.
In allegato potete consultare l’elenco delle fermate e gli
orari del servizio.
Ricordiamo, inoltre, che entro la fine di giugno riceverete
direttamente da TIARE SHOPPING benefit e materiali che potrete distribuire ai
vostri clienti.
In particolare un espositore per pieghevoli che daranno
diritto a ritirare la carta vantaggi TIARE SHOPPING CARD presso l'ufficio
informazioni del centro, contenente anche una mappa dettagliata di Grado che
potrete utilizzare con i vostri clienti.
Cordiali saluti
Consorzio Grado Turismo
Calle Merlato 4 - 34073 Grado GO
Tel/Fax.
0431 80383 - email info@gradoturismo.org
sito web: http://www.gradoturismo.org”
Questo è quanto diffuso dal
consorzio Grado Turismo. Mi è difficile commentare una comunicazione del genere
senza rischiare una denuncia per ingiurie da parte del Consorzio ma credo che
una domanda sia lecita: MA CI SONO O CI FANNO?
Il “CO MARKETING” care le mie
testine…. si fa tra attivita non in concorrenza tra loro. Invitare gli ospiti
della nostra isola ad andare a fare shopping in un centro commerciale che nulla
ha da spartire con le sorti economiche della nostra isola credo sia
autolesionismo. Iniziative del genere la dicono lunga sulla visione d’insieme
di questi squallidi personaggi che pur di affittare un appartamentino di periferia per
una settimana a qualche famigliola di ceto medio basso della furlania si
prestano a queste azioni da peracottari. Poi magari si lamentano perché il
centro di Grado è vittima di un costante decadimento a vantaggio di negozi di
Bangla, Indiani o Cinesi. Adesso sappiamo, almeno, chi ha messo giù il carico. Ovviamente
non mi aspetto una levata di scudi da parte dell’amministrazione perché sarebbe troppo logico cercare di difendere su tutti i fronti l’offerta commerciale
gradese. Loro hanno come fiore all’occhiello i mercatini
del Toto. Spero a questo punto che tutti i commercianti di Grado consiglino ai
propri clienti di non affittare appartamenti a Grado perché sul mar rosso le
spiagge sono più belle e costa molto meno. http://www.tui.it/viaggi/mar-rosso/sharm-el-sheikh
Se dobbiamo martellarci le palle
facciomolo bene.
giovedì 19 giugno 2014
GLI INADEGUATI
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA ASSESSORATO ALL’AMBIENTE: NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE DALLA SABBIA DI GRADO
201419giugno
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA ASSESSORATO ALL’AMBIENTE: NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE DALLA SABBIA DI GRADO
non c'è assolutamente alcun rischio per la salute delle persone
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA ASSESSORATO ALL’AMBIENTE:
NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE DALLA SABBIA DI GRADO
Qualcuno è in grado di spiegarmi perche le analisi non sono state fatte a ottobre in modo da non farci coprire di merda da tutti i giornali d'europa?
mercoledì 28 maggio 2014
UN GENIO, DUE COMPARI E UN POLLO
Proverò a dare il mio non richiesto
contributo per spiegare questo nuovo nonchè anomalo CDA di GIT. Bolzonello e
Debora (senza h) devono accontentare un loro sodale che da mesi bussa alla loro
porta, il compare Bigot. Quel cattivone di De Grassi sa benissimo che non lo
possono revocare perché altrimenti la Regione deve sborsare un bel po di
soldini. Sul fronte del Comune la maggioranza chiede a gran voce la testa di
Marino. Edi stretto tra l'incudine e il martello non sa che pesci pigliare,
come al solito. A questo punto entra in scena quel vecchio volpone del “compare”
Zanetti e presenta a Eddi la soluzione su un piatto d’argento. Zanetti spiega a
Eddi che deve concordare con Bolzonello, in riunioni rigorosamente informali, la
farsa delle dimissioni e farsi garantire la contemporanea riconferma di Marino
a presidente GIT. La classica operazione da due piccioni con una fava…… Da un
lato garantisce a Marino la conferma come presidente e zittisce la maggioranza in subbuglio dicendo
che ha fatto tutto la Regione e lui non centra nulla, dall’altro accontenta l’altro
“compare” Bigot che gode dei buoni auspici della Debora regionale. Insomma tra
destra e sinistra qua non si capisce più un “cavolo”. Cosa gliene frega del
futuro della Git a Bolzonello, Eddi, Marino e ai due “compari”? Una beata
minchia. Il ruolo del PD locale in questa triste vicenda? Il due di spade con
la briscola a bastoni.
P.S. Per chi avesse male
interpretato il termine “compari” chiarisco subito che non ci sono intenti calunniatori.
Semplicemente Zanetti e Bigot sono stati compari di matrimonio di De Grassi per
semplice ironia della sorte.
domenica 18 maggio 2014
LA POLITICA DI EDI, MARINO E DERIVATI
Ennesima figuraccia per la nostra
località turistica a causa dell’inadeguatezza di chi ci amministra. Ormai è
sotto gli occhi di tutti il danno d’immagine causato dalla gestione scellerata
di un problema delicato come quello del presunto inquinamento della spiaggia
della Git. Non voglio entrare nel merito di ripascimenti, carotaggi, analisi e
relativi risultati. Voglio fare un ragionamento a voce alta, solo per
dimostrare come spesso avere
amministratori impreparati e inadeguati porti
a risultati catastrofici come quello che viviamo in questo momento. Non bastava
la crisi generale per mettere a dura prova l’economia gradese ma come ciliegina
sulla torta il Sindaco e il presidente della GIT calano il carico, come si dice
in gergo…..e ci regalano la peggiore immagine che una località balneare possa
avere. Da alcuni giorni il tema che monopolizza la stampa locale e non solo è
il presunto inquinamento della spiaggia. A parte le analisi già fatte e quelle
che si dovranno fare, vi sembra normale che i personaggi in questione sapessero
della gravita della situazione da luglio 2013 e non hanno fatto assolutamente
nulla? Hanno messo la testa sotto la
sabbia…………..pur sapendo che la sabbia aveva qualcosa che non andava. Invece di allertare la Regione per studiare
una soluzione immediata e possibilmente più riservata possibile, se ne sono
sbattuti e si sono concentrati su innalzamenti di condomini sulla diga
piuttosto che gestioni fallimentari di ristoranti nati morti come le Antiche
Terme. Ora credo sia lecito chiedersi,
questi personaggi è giusto che continuino o è meglio che chiedano scusa per la
loro incapacità e se ne vadano più lontano possibile?
Sarei molto felice di sentire gli
imprenditori turistici rispondere alla mia domanda .
La Regione da parte sua sta già
predisponendo un commissariamento mascherato da nuovo CDA della GIT. Non
preoccupatevi, però, l’obiettivo non è il bene del paese ma far occupare le
poltrone della Git a tutte quelle mezze calzette dei vari partiti che non hanno
le capacità e i requisiti di fare i presidenti.
Anche in questo ultimo caso viene
da chiedersi, i gradesi sono sudditi o cittadini?
martedì 29 aprile 2014
La Voce del Padrone o La Voce del Mattone?
Ho trovato questa perla girovagando su internet e non so perchè mi ha fatto venire in mente delle similitudini con la nostra isola.
La Voce del Padrone
Inviato Mar, 28/09/2010 - 00:25 da GiRRed
Autore:
Nemesis
Oggi mi sento come il cane dell’etichetta: non abbaio e non mordo, ma neppure ho motivi per agitare la coda, e allora infilo il muso nel grammofono cercando sicurezze.
Già, la “Voce del Padrone”… ma intanto bisogna stabilire chi sia il padrone, perché non va assolutamente confuso con il proprietario.
Per esempio, nell’Inter il padrone era Mourinho, che dettava legge e imponeva a Moratti di porgergli la zampa.
A proposito di zampa, l’umanamente squallido Zamparini è invece il padrone classico: se ne va al mercato con le sue belle braghe bianche, e torna con le sporte piene di chi pare a lui; le sbatte sul tavolo del cuoco di turno e aspetta l’ora del pranzo, per vedere che succede.
Già, la “Voce del Padrone”… ma intanto bisogna stabilire chi sia il padrone, perché non va assolutamente confuso con il proprietario.
Per esempio, nell’Inter il padrone era Mourinho, che dettava legge e imponeva a Moratti di porgergli la zampa.
A proposito di zampa, l’umanamente squallido Zamparini è invece il padrone classico: se ne va al mercato con le sue belle braghe bianche, e torna con le sporte piene di chi pare a lui; le sbatte sul tavolo del cuoco di turno e aspetta l’ora del pranzo, per vedere che succede.
Poi, siccome è nevrotico, è capace di licenziarlo se solo manca un po’ di sale, e così a Palermo ne ha fatti fuori 12 in 8 anni, una media che, in altri settori, nemmeno Badalamenti e Provenzano riuscivano a tenere.
Per carità, nessuna invidia di un tale personaggio, ma era per chiarire le differenze.
Pensando al Genoa invece, intravvedo quattro scuole di pensiero dominanti.
Per carità, nessuna invidia di un tale personaggio, ma era per chiarire le differenze.
Pensando al Genoa invece, intravvedo quattro scuole di pensiero dominanti.
Gli Epicurei Ortodossi assegnano il bastone del comando al presidente, deridendo i sospetti di insubordinazione; esultano con lui e più di lui per ogni plusvalenza… come fosse loro, se la godono a ogni segnale di furbizia, e cercano il piacere nei pensieri, parole e opere del loro totem.
Ogni frase diventa un motto, ogni intervista risolve i problemi che altri hanno inventato, e ogni rassicurazione stempera le ataviche paure genoane dell’ignoto.
Ogni frase diventa un motto, ogni intervista risolve i problemi che altri hanno inventato, e ogni rassicurazione stempera le ataviche paure genoane dell’ignoto.
L’Edonismo Gasperiniano sostiene che il vero potere sia in panchina, e che un nuovo Rasputin abbia plagiato il nuovo Zar.
Fra catene, paletti, fissazioni, castighi, epurazioni e veti, l’allenatore impone il suo credo dopo aver ipnotizzato tifoseria e presidente con i risultati raggiunti, e che non potranno non ripetersi.
Ha segato fior di giocatori e ha promosso grandi scamorze; ha prodotto utili alla società ma anche irreversibili perdite; non conosce il mercato, non sa chi volere ma sa chi rifiutare, e ai giovani stranieri che gli recapitano a Pegli compila di suo pugno il foglio di via.
Il vero padrone è lui, non a caso detto Gasperson: occulto, rigoroso e sorridente.
Fra catene, paletti, fissazioni, castighi, epurazioni e veti, l’allenatore impone il suo credo dopo aver ipnotizzato tifoseria e presidente con i risultati raggiunti, e che non potranno non ripetersi.
Ha segato fior di giocatori e ha promosso grandi scamorze; ha prodotto utili alla società ma anche irreversibili perdite; non conosce il mercato, non sa chi volere ma sa chi rifiutare, e ai giovani stranieri che gli recapitano a Pegli compila di suo pugno il foglio di via.
Il vero padrone è lui, non a caso detto Gasperson: occulto, rigoroso e sorridente.
I Platonici Romantici, al solito, vivono sulla luna e si nutrono di ideali. Credono alla separazione dei ruoli che si sublima nella feconda convivenza: praticamente una sorta di Casa Vianello dove i bisticci e qualche capriccio fanno da sfondo a un grande amore.
E’ ovvio che nessuno dei due possa dire… “non succede mai niente!”, perché ogni anno si tirano i dadi del rinnovamento, ma il sodalizio funziona ed è saldo, e programma il futuro con perizia.
Questi Platonici guardano con commozione la foto di Coppi e Bartali che si scambiano la borraccia, e non vogliono sapere chi la passi a chi: l’importante è il gesto d’intesa, la concordia e lo slancio solidale dei due uomini al comando.
E’ ovvio che nessuno dei due possa dire… “non succede mai niente!”, perché ogni anno si tirano i dadi del rinnovamento, ma il sodalizio funziona ed è saldo, e programma il futuro con perizia.
Questi Platonici guardano con commozione la foto di Coppi e Bartali che si scambiano la borraccia, e non vogliono sapere chi la passi a chi: l’importante è il gesto d’intesa, la concordia e lo slancio solidale dei due uomini al comando.
Il rovescio, o una variazione di questa soave nuvoletta, è la corrente dissacrante del Cinismo Pisano, una scuola di pensiero sintetizzata dal concetto dei “ladri di Pisa”, quelli che di giorno litigano e la notte… con quel che segue.
Riguarda la presunta combutta dei due e il loro patto silente: io ti smonto la squadra e faccio gli affari ma ti lascio i pretoriani e i soldatini; hai mano libera per tattica e veti ma non mi rompi le balle con pretese fuori portata; il popolo è contento e noi pure, ma ogni tanto ci scambiamo qualche frecciatina per non dar nell’occhio.
E in questa complicità svanisce la retorica del “qualche innesto”, l’enfasi di un progetto continuamente modificato dalle plusvalenze, e la fertilità panchinara che si evolve in menopausa.
Nel normale pluralismo delle opinioni, i Genoani valutano la situazione con opposte reazioni.
Riguarda la presunta combutta dei due e il loro patto silente: io ti smonto la squadra e faccio gli affari ma ti lascio i pretoriani e i soldatini; hai mano libera per tattica e veti ma non mi rompi le balle con pretese fuori portata; il popolo è contento e noi pure, ma ogni tanto ci scambiamo qualche frecciatina per non dar nell’occhio.
E in questa complicità svanisce la retorica del “qualche innesto”, l’enfasi di un progetto continuamente modificato dalle plusvalenze, e la fertilità panchinara che si evolve in menopausa.
Nel normale pluralismo delle opinioni, i Genoani valutano la situazione con opposte reazioni.
Gli Scettici Nichilisti ammoniscono, rifiutano la realtà ufficiale, esprimono pareri critici e rimproveri pungenti, pensando che il “bene del Genoa” non debba nascondere i guai sotto il tappeto.
La campagna acquisti ha soddisfatto un po’ tutti, perfino il Mister, ma oggi non si può ignorare che sia venuto a mancare il resto: se le doti di Gasperini erano saper motivare e organizzare, ora assistiamo a un gioco spento, senza lampi, senza grinta, ripetitivo, falsamente duttile, tanto che le squadre avversarie, invece di studiare le cassette sul Genoa, si guardano i film dei Vanzina che al confronto sono imprevedibili.
La campagna acquisti ha soddisfatto un po’ tutti, perfino il Mister, ma oggi non si può ignorare che sia venuto a mancare il resto: se le doti di Gasperini erano saper motivare e organizzare, ora assistiamo a un gioco spento, senza lampi, senza grinta, ripetitivo, falsamente duttile, tanto che le squadre avversarie, invece di studiare le cassette sul Genoa, si guardano i film dei Vanzina che al confronto sono imprevedibili.
Al contrario, gli Stoici Integralisti giustificano ogni magagna, metabolizzano i guai e spalmano lo smacchiatore sulle patacche più ostinate.
Sono quelli della petizione per De Canio, sono i torturatori di chi sul web manifesta perplessità, i pompieri della ragion di stato, i rivoltatori di frittate; sono quelli per cui, chi esprime il parere su una prestazione, deve avere il diploma di Coverciano se no nisba; sono quelli che… “lui li vede per tutta la settimana” e poi mette Sculli schierando in tribuna il futuro; sono quelli del “Taci, il nemico ti ascolta”, che in privato ti vomitano quel che pensano davvero ma in rete no, perché anche i muri hanno le orecchie e i giornalisti son tutti doriani.
Sono i custodi della bambagia, e guai a incolpare Eduardo che potrebbe deprimersi o Peppiniello che non deve lasciarci, ma sono anche quelli che il 25 aprile di un anno che non so, in caso di esonero, confesseranno “io lo pensavo ma non lo dicevo”.
Sono quelli della petizione per De Canio, sono i torturatori di chi sul web manifesta perplessità, i pompieri della ragion di stato, i rivoltatori di frittate; sono quelli per cui, chi esprime il parere su una prestazione, deve avere il diploma di Coverciano se no nisba; sono quelli che… “lui li vede per tutta la settimana” e poi mette Sculli schierando in tribuna il futuro; sono quelli del “Taci, il nemico ti ascolta”, che in privato ti vomitano quel che pensano davvero ma in rete no, perché anche i muri hanno le orecchie e i giornalisti son tutti doriani.
Sono i custodi della bambagia, e guai a incolpare Eduardo che potrebbe deprimersi o Peppiniello che non deve lasciarci, ma sono anche quelli che il 25 aprile di un anno che non so, in caso di esonero, confesseranno “io lo pensavo ma non lo dicevo”.
Non esiste un Genoano che non abbia riconosciuto a Gasperini i suoi meriti, ma quando nel calcio si parla di gratitudine per ieri significa che c’è un problema oggi; d’altra parte, a Caporetto fucilarono migliaia di “Tafazzi”, ma poi Cadorna fu esonerato per davvero e Diaz vinse la guerra.
Anch’io sono stato grato all’azienda che mi ha assunto, ma ho voluto più bene alla mia libertà di pensiero, che oggi difendo mentre cerca di non impigliarsi nella rete.
Anch’io sono stato grato all’azienda che mi ha assunto, ma ho voluto più bene alla mia libertà di pensiero, che oggi difendo mentre cerca di non impigliarsi nella rete.
E’ giunto il momento che la Voce del Padrone parli, se ha ancora voce, e dica e faccia cose chiare invece di gettare fastidiosi sassolini.
Doveva capire in estate che la quercia non fa più ghiande, che le trasferte sono un tormento e che il bel gioco spumeggiante è diventato archeologia.
Preziosi ha da un po’ riesumato parole desuete come “subalterno” e “dipendente” riferite all’allenatore, e sembra quasi prepari il terreno a possibili novità: nel caso, anche lui sfrutterà il facile alibi delle sconfitte e dei pochi punti, ma Gasperini non merita una motivazione così ordinaria e puerile.
Con il Mister doveva esserci un commiato consensuale, una stretta di mano dopo stagioni di gloria e di reciproca soddisfazione, perché un vero padrone capisce quando si è esaurita la spinta propulsiva, e provvede a rinnovare il ciclo.
E invece oggi siamo al punto che, quando l’arbitro ha ammonito il diffidato Sculli, tutti i Genoani hanno tirato un sospiro di sollievo pensando finalmente a qualche novità obbligata.
Siamo al punto, dopo un’estate e 5 partite, che sul più bello del match la squadra si siede, come in chiesa quando c’è la predica, e lo si accetta come un fatto ineludibile, senza responsabilità di alcuno.
Se c’è da tribolare per un anno di transizione, pazienza, ma la voce del padrone smetta di bisbigliare e ordini il rimpasto, perché qui si sperpera quel che resta del giorno.
E intanto… non è per risvegliare i fantasmi, ma fra un po’ ci risiamo con la Coppa Italia… e ho detto tutto.
Doveva capire in estate che la quercia non fa più ghiande, che le trasferte sono un tormento e che il bel gioco spumeggiante è diventato archeologia.
Preziosi ha da un po’ riesumato parole desuete come “subalterno” e “dipendente” riferite all’allenatore, e sembra quasi prepari il terreno a possibili novità: nel caso, anche lui sfrutterà il facile alibi delle sconfitte e dei pochi punti, ma Gasperini non merita una motivazione così ordinaria e puerile.
Con il Mister doveva esserci un commiato consensuale, una stretta di mano dopo stagioni di gloria e di reciproca soddisfazione, perché un vero padrone capisce quando si è esaurita la spinta propulsiva, e provvede a rinnovare il ciclo.
E invece oggi siamo al punto che, quando l’arbitro ha ammonito il diffidato Sculli, tutti i Genoani hanno tirato un sospiro di sollievo pensando finalmente a qualche novità obbligata.
Siamo al punto, dopo un’estate e 5 partite, che sul più bello del match la squadra si siede, come in chiesa quando c’è la predica, e lo si accetta come un fatto ineludibile, senza responsabilità di alcuno.
Se c’è da tribolare per un anno di transizione, pazienza, ma la voce del padrone smetta di bisbigliare e ordini il rimpasto, perché qui si sperpera quel che resta del giorno.
E intanto… non è per risvegliare i fantasmi, ma fra un po’ ci risiamo con la Coppa Italia… e ho detto tutto.
martedì 18 marzo 2014
LA GRANDE MASTABA
La màstaba è un particolare tipo di tomba monumentale
utilizzata durante le prime fasi della civiltà egizia e come ogni grande
condottiero che si rispetti anche Maricchio vuole la sua.
Se il detto chi tace acconsente
molte volte è azzeccato, l’Amministrazione Maricchio & friends pare si stia
organizzando per consegnare all’ingresso di Grado una mastaba dalle dimensioni mostruose,
parliamo di un parcheggio di circa 35.000 metri
cubi per circa 300/350 posti auto in più rispetto a quelli già
esistenti. Già queste cifre sono sufficienti per porci la domanda se il gioco
vale la candela. Nei cassetti comunali
giace dal mese di dicembre scorso un Project per la realizzazione di tale
parcheggio. A parte una fuga in avanti
dell’assessore all’urbanistica che annunciava la realizzazione di un parcheggio
senza specificarne i dettagli, i cittadini sono stati tenuti all’oscuro dell’impatto ambientale che
un’opera del genere comporterebbe. Oltre all’impatto visivo che non sarebbe
certo un bel biglietto da visita per chi arriva a Grado, c’è poi l’aspetto
patrimoniale. Per la realizzazione da parte di privati dell’opera il Comune
dovrebbe concedere loro la gestione di tutti i parcheggi a pagamento del
territorio gradese che attualmente portano alle casse comunali oltre un milione
di euro l’anno. Facendo ciò il Comune si
priverebbe della possibilità di gestire il proprio territorio per tutta la
durata della concessione che ammonta alla bellezza di trent’anni. Auspico pertanto che l’Amministrazione
Comunale porti questo argomento all’attenzione del Consiglio Comunale prima
possibile in modo da poterne discutere e trovare insieme le soluzioni migliori
per i parcheggi a Grado senza deturpare
l’immagine del paese e senza perdere la gestione del proprio territorio.
Concludendo invito anche le altre forze politiche presenti in Consiglio
Comunale a prendere una posizione chiara
e trasparente per un costruttivo dibattito su questo argomento.
sabato 8 marzo 2014
LA RICETTA PERFETTA
Vista la pregevole iniziativa di "Cooking in Laguna" che ha decisamente elevato la qualità della triste offerta turistica gradese durante l'inverno, oggi mi cimenterò anch'io nell'illustrarvi "LA RICETTA PERFETTA".
Ingrediente di base un territorio unico e una comunità di "CORCAI" che con il miraggio del rilancio dell'economia e con una congrua quantità di bicchieri pagati arriva alla conclusione che "basta che i fassa".
Ingredienti minori ma indispensabili: un'amministrazione comunale assolutamente inadeguata, e mi fermo qui....., una società di costruzioni che gode di ottimi agganci in sede regionale, dove chi governa è di colore opposto a quello al potere a livello locale, così non si destano sospetti e il gioco è fatto. Ne sa qualcosa il neo segretario del PD che come avrete notato è già stato ridotto in condizioni di non nuocere dai vertici regionali. Questo fa presupporre che i giochi siano molto più avanzati di quello che si potrebbe immaginare. A questo punto il piatto è servito senza neanche usare la vasellina.
OGNI RIFERIMENTO AL PARCHEGGIO DI PIAZZA CARPACCIO E' ASSOLUTAMENTE CASUALE.
P.S. To be continued
Ingrediente di base un territorio unico e una comunità di "CORCAI" che con il miraggio del rilancio dell'economia e con una congrua quantità di bicchieri pagati arriva alla conclusione che "basta che i fassa".
Ingredienti minori ma indispensabili: un'amministrazione comunale assolutamente inadeguata, e mi fermo qui....., una società di costruzioni che gode di ottimi agganci in sede regionale, dove chi governa è di colore opposto a quello al potere a livello locale, così non si destano sospetti e il gioco è fatto. Ne sa qualcosa il neo segretario del PD che come avrete notato è già stato ridotto in condizioni di non nuocere dai vertici regionali. Questo fa presupporre che i giochi siano molto più avanzati di quello che si potrebbe immaginare. A questo punto il piatto è servito senza neanche usare la vasellina.
OGNI RIFERIMENTO AL PARCHEGGIO DI PIAZZA CARPACCIO E' ASSOLUTAMENTE CASUALE.
P.S. To be continued
sabato 1 marzo 2014
TENDE? CAVEME UN OCIO
Ennesimo colpo di grazia al turismo
gradese. Dopo la lenta e inesorabile sparizione degli alberghi di Grado, dopo
il decadimento dell’offerta commerciale con l’insediamento di numerosi negozi “etnici”,
ora tocca alla categoria che negli ultimi anni aveva dato segnali di una certa
vivacità: la ristorazione. A Grado
esiste una malcelata soddisfazione nel vedere andare a puttane tutto quello che
funziona. Il nostro parroco tempo fa l’aveva chiamata invidia questo sentimento
che governa il paese, io lo chiamo masochismo. Come diceva Nanni Moretti in un
famoso film: “continuiamo così, facciamoci del male”. Vedere quasi un intero Consiglio Comunale
votare aria fritta con l’obiettivo di non urtare la sensibilità della
Sopraintendente Arch. Picchione mi fa venire il vomito. Poi analizzando bene la
composizione del Consiglio mi sono accorto che nessuno di loro è coinvolto
nella vicenda “tende” come non erano coinvolti nella vicenda alberghi i loro
predecessori. Scusate ma qui ho detto una cazzata, i loro predecessori sulla
vicenda alberghi erano coinvolti ma stavano dall'altra parte della barricata e
qualcuno di loro siede ancora in Consiglio Comunale. Ma forse anche qui per motivi contrapposti
tutti quelli che hanno votato hanno interesse
a non indispettire la sopraintendente. Libera perché la vede come
salvatrice della patria per aver bocciato la Grado 3 e per aver tolto di mezzo
le tende che davano fastidio al loro braccio armato. Per ragioni opposte la
maggioranza e il PD che come a livello
nazionale si inciuciano per il bene del paese. Ora mi spiego meglio, anche loro
hanno tutto l’interesse a non indispettire l’arch. Picchione perché da un lato
sperano in un ravvedimento sulla Grado 3 ma dall'altro sperano di avere dalla
Sopraintendenza un benevolo accoglimento dell’ultimo scempio al territorio
gradese, il parcheggio “SOPRAELEVATO” di piazza Carpaccio. Questo argomento
però ve lo lascio alla prossima puntata essendo molo più sugoso. Concludendo, per
l’ennesima volta i giochetti da volgare consorteria vanno a danneggiare l’ultima categoria di operatori turistici che
dava ancora segni di vita e il paese sotto sotto se la gode perché tanto “gno
figio lavora a Villesse”. Questo amore per la tanto amata isola che viene
sbandierato a ogni piè sospinto io lo definirei in un altro modo. L’isola sta
morendo e questo amore non è altro che necrofilia.
venerdì 10 gennaio 2014
QUANDO IL "PROBLEMA TENDE" CASCA A FAGIOLO
Sicuramente la necessità di trovare una soluzione alle
tende di bar e ristoranti è molto importante.
La cosa strana è che tutto ciò accada in un momento dove l’attenzione
del paese dovrebbe essere concentrata su problemi che riguardano l’intera
collettività e non solo su una, seppur
fondamentale, categoria economica. Qualcuno obietterà che in una città che vive
di turismo anche la ristorazione coinvolge tutti, sono d’accordo ma sicuramente
se parliamo di Turismo in generale, la
nostra spiaggia credo giochi un ruolo “leggermente” maggiore. E’ evidente che a
qualcuno fa gioco che l’attenzione dei cittadini si concentri sulle tende
invece di occuparsi dell’andamento sicuramente preoccupante della GIT. Qualcuno ha notizie di come chiuderà il
bilancio 2013? Qualcuno si stà chiedendo se esista una programmazione turistica
per l’intera isola o tra tende, festival, carnevale e Madonna di Barbana il
2014 è già bello che programmato? La
campagna elettorale per le prossime elezioni comunali è già iniziata e si è già
notato qualcuno che si sta scaldando i muscoli. Bene, io la mia scelta l’ho già
fatta, il mio compito sarà quello di tenere alta la memoria sui disastri
amministrativi gradesi. Per i candidati, parlare del futuro.
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