domenica 17 dicembre 2017

AMMINISTRATORI DELLA GIT VI DOVETE VERGOGNARE


Splendida domenica di sole prenatalizia, così mi sono calato nella parte di un turista, magari austriaco che ha deciso di passare il Natale a Grado. Questa mattina ho fatto una meravigliosa passeggiata per l'isola e sono stato colpito da alcune situazioni a dir poco vergognose. Non mi riferisco all'organizzazione del Natale Gradese, inveire su questo argomento sarebbe come picchiare un neonato perchè se l'è fatta addosso. Magari ci torneremo passate le feste, altrimenti rischi di passare per Ebenezer Scrooge. Torniamo alla passeggiata, ovviamente iniziata dalla diga, se in una giornata così non passeggi sul lungomare che senso ha venire a Grado. Poi mi sono incamminato, attraverso la spiaggia, verso le terme. Anche d'inverno la spiaggia di Grado è meravigliosa, in una giornata come oggi la suggestione è notevole. Un piccolo particolare: unica spiaggia dell'adriatico rivolta completamente a sud.
Tutto abbastanza bene fino a quando arrivo all'altezza della vecchia palazzina medici e li inizia l'odissea.










Cari amministratori della GIT vi dovete vergognare.

Siete una manica di inadeguati. Di Bolzonello ce ne libereremo presto visto che è l'inadeguato capo. Vergogna anche per il CDA della Git,  invece di nominare un amministratore delegato con un curriculum adeguato, a gestire la prima azienda di Grado e cuore pulsante dell'economia gradese, ha nominato un personaggio da sottobosco politico come Bigot per accontentare i vertici regionali. Privo, a mio avviso, dei requisiti professionali per gestire un'azienda con 170 dipendenti circa a pieno regime. Invito il sig. Bigot a pubblicare il suo curriculum nel caso non fosse d'accordo con quanto affermo.
Cari amministratori e A.D. Non avete scusanti. Non è ammissibile presentare una sconcezza del genere a quei sventurati turisti che hanno deciso di passare il Natale  a Grado.
Caro Bigot, ti regaliamo il drone che ti sei comprato con i soldi del contribuente e ti togli dalle scatole. Vai a giocare con le tue cose e non con quelle della comunità.
Purtroppo, questa volta, me la devo prendere anche con l'amico Lovato. Sei uno dei più autorevoli imprenditori turistici di Grado, come puoi stare li a subire i capricci di gente inadeguata come Bolzonello, Bigot e qualche altro tirapiedi regionale? Per come ti conosco io sei una persona seria e preparata, trova il coraggio di prendere questa gente a calci in culo per il bene di Grado e anche per il tuo.

sabato 25 novembre 2017

ACCOGLIENZA - RAUGNA NON LA RACCONTA GIUSTA



Ieri sera ho partecipato all'incontro organizzato dal sindaco “sull'accoglienza”.
Quando ho visto che i relatori erano altri sindaci mi sono un po' stizzito. Mi sono detto: perchè il nostro sindaco deve chiamare in aiuto altri sindaci? Poi leggendo i pregevoli curricula degli altri due sindaci, ai quali vanno i miei sinceri complimenti per la loro esperienza sia politica che sociale,
mi sono subito reso conto che sarebbero venuti a Grado nel tentativo di colmare l'inadeguatezza del nostro.
Senza nulla togliere agli interessanti interventi del sindaco di Turriaco e di quello di Aiello, non ci vuole un grande esperto di marketing o di turismo per capire che le problematiche di un comune come Grado non sono paragonabili nemmeno a quelle di Turriaco e Aiello messi insieme.

Già il titolo era fuorviante perchè per poter parlare di accoglienza ci deve essere un requisito fondamentale: la volontarietà di chi accoglie. Nel caso di Grado questa volontà non c'è e comunque prima di parlare andrebbe verificata.

Quest'anno Grado ha avuto una stagione favolosa, non lo dico io ma i dati bancari e su quelli c'è poco da discutere. Forse non per tutti ma nella media passerà alla storia. Il motivo è molto semplice. Non di sicuro per la bravura dei nostri amministratori e nemmeno per quelli della Git, non di certo perchè la nostra spiaggia è migliore a quella del Mar Rosso. Semplicemente in maniera incidentale. I turisti europei hanno disertato le mete classiche come Turchia, Egitto, Tunisia e molte altre localita vittime di attentati o di situazioni politiche a rischio. Grado è stata scelta per la tranquillità, ovvero la sicurezza da eventi terroristici o presenza di risorse Boldriniane che potessero mettere in discussione la serenità del luogo. Occasione epocale, purtroppo basata sulle disgrazie altrui, che noi dovremmo capitalizzare. Occasioni del genere non si presentano ogni giorno.

Faccio un esempio delle diverse ripercussioni di uno stesso fatto che potrebbe accadere ad Aiello piuttosto che a Grado.
Ricordiamo tutti lo stupro della ragazzina Polacca a Rimini. La notizia ha occupato le pagine di tutta Europa perchè è accaduta in una località turistica famosissima. Fosse accaduto ad Aiello la gravità del fatto sarebbe stata la stessa ma l'impatto mediatico assolutamente no.
Qualche buonista dell'ultima ora potrebbe dire che anche un italiano potrebbe commettere lo stesso orribile gesto. Esatto ma non possiamo permetterci il rischio di aumentarne le probabilità.

Grado vive in un equilibrio delicatissimo legato all'unica risorsa abbondante, seppur bisognosa di miglioramento, che è il turismo. Dobbiamo assolutamente ridurre al minimo i fattori di rischio. Opporci all'insediamento di persone di non ben chiara provenienze e dai non ben chiari obiettivi è una priorità.
Una cosa dev'essere chiara da subito, non siamo obbligati a subire accoglienze coatte perchè non c'è nessuna legge che lo prevede.

Ma veniamo ora agli spauracchi che sventola Raugna a sostegno della sua sciagurata dichiarazione di disponibilità davanti al prefetto di Gorizia.
Raugna millanta che ci sono almeno tre alberghi a Grado già disponibili ad accogliere i migranti perchè pecunia non olet. Fosse vero Raugna dovrebbe spiegare che i famosi 35 euro a testa non sono la cifra che percepirebbe l'albergo ma la cifra messa a disposizione dalla Prefettura, omni comprensivi di tutta una serie di servizi che l'ente accogliente deve garantire. Nella migliore delle ipotesi l'albergatore porterebbe a casa meno di 10 euro con l'albergo distrutto, come già successo in molti posti in Italia.
Questo Raugna dovrebbe spiegare a questi fantomatici albergatori pronti all'accoglienza. Purtroppo per spiegare una cosa bisogna conoscerla e comprenderla. Basterebbe leggere il bando della Prefettura di Trieste, uscito proprio in questi giorni, per capire che il business dell'accoglienza è riservato a pochissimi poiché i requisiti per poter partecipare sono molto ma molto complessi. Fatti ad arte? Molto probabile. Continuare a illudere tre o quattro albergatori di serie C che l'accoglienza potrebbe farli ricchi è disonestà intellettuale.

Per chiudere c'è anche il siparietto finale durante il quale io ho accusato Raugna di aver dato al Prefetto disponibilità per accogliere dei richiedenti asilo in un edificio che di fatto non esiste, in quanto diroccato. Lui ha risposto che l'edificio sarà oggetto di ristrutturazione, alla mia domanda se al protocollo esiste già una domanda di ristrutturazione presentata la risposta è stata “NON LO SO”.
Questo è il nostro sindaco e questo ci rappresenta davanti al Prefetto.




domenica 5 novembre 2017

I PONTI DEL PD

Ci sono ponti famosi in tutto il mondo per il loro splendore. Solo in Italia ne abbiamo diversi che sono diventati icona della propria città, Ponte del Rialto, Ponte Vecchio, Ponte Sant'Angelo, il Ponte di Bassano e altri all'estero, cito solo il Tower Bridge e il ponte di Brooklyn.
I ponti dalla preistoria servono per unire, tanto che la parola stessa è diventata sinonimo di unione di congiunzione, tutte parole dall'accezione positiva. Ci sono dei ponti, però,  che invece di unire dividono, sono quelli del PD, dividono il mondo in persone normali e piddini.
La saga è iniziata a Trieste con Cosolini con il famoso “ponte curto” che unisce le vie Cassa di Risparmio e via Trento, denominato passaggio Joiyce. Poi avvicinandoci a Grado l'ex Presidente della Provincia Gherghetta si cimentò con il “ponte strento”, quello che attraversa l'Isonzato all'altezza di Fossalon. Due precedenti che non facevano presagire nulla di buono. Poi sono arrivati i fenomeni regionali Serracchiani, Bolzonello e Santoro con il ponte di Grado che è girevole.
Girevole come le nostre palle nel vedere come procedono i lavori, tre operai su una zattera da uovo di pasqua, fanno perfino tenerezza nel vederli affrontare la corrente per tenere ferma la zattera e lavorare in condizioni surreali. Come si suol dire se il buongiorno si vede dal mattino c'è di che preoccuparsi. I nostri amministratori invece di andare in regione a ribaltare le scrivanie si preoccupano di sfornare regolamenti come i panettoni a Natale, di ospitare clandestini in un agriturismo che non c'è e di costringere 800 gradesi ad andare a firmare per un referendum che loro dichiarano di condividere. D'altronde se il turismo ne risentirà a causa di una viabilità compromessa, a loro cosa gliene frega, mica hanno attività da mandare avanti. Questo è il risultato quando ci si fa amministrare da una pletora di disoccupati e casalinghe.
Siamo messi “male ma non malissimo”, toccato il fondo si può sempre cominciare a scavare.

Amici armatevi di stivali e badile.

sabato 4 novembre 2017

LA GRANDE IPOCRISIA


In questi giorni sia io che altri frequentatori del web abbiamo dissertato sull'ipocrisia del Sindaco e del suo giovane vice. Da dichiarazioni ufficiali abbiamo appreso che sono favorevoli al referendum. A chiacchere forse, in realtà hanno una paura fottuta che si riesca a fare, perchè l'esito potrebbe essere l'ennesima dimostrazione di quanto le loro scelte siano distanti dalle aspettative della popolazione. Se fossero veramente favorevoli potrebbero indire il referendum attraverso una semplice delibera del Consiglio Comunale, senza obbligare 800 cittadini a recarsi presso l'ufficio elettorale per firmare la richiesta, intasando l'ufficio elettorale e impegnandolo per la raccolta firme invece di occuparlo per la normale gestione. Purtroppo non sono stati nemmeno scaltri da cavalcare  il tema del referendum in modo da girare l'esito, qualunque esso sia, a loro favore. Ormai, purtroppo, prendere per il culo il loro elettorato è diventato il loro passatempo preferito.
La cosa che mi crea notevole acidità di stomaco in questi giorni è constatare che molti che, secondo logica, avrebbero avuto la possibilità di dire la loro, chi pro' chi contro, hanno fatto i pesci in barile per convenienze varie, lasciando ad altri la patata bollente.
Cominciamo con l'esponente del PD che ha preferito fare la stampella ai CWC, accampando coerenza con le linee di partito invece di ascoltare i suoi elettori. Partito, il PD, che è stato l'artefice della sua Caporetto elettorale.
Ci sono altre categorie che pur preoccupate per il fenomeno dei clandestini si sono ben guardate dall'esprimere un opinione. Ad esempio gli albergatori. Chi segretamente a favore nella speranza di ospitarli e garantirsi un lauto guadagno con poca spesa. Chi invece palesemente contrario ma muto per non contrastare pubblicamente i potenti regionali, Serracchiani e Bolzonello, ci sono da pianificare i contributi per il 2018 e non si sa mai. Chi magari perchè baciato dalla sanatoria del nuovo regolamento per le mote e i casoni, dopo anni, logorato per aver vissuto da abusivista, ora in vista dell'agognato colpo di spugna non se l'è sentita di manifestare le sue posizioni chiaramente destrorse. Tanto in piazza c'era “quela zente la” che si batteva anche per loro e a quel punto il divano era il luogo più adatto per depositare le loro sensibili chiappe.
Proprio per un senso di giustizia e contro questi ipocriti, voglio ringraziare pubblicamente tutti quelli che ci hanno messo la faccia. I vari Buba, Valentina, Raffaele, anche quelli saliti sul carro all'ultimo momento, meglio loro che quelli sdraiati sul divano. Un grazie particolare ai membri del comitato pro referendum, con a capo l'inossidabile Renato Bonaldo, in poche ore sono riusciti a tirare su quasi 200 firme alla faccia di Raugna e Polo favorevoli al referendum...


Beh voglio ripetermi, un grazie a tutti quelli che ci hanno messo la faccia.

lunedì 16 ottobre 2017

GRADO NON SI GOVERNA CON I MANGANELLI

Mai nella storia di Grado si è arrivati ai manganelli per paura dei cittadini. Questo è il grande risultato raggiunto da Raùgna e i suoi C WC. Ignobile esempio di overdose da potere. Ormai il fallimento amministrativo ma sopratutto politico di questa amministrazione ha raggiunto livelli inimmaginabili. Lui che aveva dichiarato che se fosse diventato sindaco avrebbe tolto le porte al palazzo comunale oggi ha schierato le forze dell'ordine con i manganelli a difesa di non si sa cosa.
I gradesi avranno tantissimi difetti, come tutti gli umani d'altronde, ma una cosa è sicura non sono dei violenti. Spesso esprimono il proprio pensiero in maniera colorita, a volte anche energica, a volte goliardica ed a volte anche disperata come per la chiusura dell'Ospedale o dell'Ospizio Marino ma MAI violenta. La violenza l'ha usata oggi Raùgna contro normali cittadini che esprimevano il proprio disappunto su scelte che lui ha imposto autonomamente, senza disponibilità ad alcun confronto. Una violenza subdola, usando le forze dell'ordine che comandate hanno dovuto fare quello che non avrebbero di sicuro voluto fare. Chi meglio di loro poteva rendersi conto che fuori dal comune c'erano solo madri e padri di famiglia preoccupati per la tranquillità dell'isola. La tristezza, per quello che è successo, aumenta se consideriamo che i consiglieri di maggioranza e alcuni assessori hanno assecondato il delirio politico del sindaco e del suo “giovane” vice, ignorando lo stato d'animo di centinaia di cittadini presenti fuori dal Comune. Se per il sindaco e il suo vice la paghetta cambia loro la vita poiché altrimenti farebbero i disoccupati, mi chiedo chi glielo fa fare ai semplici consiglieri. La velocità con la quale sono state raccolte, fuori dal comune, centinaia di firme per il referendum popolare la dice lunga sul sentiment della popolazione gradese.

Altra nota dolente di oggi la quasi totale assenza di una categoria fondamentale per l'economia gradese, gli albergatori. Oggi c'erano vari rappresentanti dell'imprenditoria gradese con i loro associati ma di autorevoli albergatori nemmeno l'ombra. Se pensano di fare i pesci in barile sottovalutando l'impatto della presenza dei clandestini in una località turistica si sbagliano di grosso. Provino ad informarsi presso i loro colleghi del Sud Tirolo se il problema è rilevante o meno per le loro località. Le elezioni di ieri in Austria sono state un esempio eclatante, non ha vinto la destra come voglio far credere in Italia i giornali di regime ma ha vinto il Partito Popolare, il quale aveva dichiarato chiaramente la propria posizione sui clandestini. Considerato che i clienti migliori degli alberghi gradesi sono austriaci, io se fossi in loro un'attenta meditazione la farei.


P.S.: Inviato anche a Il Piccolo a nome Lega Nord

martedì 3 ottobre 2017

NEI SECOLI FEDELE


Dopo le farneticanti dichiarazioni di Raugna sull'andamento dell'ultimo Consiglio Comunale, da lui interrotto per manifesta incapacità di dialogo con la popolazione. Dopo che ha attribuito responsabilità inesistenti alle forze dell'ordine. Dopo le false e strumentali dichiarazioni rilasciate al quotidiano nazionale La Repubblica. Vogliamo esprimere a nome della Lega Nord e dei cittadini presenti la più totale solidarietà e stima alle forze dell'ordine e in particolare all'Arma dei Carabinieri per il serio e maturo comportamento adottato durante i lavori del suddetto Consiglio.
Se Raugna non ha saputo cogliere i sentimenti e la gravità della situazione che ha portato centinaia di pacifici cittadini a manifestare il proprio dissenso, deve farsi un serio esame di coscienza e non cercare alibi accusando altri della propria incapacità.
Parla a vanvera di interruzione di pubblico servizio, quando poco tempo fa il suo pseudo movimento, con a capo l'attuale suo capogruppo, bloccò i lavori di una commissione urbanistica su problemi decisamente meno delicati dell'attuale.
Quando un sindaco si rifiuta di dialogare con i suoi cittadini è un sindaco fallito.

L'unica possibilità che gli resta è di sgomberare elegantemente il suo ufficio per palese inadeguatezza.



p.s. articolo inviato al quotidiano Il Piccolo

giovedì 28 settembre 2017

IL CAVALLO DI TROIA E L'AGRITURISMO FANTASMA

Le cose non sono mai come sembrano.
Quello che è successo in Consiglio Comunale in questi giorni non ha spiegazioni. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Nel nostro caso la reazione è stata molto più forte, a tratti violenta ma giusta, perchè il popolo ha capito quello che i comunisti mascherati hanno tentato di nascondere.
Prima di tutto va evidenziato l'anomalo fatto che Raugna dal Prefetto ha dato disponibilità ad accogliere 18 clandestini in una struttura che di fatto ancora non esiste.
Queste le spudorate dichiarazioni di Raugna: “iniziativa di una cooperativa sociale, Hanna House con sede a Fiumicello, che prevede l’acquisizione di un edificio privato adibito ad agriturismo presso Fossalon come struttura ospitante di 18 richiedenti asilo.
Tale cooperativa, dalla comprovata esperienza e già attiva sul territorio limitrofo, ha stilato un progetto che prevede l’inserimento di queste persone in attività lavorative e sociali di sostegno alla comunità.”

BUGIARDO

L'agriturismo in questione è un edificio semi diroccato che ospitava una cucina e relativa sala ad uso ristorante. Non c'è traccia di camere, bagni e alcun tipo di altro servizio, il tutto assolutamente non a norma. Come si fa a parlare di emergenza umanitaria se pensi di ospitare dei clandestini in una struttura che deve essere ancora costruita. Questa è invasione pianificata.
Se un sindaco arriva al punto di dire certe bugie al Prefetto, il sospetto che l'operazione nasconda qualcosa di molto più articolato diventa una certezza.
Fin tanto che un comune si oppone fortemente alla presenza dei clandestini sul proprio territorio le pressioni di Prefetti e Ministri vari possono essere arginate. Una volta, però, che una falla si apre nella diga il disastro è solo una questione di tempo. Si comincia a dare il benestare per 18 clandestini in una zona periferica lontano dall'attenzione degli operatori turistici. Dopo di che qualsiasi gestore d'albergo di Grado, ce ne sono già diversi disposti a piegarsi al vil denaro, è titolato a chiedere al comune di poterne ospitare altri. A quel punto il comune avendo già creato un precedente si trova impossibilitato a rifiutare e il CAVALLO DI TROIA è servito su un piatto d'argento.
Tutto questo per business.

VERGOGNA E BASTA



martedì 26 settembre 2017

COMUNISTI MASCHERATI




Serracchiani chiama e i comunisti mascherati gradesi rispondono.
Se mai ce ne fosse stato bisogno, oggi Raugna & C. hanno svelato la loro vera natura di comunisti mascherati da civici.
Alla riunione svoltasi questa mattina presso la Prefettura di Gorizia, Raugna ha dato la disponibilità di accogliere 18 clandestini. Non parliamo di donne e bambini che scappano dalla guerra ma di migranti economici, la maggior parte degli stati europei ha già decretato che devono tornarsene nel paese di provenienza. Parliamo di 18 giovani fannulloni che hanno ben pensato di venire qua a farsi mantenere dal contribuente italiano. Mentre altri sindaci con le palle hanno posto al Prefetto un fermo rifiuto, per Monfalcone Anna Cisint, per Dolegna Diego Bernardis e per Fogliano Antonio Calligaris. Al contrario Raugna per compiacere Serracchiani e i rottami di Sel a capo chino ha dato la disponibilità.
Bellissima pubblicità per un comune teoricamente a vocazione turistica, invece da quando ad amministrarci ci sono questi comunisti mascherati da civici pare che la vocazione sia un'altra.
Non bastava l'inadeguatezza dimostrata fin'ora, adesso anche questo ennesimo tradimento a tutti gli elettori illusi che questi personaggi fossero liberi (come si facevano chiamare una volta) da imposizioni di carattere partitico. Ormai gli esempi sono molteplici di asservimento ai vertici sinistroidi regionali.
Questa volta però non la passeranno liscia. La reazione sarà adeguata al tradimento subito.
La Lega Nord si sta già organizzando per una movimentazione popolare per i prossimi giorni. Non siamo disposti a farci svendere da quattro inadeguati senza spina dorsale.


martedì 19 settembre 2017

MEGLIO L'ORO DELL'ARGENTO

Oggi solo buone notizie. Finita la solfa del viaggio in Canada dei Tre Remagi a spese del contribuente. Viaggio che è valso un premio dal valore prossimo allo zero visto che tutti i finalisti hanno preso un premio, noi d'argento, Abbazia d'oro. (Per chi volesse verificare: finalisti - http://www.communitiesinbloom.ca/program/participants/national-finalists/ . Premiati - http://www.communitiesinbloom.ca/wp-content/uploads/2017/09/2017-National-International-Results-final.pdf)

A causa di questo ridicolo esempio di sperpero del denaro pubblico, è passato inosservato un clamoroso risultato per la nostra isola, i Campionati Italiani Assoluti Canoa/Kayak all'Idroscalo di Milano, di domenica scorsa. La Società Canottieri Ausonia ha letteralmente sbancato il medagliere con ben 6 medaglie d'Oro e un Bronzo.
IRENE BELLAN:

Cat. Ragazzi

1° posto K1 mt. 1.000
1° posto K1 mt 500
1° posto K1 mt 200

Cat. Juniores

1° posto K1 mt 200

MESCHUA MARIGO:

Cat. Under 23

1° posto K1 mt 500

GIANLUCA POMELLA

Cat. Juniores

1° posto K1 mt 500
3° posto K2 mt 500 con DYLAN PALIAGA

Al di la dei miei personali complimenti,agli atleti e a tutto lo staff della Canottieri Ausonia che hanno ottenuto un risultato storico, ogni cittadino gradese dovrebbe andare fiero di eccellenze di questo calibro.
Purtroppo però dobbiamo prendere atto della totale assenza dell'amministrazione comunale che non perde occasione per dimostrare tutta la sua inadeguatezza. Qualsiasi amministrazione avrebbe dedicato una festa per il rientro di atleti e allenatori festeggiandoli come meriterebbero.

Invece abbiamo la giunta in "silenzio stampa", a detta di quello specialone del Vicesindaco. Il Sindaco in vacanza in Spagna, probabilmente dal Sindaco di Malaga a prendere lezioni di sostegno. Il Consigliere Delegato allo Sport: non pervenuto.

domenica 17 settembre 2017

PORTO BUSO - DOPO IL MUSEO DEL MARE LA SAGA CONTINUA

Correva l'anno 2008 e la regione erogò al Comune di Grado la considerevole cifra di un milione e ottocentomila euro per la ristrutturazione dell'ex caserma di Porto Buso. Opera inserita nel più ampio progetto dell'albergo diffuso. Sono passate ben tre amministrazioni: Olivotto, Maricchio e ora Raugna ma la caserma giace ancora nel più totale degrado e di operai intenti alla ristrutturazione nemmeno l'ombra. Prima o dopo la Regione FVG se ne ricorderà e chiederà la restituzione con i relativi interessi. Allora poi tutti a gridare allo scandalo.
Più volte feci presente che la situazione poteva rivelarsi pericolosa per il Comune, sia quando facevo parte del Consiglio Comunale sia successivamente a Raugna, evidentemente le mie preoccupazioni non sono state condivise. Da notizie informali diversi soci dell'albergo diffuso quest'anno usciranno dalla società e di conseguenza l'esperienza sarà destinata alla chiusura per mancanza del numero minimo di posti letto, mi dicono entro la fine di questo mese. A quel punto la ristrutturazione dell'ex caserma che doveva essere funzionale al progetto rischia di trasformarsi nell'ennesima cattedrale nel deserto, vedi museo del mare.
La domanda che ovviamente sorge spontanea: come mai i privati sette anni fa avevano già terminato i lavori e il comune no?
Non ho la pretesa di avere delle risposte perchè oggi, leggendo Il Piccolo su altri argomenti, ho appreso dal Vicesindaco che la giunta è “in silenzio stampa”. Ridete pure ma è la pura verità, leggetevi il quotidiano se non mi credete. Probabilmente hanno scambiato il Comune per lo stadio e confuso le comunicazioni ufficiali di un'amministrazione con le dichiarazioni di Capello o Muriño.
Tornando all'argomento, vista l'ottima gestione dei lavori dell'ex caserma, assessore ai LL.PP. e dirigente di settore sono volati in Canada in viaggio premio a spese del contribuente. Ne riparleremo, comunque, quando se ne accorgerà anche la Regione. Sono proprio diversi questi civici.



P.S. Anticipo la risposta alle domande di qualche frescone che conosco per nome e anche per indirizzo. La Valle Tirelli non fa parte da due anni dell'albergo diffuso. Si è organizzata comunque, per l'accoglienza dei turisti, in agriturismo. Se qualcuno vorrà soggiornare in laguna non deve fare altro che contattarmi. Mi faccio un po' di pubblicità che non guasta. Ah sempre per il solito frescone, le cose belle costano.


domenica 10 settembre 2017

MA LA VACANZA IN CANADA LA PAGA IL CONTRIBUENTE?




Leggendo il quotidiano locale, oggi ho scoperto che una delegazione gradese, composta dall'assessore Fabris, il dirigente de Walderstein e il responsabile del verde pubblico Facchinetti, si recherà a Gatineau in Canada (https://it.wikipedia.org/wiki/Gatineau) per partecipare al Communities in bloom (http://www.communitiesinbloom.ca/symposium-awards/2017-2/).
Letta la notizia, sul momento, mi sono detto: ma chi se ne frega. Se tre persone vogliono andare in Canada in vacanza e partecipare a un simposio sulle città fiorite, sono affari loro. Con i loro soldi possono andare dove cavolo vogliono. Però se la notizia la da Il Piccolo qualche dubbio mi viene, perchè di solito quando parto io per le vacanze il quotidiano locale non ne fa menzione. Allora mi è venuta la balzana idea che forse il viaggio lo paga il Comune e cioè noi contribuenti. Poi però ragionandoci sopra mi sono detto: ma come potrebbe essere possibile che proprio il segretario di Liber@, vada in vacanza a spese del contribuente. Liber@ che mise in croce il povero Edi Maricchio contestandogli i rimborsi spese, per i viaggi tra Trieste dove lui risiedeva e Grado. Liber@ che alcuni suoi componenti pedinarono Maricchio fino fuori casa di Zamparini, perchè secondo loro un amministratore doveva rendere conto del proprio operato anche durante le sue ore di vita privata. Ci fu anche un'accesa discussione in Consiglio Comunale. Liber@ che fece le pulci ai pagamenti ICI di Maricchio e sbandierò ai quattro venti ipotetiche irregolarità, poiché secondo loro un amministratore dovrebbe essere esempio di correttezza e rettitudine. Liber@ che portò in Consiglio un Ordine del Giorno per dimezzare la paga degli amministratori (quelli precedenti non gli attuali ) in modo da far risparmiare il povero contribuente gradese vessato da un fisco iniquo.
In effetti non è possibile che i Civici possano cadere su una buccia di banana del genere mi son detto. Figuriamoci se possono buttare dal cesso qualche decina di migliaia di euro per andare in vacanza in Canada invece di investirli in promozione piuttosto che in maggiore pulizia delle strade cittadine. Figuriamoci se possono buttare dal cesso dei soldi per le vacanze di alcuni privilegiati sapendo che Grado è talmente carente in fatto di comunicazione turistica che a Milano non sanno nemmeno dove sia e per spiegarlo devi dire che è vicina a Lignano. Sicuramente li spenderebbero per iniziare la strutturazione di un ufficio turistico adeguato ai tempi attuali. Figuriamoci se possono buttare dal cesso dei soldi per far viaggiare tre Re Magi fino in Canada quando quest'anno per risparmiare ci siamo dovuti sciroppare il concerto di Nada al posto di Laura Pausini o Eros Ramzzotti.
Beh insomma, al di la dell'utilità che Grado venga rappresentata a Gatineau-Canada (in culo al mondo) quando uno lo fa con i propri soldi sono affari suoi.
Io sono certo che sia questione di ore che il Coordinamento Civico emetterà un comunicato nel quale spiegherà che i tre Re Magi viaggeranno e spese proprie e il contribuente gradese non si dovrà preoccupare di come l'attuale amministrazione spende il denaro perchè con i Civici siamo in una botte di ferro. Anche perchè questo dubbio insinuato dalla poca chiarezza de Il Piccolo non vorrei che facesse fare le notti insonni ai nostri amministratori che invece fanno della trasparenza la loro bandiera.


Almeno lo spero...

sabato 2 settembre 2017

QUELLO SPECIALONE DI MATTEO POLO


Ho letto con molto interesse il post del Vicesindaco “SPECIAL ONE” Matteo Polo, nel quale mi da dell'intelligentone, per aver scritto che la sovrapposizione dei suoi tristi mercatini alla ben più importante manifestazione del Triathlon creerà qualche problema. 


Intanto lo voglio ringraziare per l'apprezzamento, perchè fatto da lui che è uno che ne capisce... c'è da esserne fieri. Io nei suoi confronti visto il tenore del suo post non userei un aggettivo ma un sostantivo, finisce sempre con l'accrescitivo “one” ma sapendo che è molto suscettibile preferisco evitare, la precisazione mi sembra doverosa però.
Ma veniamo alla materia del contendere perchè non vorrei che i suoi numerosi fans mi accusassero di girare intorno al problema. Soprattutto la pletora di parenti, sorelle, amiche, afone consigliere comunali, utilissimi per Grado Consiglieri Regionali, Renato Bonaldo e Emanuela Contin in particolare, che hanno messo il LIKE al suo post.

In effetti una leggera imprecisione nel mio post di ieri c'è stata. Ho parlato esclusivamente di viale Regina Elena ed in effetti le bancarelle insistenti su tale viale sono solo due. La mia imprecisione non è grave perchè nel percorso del Triathlon ce ne sono altre otto lungo viale Dante, per non parlare di quelle in via Colombo che in caso di transennamento del percorso per evidenti questioni di sicurezza rimarrebbero isolate. Tutto ciò si può desumere dalla precisa pianta che quello special one di Polo ha allegato al suo post. Quella del percorso del Triathlon l'ho aggiunta io.





Come potete vedere con i vostri occhi, quando affermo che le due manifestazioni si sovrappongono e si creano problemi a vicenda non è un'opinione ma un dato di fatto.
Avrebbe fatto molto meglio quello special one di Matteo Polo a fare ammenda di quanto successo e stare intelligentemente zitto. Invece dall'alto della sua incommensurabile autostima ha voluto a tutti i costi farsi vedere bravo, invece, come unico risultato ha confermato la sua totale inadeguatezza a ricoprire il ruolo di assessore al turismo nonché vicesindaco.
Matteo, fattene una ragione, lascia perdere.



martedì 29 agosto 2017

A ZAMPARINI LE PULIZIE CHI GLIELE FA? PROVATE A INDOVINARE



Doveva far vedere i sorci verdi al povero Zamparini e invece gli fa anche le pulizie.
Vi ricordate quando i talebani di Liber@ con a capo il prode Dario Raugna si battevano contro il consumo del territorio? In una gremita sala dell'hotel Fonzari, Raugna aveva spiegato che lui era contro il consumo del territorio e che la valle Cavarera, di proprietà di Maurizio Zamparini, doveva essere riportata allo stato primitivo di area non edificabile. A supporto anche l'assessore del comune di Cormons che aveva portato come esempio un'operazione, a suo dire analoga, proprio nel suo comune. Analoga secondo loro... si erano dimenticati di spiegare che un ettaro di vigneto, in quella zona, vale di più di un terreno edificabile. A Grado non funziona così.
Beh ci si sarebbe aspettati che una volta diventato sindaco quella promessa fatta in Fonzari diventasse una delle priorità di questa amministrazione. E' passato più di un anno e di consumo del territorio guai a parlarne, in compenso al signor Zamparini gli vengono fatte anche le pulizie. Non da Raugna personalmente, troppo impegnato a litigare con i vigili urbani, ma dagli operai del comune di Grado. In pratica paga pantalone. Oggi di buon'ora lungo viale Cavarera gli operai comunali stavano svolgendo un'accurata pulizia dei marciapiedi. Cosa assolutamente normale se non fosse che stavano asportando i rovi e le erbacce provenienti dai terreni di Zamparini che ormai avevano completamente fagocitato i marciapiedi. In casi del genere la procedura è totalmente diversa: dopo aver intimato al proprietario di provvedere alle pulizie, in caso di inerzia si procede con una bella ordinanza. Nel caso che nemmeno quella produca gli effetti sperati il Comune incarica una ditta esterna, invece di occupare risorse interne (che non abbondano), imputando tutte le spese al proprietario del terreno. In questo caso proprio il sig. Zamparini. Certo che un comportamento così accondiscendente da parte di Raugna, proprio nei confronti di quello che “era” il suo nemico giurato, nessuno se lo sarebbe aspettato.


P.S. Chiedo ai Consiglieri Comunali di opposizione di accertare se sussistano gli estremi di danno erariale. Grazie.

domenica 27 agosto 2017

L'EDUCATORE CIVICO

La mia libertà finisce dove comincia la vostra. Questa la frase attribuita a Martin Luther King che affascina molte persone.
Non a caso la società civilizzata si è dotata di leggi e regolamenti proprio per stabilire confini netti oltre i quali il singolo viene ripreso e riportato nell'alveo della civiltà. Ovviamente le norme non possono coprire lo scibile umano, tutto quello non previsto dalle norme viene affidato al buon senso o senso civico se parliamo di interazione tra componenti di una comunità. Proprio per la soggettività del buon senso vediamo comportamenti diversi a seconda delle latitudini. Quello che succede in Marocco o in Iran magari risulta inconcepibile in Svezia o in Norvegia.
Anche a Grado, nel nostro piccolo non siamo da meno, ci sono persone civili che rispettano le regole e altre che pensano di fare quel cavolo che vogliono. Quello che poi caratterizza la creatività tipicamente italica, nel momento in cui certi comportamenti vengono sanzionati si creano due tifoserie, quella a favore delle azioni sanzionatorie e quella dei buonisti che non contestano la norma, per fortuna, ma il modo in cui viene applicata.
L'argomento a supporto dei buonisti della domenica è la mancata informazione da parte delle istituzioni dei vari divieti.
In pratica le persone che colonizzano la spiaggia libera con lettini e ombrelloni, quelle che scorrazzano in bicicletta per le zone riservate ai pedoni, quelle che parcheggiano alla cazzo di cane, quelli che viaggiano a tutta velocità a pochi metri dalle barche ormeggiate o quelli che fanno le gare motonautiche nei canali più delicati della nostra laguna non sono degli incivili e spesso degli imbecilli ma solo dei poveri cittadini che non hanno avuto la giusta informazione.
Bene, allora per cercare di venire incontro a questi bravi e civilissimi cittadini che hanno come unica colpa quella di essere disinformati, propongo l'istituzione dell'educatore civico.
L'amministrazione comunale dovrebbe formare delle persone (non corpi di polizia) con il compito di informare quanti stanno violando norme e regolamenti. Una volta consolidata questa prassi, scongiurata la classica giustificazione del “non lo sapevo”, i corpi di polizia potranno svolgere il loro compito di controllo e repressione serenamente ma soprattutto senza sconti per nessuno.
Vista la differenza di senso civico tra noi e i popoli scandinavi credo che la tecnica della carota e bastone sia l'unica soluzione. Personalmente consiglio una carota di dimensioni medie e un bastone bello grosso.

giovedì 10 agosto 2017

IN VIAGGIO CON MOGOL


Capita nella vita di incontrare persone particolari, alle volte molto famose, ma quando il modo in cui le conosci è altrettanto particolare, l'incontro ti segna per sempre.
E' successo l'altra sera durante il concerto dei Canto Libero, l'amico Giorgio Tortora mi chiama e mi dice: dovresti farmi un grosso favore, io ovviamente a un amico rispondo sempre si, domani dovresti accompagnare all'aeroporto Mogol. Ovviamente il mio stupore è stato grande ma quello che mi ha colpito, più di poter conoscere il più grande poeta della musica italiana, è stato Giorgio che ha considerato un favore nei suoi confronti un qualcosa che altri sarebbero stati disposti a pagare per averne l'occasione. Questo è il comportamento di una persona speciale, avercene di amici così.
L'emozione è stata enorme, poter conversare con la persona che ha scritto la colonna sonora della mia adolescenza e quella di milioni di altre persone.
Fatto sta che ieri mattina mi sono ritrovato in macchina con Giulio Rapetti in arte Mogol e la sua manager per un breve viaggio da Grado all'aeroporto. Da subito ha iniziato a raccontarmi quanto fosse stato colpito dalle bellezze di Grado e della sua gente, visto anche la partecipazione del folto pubblico alla serata precedente, ammettendo sinceramente che prima non sapeva dell'esistenza di Grado. Per me non è una novità che molti non sappiano dell'esistenza di Grado purtroppo. La conversazione è continuata in tono molto amichevole con lui che continuava a decantare le bellezze di Grado e io a spiegargli che aveva visto solo una parte, quella più pubblica, ma c'e ancora una parte più incantata che è la laguna, dove Pasolini girò Medea con Maria Callas. Poi mi ha spiegato il suo concetto di Poeta, quello moderno, non quello che scrive poesie, stampate poi su libri che non compra nessuno ma quello che scrive testi di valore che poi si trasformano in musica. Da questa conversazione è nato in lui il desiderio di riprendere a Grado il percorso iniziato e poi sospeso dalla Rai del premio Mogol che per anni si è tenuto in Val D'Aosta. Spero che chi di dovere prenda al balzo questa occasione e non se la lasci scappare.
Sono stai un trentina di minuti fantastici che mi hanno fatto capire che se è stato proprio Mogol a scrivere  la storia della musica italiana non è successo per caso.


Grazie Giorgio, non potrò mai sdebitarmi a sufficienza per "averti" fatto un favore. 

sabato 29 luglio 2017

LA STATISTICA

Da quando l'assessore regionale al turismo Bolzonello ha diffuso i dati sull'andamento turistico in regione, su facebook si è scatenata la bagarre tra chi esulta e chi no. Stimolato dall'amico Matteo Thoman cercherò di spiegare la mia posizione partendo dal fatto che un albergo pieno è meglio di un albergo vuoto, così evitiamo fraintendimenti, ma non basta.
Io non esulto ma nemmeno mi dispero.
La statistica è una scienza molto complessa anche se leggendo il giornale non sembrerebbe.
Trilussa la spiegò in modo magistrale dicendo che se un uomo mangia due polli e uno neanche uno, per la statistica hanno mangiato un pollo a testa. Che un dato positivo sia positivo ce lo dice l'aritmetica, viene indicato con il segno “+” , al contrario un dato negativo porta il segno “-”. Anche la differenza tra due dati positivi è positiva secondo l'aritmetica ma secondo la statistica “dipende”. La cosa può sorprendere ma è così, dipende da molti fattori ed è estremamente soggettiva rispetto all'obiettivo dell'analisi statistica. Faccio alcuni esempi per cercare di farmi comprendere. Grado ha avuto un incremento doppio rispetto a Lignano, incrementando di 400.000 presenze circa quelle di Grado e di circa un milione quelle di Lignano. Già da qui si comincia a capire che un milione è meglio di 400.000. Se un azienda che fattura cento milioni di euro aumenta del 10% il fatturato incasserà dieci milioni in più, mentre un'azienda che raddoppia il fatturato ma prima incassava un milione di euro poi ne incassa due con un aumento di un milione di euro. Salta all'occhio che l'azienda che ha ottenuto il risultato migliore è quella che ha aumentato del 10% e non quella che ha aumentato del 100% il proprio fatturato.
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c'entra questo con Grado. C'entra molto di più di quello che si possa immaginare. Ovviamente il ragionamento che faccio io è riferito all'intera economia turistica del paese. Sicuramente a qualcuno che guarda solo quanto ha incassato a fine giornata il ragionamento potrebbe annoiarlo.
Iniziamo intanto a capire come mai si sia consolidato questo trend in crescita dal punto di vista numerico. A mio modesto parere è da imputare prevalentemente alla pericolosa situazione geopolitica internazionale. E' inutile nascondere il fatto che gli attacchi terroristici in molte località tropicali e anche in luoghi vicini a noi come Mar Rosso, Turchia e diversi altri abbia inciso notevolmente sulla scelta della destinazione dove passare le vacanze. Aumenti a due cifre non sono imputabili né alle politiche turistiche regionali e tanto meno a quelle locali che di fatto non esistono.
Altro elemento da analizzare per poter gioire potrebbe essere quello della spesa procapite del turista gradese, con quello di altre località. Se aumenta il numero ma la spesa diminuisce, nel breve gli albergatori non se ne accorgono perchè l'albergo più che pieno non può essere ma l'economia della località turistica ne risente pesantemente. Per non parlare poi dei risvolti occupazionali.
L'hotel Savoy e l'hotel al Bosco in linea teorica potrebbero fare lo stesso numero di presenze ma mentre l'hotel Savoy occupa una sessantina di persone stabilmente, l'hotel Al Bosco ne occupa se va bene un decimo. Che la nostra isola abbia imboccato la via del tramonto da diversi anni è assodato. Elencare le origini del male sarebbe accanimento terapeutico. Il rischio dell'esultare su questi dati nominalmente positivi è che non si vada ad analizzare a fondo il fenomeno per capitalizzare questo trend per gli anni futuri. A me non interessa molto se Grado incrementa, se incrementa con la morchia e gli altri incrementano meno ma con la crema farei volentieri a cambio. Al di la delle facili battute sul fastidio che provo a vedere il viale principale ridotto a un deposito di biciclette, caro Matteo Thoman dovresti soffermarti sul fatto che a Grado non ha resistito un negozio come Benetton e non sto parlando di Gucci o Hermes ma di una catena presente in tutto il mondo Lignano compreso. Per non parlare delle catene alberghiere che non trovano Grado abbastanza attrattivo per investire nonostante sia cresciuto “il doppio” di Lignano o Jesolo. Sarebbe bello sentire l'opinione di un rappresentante di qualche grossa catena alberghiera per capire perchè Grado non è attrattiva per loro e Jesolo ad esempio si. Sarebbe bello invitare l'amministratore delegato della Falkensteiner a spiegarci perhè Jesolo e non Grado. Io lo so ma detto da me avrebbe un altro effetto. Pensa caro Matteo Tohman che il cugino ha la casa per le vacanze a pochi metri dal tuo albergo, piccolo il mondo eh... Le mie preoccupazioni che tu riassumi con le rastrelliere delle biciclette sono preoccupazioni che hanno in molti perchè le connessioni di un'economia turistica sono moltissime e sono la vita stessa dei cittadini gradesi.
Secondo il mio “personalissimo” pensiero tu puoi limitarti ad un ottica di breve periodo per un motivo molto semplice, tu gestisci un albergo non lo possiedi. Domani, per assurdo, Grado dovesse scomparire, tu potresti senza grandi perdite andare a fare l'albergatore ovunque trovi un albergo da gestire. Al contrario chi ha il suo patrimonio “immobilizzato” nell'attività alberghiera, vedi Thomas Soyer e molti atri, si preoccupa se i suoi clienti fuori dall'albergo trovano una città pulita, ordinata e soprattutto attrattiva. Stesso discorso vale anche per commercianti, ristoratori o qualsiasi altra realtà che possiede un'attività strettamente legata alle sorti del proprio territorio. Secondo te, se Tirelli 2 invece di vendere Armani decidesse la prossima stagione di trasformarsi in un Kebabbaro i clienti degli alberghi troverebbero la stessa soddisfazione a passeggiare per il viale? Io penso proprio di no.
Faccio l'esempio del Tirelli 2 perchè è casa mia ma questo vale anche per gli ultimi romantici che continuano nonostante tutto a mantenere vive aziende che fanno sempre più fatica a trovare motivo di esistere. Ovviamente, perchè certe realtà esistano ci devono essere le condizioni e non è di sicuro riempiendo di rastrelliere per biciclette il viale che contribuisci a migliorarne l'immagine. Ho accennato solo brevemente agli amici ristoratori, altro pilastro fondamentale dell'economia turistica ma ne parlerò a breve, anche se ho già avuto più volte l'occasione di dire come la penso.

Di tutte queste cose sarebbe bello confrontarsi anche con le istituzioni, mi dicono che Grado abbia anche un assessore preposto alle questioni turistiche ma “non pervenuto”. Ironia della sorte l'unico che ha fatto una sortita sull'argomento è l'assessore ai lavori pubblici. A questo punto non mi meraviglierò se vedrò Matteo Polo controllare i cantieri dei lavori pubblici insieme agli immancabili pensionati.

mercoledì 26 luglio 2017

CINQUE ANNI


Sono passati cinque anni dal mio primo scritto su questo blog, dopo cinque anni e più di 130 post ho pensato che poteva essere divertente una riflessione sull'utilità di scrivere. Tutto è iniziato un po' per gioco ma molto di più per lasciare traccia dei miei pensieri. Da cinque anni ho preso l'abitudine di scrivere quello che mi passa per la testa, oltre a dirlo ovviamente, in modo che le persone che mi conoscono abbiano anche la possibilità, se ne hanno la voglia, di verificare una certa coerenza di pensiero o meno. La politica mi appassiona da sempre, ho svolto anche ruoli importanti che sarebbe inutile elencarli in questa sede. Venendo in contatto con tantissime persone quello che mi ha sempre dato fastidio più di ogni altra cosa è stata la capacità di molte di loro di dire delle cose e dopo un po' di tempo dire esattamente il contrario. Oppure promettere di fare certe cose e poi non farle e magari fare esattamente l'opposto. Ultimamente i social media hanno reso più difficile questi atteggiamenti ma comunque continuano imperterriti. Dire che certe persone hanno la faccia come il culo ormai non fa nemmeno notizia. Ci stiamo abituando, purtroppo, ai continui voltafaccia di chi ci amministra e non si scompongono nemmeno davanti a video e scritti su Facebook che raccontano di quando dicevano e facevano l'opposto. Come se ci fosse una volontà precostituita di assuefare il cittadino all'assenza di un etica politica. In stati molto ma molto più civili di noi un politico si dimette per questioni che in Italia invece fanno curriculum. Ed è così che a Grado ci si ritrova che quelli che volevano abbassare le paghe agli altri  non se le sono abbassate. Quelli che lottavano contro il consumo del territorio una volta al potere hanno detto che se si fanno cose belle si può consumare, ma il bello poi chi lo decide? Quelli che gridavano basta cemento adesso hanno cambiato idea e il cemento non è più così cattivo se fai un piano in meno, come se con sei piani invece di otto un monolite di cemento diventasse un bosco di rose. Quelli che volevano togliere le porte al Comune per la trasparenza e ora è tutto secretato. Se da un lato posso capire, ma non giustificare, Sindaco, vicesindaco e qualche assessore che senza la paghetta non avrebbero di che vivere. Da un altro lato non riesco a capire i loro sostenitori e i consiglieri Damiano Marchesan e Sara Polo che da talebani del basta cemento si sono trasformati in yes man dovendosi rimangiare tutto quello che hanno detto e fatto e alzare la manina alla bisogna.
Detto ciò, continuerò a scrivere fino a quando sarà per me divertente e lo sarà anche per chi mi legge.
Nel ringraziare chi mi ha letto finora e mi leggerà in futuro dico una sola cosa: io sono quello che penso e quello che penso lo scrivo.

martedì 11 luglio 2017

IL SINDACO DI MALAGA E' MICA UN PIRLA


Che il sindaco di Malaga non sia un pirla lo si capisce da come gestisce la sua città. Le foto che potete vedere non lasciano spazio all'interpretazione. Come definire il nostro sindaco lascio a voi nella più stretta intimità trovare la definizione migliore. Come lascio a voi la valutazione se sia cosa giusta e intelligente mettere ben 6 rastrelliere per le biciclette e 7 bidoni delle immondizie nei 143 metri del primo tratto di viale Europa Unita. Faccio presente che posizionare 6 rastrelliere in una zona interdetta alle biciclette per poi sanzionare chi va in bicicletta è come riempire gli armadi di Nutella a un diabetico e  pretendere che non entri in coma. 
La cosa darebbe meno fastidio se l'inadeguato sindaco l'anno scorso non avesse postato su Facebook le foto delle via principali di Malaga durante le sue vacanze. Ovviamente nelle vie centrali di Malaga di biciclette, rastrelliere e bidoni della spazzatura nemmeno l'ombra. Una domanda mi sorge spontanea: ci prendi per il culo???
Dopo un anno di amministrazione Raugna la maggior parte dei sostenitori dei “basta cemento” si sono eclissati, spuntano però i nuovi sostenitori dei diversamente civici. Chi per un casone ricevuto in barba al regolamento, chi per dei pontili comunali riservati a residenti ma dati “provvisoriamente” ad altri, chi magari per tutte due le cose, si schierano paladini dei diversamente diversi. Questo potrebbe anche non fregarmene granché, tanto meno sentirmi dire che rosico perchè non sono stato eletto (non ero candidato) ma sentirmi dire che bisogna assecondarmi come si fa con i matti un pochino mi fa girare le scatole, se poi me lo dice uno di quelli appena entrati nel cerchio magico di Raugna per i motivi sopra espressi beh mandarlo a cagare è un attimo.

Comunque per tagliare la testa al....toro beccatevi queste immagini e giudicate da soli.

MALAGA

GRADO

MALAGA


GRADO
MALAGA
GRADO
DA COSI'
FOTO FORNITA DA VINICIO PATRUNO

A COSI'

Vedete un pò voi, io intanto mi bevo una Peroni.