Sono
passati ormai più di quattro anni da quando gli Elettori gradesi
hanno fatto la nefasta scelta di dare in mano il nostro paese ad un
armata Brancaleone che non ne ha azzeccata una. I risultati sono
sotto gli occhi di tutti anzi di nessuno perché non ce ne sono
stati, quantomeno di positivi. Per quattro anni hanno tenuto banco due
argomenti che a Grado, nella migliore delle ipotesi, non si
realizzeranno per eventi macroeconomici e non di sicuro per
ragionamenti fatti a tutela di quel poco di immagine turistica che ci
è rimasta. Mi riferisco alle grandi lottizzazioni e ai condomini
camuffati da albergo. Nemmeno un Consiglio comunale è stato
convocato per discutere del futuro turistico dell'isola, di come
rilanciare l'immagine di Grado, di come farla ridiventare una delle
destinazioni turistiche più famose d'Europa, di come riorganizzare
l'ufficio più importante per l'economia di Grado e cioè l'Ufficio
Turistico, relegato invece a ruolo di parcheggio per dirigenti in
attesa di andare in pensione. No, nulla di tutto questo. Non si è
discusso sul ruolo che il Comune di Grado dovrebbe avere nella
gestione dell'impresa più importante del paese, la GIT, gestita in
maniera borbonica e disastrosa dal punto di vista economico. Non si
è discusso su come aumentare le entrate per intraprendere importanti
campagne di promozione in Italia e all'estero, nemmeno di come tutelare
la parte più ampia e più preziosa del nostro territorio, la laguna.
Si
è preferito non decidere e una maggioranza fino a poco tempo fa
granitica ha reso vani gli sforzi dell'opposizione su qualsiasi
argomento proposto. Ora le cose sono cambiate. La maggioranza non
esiste più, sono tutti battitori liberi che decidono sul momento
quale sia la strategia più giusta per consumare le loro vendette
personali ma non quelle per risolvere i problemi del paese,
assolutamente no.... L'economia di questo paese è allo sbando, basta
confrontare le foto di trentanni fa e quelle attuali per rendersi
conto che il decadimento è stato tragico e che alla filosofia delle
3B si è aggiunta quella della grande M, il “MATTONE”. Se
qualcuno pensava a qualche altro sostantivo con la lettera emme non
si è sbagliato poi di tanto. La logica del mattone ha prevalso su
tutto e su tutti e anche in queste ore vediamo che il gioco capace di
sostenere o far cadere questa sgangherata amministrazione è legato a
scelte edilizie e non strategiche o sociali.
Da
mesi la maggioranza non esiste più e continuiamo a discutere se sia
meglio che vadano a casa e arrivi un Commissario straordinario o che
restino e proseguano in questa ignobile gestione che ha come unico
scopo garantire loro la “paghetta, (perché aiuta...... )
Almeno
con un Commissario avremmo il beneficio del dubbio sulla sua
integrità morale e amministrativa, con gli attuali abbiamo la
certezza della loro inadeguatezza.
Lo
scenario che si profila per il prossimo Consiglio sarà quello di una
Pax armata per far passare l'Adria, scenario nel quale vedrà il
ruolo dell'opposizione annullato da decisioni prese sottobanco in
altre sedi. Per il Bilancio di Previsione e quello Consuntivo i
fattori cambieranno, ma il prodotto rimarrà lo stesso. Qualche
dubbio sulla sincerità delle dichiarazioni mi viene anche su alcuni
colleghi dell'opposizione, sono curioso di vedere il loro
comportamento nel caso il proprio voto contrario fosse determinante
per la bocciatura definitiva dell'Adria.
Passato
questo tour de force Consigliare a vantaggio di pochi, del paese chi
se ne frega, si cadrà nell'oblio fino alle prossime elezioni, tanto
vale tentare di dare una scossa e stanare i finti oppositori.
Lunedi
27 alle ore 10.00 io protocollerò le mie dimissioni irrevocabili e
invito pubblicamente altri otto dei miei colleghi a meditare sulla
possibilità di seguirmi in questa azione. Sono certo che le
probabilità di raggiungere il numero fatidico di nove sono prossime
allo zero, ma almeno si saprà chi sta con chi. Che nessuno venga a
dire poi che non si poteva fare nulla per fermarli.
Io
personalmente mi riterrò comunque soddisfatto per due motivi: il
primo perché non sarò più partecipe del teatrino dell'inutile, il
secondo perché mi darà tempo per studiare il modo più opportuno
per esprimere le mie idee e le mie opinioni alla prossima tornata
elettorale, ammesso che alla fine ritenga di qualche utilità farlo.