lunedì 4 marzo 2013

LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA


Anche l’assessore Gordini ha scoperto l’acqua calda. Invito fin da subito l’assessore a non perdere tempo con ricerche di mie pubblicazioni scientifiche sui database di tutto il mondo perché non ne troverà. A mia difesa però devo dire che non servono grandi studi scientifici per scoprire che l’acqua calda ”SCALDA”.  La cosa più sorprendente è che si debbano pure spendere 150.000 euro di denaro pubblico per sperimentare che l’acqua calda scalda…………. Ci sono due aspetti parecchio “spigolosi” in queste ultime esternazioni dell’assessore all’ambiente. La prima è che anche in questo caso, oltre a quello dei cormorani, ci sia la presenza dell’OGS società per la quale lavora. Trovo la coincidenza decisamente imbarazzante. La seconda è che trivellare nuovi pozzi per una sperimentazione quando nelle due più grosse valli di Grado, Morgo e Noghera,  se ne possono trovare a decine e tutti con temperature superiori ai 30 gradi senza spendere una lira lo trovo ridicolo. A meno che la scelta della valle, della quale non si fa il nome, non sia proprio quella gestita dal papà della collega di giunta. Sicuramente è un caso, ma che caso……………….. Anche in questo caso come quello del ristorante per cormorani devo rievocare il grande Fantozzi per definire un progetto come questo “una cagata pazzesca”. E ora se il lettore avrà ancora pazienza cercherò di spiegare  per i non addetti ai lavori il perché. Partiamo dal presupposto che l’acqua calda SCALDA. Per poter utilizzare questa risorsa onde evitare le morie di pesce nei periodi invernali c’è la necessita di organizzare le fosse di sverno con determinate caratteristiche che ovviamente divergono in modo sostanziale da quelle attuali. C’è poi la necessità di costruire delle coperture per difenderle dal gelido vento di bora e da altri eventi atmosferici tipicamente invernali. In caso di un’abbondante nevicata senza un’adeguata copertura scaldare l’acqua sarebbe come “pisciare contro vento”. Bene, detto ciò la domanda sorge spontanea, e allora? Allora tutte queste cose nella nostra laguna, attualmente,  non sono consentite. Sin dal primo insediamento di questa giunta ho fatto presente che c’era l’urgenza di affrontare il problema lagunare sia dal punto di vista edilizio-urbanistico sia da quello regolamentare. La risposta dell’assessore è stata sempre la stessa: in questo momento abbiamo altre priorità. Beh se le priorità sono quelle di spendere dei soldi per scoprire l’acqua calda siamo ben messi. Nell’eventualità che l’assessore si domandasse a che titolo sto parlando, non avendo pubblicazioni scientifiche al mio attivo, faccio presente che parlo a  nome di parecchi vallicoltori essendo Vicepresidente della Cooperativa “Le Lagune”, Cooperativa che raggruppa valli di Grado e di Marano. Al nostro interno abbiamo realtà come la Valle del Lovo  certificata EMAS che rappresenta un fiore all’occhiello della vallicoltura del Friuli Venezia Giulia sia in termini quantitativi che qualitativi. Ci sarebbe piaciuto molto poter dare il nostro contributo in termini di esperienza sul campo in un settore difficile come quello della vallicoltura ma purtroppo il nostro bacino elettorale è troppo esiguo per destare l’interesse  dell’assessore, evidentemente l’OGS ha una marcia in più.
 

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