sabato 20 gennaio 2018

CI MANCAVA SOLO LA MOSCHEA

E da giorni che la notizia gira tra le cube... una notizia di quelle che potrebbero destare dal torpore invernale una cittadina tranquilla come Grado. Tutti sanno che a Grado l'evento più importante ed emozionante dell'anno è il “Perdon de Barbana”. Questo sta a significare le profonde radici religiose e culturali cristiane della nostra comunità. Tra qualche giorno, però, Grado dovrà fare i conti anche con un altra realtà, nel bel mezzo della Grado turistica sta per nascere un nuovo luogo di culto, diverso ovviamente dalle chiese millenarie che ogni anno vengono visitate da fedeli di religione cattolica ma anche da semplici turisti. I tempi cambiano e l'isola potrebbe dover convivere anche con la presenza di religioni fino ad ora studiate solo sui libri di storia.
Ovviamente in Italia vige la libertà di religione, la stessa Costituzione ne fa riferimento. Di tutte le diverse religioni ce né una in particolare che da millenni si trova in antitesi alla nostra. Religione che non ammette l'esistenza e tanto meno la convivenza con altre religioni.
Da non praticante, se vicino a casa mia dovesse sorgere un Tempio Buddista potrei anche prendere la notizia positivamente poiché ritengo che un arricchimento culturale del territorio possa solo giovare alla nostra comunità. Diverso sarebbe il caso di una Moschea frequentata da persone che considerano la nostra religione un offesa alla loro. Ovviamente non bisogna fare di tutta un erba un fascio ma guarda caso i valori per i quali nei paesi occidentali si è combattuto per centinaia di anni, i musulmani non li riconoscono assolutamente. Un esempio tra tutti la considerazione che hanno della donna. Non voglio dilungarmi su questioni prettamente religiose, non avendo nemmeno la cultura sufficiente, ma mi sento libero di dire che di una moschea vicino a casa mia ne farei volentieri a meno.
E allora? Beh cominciamo a vedere se i luoghi destinati ad un ipotetico edificio di culto, preghiera o soltanto aggregazione sono idonei o meno.
Sapendo quanto ligi alle leggi e regolamenti sono i nostri amministratori, sicuramente si saranno accorti che tutti i locali del centro hanno un vincolo di destinazione d'uso che è quello commerciale. In parole povere nei piani terra del centro di Grado le attività consentite sono quelle di negozi, bar e ristoranti non di certo luoghi di culto.
A meno che la deriva buonista del nostro sindaco e del suo giovane vice non sia arrivata al punto di ipotizzare un cambio di destinazione d'uso per agevolare questo tentativo, ormai non tanto latente, di islamizzazione della nostra citta.

Siccome ritengo che la prevenzione sia la cura migliore, invito il nostro sindaco e le altre figure preposte al controllo del territorio a verificare il rispetto delle destinazioni d'uso dei locali come previsto dalla legge, per il resto si vedrà.

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