sabato 1 marzo 2014

TENDE? CAVEME UN OCIO


Ennesimo colpo di grazia al turismo gradese. Dopo la lenta e inesorabile sparizione degli alberghi di Grado, dopo il decadimento dell’offerta commerciale con l’insediamento di numerosi negozi “etnici”, ora tocca alla categoria che negli ultimi anni aveva dato segnali di una certa vivacità: la ristorazione.  A Grado esiste una malcelata soddisfazione nel vedere andare a puttane tutto quello che funziona. Il nostro parroco tempo fa l’aveva chiamata invidia questo sentimento che governa il paese, io lo chiamo masochismo. Come diceva Nanni Moretti in un famoso film: “continuiamo così, facciamoci del male”.  Vedere quasi un intero Consiglio Comunale votare aria fritta con l’obiettivo di non urtare la sensibilità della Sopraintendente Arch. Picchione mi fa venire il vomito. Poi analizzando bene la composizione del Consiglio mi sono accorto che nessuno di loro è coinvolto nella vicenda “tende” come non erano coinvolti nella vicenda alberghi i loro predecessori. Scusate ma qui ho detto una cazzata, i loro predecessori sulla vicenda alberghi erano coinvolti ma stavano dall'altra parte della barricata e qualcuno di loro siede ancora in Consiglio Comunale.  Ma forse anche qui per motivi contrapposti tutti quelli che hanno votato hanno interesse  a non indispettire la sopraintendente. Libera perché la vede come salvatrice della patria per aver bocciato la Grado 3 e per aver tolto di mezzo le tende che davano fastidio al loro braccio armato. Per ragioni opposte la maggioranza e il PD  che come a livello nazionale si inciuciano per il bene del paese. Ora mi spiego meglio, anche loro hanno tutto l’interesse a non indispettire l’arch. Picchione perché da un lato sperano in un ravvedimento sulla Grado 3 ma dall'altro sperano di avere dalla Sopraintendenza un benevolo accoglimento dell’ultimo scempio al territorio gradese, il parcheggio “SOPRAELEVATO” di piazza Carpaccio. Questo argomento però ve lo lascio alla prossima puntata essendo molo più sugoso. Concludendo, per l’ennesima volta i giochetti da volgare consorteria vanno a danneggiare  l’ultima categoria di operatori turistici che dava ancora segni di vita e il paese sotto sotto se la gode perché tanto “gno figio lavora a Villesse”. Questo amore per la tanto amata isola che viene sbandierato a ogni piè sospinto io lo definirei in un altro modo. L’isola sta morendo e questo amore non è altro che necrofilia.

Nessun commento:

Posta un commento