sabato 20 maggio 2017

IL CAPRO ESPIATORIO



Hanno silurato Natalino. I Ristoratori e i pubblici esercenti tirano un sospiro di sollievo... ma non sanno quanto si sbagliano.
Nel giorno di Yom Kippur, cioè il "giorno dell'espiazione", la comunità degli israeliti offriva due capri, uguali fra loro, da sacrificare nel Tempio di Gerusalemme in espiazione dei propri peccati.
La tecnica di trovare un caprio espiatorio nei momenti di difficoltà è vecchia quanto il mondo e anche in questo i civici non si distinguono per fantasia e originalità.
La pietra dello scandalo “sarebbero” le posizioni integraliste del consigliere con delega Natalino Marchesan su tende, dehors e suoli pubblici. Integralismo tutto da verificare perchè molte delle voci che circolano per Grado sono artatamente false, volte a creare panico e confusione. Stranamente, essendomi confrontato con lui su questi argomenti non ho trovato corrispondenza alla maggior parte delle voci circolanti. In linea generale, invece, le posizioni ufficiali di Natalino sono state ampiamente condivise dai civici, ancora prima che Natalino scendesse in politica e si alleasse con loro. Che i gradesi abbiano poca memoria è cosa risaputa ma vorrei ricordare che l'argomento era stato ampiamente dibattuto ancora ai tempi di Maricchio e le posizioni di quelli che all'epoca si facevano chiamare Liber@ non erano proprio concilianti. Ricordo molto bene che nel periodo dei sequestri e dei nastri bianchi e rossi per Stralonga si festeggiava inneggiando al procuratore Lia e alla Sopraintendente Picchione. Anche in Consiglio Comunale quando presentai la proposta di inserire in Piano Regolatore i dehors mi votarono contro e preferirono votare la proposta di Maricchio per una bella commissione e insabbiare tutto, Maricchio per non prendere decisioni e loro ben sapendo che sarebbe andato tutto in vacca. Siccome il tempo è galantuomo, sono passati più di tre anni e sull'argomento si annaspa ancora nel buio.
Ora sento parlare di economia e posti di lavoro da salvaguardare. Detti da loro mi viene da ridere perchè non abbiamo visto gran che se non la riedizione dei vergognosi mercatini e un programma degli eventi che neanche un paese del terzo mondo se lo filerebbe. Un nome tra tutti Nada, nomen omen. In teoria un'ammistrazione se ha delle cartucce buone le spara il primo anno tanto per far vedere di cosa è capace, quelle tirate dai civici o erano a salve o erano bagnate.
Oggi, avendo assaporato “il nettere degli dei”, l'unica preoccupazione di Raugna è quella di non tornare a friggere calamari. Fonti ben informate mi dicono che è terrorizzato dall'idea di fare la fine della Olivotto prima e di Maricchio poi.
Forse non si rende conto che le cose che lo accomunano sono tantissime, dalle promesse elettorali non mantenute (es. riduzione delle paghe), agli stessi errori politici (salvaguardia del Piano Regolatore), dagli incarichi agli amici degli amici (politecnico di Milano), alle regole create ad arte per sanare abusi invece di sanzionarli (regolamento mote e casoni) e altro. Ma la cosa che lo porterà nel tempo a fare la stessa fine è la mancanza di un progetto che faccia si che il paese trovi una via da seguire per il rilancio della propria immagine e del conseguente rilancio turistico.

In mancanza di tutto questo quanti capri espiatori dovrà sacrificare per arrivare a fine mandato?

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