mercoledì 11 marzo 2015

IL PATTO DEL GULASH


Ogni giorno sui più svariati canali televisivi siamo invasi da programmi di cucina di tutti i tipi. I cuochi sono diventati delle vere e proprie star, venerati e osannati come divi di Hollywood.  Seguendo questi programmi un po’ per passione  un po’ per curiosità, la mia cultura in materia è notevolmente migliorata. Mai avrei immaginato, però,  di scoprire che esiste un piatto dai poteri extra-alimentari, poteri che definirei politico diplomatici, capace di compiere miracoli come quelli di riunire sotto uno stesso tetto personaggi che fino a poco tempo fa avremmo potuto definirli: il diavolo e l’acqua santa.
Lasciando correre a briglia sciolta la fantasia potremmo anche immaginare questo piatto come  una specie di manna di biblica memoria in grado di fare da  rito di iniziazione per una nuova realtà politica che pur in fase embrionale stia gettando le basi per scendere in campo alle prossime elezioni comunali. Ovviamente una compagine, così eterogenea e contraddittoria sotto molti punti di vista,  solo con gli extra-poteri del gulash con le “ganasse” poteva trovare accordo e armonia invece di suonarsele di santa ragione. Se Il famoso Vissani, consigliere culinario, di D’Alema avesse solo immaginato i poteri di questo piatto ungherese, che da anni ormai viene considerato piatto locale in queste terre di confine, avremmo avuto governi stabili e con maggioranze bulgare.  Invece l’Italia si è sempre contraddistinta per la breve durata dei propri governi.  La scoperta degli extra-poteri del gulash  è merito di un piccolo politico locale che in politica non ha mai brillato. A dimostrazione delle sue scarse capacità c’è un notevole palmarés  ma con questa scoperta gli si aprono decisamente nuovi orizzonti sullo scacchiere isolano.

Chi l’avrebbe mai detto che nella capitale incontrastata del Boreto a compiere il miracolo sarebbe stato un piatto di antiche origini ungheresi…

Chissà se il nome di questa nuova compagine sarà proprio "LISTA GULASH CO LE GANASSE".

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