martedì 29 maggio 2018

IL SINDACO E IL VICE SONO RAZZISTI DISCRIMINANO I TERRONI



Sindaco e vice hanno indetto una riunione martedì 5 giugno alle ore 14.00 per parlare del regolamento dell'occupazione del suolo pubblico. La cosa sorprendente è che oltre alle rappresentanze delle associazioni di categoria, Ascom e Amo Grado, è stata invitata una rappresentanza di commercianti bengalesi.
Ora una domanda sorge “spontanea”: in tema di commercio quali maggiori diritti hanno i commercianti provenienti dal Bangladesh rispetto ad austriaci, tedeschi, istriani, turchi o terroni? Soprattutto terroni visto che ormai sono stati omologati anche dalla Lega di Salvini. Ahahahah.
I CWC hanno istituito una categoria di commercianti privilegiata della quale non se ne sentiva l'esigenza. Commercianti sono commercianti, se si vuole discriminare potremmo farlo tra quelli che pagano le tasse e chi no, tra quelli che pagano regolarmente i contributi ai dipendenti e chi no e avanti così.
Se dei commercianti hanno diritto ad essere presenti a discussioni che riguardano regolamenti di occupazione del suolo pubblico in virtù di una questione etnica mi sembra un idea a dir poco originale...
Potremmo anche disquisire se il tipo di negozi proposti da questi extracomunitari siano o meno un valore aggiunto all'offerta turistica. Potremmo anche chiederci come mai nel paese di provenienza dei nostri turisti più affezionati, mi riferisco alla vicina Austria, questi negozi non prolificano come a Grado. Insomma le domande da porci sono molte ma la madre di tutte le domande è la seguente: siamo sicuri che questi innocui commercianti extracomunitari non siano stati coinvolti da qualche furbacchione locale che mascherato dietro una delle associazioni presenti alla riunione li stia usando a proprio unico vantaggio come cavallo di Troia?
Beh è inutile nascondersi dietro un dito, il problema è il numero di carrelli che in base al nuovo regolamento potranno occupare il suolo pubblico. Allora, quale strumento migliore ci potrebbe essere al coinvolgimento di questa moltitudine di negozianti dai variopinti carrelli per poter mantenere il proprio souk marocchino nel centro di Grado.
Secondo me gli sprovveduti amministratori locali sono caduti in una banale trappola. Ispirati “dall'accoglienza...” e dal vogliamoci bene si sono resi strumenti inconsci di un tentativo di mantenero lo status quo.
In questi giorni sui social network spopolano gli Amarcord su quanto bello era Grado una volta, la piscina Italia, il viale principale, i vecchi alberghi e via così. Beh una volta a parte qualche carrellino con le cartoline, uccise dai selfie, e i classici salvagenti a forma di ochetta, c'era un certo ordine e decoro. Ora certe vie sono state trasformate in souk marocchini con ciarpame esposto in ogni dove e di quello che era la perla dell'Adriatico rimane solo un ricordo.
Tornando ai nostri amministratori, auguro loro di riprendersi prima possibile da questo scivolone e che realizzino prima possibile quanto promesso, sia quando erano all'opposizione e sia in campagna elettorale, per quanto riguarda la regolamentazione dell'utilizzo del suolo pubblico.


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